"CAPITOLO 15"

Ho una pancia gigante, tanto gigante che nemmeno riesco a muovermi. Sto sempre stesa sul letto e mi sento di morire.

Presa dalle mie varie escandescenze mi viene da dire:"Li mortacci mi stai a riempi dé carci bello o bella de mamma. Me stai a rompé e cojoni." 

Proseguendo le escandescenze, all'ultimo grado di follia, mi viene che certe volte, guardando la mia pancia, stando come mi sento che quasi mi verrebbe da abortire.
Poi mi guardo allo specchio dell'armadio, mi accarezzo delicatamente la pancia e penso:
"Ma che sto facendo, pensando... È il figlio o la figlia di Luigi, non posso perdere l'unica cosa che ho di lui, che mi fa star bene, non posso perdere qualcosa che mi ricorderà di lui per sempre, dato che ho deciso di lasciarlo alla sua vita, tenendolo all'oscuro di tutto."

Mi mancano le mie ragazze, dal momento in cui sto a casa e non posso più muovermi. Sono felice che c'è il mio piccolo o piccola, devo fare un'ecografia, ho paura però.
Vorrei solo che quella mano grandissima che ha provveduto a farmi diventare madre, tenesse la mia, non vorrei stare da sola in quel momento.

Ora mi trascino dal letto e vado in cucina a mangiare qualcosa di buono.
Accendo la televisione sul telegiornale, TG ROMA NEWS, e vedo vari e soliti servizi, stanno a scassà er cazzo ancora co' a Raggi. Da sola urlai:"Ancora? Ma che palleee. Non li sopporto più.
E ancora i cinghiali, i Casa Monica, ma affanculo tutti, insopportabili. E mo capisco perché avevo smesso de vivere e non vedevo più ste cose.... Mi ero rotta."

Improvvisamente sempre al tg danno una rubrica culturale sull'arte. Io mi scocciavo, ma lasciai acceso. Poteva essere interessante.
"Ecco oggi parleremo di Shakespeare, qui abbiamo un esperto in materia."
"Non esageriamo. Sono solo un professore universitario che insegna letteratura inglese e amo queste cose effettivamente. Ma null'altro." disse.

Io saltai.. Avevo riconosciuto la sua voce calda, melliflua e roca, quella voce, la voce... Ma che ci faceva in tv? Al tg? Meh... Non lo so... È bellissimo, sempre molto modesto e preparato. Ascoltiamo un pó, può essere che magari ci piace.

"Bene, lei Professor Gavasso, è molto molto modesto. Ha un bagaglio culturale enorme in effetti, non deve dimenticare. È quel professore troppo esigente..."
"Ahh sii è vero. Però se ai miei corsisti piace studiare, beh nulla è difficile, anzi è tutto in discesa no?"
"Ha ragione. Effettivamente ha ragione! Di cosa ci parla? Ci illumini!"
"Eh de tante cose. Beh dovendo scegliere del rapporto tra l'italia e Shakespeare, molto interessante poiché il grande poeta era innamorato di Venezia, Verona e tutta l'Italia in generale, tanto da farne teatro delle sue tragedie. Il mercante di  Venezia e Romeo e Giulietta ad esempio sono ambientate in queste città che ho nominato, menché mai anche l'Otello, uomo pazzo di gelosia che ammazza Desdemona, credendo che la povera donna l'avesse tradito. Era solo una congettura del suo migliore amico Iago. Ah i migliori amici innamorati della stessa donna, ti distruggono la vita. "
"Lei è davvero bravo, preparato, parla di questo con un sacco di padronanza, insomma nessuno a questo mondo ce l'ha effettivamente. Lei è davvero bravo"
"La ringrazio."

"Ma stai zitta, brutta gallina svenevole. Lascialo stare, togli le maniiiii, non sai poi è sposato." Purtroppo la mia voce non si sentiva, forse dovrei dire menomale!

Cadde il gelo in tv. Luigi aspettava qualcosa ma non si capiva cosa.

La donna disse:"Professore e lei... Come sta dopo quello che le è successo?"
Luigi disse:"Non ne voglio parlare assolutamente. È una cosa personale, mia. Ha capito....?"
"Si, mi scusi."
"Stia serena. Può succedere."
"Adesso linea al Palazzo Chigi. Vi ringraziamo per averci seguiti. A domani!"

Mi feci prendere dall'incredulità più totale appena sentii quella frase, poi ho fatto 2+2 però.. "Che è successo......? Micaaa?"

Fu così che andai a cercare sul pc.
Cercai Professor Luigi Gavasso. Uscirono un sacco di notizie sull'università e sul fatto del servizio in tv. Vidi se c'era qualcosa e notai una notizia particolare.

"Luigi Gavasso, stimatissimo professore di letteratura inglese della Sapienza, perde una parte di sé." "Si pensa addirittura una sostituzione repentina al dipartimento universitario"

Aprii bene l'articolo, perché si sa, i giornali sono così, mettono i titoloni solo per farti aprire poi magari sono fuffe e stupidaggini varie.

Ecco trovai ciò che non volevo trovare minimamente.

Anna Torresi, moglie del professore Gavasso ci ha lasciati. Giovane traduttrice, era da anni malata, combatteva contro il cancro. Lascia il piccolo Alessandro, il marito e la tata Arianna.
Giovane e piena di vita, combattente, muore avendo lottato, muore avendo dato una parte di sé. Noi la ricorderemo per sempre così, assieme a suo marito e suo figlio in questa foto al Bosco Comunale.

Fu così che con Anna me ne andai anche io. Non volevo vedere il mio Luigi devastato, triste, incupito.
Potevo renderlo felice ma non potevo piombargli a casa e dirgli:"Sai dopo l'ultima scopata senza preservativo, sono rimasta incinta, adesso possiamo metterci insieme perché non hai più tua moglie qui. Solo che io non voglio essere una "sfasciafamiglie" anche se ormai va beh."

Il guaio ormai è fatto, io il figlio onestamente me lo voglio crescere da sola, sono una donna indipendente e onestamente sottomessa solo a letto, anche se poi sono indomita anche là.

Sapevo cosa volevo fare in quel momento però. Ovviamente pensai di inviargli un messaggio, non sapendo bene che cosa scrivere alla fine. Come esordire. Come dire poi di averlo scoperto. Insomma era un casino ma dovevo, anzi volevo. Era giusto, lo dovevo alla moglie, lei mi disse di prendermi cura di lui e di Ale, qualora se ne fosse andata, solo che ovviamente l'ho lasciato prima io e quindi va bene così. Io l'ho lasciato per fargli godere la vita con la sua famiglia, non perché non lo volessi più, questo è chiaro.
Cambiamo le carte in tavola o meno,  il risultato è lo stesso.  Avrò un piccolo o piccola Gavasso che però crescerà De Stefano e sicuramente forte.

Fu così che dopo aver pianto poiché comunque avevo conosciuto la donna, seppur in una circostanza orribile. Mi sono sentita anche incriminata come "l'altra" ma lei riuscì a farmi sentire serena, addossando la colpa alla bellezza del marito e non alle donne che subivano il fascino di Luigi.

Dopo aver pensato attentamente se farlo o meno, dopo tanti tentativi, decisi di scrivergli un messaggio di condoglianze.

"So che non ci sentiamo da un secolo ormai. Mi dispiace tornare in questo momento così per te. Condoglianze. Mi dispiace tantissimo per Anna, per quel pò che l'ho conosciuta, si notava già che fosse una guerriera nata. Mi dispiace tanto per non esserci stata. Avevo giurato a me stessa che vi avrei lasciato, io ero l'altra e tu non devi dimenticarlo. Ora torna quello che conosco io, il Luigi pronto alle sfide. Se non vuoi farlo per te, fallo per tuo figlio piccolo, fallo per Anna che sicuramente avrebbe voluto che tu fossi stato attivo, ligio come ti ha conosciuto lei.
Abbi cura di te, di Ale e di Arianna."
Ti abbraccio, Ange.

Spensi il telefono e mi addormentai o meglio provai... Con questa pancia è tutto inutile e più complicato del previsto.

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