7° Capitolo
Soul scese lentamente gli scalini della villa,prese un'altra via molto più lunga della solita,neanche la pioggia non riusciva a toccarlo veramente,la sua testa,la sua mente erano piene di pensieri e preoccupazioni.
Ma tutti i nodi che si stavano intricando nella testa del ragazzo avevano un centro comune,Maka Albarn.
Infondo non la conosceva,eppure avrebbe saputo riconoscere gli smeraldi occhi tra mille,tra milioni.
Ma come tutti i nodi questi avevano un capello,perchè?
Perchè si sentiva così con lei? Che tutti i problemi relativi alla musica e alla sua ricca famiglia scomparivano e sembravano futili tra quei prati brillanti.
E il vento che frusciava su quei prati era composto di filosofia e del suono della sua voce.
Ma cosa gli stava succedendo? Perchè in quel momento,con tutti i gli eventi accaduti,gli veniva in mente solo la sua melodiosa voce che lo rilassava e distaccava da tutto...?
Sospirò mentre lentamente con la mano aprì la porta dell'appartamento aperta.
-Maka Al albarn...? L'ho detto bene?-
L'albino si appoggiò allo stipite della porta approfittando del fatto che nessuna delle due ragazze lo avesse notato.
Proprio in quel momento infatti le due giovani stavano bevendo una cioccolata calda nel soggiorno del piccolo appartamento,davanti all'ancor più piccolo caminetto.
Possibile che aveva allungato così tanto il passo da arrivare addirittura più tardi della sorella maggiore? Quanto diamine aveva camminato?
Quelle domande però passarono solo per l'anticamera del cervello,i suoi occhi e le sue orecchie erano troppo impegnate ad ammirare altro.
-La ragazza che mi ha trascinato qui è tua sorella?- chiese la giovane dai capelli biondo cenere,che ora si stavano lentamente asciugando con il tepore del camino.
Anche Le sue labbra rosee non erano più bagnate,anzi, l'albino sorrideva involontariamente vedendo gli angoli della sua bocca arricciarsi in un sorriso.
-Ah Scusami per quello!--
-No...anzi,mi ha aiutato,non l'ho neanche ringraziata- sospirò tra un sorseggio di cioccolata e l'altro.
Il Giovane sarebbe potuto rimanere lì ore a sentire il suono melodioso della sua voce che insieme allo scoppiettio del camino gli creavano una melodia mai sentita ma della quale,una volta sentita,non puoi più separartene.
Ma d'altronde a stare sullo stupite lontano dal camino incominciava a sentire uin pò freddo,quindi decise di irrompere la conversazione che aveva un calore come quella tra due familiari.
-Sis hai preparato i miei vestiti vero?- sentenziò all'improvviso l'albino poggiando la testa sulla spalla della castana.
Dopo aver sospirato rumorosamente facendo notare il suo disappunto lasciò la sua tazza al ragazzo e si diresse verso la stanza di sopra.
Maka ridacchiò intanto che l'albino prese il posto di Liz vicino al camino,sperano di asciugarsi un minimo.
-Siete molto affiatati per essere solo dei familiari- bisbigliò la ragazza mentre teneva le mani davanti al fuoco e la tazza della cioccolata tra le gambe.
Si sentiva nella voce come avesse sottolineato quel familiari,ma il giovane non ci fece molto caso.
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Le parole vennero fuori dalla sua bocca da sole,non avrebbe mai detto,in circostanze normali,una cosa del genere.
Come avrebbe potuto dire una cosa del genere a qualunque persona? Doveva essere forte no?
Eppure la sua bocca si mosse da sola.
Si lo doveva ammettere a se stessa,non sapeva a se era grazie il calore del camino o quello del ragazzo al suo fianco,ma si sentiva bene.
Di un bene al quale non riesci ad aggiungere aggettivi perchè anche conoscendone a bizzeffe,anche in tutte le lingue del mondo,nessuno potrebbe descrivere quel bene che provava.
-Forse perchè lo abbiamo deciso noi di esserlo non credi?- disse l'albino con lo sguardo verso il fuoco che lasciava intravedere solo le ultime piccole gocce di pioggia che erano rimaste sulle punte dei capelli scompigliati.
La giovane aggrottò le ciglia alla risposta,da quando era possibile scegliersi i familiari?
-Patty e Liz non sono le mie sorelle,le chiamo così per una questione affettiva,ecco perchè le ho "scelte"- cercò di farsi capire Soul girandosi verso la ragazza,logicamente solo dopo aver finito l'ultimo sorso della cioccolata della Castana.
A Maka le scappò un sorriso,la trovava una cosa davvero bella,ma allo stesso tempo cercò di scacciare ogni pensiero relativo al padre.
Non voleva pensarci,non gli avrebbe permesso di rovinargli a vita,presente o non presente.
-A proposito dov'è quella Bionda Scapestrata?- chiese alzandosi per posare la tazza nel lavandino l'albino,per poi prendere anche quella di Maka che poco prima l'aveva appoggiata sul tavolino lì vicino.
Neanche il tempo di proferire parola o di ringraziare per essersi effettivamente alzato al suo posto che Liz tornò nella stanza con dei vestiti tra le mani,probabilmente un pigiama.
-Attento a non svegliare Patty sta dormendo nel mio letto- gli "urlò" dietro la castana lanciandogli letteralmente i vestiti,anche se non tutti.
-Ti mostrò dov'è il bagno così puoi cambiarti- disse porgendo una maglietta ed un pantalone largo alla giovane che aveva raggiunto Liz vicino alla cucina.
Si ritrovò praticamente costretta ad accettare quindi annuì semplicemente mentre rigirava tra e mani i vestiti di cotone.
Dopo essersi assicurata di aver chiuso la porta iniziò a levarsi i vestiti umidi,grazie al calore del camino.
Avevano davvero un buon profumo quei vestiti,chissà chi dei tre si occupava del bucato,magari avrebbe potuto aiutare,non poteva stare in quella casa con le mani in mano.
La camicia rosa e il pantalone abbinato la stavano già riscaldando,chissà dove tenevano i vestiti per essere così caldi e morbidi,ma non volette stare tanto a rifletterci e si prestò ad uscire.
La scena successiva le sembrò così tenera e divertente che non riuscì a trattenere una risata,la sorella maggiore stava "consigliando" all'albino di indossare il suo pigiama,il tutto coronato dall'innervosire del giovane a tali proposte.
-Grazie Mille Maka mi hai salvato da questa pazza- si rialzò dalla sediail ragazzo e,dopo aver scansato la castana, si diresse verso il divano nella stanza lì accanto,adiacente al bagno.
Aspetta questo non vorrà dire...?!
Al solo realizzare dove avrebbe probabilmente dovuto dormire le sue guance si tinsero di un profondo rosso scarlatto,sperando si sbagliarsi.
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