Capitolo 15

Ministero della Magia, 11/11/22

Quando succede un evento improvviso, che cambia tutto quello in cui si crede, sembra che la vita non potrà mai tornare alla normalità. E invece, in qualche modo, con il tempo la vita continua.

I primi giorni dopo il blackout erano stati i peggiori, poi una nuova routine si era sviluppata. Le partite di quidditch erano ripartite e così il lavoro di Ginny alla Gazzetta del Profeta. I criminali avevano ripreso le loro attività illegali e Harry Potter aveva ripreso a catturarli. Le lezioni di Hogwarts non si erano interrotte e gli studenti non erano tornati a casa.

Ormai era quasi passato un mese. Gli indicibili avevano accumulato tantissime ore di straordinari, eppure non avevano ancora trovato un colpevole. Qualcuno aveva iniziato a credere che il calo di magia fosse dovuto ad una forza naturale.

Piano piano il numero di professionisti assegnati alla faccenda "blackout" era andato scemando e, anche all'ufficio misteri, si era tornati alla normalità.

La vita di James non era cambiata poi tanto durante quel mese. All'inizio i professori avevano lasciato loro delle ore libere, costretti a coprire anche essi dei turni straordinari da indicibili, durante le quali i ragazzi si erano lanciati in folli congetture sul blackout. Con il tempo le lezioni avevano ripreso la frequenza normale e, più si avvicinava il Natale, più lo stress per gli imminenti esami aumentava.

Quel pomeriggio il più grande dei Potter era seduto al suo solito posto tra Mark ed Eveelen. La professoressa Boneschi stava spiegando loro per filo e per segno come mai la pozione Mopsus di Toshiko fosse perfetta mentre quella di Roger sarebbe stata utile solo a pulire il calderone.

Sembrava che il ragazzo avesse, per l'ennesima volta, invertito la destra con la sinistra.

James ci provava sul serio a seguire la lezione, ma il pensiero di quel weekend continuava a distrarlo. Chris sarebbe tornato dall'America e i Malandrini si sarebbero rivisti dal vivo dopo più di due mesi di lontananza. Gli erano mancati i suoi amici più di quanto si aspettasse.

"James la Boneschi ti sta per chiamare, smetti di fare il sentimentale e rispondile" gli bisbigliò Eveleen.

Il ragazzo si risvegliò dai suoi pensieri e, una volta tanto, ringraziò il destino per aver dato alla compagna un così particolare potere. Eveleen ghignò soddisfatta per il complimento non espresso.

"Buongiorno signor Potter, la vedo distratto oggi" esclamò la prof calcando sulla prima parola pronunciata nella sua lingua d'origine "Cosa ne dice di provare la pozione della signorina Minoru invece di non prestare attenzione alla lezione? Venga qui portando un campione dal suo calderone, grazie."

Così dicendo fece volare una delle fialette posate sulla cattedra tra le mani del ragazzo, che la riempì con la sua pozione grigio-perlacea. James visse la camminata tra il suo banco e la cattedra come quella di un condannato a morte verso il patibolo. Non che non si fidasse dell'abilità di Toshiko, dopotutto lei era la miglior studentessa del loro corso, però provare una pozione era sempre un rischio.

"Poteva andare peggio" pensò tentando di tirarsi su da solo "poteva farmi assaggiare la pozione di Roger".

La professoressa fissò la camminata di James ridendo sotto i baffi, non gli avrebbe mai fatto assaggiare la pozione se non fosse stata sicura al cento percento che essa non fosse perfetta.

"Signor Potter dia una breve spiegazione alla classe, che cosa fa la pozione di Mopsus con esattezza?" chiese l'insegnante quando il ragazzo giunse finalmente alla cattedra.

"Ottima domanda, professoressa!" cercò di scherzare James, ma lo sguardo severo della donna gli fece riportare i piedi per terra "La pozione di Mopsus è l'unica magia che permette ad un mago senza la Vista di diventare veggente per qualche minuto. È molto complicata da preparare e soltanto i migliori pozionisti sono in grado di crearne una funzionante. I principali effetti collaterali sono cecità momentanea, nausea e possibile telecinesi."

La professoressa guardò James con approvazione, forse non era stata completamente disattento durante la lezione.

"Bene, signor Potter, ha riassunto perfettamente gli effetti della pozione di Mopsus. Ora mi dica cosa ha sbagliato lei per aver ottenuto un color grigio perlaceo, anziché il perfetto color madreperla iridescente della signorina Minoru."

James ringraziò che la professoressa non avesse le stesse abilità di Eveleen, perché in quel momento il suo cervello era una completa tabula rasa. Se avesse saputo quale errore avesse compiuto, probabilmente avrebbe agito diversamente e non lo avrebbe commesso. La professoressa ben interpretò il silenzio del ragazzo.

L'insegnate compì uno sfarfallio di bacchetta in direzione del calderone di James recitando "Appare Vestigium".

Una sottile polvere d'oro si sparse sul banco di James e prese la forma del ragazzo mostrando passo per passo a tutta la classe come il ragazzo aveva creato la pozione. Fu decisamente umiliante rivedere quante volte si era distratto mentre il composto era sul fuoco, quando ci aveva starnutito dentro e quando aveva dimenticato quale fosse il senso antiorario. La Boneschi fece andare indietro la scena senza commentare nessuna delle sbavature di James, fino ad un punto preciso in cui stoppò la visione.

"Ecco! Vedi Potter?" chiese rivolta al ragazzo.

James non vedeva assolutamente nulla, stava semplicemente tagliando delle radici di asfodelo a cerchi come era indicato nella spiegazione scritta dalla professoressa sulla lavagna. Per la seconda volta in pochi minuti la professoressa dovette arrendersi all'ignoranza del ragazzo.

"Rondelle, signor Potter, non significa cerchi. Significa tagliare l'asfodelo molto sottilmente e creando dei dischi di uguale larghezza. Guardi come erano precisi quella della signorina Minouri" disse ripetendo lo stesso incantesimo sul calderone della studentessa giapponese e mostrando la perfezione del suo taglio.

James sperò che la pozione della ragazza fosse perfetta come credeva la professoressa, voleva assolutamente evitare la cecità. Toshiko nel frattempo era arrossita e sorrideva contenta all'insegnate.

Dopo aver mostrato, ancora una volta,alla classe il perfetto colore della pozione della ragazza, la professoressa porse la provetta a James, chiedendogli di sedersi e buttarla giù tutta di un fiato.

Il ragazzo esigui gli ordini e, dopo aver espresso una silenziosa preghiera, bevve la pozione.

Per qualche istante il mondo sembrò non cambiare di una virgola, poi prese a vorticare. Gli sembrava di aver appena bevuto un'intera bottiglia di Whisky incendiario da solo. I colori erano più vividi e non volevano proprio stare fermi. Piano piano una scena prese forma davanti al viso del ragazzo.

La classe era sparita e, con essa, anche la professoressa Boneschi. Si trovava da solo in quella che sembrava essere una cantina o comunque una stanza abbastanza spoglia e completamente grigia.

Dentro di essa un grosso macchinario si andava delineando. Il ragazzo non avrebbe saputo descriverlo, era la cosa più complessa che avesse mai visto. Sembrava una grossa stufa color ottone il cui sportello, dove normalmente veniva inserito il legno, era completamente spalancato e vuoto. Due figure di cui James poteva soltanto vedere le silhouette armeggiavano intorno ad essa.

Una delle due inserì una piccola scatola nera all'interno della "stufa" e tutto divenne nero.

Una voce risuonò nelle tenebre.

"Una grande minaccia sta per sbocciare,

Nata ai confini dell'universo,

Dove due mondi diversi e uguali si vanno a toccare,

Sperando di eliminare il diverso.

La magia è un potere in estinzione,

Lo spazio-tempo è un concetto complesso,

Per impedire la distruzione,

Devi entrare dentro di esso".

James tornò bruscamente in sé, ritrovandosi seduto davanti alla cattedra con l'intera classe che lo fissava in silenzio. Cercò subito gli occhi di Eveleen, consapevole che la ragazza avesse visto tutto, lesse sul suo viso un'espressione di completo stupore.

"Signor Potter, dalla sua faccia e dallo stato della mia cattedra deduco che la pozione abbia funzionato perfettamente. Facciamo tutti dei grandi complementi alla signorina Minoru perché è difficile anche per i pozionisti più esperti provocare una vera e propria visione. Ora potete andare, ci vediamo lunedì"

Durante il discorso della prof, lo sguardo di James si era posato sulla cattedra che avevo preso a fluttuare ad un paio di centimetri da terra. Il ragazzo provò, allora, a riportarla a terra e a far alzare qualche altra pergamena, riuscendo perfettamente in entrambi i compiti.
"Signor Potter, smetta di giocare con la mia aula" lo riprese la donna "la pozione dura pochissimi minuti, veda di raccattare la sua roba e uscire".

Il resto dei compagni aveva già abbandonato la classe, il ragazzo si divertì a fare lo zaino muovendo gli oggetti con il pensiero, ma dopo al secondo sguardo di fuoco della professoressa capì che era il caso di muoversi.

Eveleen lo stava aspettando fuori dall'aula. I lunghi capelli rossi erano, stranamente, sciolti come a formare una tenda tra la ragazza e il mondo. Era appoggiata alla parete con un'espressione che James aveva imparato a temere, quella che sfoggiava quando il ragazzo combinava uno dei suoi soliti disastri.

"Quello cos'era?" chiese sconvolta la ragazza "Era una profezia?"
James la guardò negli occhi, in silenzio. Non aveva idea di come gestire la situazione, cosa significassero le immagini che aveva visto o le parole che aveva udito. Per la seconda volta nell'arco di una giornata fu grato del potere di Eveleen, non sarebbe stato in grado di esprimere a parole quella confusione che gli riempiva la testa.

"Eevee" disse soltanto "dobbiamo andare a parlare con la Watson".

Lo studio della professoressa si trovava al livello nove, dove si svolgevano tutte le vere attività dell'Ufficio Misteri. Agli studenti del corso per indicibili non era permesso scendere così in basso, se non con un'autorizzazione scritta e firmata da uno dei loro docenti. Autorizzazione che chiaramente i due ragazzi non avevano.

James ed Eveleen si diressero verso uno degli innumerevoli ascensori presenti al piano terra. Si appostarono di fianco a quello più vicino alle aule dove seguivano le lezioni, aspettando che non ci fosse nessuno nei dintorni. Erano ormai le quattro passate e la maggior parte dei dipendenti aveva già lasciato l'edificio.

Dopo un paio di minuti di attesa la zona intorno all'ascensore si liberò e i ragazzi poterono tentare l'impresa. Sgattaiolarono silenziosi nell'ascensore e schiacciarono il tasto del nono piano.

Il viaggio non fu lunghissimo, ma pieno di tensione. Ogni volta che il display mostrava che erano scesi di un nuovo piano i due tiravano un piccolo respiro di sollievo.

Al settimo piano l'ascensore si arrestò e una voce disse "Ufficio dei giochi e degli sport magici". I due ragazzi si guardarono preoccupati.

"Mostrati sicura, come se non stessi facendo niente di male." pensò James, permettendo alla ragazza di leggerlo.

In momenti di tranquillità era in grado di gestire quali pensieri e quali no mostrare la ragazza, quando era completamente rilassato riusciva addirittura a bloccare il suo potere. James Sirius Potter però non era mai tranquillo o rilassato e così Eveleen aveva quasi sempre pieno accesso alla sua testa.

La fortuna di James doveva essersi esaurita quando non era diventato cieco bevendo la pozione di Toshiko, perché in ascensore entrò sua zia Angelina.

"James!" esclamò felice la donna.

La mamma di Fred e Roxanne subito dopo Hogwarts aveva giocato a Quidditch nei Puddlemore Unite come cacciatrice, da qualche anno aveva invece preso il posto di Ludo Bagman come capo dell'ufficio dei giochi e degli sport magici.

La donna assomigliava moltissimo alla figlia Roxanne e il tempo era stato molto clemente sul suo viso, pensò Eveleen, non dimostrava più di una trentina d'anni.

"Zia Angelina!" rispose James fingendo di essere felice di vederla "Dove stai andando?"

Pensò che portare il discorso sulle faccende della donna avrebbe permesso di tenerlo più lontano possibile dal fatto che James ed Eveleen non avrebbero dovuto scendere fino all'ufficio misteri.

"È tutta colpa di quell'idiota del tuo amico" disse irritata "All'ufficio misteri stanno tentando di capire come sia potuto accadere l'incidente di Fred durante il blackout. Ma come si fa ad essere così stupidi da prendere una pozione invecchiante solo per vincere una scommessa?"

James tentò di trattenere una risata, quella storia era completamente assurda.

Quando all'ospedale il cugino gli aveva raccontato che era tornato bambino per una scommessa, James aveva immaginato una serie di possibili scenari. La verità, però, era addirittura più assurda della fantasia.

Fred non aveva avuto alcuna intenzione di trasformarsi in un bambino, lo scopo della pozione era quello di trasformarlo in un vecchio. Qualche ora prima aveva scommesso con Violet, la compagna battitrice a cui faceva il filo, che sarebbe riuscito a rimorchiare una ragazza al villaggio anche se avesse dimostrato ottanta anni.

Il ragazzo aveva appena cominciato a bere la pozione quando era iniziato il blackout. Probabilmente visto che l'intruglio non aveva fatto in tempo ad entrare completamente in azione, Fred non si era trasformato in un anziano, ma nel bambino che James aveva trovato.

"Non riescono a spiegarsi come mai sia diventato piccolo invece che un vecchio?" continuò il discorso il giovane indicibile, tenendo d'occhio il display che ora mostrava il numero "8".

"La stranezza è che ci sono stati, nel mondo, un altro paio di casi di incantesimi temporali che hanno dato risultati inaspettati durante il blackout. Tutto il resto si è interrotto, questi incantesimi invece hanno funzionato in qualche modo. Comunque, il tuo futuro ufficio ci sta già lavorando su! Ma non mi presenti la bella signorina che è con te?"

Grato che la conversazione non avesse toccato nessun tasto dolente, James presentò Eveleen e finalmente l'ascensore si arrestò al nono piano. Mai parole furono più liete di "Ufficio misteri" pronunciato dalla solita voce monocorde dell'ascensore
"Beh la strada è una! Andiamo insieme" disse Angelina uscendo dall'ascensore.

Il nono livello era diverso da tutto il resto del Ministero della Magia, nessuna finta finestra illuminava le pareti. I muri erano completamenti neri e adornati soltanto da alcune torce poste ad intervalli regolare. Il lungo corridoio portava ad un'unica porta, anch'essa nera.

I due ragazzi seguirono la zia di James verso quest'ultima. Angelina toccò la porta ed essa si aprì da sola, davanti al gruppetto si aprì una stanza perfettamente circolare.

James trattenne il respiro, sognava da anni di mettere piede in quel posto. Harry gli aveva raccontato più volte della battaglia dell'Ufficio Misteri, un piccolo colpo il cuore lo colpì pensando che poco più avanti c'era il famoso arco dietro al quale era sparito Sirius.

La stanza era completamente nera, sia il soffitto, che le pareti e perfino il pavimento non mostravano nessun'altro colore. La monotonia della camera era rotta soltanto da una dozzina di porte che riempivano quasi completamente le pareti e alcune candele azzurrine tra una e l'altra. Il riflesso delle piccole luci faceva sembrare il pavimento una pozza d'acqua.

Prima che la stanza cominciasse a ruotare, come James sapeva avrebbe fatto quando avrebbero chiuso la porta alle loro spalle, Angelina pronunciò ad alta voce:

"Angelina Weasley, sono stata convocata per parlare di ciò che è accaduto a Fred Weasley II durante il blackout magico. Con me ci sono James Potter e..." si girò verso Eveleen e le chiese "cara come ti chiami di cognome? E con chi dovete parlare?"

Prima che la donna potesse finire di parlare una porta girò sui cardini e mostrò la professoressa Watson in persona, con un cipiglio che non lasciava presagire nulla di buono.

"Signorina Weasley, apra quella porta" disse indicandone una alla sua sinistra "uno dei miei colleghi la sta già aspettando"

Angelina salutò i due ragazzi e si diresse verso la porta indicata dalla donna. Non appena essa le si richiuse alle spalle, la professoressa Watson fece segno ai ragazzi di seguirla e rientrò nella stanza da cui era appena uscita.

L'ufficio della donna era anch'esso dipinto di nero. Una grossa scrivania coperta di carte e libri torreggiava in fondo alla stanza, davanti ad essa c'erano due poltrone imbottite. Le pareti, invece, erano completamente tappezzate da poster dell'ufficio misteri e di Grifondoro.

La professoressa era già seduta dall'altra parte della scrivania e aspettò che i ragazzi si fossero seduti, per iniziare a parlare.

"Sapete benissimo che non dovreste essere qui, prima di espellervi dal percorso per diventare Indicibili vorrei sapere quali ragioni vi hanno portato al nono livello" disse glaciale la professoressa.

Gli occhi azzurrissimi della donna scorrevano veloci da James ad Eveleen, i due ragazzi si sentivano violati come se la donna potesse leggere direttamente le loro anime.

"Jennifer, ti sei addolcita con gli anni" disse una voce "un tempo li avresti espulsi senza neanche permettergli di spiegare"

La donna lanciò un'occhiata di ammonimento verso una grossa cornice che campeggiava sulla scrivania. James non l'aveva notata subito, tanto la superficie era coperta di carte. Dentro la cornice c'era un piccolo quadro che ritraeva un mago stranissimo, senza un grosso pezzo di naso e con uno strano marchingegno al posto di un occhio.

"Potter!" abbaiò l'uomo "Cosa hai da guardare? Proprio uguale a tuo nonno, senza nessun pudore"

"Alastor taci o ti copro" disse la professoressa tirando fuori un fazzoletto nero da un cassetto della scrivania, come se fosse abituata a mettere in atto quella minaccia "Sto aspettando" disse poi rivolta ai due ragazzi.

James non si diede il tempo per stupirsi ed interrogarsi sulla presenza di Malocchio sulla scrivania della professoressa e si apprestò a raccontare alla donna l'accaduto, dalla lezione della professoressa Boneschi alla profezia.

"So che tutte le profezie sono contenute in una stanza qui all'Ufficio Misteri, o almeno quelle che mio padre non ha distrutto. Non so come funzioni, ma credo che se ne debba creare una ogni volta che viene pronunciata una profezia. Penso che essa riguardi il blackout, visto il riferimento alla magia in estinzione".

La professoressa volle ascoltare anche Eveleen che confermò la versione del ragazzo in tutti i punti. La Watson era rimasta in silenzio per tutto il racconto, esibendo un'espressione completamente neutra. Per qualche istante non aprì bocca, come se stesse soppesando le parole del ragazzo, poi si mise a cercare qualcosa in uno dei tantissimi cassetti della scrivania. Ricomparve qualche secondo dopo con un globo trasparente in mano.

"Questa, Potter, è una sfera per le profezie di cui parlavi. Più tardi estrarremo il ricordo dalla tua mente e lo metteremo qui dentro, come si fa con il pensatoio. Ora veniamo alla situazione, credo che non sia mai successo a un non-veggente di riprodurre una profezia neanche sotto effetto della pozione di Mopsus, ma con voi Potter la magia segue strani percorsi. Se non ci fosse la signorina Connely in grado di testimoniare a tuo favore ti avrei accusato di aver inventato tutto. Avete fatto bene a rivolgervi a me, l'Ufficio Misteri indagherà sull'accaduto. Prima di andarvene dovete promettermi di non fare parola con nessuno di tutto questo e che non indagherete per conto vostro"

Lo sguardo minaccioso della professoressa fece capire loro che non avevano altra scelta se non accettare. Dopo che i due ragazzi ebbero promesso quanto voleva la donna, James eseguì la procedura per imbottigliare la profezia. Era la prima volta che il ragazzo estraeva un ricordo dalla sua mente, la sensazione era strana e piuttosto viscida.

Una volta che la profezia fu al sicuro nella sfera, i due studenti lasciarono la stanza.

"Lo sai che indagheranno lo stesso, vero?" chiese Malocchio dalla sua cornice.

"Altrimenti non sarebbero dei veri Indicibili".  









Ciao a tutti,

Come state?

Questo capitolo è stato complesso da scrivere, soprattutto la parte della profezia.

So che alcuni di voi non vedevano l'ora di scoprire la misteriosa scommessa di Fred, ecco svelato il mistero (per chi avesse visto How I Met Your Mother è uno dei trucchi del playbook di Barney).

La pozione di Mopsus esiste e permette di avere la vista per qualche minuto.

Grazie a tutti per le visualizzazioni, i commenti e le stelline mi riempite sempre di gioia

Un bacio,

La vostra Corvonero

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