capitolo cinque
(Grazie Fabio Fratti per questa immagine)
Lara si è ripresa e ora è seduta accanto a Aidan. Lui la
guarda con sguardo languido, ma nello stesso tempo triste.
Lo sai che io non posso stare qui a lungo, devo tornare a
casa.” “Si, lo sapevo fin da quando sei entrato che saresti
andato via altrettanto velocemente. Ci siamo trovati per
caso ma siamo troppo lontani. Aidan,"Lara, pranziamo
insieme? ho il treno nel tardo pomeriggio." Lara ha un
groppo in gola: “davvero non ti prendi gioco di me?” “No
ragazzina, non prendo in giro nessuno”. Quando la donna
si sente chiamare Ragazzina, si gira e quasi urlando dice
"chi ti ha dato il permesso di chiamarmi ragazzina?"
Aidan: “mi piace questo carattere focoso donna, mi sa che
sei così anche…” Lara non fa fine il discorso: “se vogliamo
andare a pranzo c'è un ristorante qui vicino”. Va in
magazzino, prende le chiavi, ritorna e chiude.
“Andiamo”, continua, “da questa parte” e si avvia verso la
sua sinistra a passo deciso. Ad un certo punto Lara viene
presa per un braccio, "mi spieghi che hai?". La voce di
Aidan è diventata seria e dominante, ma Lara non ha
paura. "Cosa ho?” continua: “mi hai trattato da
ragazzina, quando sono una donna e mi pare di averlo
dimostrato”. Aidan la tira a se e in un orecchio le dice "ho
sbagliato, ho un po' esagerato, ma è stato bello, mi hai
portato molto in alto e mi sembra non ti sia dispiaciuto poi
tanto, anzi. Però stavo rischiando di perdere la mia ninfa”.
Lara lo guarda e chiede "chi, la tua ninfa?" L'uomo la
guarda negli occhi e dice" si tu, la mia ninfa". Mentre
parlano sono arrivati al ristorante: “ecco questo è il posto
che ti dicevo”.
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