8° Capitolo


Nonostante le avesse più volte detto che avrebbe potuto liberamente dormire sul divano Liz la condusse verso al stanza in cui avrebbe dovuto stare durante quelle notti.

Quello la fece stare bene.

Per quanto fosse solo una parolina,quel plurale,che non specificasse un tempo e un periodo la facevano sentire accolta,molto.

Infondo lei stava sempre ben attenta alle parole utilizzate e al modo di esprimersi.

Una donna colta e diligente come lei non poteva farci a meno; quasi le piaceva,notare quando qualcuno le mentisse,o se si stesse aprendo a lei come un libro.

Durante quei dolci e quasi ironici pensieri involontariamente con la lingua si leccò le labbra.

Lo avesse mai fatto.

Quel piccolo gesto fermò tutto,tutti i pensieri e i ricordi lontani,come un fulmine a ciel sereno.

Le rosate labbra avevano ancora il retrogusto amaro e doloroso delle gocce salate versate ma completamente sovrastato,fermato e primeggiato dal gusto delle labbra dell'albino.

Un gusto particolare,mai sentito,che per quanto avesse un vastissimo vocabolario,non riuscisse a descrivere.

Come se aggettivi e parole non bastassero.

Ma un pensiero stava lentamente e mortalmente nascendo,"Perchè?"

Neanche quando da piccola la risoluta Madre la baciasse per augurarle la buona notte il cuore le batteva così forte e il solo pensiero del dolce gesto cancellasse i ricordi amari e sottolineasse la felicità di quel mondo.

Anche il ricordo della madre,e della sua famiglia,sembrava un pò più felice ora.

Si tirò su le coperte fin sopra la testa,avevano un dolce odore,anche il letto era incredibilmente morbido.

Si doveva proprio ammetterlo,stava proprio bene quella semi-vacanza le serviva proprio.


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Il Giovane ragazzo  si rialzò mezzo addormentato dal divano,era da un bel pò che non dormiva su un divano.

In modo ironico.

Gli capitava spesso di addormentarsi sul divano mentre stesse guardando qualche programma particolarmente noioso.

Come ogni mattina pensò a salire al pian di sopra per svegliare le due sorelle,che si sarebbero alzate solo dopo una mezz'oretta.

Ma quella mattina nel process di raggiungere le scale per il piano di sopra vennè distratto da una soave voce che gli augurava il buongiorno. 

Non capitava quasi mai che qualcuno lo salutasse la mattina,di solito era sempre solo,solo con se stesso.

Si preoccupò a salutare sbrigativamente con un cenno e solo dopo aver "svegliato" le due ragazze raggiunse la giovane che stava sorseggiando del tè.

Rimase quasi incanto dalla dolcezza e delicatezza in tutti i gesti,dall'alzare e prendere un timido sorso dalla tazzina piena di liquido bollente per evitare fastidi al goffo gesto di nascondere per la metà inferiore della testa nel collo della grossa felpa,la mattina in quel periodo comunque faceva fresco,e Soul di solito accendeva il camino a quell'ora,in modo che le sorelle quando si sarebbero alzate avrebbero trovato la casa già abbastanza calda. 

Quindi si preoccupò subito di accendere la fiamma nel caminetto,e di farsi logicamente il su caffè mattutino.

-Grazie,Soul- disse a bassa voce la ragazza mentre si avvicinava al caminetto con la tazza tra le mani.

L'albino rispose con un veloce ma mai scortese "Non ti preoccupare",cercando di tranquillizzarla il più che potesse.

-Mattutine eh?- disse sarcastico sedendosi malamente di fronte a lei.

Ridacchiò,sentirla ridere,tranquillamente,gli faceva pensare stessa bene,e la cosa si ricopiava,come con in uno specchio,sul carattere e umore dell'albino.

Era un circolo vizioso,quello che lui faceva,faceva stare bene lei,che con il sorriso faceva stare bene lui.

E' complicato,ma nella sua testa sembrava così chiaro...

Scacciò velocemente quei pensieri,come a convincersi che non li avesse mai fatti.

- Liz mi ha detto di dirti,mentre protestava perchè voleva dormire ancora un pò,che ti ha lasciato una cosa sul tavolo -

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La giovane annuì semplicemente,aveva già notato la busta sul tavolo della cucina,e,data la sua curiosità,aveva sbirciato il contenuto.

Era la rivista che,convinta com'era,oggi avrebbe riportato a Tsubaki,e,d'accordo con le medesima,avrebbero anche finito l'intervista.

Dopo aver informato il giovane dei suoi piani per il giorno,e vari rifiutato il suo passaggio con la banale scusa che camminare un pò le avrebbe fatto bene,si mise un paio di vestiti senza dar molto conto alla loro bellezza e si avviò verso il solito bar.


Capitolo corto per non sparire per sempre e promettervi che il prossimo sarà più lungo e più movimentato u.u

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