CAPITOLO 8
Ragazze, perdonate la mia remora, spero che il capitolo vi piaccia, buona lettura!❤
Agnese
Mia madre mi ha chiamata.
Francesco deve sentire la mia mancanza, per cui sto affrettando il passo per raggiungerlo.
Per quanto riguarda Nicholas...
Beh Nicholas...
Abbiamo entrambi agito nel verso sbagliato in passato.
Non possiamo cambiare quello che è stato, ma possiamo limitarci a migliorare adesso, che la nostra conoscenza si sta rivelando "un'amicizia."
Non potremmo mai essere dei semplici amici, non dopo quello che è successo...
Ma il fatto che voglia sapere di più di me, mi rende felice.
E di certo non mi lasceró sfuggire i dettagli della sua vita.
Decidere di lasciarci alle spalle gli inconvenevoli, per puntare un nuovo orizzonte, ripartire dall'inizio come se non ci fossimo mai conosciuti, è stata la decisione migliore.
Le sue mani che hanno accarezzato la mia pelle dopo avermi rassicurata che la nostra conoscenza non è stata un errore, mi hanno riservato un calore e una protezione che non mi sarei mai aspettata.
La sua voce... la voce profonda ma allo stesso tempo ovattata, era così bella genuina e roca, da farmi deglutire.
Non riesco a spiegarmi quanta gioia ho provato in questo breve lasso di tempo in sua compagnia.
Essere vicini, mal al contempo lontani, è tutto così difficile...
Al solo pensiero di rovinare questo nuovo inizio raccontandogli di Francesco, mi rende troppo nervosa.
È suo figlio, non posso negare l'evidenza, non posso nascondere la verità, non posso.
Prima o poi dovrò dirglielo anche se sarà difficile, dovrò farlo.
Quel bambino non farà mai parte di un errore.
Non è nato da un rapporto d'amore, di questo ne sono consapevole, ciò non toglie che io l'abbia cresciuto con tutto l'affetto possibile.
Amo quella piccola creatura, amo i suoi occhioni, quei piccoli smeraldi, sono la mia ragione di vita, gli stessi occhi di Nicholas.
Forse per questo non ho mai dimenticato i suoi.
Li ho stampati nella memoria, e li ho vissuti ogni giorno guardando mio figlio.
Ho visto il mio bimbo in lui, e più li guardo, più scorgo i tratti somatici somiglianti tra loro.
Apro il portone, lasciandomi i pensieri alle spalle per concentrarmi sul mio piccolino.
Mia madre apre la porta di casa, e osservo gli occhietti vispi del mio bimbo.
"Ciao tesoro, mi sei mancato"
Lo prendo in braccio riempiendolo di baci.
Il piccolino sorride mostrandomi le sue gengive prive di dentini.
Tra una chiacchera e l'altra il tempo passa.
Francesco mangia di gusto il latte che gli ho preparato, lo lascio digerire, per poi metterlo nella culla per il riposino.
Mi prendo il tempo di stendermi sul divano una mezz'oretta, fino a che, non mi avvio per tornare a lavoro.
Chissà se Nicholas si presenta veramente.
Entro nel locale indossando immediatamente il grembiule da lavoro, tra non molto Clara dovrebbe venire ed iniziare il turno in mia compagnia.
La scritta: "open" illumina la vertata del locale, invogliando i clienti, a deliziarsi con i nostri stuzzichini e con le magnifiche pietanze esposte dietro al vetro del bancone.
In attesa dei clienti, svuoto la lavastoviglie e ripongo ordinatamente le tazze sulla macchina del caffè.
Passo lo straccio sui tavoli e il bancone, accorgendomi poco dopo che il campanellino della porta ha suonato, avvisandomi che la clientela ha varcato la soglia del locale.
Mi giro sorridente per scorgere il volto della persona che ha aperto la porta, e noto soddisfatta, che si tratta di Nicholas.
"Ti mancavo già"
Lo punzecchio, ridacchiando.
"Può essere, sono il tuo primo cliente?"
"Sìcosa desideri?"
"Un bel caffè macchiato, e un pezzo di pizza"
Mi appresto a riscaldargli la pizza esposta, nel frattempo preparo il suo caffè.
"A che ora finisci?"
Punta i suoi magnifici occhi nei miei, mentre sorride mostrando la candida dentatura perfetta, che non fa altro che sottolineare la sua bellezza disarmante.
"Alle 20, ne ho ancora per molto"
Gli porgo il caffè e la pizza, servendo i nuovi clienti che si sono seduti al bancone.
Le occhiatine di Nicholas durante durante il servizio e i miei sorrisi rivolti alla clientela, mi fanno dedurre che il suo sguardo è puntato su di me, e ciò non fa altro che imbarazzarmi e farmi arrossire.
Clara fa il suo ingresso, lanciandomi un'occhiata maliziosa, per la presenza di Nicholas.
Le ho detto tutto quello che è successo oggi.
Il comportamento dolce di Nicholas le ha fatto cambiare idea su di lui, per cui sta iniziando a piacergli.
Clara spunta poco dopo.
Intenta a servire il maggior numero di clienti possibili, in modo da lasciarmi campo libero con Nicholas.
"Vorrei restare, ma sarei soltanto d'intralcio ora che stai lavorando. Per cui lasciami il tuo numero, così posso chiamarti."
Gli scrivo su un pezzo di carta il mio numero, paga, e lo vedo allontanarsi con un sorriso da ebete stampato sul volto.
Il tempo passa e il turno finisce, sono le 20.
Io e Clara puliamo il locale, ci salutiamo, ed usciamo fuori.
Davanti a me, appare un Nicholas elegante con un mazzo di fiori tra le mani.
I miei occhi saettano sul suo corpo famelici, mordendomi il labbro per tanta bellezza.
Una camicia bianca fascia i suoi muscoli, esponendoli maggiormente alla mia vista.
Un pantalone beige contornato da tasche, ricade morbido sulle gambe, mettendo in risalto anche i muscoli delle coscie, sembra un Dio greco.
"Cosa ci fai qui?"
Domando sorpresa del suo gesto, e ancora nervosa per il suo abbigliamento, che risalta troppo i suoi muscoli mozzafiato.
"Sono venuto a prenderti. Sicuramente sarai stanca, quindi ti accompagno a casa, ma voglio sapere il tuo giorno libero"
Mi apre lo sportello da galantuomo, ed entro in macchina, non prima di aver salutato Clara ed aver alzato gli occhi al cielo, dopo l'ennesima occhiata maliziosa.
Il viaggio è silenzioso, e poco dopo, ci ritroviamo sotto casa mia.
"Grazie del passaggio, sei stato molto dolce"
Rispondo, mentre le mie gote si tingono di un rosso intenso.
"Grazie a te, per avermi perdonato"
Sto per uscire dalla macchina, quando la mano di Nicholas si chiude intorno al mio polso, impedendomi il movimento.
"Dimenticavo una cosa."
I suoi occhi cambiano colore, l'iride s'intensifica, lasciando spazio ad una scintilla che illumina il suo sguardo.
I suoi occhi puntano le mie labbra, le distanze sono minime, l'alito caldo soffia leggero sulle mie labbra, mentre la mia bocca diventa arida e secca come il deserto.
I suoi occhi indugiano sulle mie labbra e i miei sulle sue, mentre la sua mano scivola tra i miei capelli, e una leggera pressione sulla nuca, mi spinge maggiormente contro il suo volto.
Chiudo gli occhi, sta per baciarmi, ma all'ultimo secondo devia le mie labbra e punta la mia fronte.
Una bacio umido e casto, si posa sulla mia pelle incendiando tutto il mio essere.
La frustrazione per "il bacio mancato" è immensa.
O forse voleva sin dall'inizio baciarmi la fronte?
Oppure, all'ultimo minuto si è tirato indietro?
Comunque sia, il mio cuore sta impazzendo nel petto, anche se un casto bacio sulla fronte, i battiti non accennano a stabilizzarsi.
Per cui prendo un profondo respiro, e riapro gli occhi.
"Buonanotte Agnese"
"Buonanotte Nicholas"
Scendo dalla macchina mentre osservo la sua vettura allontanarsi, e un senso di nostalgia pervade tutto il mio essere.
Ecco a voi un'altro capitolo!
Se vi piace votatelo.
Grazie ancora di non avermi abbandonata❤
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