Capitolo 11
Severus soddisfatto disse《Chi è adesso che desidera chi?》 con voce roca rifiondandosi su quelle labbra carnose. Lei cominció ad alzare la sua camicia tracciando con carezze delicate i contorni del suo fisico asciutto e tonico,incontrando spesso alcune cicatrici che davano un "non so che" al professore da invogliare ancora di più la ragazza ad avvicinarsi cingendo i fianchi di lui.
La studentessa aveva come appiccato un fuoco nel professore e che quest'ultimo non riusciva a spegnere. Bruciava ardentemente,quasi dolorosamente sia nel petto che nei "Paesi bassi". Forse quella ragazza gli faceva perdere il controllo? Non lo sapeva nemmeno lui. Ma sapeva di volerla fare sua su quel tavolo. I pensieri ormai erano azzerati.
Intanto Shaila con quella frase,dopo averla metabolizzata,era come se si fosse risvegliata da un coma accondiscendente. I brividi che aveva lungo tutta la spina dorsale sparirono in un istante. Il suo cervello fu invaso da mille pensieri che aveva come messo in un cassetto per godersi il momento con il professore.
" Ma cosa sto facendo? Anzi cosa sta facendo lui? Non pensavo si sarebbe spinto a così tanto...Nel senso lui ha Hermione e io ho...Coraline,cazzo Coraline. Non posso. Non posso proprio farlo o almeno non così...anzi non posso e basta. Devo...devo,ah ho trovato!"
La ragazza ci mise un po' per allontanarsi e dire qualcosa,per il semplice fatto che Severus aveva preso possesso della sua lingua in modo rude,quasi possessivo. E lei semplicemente non sapeva (e non voleva inconsciamente) staccarsi da quelle sottili ma morbide labbra ormai diventate da pallide a rosa per i baci. Inoltre il profumo di menta ed inchiostro nuovo dell'uomo era come una droga per le sue narici e la confondeva mandando letteralmente a quel paese ogni suo pensiero. Infatti aveva rimandato di nuovo l'idea di fermarsi ma guardando dietro quei fili di seta color pece del professore scorse un titolo di un libro,QUEL LIBRO. I suoi pensieri andarono a Coraline,risvegliandola peró questa una volta con un colpo doloroso al petto.
Era proprio come se il senso di calore e batticuore che aveva prima fosse scomparso, in un attimo il cuore le si era ghiacciato e stretto quasi in una morsa insopportabile. Fece una smorfia spingendo violentemente,almeno a parer suo,l'uomo che ancora le stava sfiorando le cosce. Aveva le braccia teste e le mani che toccavano ancora il petto di lui.Il respiro era davvero spezzato quasi come se all'interno stesse sprigionando un pianto muto ma non liberatorio.
Il mago intanto aveva sul volto in espressione tra il preoccupato,il confuso e l'eccitato. Non era nemmeno a poca distanza dalla ragazza poiché questa non è che gli avesse dato una spinta così forte...d'altronde non era minuta ma nemmeno tutto questo ammasso di muscoli. Questa sollevó il capo,mentre l'uomo rimaneva estasiato dall'immagine che aveva davanti. Il ciuffo ribelle di capelli le ricadeva sulla fronte, le guance molto rosate e le labbra davvero rosse,il mago constató ,accennando ad un flebile sorriso, di averle quasi mangiate. La pelle diafana era illuminata solo dalla poca luce che filtrava nello spazio tra un libro ed un altro dallo scaffale,probabilmente la luce proveniva solo dalla zona centrale della biblioteca segno che stava per chiudere.
Lei alzó il suo piccolo viso e lui non potè non soffermarsi sui suoi occhi, erano lucidi e leggermente arrossati. Non c'erano nemmeno più quelle sfumature verdi/giallognole,erano quasi iridi vuote.Il cuore di Severus era come caduto dalla sua posizione originale,facendo un rumore sordo. Che le avesse fatto male? O qualcosa di sbagliato?Ma non sembrava opporsi anzi aveva partecipato più che in modo consenziente...aveva davvero fatto qualcosa di male?
Si stava maledicendo fino a quando Shaila fece un respiro rompendo il silenzio ,riempito solo dai loro ansimi. 《Fino... a prova contraria sei tu che mi sei saltato addosso e poi quello che hai sentito non era riservato a te ma,se non l'avessi visto prima ero in compagnia di Draco....e non abbiamo solo studiato sa...》ghignó lei,anche se il professore vide un filo di tristezza in quell'espressione e un leggero tentennio nella voce che si era fatta un poco acuta.
《Non penso che quella testa d'uovo giallognola possa averti fatta bagnare così tanto da non respingermi per almeno 20 minuti saltando anche la cena...tuttavia se non vuoi accettare la verità....》 il mago non poté finire la frase, la ragazza davanti a lui aveva messo le maniche della felpa davanti alla faccia cercando di non far notare i singhiozzi che però,purtroppo rumorosi, furono intercettati dal mago. E come non notarli? La voce si incrinava ad ogni respiro provocando versi sconnessi quasi strazianti alle orecchie di lui.Come anche le lacrime che percorrevano a ritmi continui le sue guance.
Snape allungó una mano,forse troppo frettolosamente, verso il viso di lei ma questa alzando di nuovo lo sguardo si irrigidì visibilmente facendo bloccare a sua volta l'uomo e dando a lei la possibilità di filarsela via. Corse così velocemente che Severus faticó a comprendere in quale corridoio ,fatto di scaffali polverosi, si fosse infilata. E per la prima volta non era indeciso,non stava nemmeno facendo una scelta per un "bene superiore" o stupidate di questo tipo. Stava facendo qualcosa per lui,mosso da un morso allo stomaco tremendamente soffocante cominció a vagare per la biblioteca con passi veloci ma silenziosi. Come un felino che si avvicina alla preda ma in questo caso non proprio per mangiarla anche se in un certo senso era quello il desiderio del mago.
Continuava a girare e girare ma nulla... che fosse uscita? Si chiese il mago di continuo ma qualcosa lo faceva restare a girovagare per gli scaffali con la speranza vana di trovarla ancora lì. Intanto il suo cervello rielaborava l'ultima immagine di lei. Uno scintillio strano e malinconico in quelle iridi,le lacrime copiose e la luce soffusa alle sue spalle... anche se questa immagine faceva venire al nostro professore la gola secca e le palpitazioni a mille per la preoccupazione nel contempo si chiedeva come potesse essere semplicemente stupenda anche così.
Aveva pensato più volte di utilizzare la bacchetta ma non voleva spaventarla in qualche modo,si era messo per la prima volta nei panni di un'altra persona che somigliava vagamente a lui. Si stava semplicemente comportando come avrebbe voluto si comportasse qualcuno quando lui era stato così vulnerabile. Quello strano scintillio Severus lo aveva inteso come una supplica. Sapeva cosa volesse dire sentirsi soli interiormente,di non avere nessuno accanto nei momenti nei quali ti senti fragile,indifeso. Non lo dici,ma lo esterni con piccoli gesti che in pochi capiscono e quel luccichio era uno di quelli.
Aveva bisogno di qualcuno e lui ci sarebbe stato. Si nascose anche più di una volta dalla guardiana per restare in biblioteca,sapendo che comunque sarebbe stata aperta per tutta la notte o così gli avevano detto... infatti il mago sentí in quel silenzio quasi inquietante il rumore di catenacci e lucchetti chiudersi. "Nono non è possibile" borbottò lui... dirigendosi molto frettolosamente all'entrata ma mimetizzandosi nella penombra degli scaffali.
"Dannatissimi guardiani e quel preside buono solo a prendere Bezoar dallo stomaco delle capre,ma non doveva restare aperta tutta la notte??! E quella stupida ragazzina dove si trova?"
Sibilò alterato,mentre una certa persona si godeva dall'alto di uno scaffale la scena di quel bisbetico ghignando tra le lacrime ormai asciutte ma che venivano rimpiazzate a ritmi più lenti da altre nuove.
La ragazza constatò che l'uomo fosse davvero bello in quel modo, non nella sua solita compostezza,tutto pettinato e perfetto. Ma così,semplice...trasandato. I capelli che ,leggermente spettinati,cadevano su quel viso delineato da rughe di rabbia e preoccupazione ma che davano del fascino. La camicia che lei stessa aveva tirato fuori dai suoi pantaloni era metà dentro quest'ultimi,il colletto sbottonato rivelava il suo pomo d'Adamo che si muoveva su e giù mentre borbottava andando a risaltarne le vene. Il tutto illuminato da una luce leggermente sfocata della luna che andava a rendere le iridi intense dell'uomo ancora più profonde. Quasi fossero buchi neri in cui immergersi senza fare ritorno.
Decise di togliere l'incantesimo silenziatore dicendo
《I-il Venerdì chiu..chiudono sempre presto...vecchia bisbetica borbot-tante...》 lo aveva detto con un filo di voce che sperava essere meno incrinato e spezzato,anche se lo aveva sentito a stento lei stessa Severus si girò di scatto. Le rughe si rilassarono ed il mago per un attimo con un solo sguardo si mostrò sollevato.
I loro sguardi si incontrarono senza riuscire a sostenersi,entrambi con lo sguardo verso il basso sorrisero internamente.
"Davvero si era preoccupato tanto?"Pensó lei.
"Davvero mi sono preoccupato così tanto?" Pensó lui.
Fine XI capitolo.
Spazio autrice 🥀.
Okay molta gente mi ammazzerà ma vaaaaaabeeeene, io ve l'ho detto che si innamorano lentamente eh!
Comunque il prossimo capitolo penso sarà abbastanza puccioso quindi niente tutto qua,fa un po' schifo ma spero vi piaccia!❤️
Al prossimo capitolo💕
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