Capitolo 4 - Il principe ereditario II

Hwang-Shik

L'avevo vista, finalmente!
Non ricordavo quando fosse stato il nostro ultimo incontro 3 o 4 anni prima forse, era cambiata per molto per quanto riguardava il suo aspetto, Min-Hee aveva ancora le sue trecce lunghe che le arrivavano fino alla schiena ma a differenza di una volta gli teneva legati in un alta coda di cavallo.

Non indossava più vestiti femminile ma vestiti maschili che nascondevano le sue forme, non portava neanche più i suo solito trucco.

Era bella anche così al naturale.

Sotto agli occhi si poteva intravedere pesanti occhiaie come se non avesse dormito per giorni e cosa strana, nella cintura aveva una spada. Non ricordavo che la ragazza riuscisse lottare. Non aveva più il suo solito sorriso che sembrava illuminare tutto il mondo, ora invece aveva un volto che non trasmetteva nessuno emozione, sembrava fredda come il ghiaccio.

Un brivido mi attraversa la schiena, da un lato ero felicissimo di averla trovata dall'altro spaventato dalla versione nuova di Min- Hee.

Sospiro e tento di prendere la parola ma, appena guardo il viso della ragazza mi blocco.

Min- Hee è arrabbiata, molto arrabbiata, sembra quasi pronta ad uccidere mio fratello se solo avesse detto qualcosa di sbagliato.
Perciò che avevo capito, mio fratello aveva lanciato una freccia a Min-Hee rischiando di colpirla.

" Cosa sta succedendo qui? " dico.

Min-Hee si gira verso di me, i suoi occhi sono spenti, noto, é come se avessero perso tutta la lucentezza di una volta e mi si stringe il cuore a vederli così, erano sempre stati gli occhi quelli di cui amavo di più in lei.

Voglio dirle qualcosa, qualsiasi cosa ma a malapena riesco ad aprire la bocca, la guardo semplicemente beandomi del suo volto, mi era mancato, in quei ultimi anni.
Lei mi fissa senza dire nulla, sembra una statua, sembra quasi volermi scavarmi dentro, il suo sguardo pare bruciare la pelle.

Vedo i suoi occhi chiudersi lentemente, mentre il battito del suo cuore aumentare.
Riesco a sentire la sua stanchezza, la fatica che le costa stare in piedi, la vedo perdere l'equilibrio e prima che il suo corpo abbia il tempo di toccare il suolo riesco a prenderla al volo.

Min-Hee continua a respirare lentamente come se le mancasse l'aria,

"CHIAMATE IMMEDIATAMENTE IL MEDICO ! " urlo nel panico.

Non riesco a capire ciò che le sta succedendo, premo le mani nella sua fronte cercando di comprendere se ha la febbre, ma la sua pelle è fredda come quello di un vampiro.

Per un attimo l'idea che lei possa essere uno di quei succhiasangue mi passa per la testa ma la caccio subito via, ho sentito il suo cuore battere, i vampiri non hanno un cuore, quindi è impossibile.

"Bon-wa..." sussura quel nome talmente a bassa voce, che solo le persone come me riuscirebbero a sentirlo, nell' udire quel nome il mio cuore perde un battito.

Non l'ha dimenticato nonostante siano passati così tanti anni, non ha dimenticato lui, ma ha dimenticato me.
Sento un innata gelosia impossesarsi del mio cuore, ma tento di controllarmi, stringo le sue mani tentando di darle più calore possibile.

" va tutto bene "le dico, cercando di trasmetterle tutta la mia energia positiva.

Lei sembra rilassarsi leggermente, ma nonostante ciò il cuore continua a battere troppo forte per una persona normale, il medico non sembra sbrigarsi e quell'attesa non fa altro che innervosirmi.

La prendo con facilità in braccio, con gli sguardi curiosi dei presenti, e mi avvio verso la mia stanza.

Una volta arrivati la poggio leggermente sul mio letto stando attento a non farle male, in tutto il tragitto ha continuato tenermi strette le mani.
Vorrei prendere una sedia ma non voglio rompere il contatto con le sue mani quindi mi inginocchio davanti al suo letto e la fisso.

Non potrei mai descrivere cosa vuol dire amare qualcuno così intensamente da non riuscire a respirare, più la guardo e più non riesco a comprendere come sia riuscito a stare 3 anni senza si lei, è iniziato tutto dalla prima volta che ho posato gli occhi su di lei, Io Hwang-Shik, principe ereditario di questo regno, che nemmeno credevo possibile innamorarsi, mi ero innamorato follemente di una donna così diversa da me e che non avrei mai potuto avere o almeno così dicevano.

Ma non mi importava non mi sarei arreso avrei fatto il possibile a farla innamorare di me.

3 anni prima
Primo incontro

Hwang-shik respirò l'aria fresca della primavera, era la prima volta dopo mesi che era uscito fuori dalla dimora, in quei mesi era rimasto nel suo studio a studiare cose che nemmeno lui comprendeva, era stato suo padre a dirglielo.

"Un futuro imperatore deve conoscere più di tutti, devi eccellere in qualsiasi cosa tu faccia, devi dimostrare a tutti che meriti il ruolo che ti ho affidato." gli aveva detto suo padre quando il ragazzo allora 19 enne aveva osato chiederli il motivo per cui lui doveva studiare come un matto mentre suo fratello Shin passava le sue giornate a vagabondare in giro.

" dove vorreste andare?" gli aveva domandato Yong, il suo braccio destro nonché la sua guardia del corpo, facendolo ritornare alla realtà.

"Non eri costretto a seguirmi potevo farcela anche da solo " gli avevo detto sbuffando, Hwang-shik conosceva fin troppo bene le arti marsiali non gli sarebbe voluto nulla a mettere al tappeto un suo avversario.

"Sapete che non posso fare altrimenti, me lo ha chiesto vostro padre"

Suo padre era fatto così, lo circondava da persone che avrebbero dovuto proteggerlo ma che in realtà avevano ruoli di spie e sarebbero andati a riferirli anche un suo piccolo sbaglio.

"Vorrei prendere un po' d'aria fresca" disse dopo un momento.

Si passò una mano tra capelli ed uno specchio attirò la sua attenzione, guardò la sua immagine riflessa, si toccò leggermente la maschera che copriva metà del suo volto e con essa metà del suo passato,essa nascondeva una cicatrice indelebile di una parte della sua vita che avrebbe voluto eliminare, i suoi capelli lunghi erano stati legati un concio, che riusciva a domarli.

Chiuse lentamente gli occhi.

Per una attimo li parve di sentire le urla strazianti di una bambino che veniva chiuso in una cella buia e fredda
"Sei solo un mostro!"
Il bambino strillava e piangeva, non voleva rimanere lì.
"Sei solo un mostro! Non ti vuole nessuno neanche la tua stessa famiglia, schifoso bastardo "
L'uomo sbatté talmente forte le porte della cella che il bambino tremò per lo spavento e si rannichiò su se stesso.

Hwang-shik aprì gli occhi ed incominciò ad incaminarsi verso una meta in quel momento ignoto.

Doveva dimenticare.

Il passato era solo passato, nessuno sarebbe riuscito a fargli del male ora.

Era più forte, era il futuro imperatore di questo regno nessuno avrebbe osato torceli anche un solo capello.

"Aspettate giovane signore" Hwang-shik si guardò attorno e notò sul pavimento sporco un uomo seduto con le gambe incociate, sembrava avere sui 50 anni, era talmente magro che si potevano intravedere le ossa, vicino a lui l'uomo aveva un bastone che doveva servire per reggersi, ma che l'uomo invece utilizzava per scrivere cose strane sulla terra.

Doveva essere un mendicante.

Il ragazzo lo guardò per poi chiedere alla sua guardia di darli qualche soldo, ma il vecchio lo fermò.

" non voglio niente da voi giovane uomo" disse " ma vorrei che ascoltaste la profezia che ho su di voi "

Hwang-shik rimase sorpreso, era tentato di andarsene,ma qualcosa lo faceva rimanere lì, l'anziano stava per prenderli la mano quando Yong lo bloccò.

" lascialo fare " esclamò con voce calma a Yong e così la guardia si spostò.

E le mani ruvide del vecchio li toccarono la mano, il mendicante rimase sorpreso per un attimo ed alzò i suoi occhi verso Hwang-shik.
" Oh! Che futuro glorioso il destino vi riserva "

Un sorriso stupido comparve nelle labbra del principe, aveva sentito talmente tante volte quella frase che non si sorprendeva ormai più.
I veggenti della dimora del re lo dicevano sempre, in fondo se avessero detto l'incontrario avrebbero rischiato di essere uccisi, solo per aver detto qualcosa che all'imperatore non piaceva.

" Incontrerete una Donna sarà l'autrice di tutta la vostra fortuna ma anche la causa della vostra rovina, questa donna diventerà il vostro ossigeno, il vostro tutto, sarete sottomesso hai suoi voleri ed hai suoi capricci.
"

Hwang-shik si sforzò di non ridere, lui non si sarebbe mai innamorato di nessuna donna, suo padre stava cercando di trovarli una futura moglie, ma a lui non interessava quale sarebbe stata, trovava che il sentimento come l'amore fosse inutile, non lo apparteneva.

E poi una donna che sarebbe stato la sua rovina, non la desiderava.

L'anziano gli lasciò le mani e lentamente se ne andò senza neanche un saluto.

"Che uomo maleducato!" disse Yong ma al principe neanche interessava.

Si girò anche lui per andarsene, fu in quel momento che i suoi occhi vennero catturati da una figura dalla pella scura, che si faceva spazio fra la gente con un sorriso a trentadue denti, saltellava gioiosa da una parte all'altra salutando in tanto in tanto alcuni commercianti.

Il cuore incominciò a batterli forte al petto, mentre una sensazione strana si impadronì di lui.

Possibile fosse innamorato? Era impossibile, non ci si poteva innamorare in questo modo ed in così poco tempo, non lui almeno.

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