Capitolo 17

Il rumore della bacchetta sul pavimento in pietra non levigata sembrava quasi non finire e allo stesso tempo fungeva da canzone di sottofondo nella mente del nostro Severus che era rimasto meravigliato da ciò che aveva davanti.

Era una grotta,davvero "immensa" si ritrovó a pensare il professore mentre nei suoi occhi scuri come le notti d'inverno aleggiavano colori vivaci: verde,rosa,giallo,arancione,turchese... e chi ne ha più ne metta. Infatti le pareti dell'enorme caverna era tempestata da miriadi di pietre multicolore che si riflettevano sulla lastra di ghiaccio,la quale si presupponeva essere un lago.Le rughe sul volto di lui si rilassarono inverosimilmente,doveva ammetterlo quel luogo dava una certa tranquillità.

Viperius aveva ragione.

Chiuse per un attimo le palpebre stanche e ancora colme di bruciori per le lacrime non piante. Per Salazar se voleva piangere ma non riusciva,non riusciva quasi mai. Si sentiva così male,si odiava ancora così tanto,il dolore al petto era così forte che sembrava quasi che la sua parte umana fosse andata a farsi un giro e che non avesse più quella caratteristica tanto comune per non reprimere le emozioni.

Lacrime.

Dicono tutti che i maschi non piangono, sapessero quante ne aveva versate lui nei suoi anni da liceale. Tutti quei vuoti che si erano venuti a creare senza la sua ancora, Lily.

Eccolo ancora una volta. Il suo respiro si era di nuovo spezzato, il suo petto si alzava ed abbassava a ritmi davvero molto irregolari. Attacco di panico. La vista offuscata, le mani tremanti,le gambe molli. Cominció a barcollare.

Poteva crollare, avrebbe potuto. Era solo. Solo come sempre, con se stesso.

"E se la facessi finita?" Si era ritrovato a pensare per la milionesima volta nella sua vita. Ebbene sì,Severus Snape aveva pensato molte volte di togliersi la vita. Per cosa o meglio per chi sarebbe dovuto andare avanti? Per Hermione? Teneva alla ragazza e non l'avrebbe fatta soffrire ma perché una volta nella vita non poteva essere egoista? Fare qualcosa che reputava giusto. Una punizione che lui reputava giusta?

Quando aveva visto la luce,mentre stava per morire. Era finitamente felice, non avrebbe più avuto quella sensazione di non essere vivo. Perchè in quel modo non lo sarebbe stato davvero.

Negli ultimi 20 anni si era sentito un involucro vuoto, un'anima senza casa, una vita senza scopo.
Perchè vivere senza l'amore della propria vita? Il suo lavoro lo aveva fatto no? Aveva protetto Harry e ora? Avrebbe vissuto una vita da insegnante,reputato "Eroe".

"Ma eroe di cosa,cazzo!" Aveva ringhiato tra i denti scagliando un sasso sul lago ghiacciato. "Ho ucciso,massacrato, mentito, mi sono nascosto per anni. Non sono riuscito a proteggere le persone che davvero amavo. Mia madre,Lily... ho vissuto e sto vivendo nei sensi di colpa, sto vivendo in dei loop mentali. Immaginando cosa avrei potuto fare, vivo e rivivo le stesse scene cruente e dolorose..." i pensieri di Snape si facevano sempre più prorompenti nella sua mente,quasi la martellassero.

Piccoli flash back apparvero nella sua mente.

"Tobias...ti prego..." una voce straziata dalle lacrime stava supplicando.
Quella voce era così bassa ma così chiara da riuscir a riecheggiare nella stanza spoglia e malconcia.
"Cosa vuoi donna? Voi e le vostre stranezze..." aveva sentenziato una voce maschile e aspra.
Quasi fosse veleno iniettato nelle orecchie.
Un tonfo,due,tre....dieci.
Un bambino tremante si sporse dallo stipite della porta.
Sangue.
Ecco quello che vedeva.
Un enorme distesa di sangue.
La piccola creatura colma di rabbia e paura cercó di avvicinarsi...

Un rumore ruppe i suoi pensieri. Gli occhi ,da prima chiusi,si aprirono in un millisecondo balzando su ogni parte della stanza. Ansia.

Che qualcuno lo avesse sentito? O visto?

Gli anni a controllare le sue emozioni tornarono utili. Cercó di ricomporsi ma il respiro era ancora mozzato e gli occhi ancora umidicci.

Cercó di focalizzarsi su quel rumore..."Singhiozzi?" Aveva pensato il mago mente riprendeva la bacchetta da terra.

Concentrandosi sussurró un "HOMENUM REVELIO" incantesimo molto utile ,a suo dire.

La bacchetta rilevó quasi immediatamente una presenza umana. Severus con ancora un groppo alla gola si diresse senza esitare verso il suono dei singhiozzi.

Si ritrovó davanti ad un tunnel. Sospiró ma non troppo sonoramente. Era indeciso. Sarebbe potuto tornare indietro...e chi s'è visto s'è visto...aveva pensato. Ma alla sua curiosità non vi era nessun freno. E anche se detestava fare da psicologo e vedere in generale qualcuno piangere per delle stupidaggini adolescenziali si convinse lo stesso ad andare. Al massimo avrebbe messo la sua maschera apatica e sarebbe tornato indietro.

Si tolse gli indumenti di troppo che si sarebbero sicuramente impigliati sulle pareti sporgenti del piccolo tunnel e rimase in camicia e pantaloni. Legó i capelli,per lui ingombranti, in una crocchia morbida ed un po' disordinata.

Attraversó il tunnel,ma scivoló e ruzzolando giù tra imprecazioni di ogni tipo andó a scontrarsi contro qualcuno. Quasi sicuramente l'individuo dal quale provenivano i rumorosi singhiozzi.

Per meglio dire, si ritrovó con il corpo sopra l'individuo che aveva smesso finalmente con quel lamento straziante. La crocchia si era sciolta lasciando i capelli ricadere sul viso e Severus con le mani probabilmente ai lati della testa di questa persona non vedeva nulla. Sentì però un respiro preso con molta fretta e successivamente bloccato in gola...che avesse paura?

"Beh Severus non tutti i giorni, mentre ti disperi nelle lacrime ti salta addosso un uomo sbucato da un tunnel sotterraneo sai?" Lo prese in giro la piccola voce della sua coscienza che gli fece digrignare i denti. Sentiva ancora il corpo dell'individuo muoversi sotto il suo.

《S-so che sei attratto così...c-così tanto da me,ma n-non serve saltarmi addosso sai...》 ruppe il silenzio una voce roca...forse per il troppo pianto,ma era più che riconoscibile. Tra la matassa di capelli scomposti sul viso il mago riconobbe il viso della ragazza.

Shaila.

Il professore spalancò gli occhi, perché un senso di preoccupazione e sollievo si era espanso nel suo petto? Perchè aveva quasi la tentazione di sorridere avendola così vicina?

Si tirò su da lei e la guardó. Aveva un aspetto orribile nel complesso...

"Perché la trovo bella lo stesso allora?..." aveva pensato nel mentre.

La ragazza gli occhi rossi e stanchi, le borse sotto gli occhi erano molto evidenti quasi fosse stata rinchiusa ad Azkaban. Le labbra consumate e piene di pellicine con tanto di screpolature, i capelli era un casino assurdo e sembrava avere l'aspetto di qualcuno che non mangiava da un bel po'.

《Stava piangendo?》disse lui,cambiando discorso.
《Mi dà ancora del lei dopo aver quasi scopato?》 ribattè lei tirando su col naso. Si era girata velocemente e con le grosse maniche della sua felpa verde scura ,si stava quasi sicuramente asciugando le lacrime. Osservando i movimenti della schiena si poteva notare che stesse facendo del suo meglio per controllarsi ma questa continuava a tremare. Il mago aspettó che non gli desse più le spalle per parlare.

La ragazza si rigirò pregando con tutto il suo cuore che non si vedessero i segni del pianto continuo di quei giorni. Alzó lo sguardo su di lui che stranamente non la stava scrutano come sempre o mangiando con gli occhi dal desiderio. In quei pozzi buoi c'era un velo di preoccupazione e quasi di comprensione... che la capisse?

《Non cambi discorso,perché stava piangendo?》
《Ma chi?》 disse lei fintamente confusa.
《Lei.》disse Severus a denti stretti.
《Lei chi? Non vedo nessun altro...oltre noi due.》lo stava chiaramente sfidando,si sarebbe fatta dare del tu.
《Oh per l'amore di Salazar mi dica che non l'ha detto sul serio...》sentenziò il professore passandosi una mano sul viso. 《Ancora con questo lei? Ci sono degli spiriti?....Heilààà Berardo Ottavo sei tuuuu???》Canzonó la ragazza alzandosi e facendo una mezza giravolta.

"È incredibile come un attimo prima si stava quasi disperando con suoni strozzati e striduli e adesso faccia finta di nulla...scherzando per giunta." Pensó Snape squadrandola un po' irritato e preoccupato. Voleva saperne di più. Chi era che l'aveva indotta in un pianto così straziante?

Si alzò e la prese per le spalle costringendola a guardarlo negli occhi. 《Se non vuoi dirmi il motivo del tuo continuo frignare,almeno dimmi come sei arrivata qui e perché non ti presenti a lezione da molto tempo.》la voce dell'uomo era così calda e sicura di sé che Shaila si sentì quasi svenire avendolo così vicino mentre il calore provocato dalle mani di lui si estendeva dalle spalle sino al petto. 《Non sono affari tuoi... e tu perchè hai...》lo sguardo del professore si illuminò...ma di una luce irrequieta che avesse ansia? Questo bastó per bloccare Shaila. 《no...Emh...nulla.》

《cosa hai visto?》il tono di voce dell'uomo non era né impostato o duro,era quasi rassegnato...flebile.
《Non ho visto nulla...non voglio invadere i tuoi spazi....》 anche se era dannatamente curiosa,stava facendo del suo meglio per essere fredda e mandarlo via il prima possibile,volva stare da sola. Ma dentro nel profondo desiderava che l'uomo restasse accanto a lei e che magari l'abbracciasse e basta. 《Come se l'intero mondo magico non sapesse già i miei demoni...tsk...》sputó acidamente Snape. Era un colpo davvero basso per lui sapere che la gente lo guardava con compassione. Era la cosa che odiava di più. 《 Quali demoni?》domandó lei inarcando leggermente il sopracciglio sinistro e spostando il ciuffo di capelli sullo stesso lato. 《Oh ma fammi il piacere come se non lo sapessi...》
《Davvero non so di cosa tu stia parlando...comunque mi hai dato del tu!...DUE VOLTE!》la ragazza stava sorridendo. 《Quindi LEI vuole dirmi che non SA il motivo per il quale ho protetto Potter?》sottolineò l'uso della terza persona per irritarla. Infatti sul viso di lei si disegnó un broncio che fece sghignazzare il professore. 《Ti basta così poco per sorridere?》 continuó lui dato che la ragazza adesso aveva incrociato le braccia e volto lo sguardo verso un punto indefinito della grotta alla sua destra. 《Io non lo so davvero. Non leggo mai le notizie Gossip...o cose del genere. Anzi non mi piacciono proprio i giornali ecco... E comunque si,ti rende più giovane dare del tu altrimenti sembri sempre un vecchio bisbetico aristocratico per Morgana!》 ridacchió lei.
《Si certo...come se non avessi sentito voci dai tuoi amichetti! Non sono un vecchio bisbetico si chiama EDUCAZIONE. Non siamo mica amici...》 disse stringendo le labbra sottili.
《Non ho amici...》disse in un sussurro Shaila. 《Come scusa?》si avvicinò pericolosamente Snape. Pensava davvero di aver sentito male. Una ragazza come lei senza amici? 《IO NON HO AMICI OKAY? Non voglio degli amici,non mi servono. Certo conosco molte persone...ma non è un rapporto di fiducia reciproco. Io non mi fido di nessuno. Ti feriscono tutti prima o poi e io non ho bisogno di altra sofferenza.》la sua voce era fredda ma se ne poteva sentire il tremolio nervoso.

Il professore non sapeva cosa dire...non se lo sarebbe mai aspettato e concordava anche pienamente su ciò che aveva detto. Voleva saperne di più... e quasi non cosciente dalle sue labbra trasalì la parola 《L-Lily...》 la voce era strana,acuta quasi. 《Lily?》 disse lei spostandogli i capelli dal viso preoccupato. 《Ah ho capito...la tua Ikigai?》 continuó.

《ika che?》alzó lo sguardo il professore. Diamine! Aveva gli occhi lucidi. Alla ragazza non passò inosservato. "Credo di aver capito..." aveva pensato.
《La tua ragione di vita...è giapponese... Coraline.》 anche gli occhi di lei divennero lucidi e una lacrima solitaria di andó a depositare sulla sua guancia.
《Coraline?》 ripetè lui rapito dal volto così malinconico di lei asciugandole la lacrima con il pollice. Lei non disse nulla,notó una goccia di sangue scorrere tra lo spacco delle labbra di lui,sicuramente dovuto alla caduta. Si limitó a depositare un vasto bacio sulle labbra gelide del suo professore per poi sdraiarsi sul pavimento della grotta dirigendo lo sguardo al soffitto,rapita dall'intensità dei colori.
Nonostante il sapore sapesse di sangue era la cosa più dolce di tutto quel contesto.

Fece anche lui lo stesso e finalmente una delle lacrime tanto attese scese sulla guancia di quest'ultimo ma fu subito raccolta dalla mano calda di lei che gli sorrise nonostante le sue lacrime copiose.

Non si era immischiata,non aveva insistito. Non aveva fatto con Hermione durante la guerra. Forse l'aveva capito...forse no. Avrebbe dovuto passare qualcosa di simile alla sua situazione...che l'avesse davvero passata? Ne voleva sapere di più...e quello scambio di lacrime era già un passo avanti.

《È strano vero? 》 disse sottovoce lei avvicinandosi al suo petto. 《C-Cosa?》 la voce spezzata riecheggiò tra le pareti facendo stringere il cuore di Shaila.

《Come un mondo pieno di persone possa sembrare deserto se solo una ti manca...》 cominció a singhiozzare e inaspettatamente Snape l'abbracció,la strinse forte a sè. Voleva darle sicurezza,esserci per lei. Non c'erano bisogno di parole,bastava così. Sarebbero potuti rimanere così anche per sempre crogiolandosi in respiri spezzati dai pianti ed enormi pesi nel cuore.

Fine capitolo XVII.

Spazio autrice🥀
So che fa schifo non mi offendete pliz,sto facendo di tutto per scrivere ma ultimamente non ci sto con la testa spero possiate scusarmi 🙈
Un capitolo un po' triste ma Vabbeh dai :3
Nel prossimo spiego anche la situazione Wolfstar/Drarry.
Spero possa piacevi comunque 💕
Al prossimo capitolo!❤️

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