CAPITOLO 61
Agnese.
Stasera c'è l'addio di Fred.
Mi auguro di non sturare nuovamente i gabinetti, o credo proprio che mi troverò un altro lavoro.
Francesco sonnecchia tra le mie braccia, mentre la sua manina stringe con forza il mio dito indice.
Il respiro leggero e la bocca a cuore mi commuovono.
Sta crescendo...
E voglio con tutto il cuore che Nicholas lo acetti come figlio.
Quando sarò pronta.
Per me, per te, per noi.
Poso un dolce bacio sul suo nasino e lo appoggio nella culla con cura, evitando di svegliarlo.
Giro la manovella del carillon mentre la dolce e soave musica del pezzo di metallo, risuona leggiadra nella stanza.
Le note melodiche mi rilassano i muscoli e chiudo gli occhi.
Ti prometto che non crescerai nell'oblio.
Non verrai risucchiato in una profonda intercapedine.
Avrai un padre amorevole.
Avrai una madre amorevole.
Avrai una famiglia.
Non voglio che tu soffra come ho sofferto io.
Non so quando troverò il coraggio, ma lo farò.
Te lo prometto amore mio.
Una lacrima amara solca le mia guancia destra e mi affretto ad asciugarla prima che mia madre possa scorgere l'umidità delle mie iridi.
Apro la porta e la richiudo alle mie spalle, avviandomi a lavoro per la serata di oggi.
Il lieve venticello estivo mi scivola tra le ciocche nero pece, comprendomi di poco la visuale.
Le luci sono accese e la corporatura di Clara si fa largo tra o tavoli.
Sbuffo, spero passi in fretta.
Un'ora dopo, il locale ospita qualche coppia solitaria e fidanzatini in preda agli ormoni.
Fred, Connor, Nicholas e qualche altro ragazzo che non conosco, stanno chiacchierando amabilmente sorseggiando di tanto in tanto i loro drink.
Quest'ultimo non fa altro che osservarmi, regalandomi sorrisi mozzafiato di tanto in tanto.
E lo so che verresti qui con una scusa.
Che accoglieresti la mia mano nella tua, che mi porteresti via da tutto questo baccano.
Che mi sfioreresti le labbra per poi lambire le sue forme.
E a quel punto, iniettarei le mie unghie nella tua carne e godrei per un piacere che solo i tuoi baci riescono a regalarmi.
E io acconsentirei.
Senza esitazione, senza remore.
Ma poi, la musica prende un altra piega.
Tre stangone, formose e più rifatte di Valeria Marini, si strusciano davanti ai loro occhi, mentre lo sbrilluccichio dei loro stracci - perché è così che definirei i loro indumenti - ammaliano gli occhi degli spettatori.
Patetici.
Un tic nervoso prende possesso del mio occhio destro, quando la mora con le boe al posto delle labbra, Poggia le sue unghiacce rosso scarlatto sulle gambe di Nicholas.
Del mio Nicholas.
"Porca troia! Io l'ammazzo!"
Una voce mi riporta alla realtà.
Con ancora il nervoso addosso, sposto lo sguardo sulla persona che ha parlato.
Una canotta gigante e un cappellino da baseball calato sulla testa, oscurano la mia visuale.
E adesso la riconosco.
"Melania? Che cavolo ci fai qui?"
"Lo sapevo! Avrebbe fatto bordello!
Sono venuta a spiare Fred, e quella Balena in silicone lo sta toccando un po' troppo"
Ringhia.
E non sono l'unica ad essere incazzata.
"Adesso vado lì e le faccio a pezzi!"
Estrae quello che somiglia vagamente a Un tagliacapelli e sorride maligna premendo il bottone di accensione.
"Perderanno la loro criniera maestosa, dopodiché mi occuperò di rovinare i loro nasi perfetti.
Posso mettere in atto il corso di MMA, finalmente"
Sorride diabolica mentre sferra pugni all'aria imitando Rocky balboa.
Sono quasi dell' idea di assecondarla, ma non possiamo fare Cazzate.
O almeno, spaccare il bar.
"Stai buona, ci penso io"
Le rubo il "tosapecore", dopodiché mi scolo un shottino di vodka per darmi grinta.
"Aspetta qui e goditi lo spettacolo"
Lei sogghigna e mi lascia fare.
Prendo l'arma vincente, mentre ondeggio i fianchi nelle loro direzione.
Renderò memorabile la vostra serata, statene certi.
Buonasera!!!!
Scusate per l'assenza, spero vi piaccia questo capitolo.
Inoltre, VI AVVISO CHE MANCA POCO ALLA SCOPERTA DEL BAMBINO, PREPARATEVI!
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