22. Mettere in guardia

Venelia's pov

Osservo il portone che si apre dopo aver comunicato a Philip che sono giù e, prendendo un bel respiro che mi dia un po' di coraggio, entro dentro. Non so cosa ne uscirà fuori da questo incontro, ma so che mi fa male lo stomaco dall'ansia, dal nervoso per il racconto che mi ha fatto la mia ex migliore amica e per colpa dei troppi pensieri che si stanno annidando nella mia mente.

Questa volta, a differenza delle altre, opto per fare le scale. Sto cercando di prendere tempo per paura, ma anche per schiarirmi le idee ed essere pronta ad affrontarlo. Phil mi piace, davvero, era da tempo che non mi sentivo interessata a qualcuno, che mi dispiaceva l'idea di perdere qualcuno, non voglio che tutto questo venga sprecato... voglio almeno provare a salvare le cose.

Lui mi ha perdonata quando l'ho accusato per colpa di Marissa, forse ora tocca a me prendermi cura delle sue paure e tranquillizzarlo. Ora so che lei è capace di insinuarsi nella testa e rovinare ogni cosa, come se fosse un acido che corrode tutto ciò che c'è intorno a lei, capisco che Phil sia spaventato per ciò che gli ha detto... gli ha fatto credere di valere poco, gli ha fatto credere che io mi vergognassi di lui. E tutto questo perché? Solo per farci allontanare e infilarsi nuovamente nella sua vita. La sua mente è malata, una persona che architetta tutto questo non può assolutamente ragionare con lucidità.

Salgo gli scalini in modo lento, ma nemmeno queste scale sono infinite nonostante siamo un bel po', per cui arrivo nel pianerottolo di casa di Phil prima di quanto vorrei. Lui è già fuori dalla sua porta, mi sta aspettando a braccia conserte ed è appoggiato al muro, non posso negare che anche in questo momento sia davvero molto bello e il mio stupido cuore sussulta all'istante... però non è un incentivo che lui sia qua, quasi come se volesse evitare che io entri nel suo appartamento e mi volesse liquidare velocemente.

"Ciao Philip..." muove la testa per salutarmi, senza aprire bocca, e io deglutisco... non ha nessuna voglia di rendermi facile il compito. "Volevo parlarti... è successa una cosa a scuola, volevo che lo sapessi."

"Ti ascolto." freddo e distaccato... non mi piace che sia così con me, mi fa stringere lo stomaco in una morsa per niente piacevole. Per un attimo mi balena in mente l'idea di girarmi di spalle e correre via, ma sono venuta fino a qua, devo prendere coraggio e parlargli.

"Bene... Marissa ha organizzato un piano da psicopatica. Ha chiesto a una nostra vecchia amica di provarci con te ed essere assillante... le ha chiesto di starti addosso, in modo tale che poi lei ti aiutasse a liberartene e tu riconoscente la facessi rientrare nella tua vita." più lo dico e più non ci credo, come può una persona arrivare a tanto? Marissa ha seriamente bisogno di aiuto, e mi meraviglia che non mi sia accorta per tutti questi anni di amicizia. "So che sembra assurdo, ma sai anche che non sarei capace di inventarmi una roba simile."

Il centrocampista si inumidisce le labbra e annuisce con fare distratto, come perso nei pensieri, prima di prendere parola. "Non c'è bisogno che lo specifichi, so che non sei capace di questo. Non ci siamo lasciati perché penso male di te, lo sai."

"Mi dispiace anche per quello... io Philip ho solo paura. Sei il primo dopo il mio ex che mi prende così, non volevo correre troppo. Ma non mi sono mai vergognata di te. A me non interessa nemmeno cosa diranno i miei genitori, io ti voglio e il mio è l'unico parere che conta. Solo sono molto severi su certe cose, non sono così mentalmente aperti da permettermi di dormire dal mio ragazzo. Tutto qua."

"Mi dispiace..." sembra realmente sincero, come se si fosse reso conto di quanto sia stato un errore litigare tra noi per questo motivo e improvvisamente avesse capito il mio punto di vista "Forse anche io sono rimasto scottato dall'ultima relazione e tendo a prendere male alcune cose con te per paura. Questo però solo perché ci tengo a noi e vorrei che diventasse una storia sempre più seria... non voglio perderti e non voglio che diventiamo nuovamente due sconosciuti."

Allunga la mano verso di me e mi accarezza dolcemente il viso. Automaticamente io chiudo gli occhi e mi beo del suo tocco su di me. Mi era mancato sentirlo così vicino, e non mi ero accorta di questo fino ad ora. Non avevo permesso a me stessa di pensare a quanto stia male quando le cose tra noi non vanno bene, forse perché significherebbe ammettere che mi sono affezionata molto più velocemente di quanto mi piacerebbe ammettere.

"Te li presenterò..." lo sussurro appena, ma so che mi ha sentito. I suoi occhi azzurri brillano di meraviglia, ma non riesce a nascondere un sorriso dolce, che mi fa battere forte il cuore e mi fa pensare che la decisione che ho appena preso sia la cosa migliore. "Organizzerò una cena e te li farò conoscere. È la cosa giusta, anche io voglio fare sul serio con te, per cui prima o poi dovranno conoscerti per forza. Voglio che tu non abbia brutti pensieri, perciò non ha senso aspettare."

Posa le mani sui miei fianchi e, senza aspettare o ribattere, mi attira a sé e mi bacia. È un bacio passionale, diverso dai precedente. Il modo in cui mi stringe, il modo in cui la sua lingua accarezza la mia, mi fa capire che stiamo per passare allo step successivo. Non mi sono posta il problema di quando l'avremmo fatto, con Phil è tutto molto naturale, non ho ansia di programmare nulla.

Mi trascina nel suo appartamento e io lo lascio fare, sentendo una gran desiderio accendersi in me. Certo, mi è capitato di fantasticare su di lui, non è un segreto che mi attragga molto anche fisicamente oltre che mentalmente. È un gran bel ragazzo, solo una sciocca penserebbe il contrario. I suoi occhi chiari sono magnetici e il suo modo di fare lo rende ancora più attraente. Forse è il suo modo sicuro di sé che si mischia al suo lato dolce, forse è il modo in cui scherza con quel sorriso sghembo sulle labbra... non so cosa sia precisamente, ma so che non ne ho mai abbastanza di lui. Più tempo passiamo insieme e più tempo vorrei per stare con lui.

Chiude la porta di casa sua e mi fa posare ad essa con la schiena, intrappolandomi tra il legno e il suo corpo. Mi bacia il collo, spostandomi i capelli su un lato, e io ansimo già, non riuscendo a trattenermi. È tremendamente bravo anche in queste piccole cose, all'inizio di tutto, non oso immaginare come sarà tutto il resto.

"Se non sei pronta dimmelo..." me lo chiede tra un bacio e l'altro e io mi devo concentrare davvero molto per capire quello che sta dicendo. Sono già completamente in panne. "E mi fermerò ora."

Scuoto la testa all'istante "No..." mi schiarisco la gola perché ciò che mi è uscito è un verso più che una parola "No. Non voglio che ti fermi. Sono pronta, ti desidero Philip." e come potrei chiedergli di smettere? Sento un fuoco accendersi in me e spingermi verso di lui.

Philippe annuisce solamente, poi mi fa legare le gambe intorno al suo bacino e mi trascina fino al divano. Si accomoda e mi fa sistemare a cavalcioni su di sé. I suoi occhi si posano sui miei e questo, non so perché, mi fa sentire un brivido su tutta la schiena. Mi osserva con desiderio ed eccitazione, come se al momento non potesse desiderare niente di meglio di me.

Prendo per questo l'iniziativa. Afferro i lembi della sua maglia e gliela tolgo, permettendomi per un attimo di ammirare i suoi muscoli tonici. Dopodiché mi abbasso appena e poso le mie labbra sulla sua pelle. Bacio la sua mandibola, poi il suo collo e, infine, il suo petto. Lentamente continuo così, assaporando ogni centimetro della sua pelle.

"Sei magnifica..." anche il suo fiato è corto come il mio, e questo mi fa essere più che compiaciuta "Ora però basta giocare." i suoi occhi brillano maliziosamente e io lo sto a guardare in attesa di una sua mossa. Immediatamente mi toglie la maglia e poi il reggiseno, giocherellando con i miei seni. Le attenzioni delle sue mani mi fanno gemere, ma non mi trattengo, mi piace il modo in cui mi guarda in questo momento.

Lo bacio con foga e lui ricambia allo stesso modo, poi ci preoccupiamo di spogliarci a vicenda, lo facciamo in maniera veloce e questa è l'ennesima dimostrazione che non riusciamo più a stare lontani e questo è ciò di cui abbiamo più bisogno.

"Sei pronta?" me lo chiede mentre mi fa sistemare meglio sopra di sé e io annuisco solamente, la mia capacità di parola mi ha abbandonato da molto. "Bene..." è l'unica cosa che dice, prima di baciarmi e affondare in me.

Spalanco la bocca all'istante, abituandomi alla sua presenza. È una sensazione inspiegabile sentirlo così vicino a me, sento ogni parte di me urlare, mi rendo conto solo adesso di quanto avessi bisogno di questo. Forse è il passo che che farà crollare ogni barriera delle nostre paure, forse è il passo giusto per avvicinarci ancora di più.

Mi inizio a muovere e lui mi asseconda immediatamente. I nostri corpi aderiscono alla perfezione, come se fossimo stati creati per combaciare tra di noi. Ed è forse questo pensiero che rende il tutto ancora più perfetto. Sento il cuore galoppare veloce e la mente completamente inebriata da Philip e dal piacere che mi sta regalando.

Non mi ero mai sentita così, per quanto sia stata innamorata del mio ex, non ho mai provato tutte queste cose, mai. E questo mi spaventa e mi elettrizza allo stesso tempo, ma ora non è il momento per analizzare i miei sentimenti o qualsiasi altra cosa.                                                               
Ho solo voglia di godermi ogni singolo dettaglio di noi e di ciò che sta accadendo, per cui chiudo gli occhi e butto la testa all'indietro pervasa dal godimento più puro. Ero venuta qua per metterlo in guardia e scusarmi, non avrei mai immaginato che questo sarebbe stato l'epilogo.

Vorrei che tutto questo non finisse mai.

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