#6

C'è un'autenticità dilagante nei respiri che si prendono. Aria dentro, aria fuori. Non c'è niente di più onesto. Niente trucchi, niente menzogne, niente arrampicate sugli specchi. Aria dentro, aria fuori. La vita, o la morte, o più semplicemente ogni stato dell'esistenza, dovrebbero essere altrattanto autentici e semplici: aria dentro, aria fuori. Dovrebbe essere tutto naturale ed incorrotto come la respirazione, dovrebbe essere tutto così scevro da ipocrisia e costruzioni inutili. Aria dentro, e aria fuori. 

L'Inferno serve davvero a qualcosa, o è un semplice contraltare del Cielo? Il Cielo sarebbe così agognato se non ci fosse la minaccia delle fiamme eterne di sotto? E gli angeli sarebbero davvero angeli senza diavoli alle loro spalle? Tutto smette di essere semplice, smette di essere autentico, non si tratta più di aria dentro e aria fuori, ma si tratta di alchimie sull'orlo di equilibri precari, misure prese male, distanze e persistenze fraintese, impalcature instabili, progetti che si avverano piuttosto che inverarsi. Ad un tratto è aria fuori aria fuori, e i respiri mancano. Oppure è aria dentro aria dentro, e l'iperventilazione manda in crisi la respirazione, e la cosa più naturale del mondo non funziona più, corrotta, lacera, insultata, sprecata. 

L'autenticità, la respirazione, aria dentro, aria fuori, tutto ritorna a sé quando si giunge alla fine. Quando i confini tra Male e Bene sono segnati, quando le barriere sono alzate, quando gli schemi prevalgono sul fluire dell'esistere, tutto ritorna a sé. E il Portatore di Luce riscopre l'Amore, la fiamma si riaccende, e stavolta non per lasciare terra bruciata intorno a sé, ma per rischiarare l'autenticità dilagante di quei respiri che riprendono ritmo. Aria dentro, aria fuori.

L'Apocalisse e l'Origine sono lo stesso punto nell'infinito delle ere. Non importa se sono un istante, un giorno, un anno, le coordinate temporali sono corruzioni di culture che alla fine dei tempi non sono altro che polvere. Non importa nemmeno dove avviene il raccordo della Fine e dell'Inizio. Importa solo che avvenga. E quando avviene la Luce si fa intensa, e il Progetto funziona, perché il Progetto ambiva a questo: autenticità dei respiri. Aria dentro, aria fuori.

Non l'ha capito nessuno, ma è a questo che serve la Misericordia. Senza distinzioni, si torna tutti a respirare. Vivi, morti, presenti, assenti, non fa alcuna differenza. Aria dentro, aria fuori. Era a questa Unione elementare che il Cielo ambiva. Solo sincronia dei respiri, un universo diaframmatico in cui il Senso diventa lampante, e si intuisce. Aria dentro, aria fuori. Il raccordo del Tutto.

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