1º STEP: ERA GLACIALE (BIS)
In quell'epoca antica e arcana si conoscevano ormai solo il gelo e la fredda oscurità che circondava cielo e terra, notte e giorno. In verità neanche esisteva il giorno perché il sole, la luminosa e ardente sfera nel cielo era malato già da parecchi anni e non riusciva più a portare calore su quella landa gelida e desolata che era il pianeta allora.
Quando nacque, il sole era niente di più di una piccola stella che osservava dall'alto il formarsi della Terra. Durante i secoli, essa si raffreddò sempre di più trasformandosi nell'equivalente di un guscio caldo ricoperto di neve e ghiaccio.
Quella che allora era solo una semplice, insignificante stella si ingrandì sempre di più, rafforzandosi e splendendo più di quanto avesse mai fatto prima. La Terra, che era poveramente abitata dagli scarsi ominidi, si trovava davanti una speranza di sopravvivenza: il Sole. Ma esso era piccolo e non poteva competere con la luce irradiata dalla sua gemella notturna, la Luna. Essa illuminava più di lui da sempre, mostrando la potenza e l'importanza della sua presenza, ma quando si rese conto che il suo fratello Sole aumentava di chiarezza e luce si spaventò e temette di perdere il suo ruolo di unica, brillante, bellezza nell'universo.
La Luna, adirata con il Sole, gli scagliò contro quanti più asteroidi le erano possibili con l'intento di distruggerlo per sempre. Tutti, ogni essere con una vita e un'anima doveva soffrire la sua assenza durante quello che lei chiamava "giorno" affinché la festeggiassero durante la sua "notte". Nessun altra stella o asteroide poteva privarla del suo ruolo o sarebbe stata ignorata fino alla fine della sua esistenza.
La superficie del Sole bruciava e bruciava da tempo immemore; purtroppo la luna non ne era a conoscenza. Purtroppo perché gli asteroidi invece che colpirlo si fondevano con esso, aumentandone l'ampiezza sempre più maestosa e imponente. E più gli asteroidi lanciati contro di lui lo ingigantivano, più la Luna si infuriava e più essi aumentavano di dimensione incrementando quell'enorme palla di fuoco.
La Luna era furiosa e spaventata. Dal Sole veniva irradiata una luce surreale, fuori dal mondo che illuminava più di quanto lei avesse mai fatto.
Dall'alto del cielo poteva vedere le immense lastre di ghiaccio brillare luccicando quasi dolorosamente alla vista sotto quell'oceano splendente sopra di esse.
Ormai il terrore controllava la Luna e le sue azioni irrazionali che la portarono a scagliarsi a tutta velocità verso il suo gemello ormai così risplendente da oscurarla, rendendola buia e fredda.
Il Sole, vedendo quella sua sorella un tempo splendente dirigerglisi contro con furia disumana si scansò, avvicinandosi alla Terra e facendo finire la Luna ancora prima che se ne accorgesse dall'altra parte del mondo che, lentamente, riprendeva a vivere grazie al tiepido e piacevole calore irradiato dalla sfera luminosa nel cielo che faceva strizzare gli occhi agli ominidi e riparare sotto a un rifugio gli animali spaventati dalla novità.
L'ormai seconda fonte di luce tra gli astri, confusa e sconcertata, non si rese conto di dov'era finita finché non fu così lontana dal suo fratello da non percepirne più il calore che per secoli, seppur debole, l'aveva sempre accompagnata e rimase così immobilizzata dal freddo che c'era in quella zona di universo, impotente davanti alla palese maestosità del Sole che da quel momento e per sempre vegliò sulla Terra scaldandola di giorno e lasciandola tra le braccia della Luna di notte che riusciva a mostrarsi solo in assenza del suo fratello.
In quell'epoca antica e arcana si conoscevano ormai solo il gelo e la fredda oscurità che circondava cielo e terra, notte e giorno. In verità neanche esisteva il giorno perché il sole, la luminosa e ardente sfera nel cielo era malato già da parecchi anni e non riusciva più a portare calore su quella landa gelida e desolata che era il pianeta allora.
Quando nacque, il sole era niente di più di una piccola stella che osservava dall'alto il formarsi della Terra. Durante i secoli, essa si raffreddò sempre di più trasformandosi nell'equivalente di un guscio caldo ricoperto di neve e ghiaccio.
Quella che allora era solo una semplice, insignificante stella si ingrandì sempre di più, rafforzandosi e splendendo più di quanto avesse mai fatto prima. La Terra, che era poveramente abitata dagli scarsi ominidi, si trovava davanti una speranza di sopravvivenza: il Sole. Ma esso era piccolo e non poteva competere con la luce irradiata dalla sua gemella notturna, la Luna. Essa illuminava più di lui da sempre, mostrando la potenza e l'importanza della sua presenza, ma quando si rese conto che il suo fratello Sole aumentava di chiarezza e luce si spaventò e temette di perdere il suo ruolo di unica, brillante, bellezza nell'universo.
La Luna, adirata con il Sole, gli scagliò contro quanti più asteroidi le erano possibili con l'intento di distruggerlo per sempre. Tutti, ogni essere con una vita e un'anima doveva soffrire la sua assenza durante quello che lei chiamava "giorno" affinché la festeggiassero durante la sua "notte". Nessun altra stella o asteroide poteva privarla del suo ruolo o sarebbe stata ignorata fino alla fine della sua esistenza.
La superficie del Sole bruciava e bruciava da tempo immemore; purtroppo la luna non ne era a conoscenza. Purtroppo perché gli asteroidi invece che colpirlo si fondevano con esso, aumentandone l'ampiezza sempre più maestosa e imponente. E più gli asteroidi lanciati contro di lui lo ingigantivano, più la Luna si infuriava e più essi aumentavano di dimensione incrementando quell'enorme palla di fuoco.
La Luna era furiosa e spaventata. Dal Sole veniva irradiata una luce surreale, fuori dal mondo che illuminava più di quanto lei avesse mai fatto.
Dall'alto del cielo poteva vedere le immense lastre di ghiaccio brillare luccicando quasi dolorosamente alla vista sotto quell'oceano splendente sopra di esse.
Ormai il terrore controllava la Luna e le sue azioni irrazionali che la portarono a scagliarsi a tutta velocità verso il suo gemello ormai così risplendente da oscurarla, rendendola buia e fredda.
Il Sole, vedendo quella sua sorella un tempo splendente dirigerglisi contro con furia disumana si scansò, avvicinandosi alla Terra e facendo finire la Luna ancora prima che se ne accorgesse dall'altra parte del mondo che, lentamente, riprendeva a vivere grazie al tiepido e piacevole calore irradiato dalla sfera luminosa nel cielo che faceva strizzare gli occhi agli ominidi e riparare sotto a un rifugio gli animali spaventati dalla novità.
L'ormai seconda fonte di luce tra gli astri, confusa e sconcertata, non si rese conto di dov'era finita finché non fu così lontana dal suo fratello da non percepirne più il calore che per secoli, seppur debole, l'aveva sempre accompagnata e rimase così immobilizzata dal freddo che c'era in quella zona di universo, impotente davanti alla palese maestosità del Sole che da quel momento e per sempre vegliò sulla Terra scaldandola di giorno e lasciandola tra le braccia della Luna di notte che riusciva a mostrarsi solo in assenza del suo fratello.
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