CAPITOLO 60
Agnese
La serata si sta lentamente volgendo al termine.
Melania è ancora lì.
Meno elegante e più sbronza che mai.
Ride, ride a crepapelle mentre il trucco splendido che ha sfoggiato a inizio serata, ormai è una poltiglia di chiazze su tutto il viso.
Almeno si è divertita.
Non sembra nemmeno la stessa Melania che ho avuto il piacere di conoscere la sera del ballo.
Adesso assomiglia tanto a quelle ragazzine immature alla loro primissima sbronza.
Da quella sera, infatti, abbiamo legato tantissimo.
Ci siamo scambiate i numeri e abbiamo fatto qualche uscita assieme a Clara.
Le è diapiaciuto non vederci partecipare "pienamente" al suo addio.
Insomma, con me e Clara, sarebbe stato tutto più divertente.
La mia migliore amica ed io, ci incamminano verso la saletta riservata a lei e alla sua combriccola, in modo tale da farle andare via in maniera educata e da poter pulire il gran casino che hanno combinato.
Più che casino, un macello.
Un vero macello.
La musica risuona ancora forte e chiara nei miei timpani, mentre i miei occhi si depositano su tutto quello che c'è di "innaturale"nella stanza.
Una marea di bicchieri giacciono sul tavolo.
Alcuni, tra l'altro sono anche rotti.
Il pavimento è bagnato qua e là a causa dell'essere ubriache tutte e non facendo attenzione a chi di conseguenza, dovrà prendersi la briga di pulire.
Non ne faccio una colpa a nessuna di loro.
Io, nei loro panni, avrei fatto di peggio.
Fazzoletti di carta e cibo vario, formano tanto il sentiero che Hansel e Gretel, hanno lasciato alle spalle per poter raggiungere nuovamente la via di casa.
Con tutte quelle briciole, le formiche ci fanno il party di fine estate.
Se non di tutto l'anno.
E poi, i miei occhi si spostano da un'altra parte.
Un reggiseno in pizzo bianco con qualche swarovski piazzato sull'orlo di una quarta coppa D, è placidamente poggiato per terra, all'angolo del divanetto.
E mi chiedo quando tutto ciò sia avvenuto.
Nicholas, giuro che se hai osato goderti la scena, ti faccio realmente diventare donna.
Stringo i pugni al pensiero e poi incontro la faccia da stronza della cugina di Melania.
Brutta tro...
Un ghigno aleggia sul suo viso e molto probabilmente avrà capito che Nicoletta in fondo fosse un uomo.
Sarò io che riderò di te, stai tranquilla.
Le sorrido melliflumente, anche se di mellifluo, il mio sorriso non ha nulla.
Avevano ragione: è proprio un a grandissima stronza.
Trattengo il mio pugno, che è in febbricitante attesa, di scagliarsi sul viso rifatto della ragazza tutta di plastica che è di fronte a me, e annuncio che la festa è finita.
"Di già?"
Cinguetta una del gruppo, di cui non ricordo il nome.
Annuisco.
E un sonoro sbuffo esce dalle sue enormi labbra.
"Grazie della sarata, è stato un addio stupendo!"
Biascica la regina della notte e in uno slancio, mi abbraccia.
Ricambio la stretta e fa altrettanto con Clara.
Aiutiamo il gruppo a uscire fuori dal locale e prego mentalmente che ci sia qualcuno che le venga a recuperare.
Un macchinone di quelli da ricconi è fuori dal locale e non mi stupisco che un'autista tutto elegante e gentile si offre di aiutarci.
Lo ringraziamo e salutiamo, per poi tornare dentro e iniziare a pulire.
Dopo 45 minuti, la saletta è perfettamente in ordine e con quella, anche i pochi tavoli dove alcuni clienti hanno consumato la loro ordinazione e tutta la zona bar.
Abbiamo pulito per tutto il tempo, in modo tale che a fine sarata, potevamo dedicarci solamente alla saletta.
Ma non ho pensato ai bagni.
E quando i miei bulbi oculari si posano su quest'ultimo, sbianco.
"Clara, ci vuole uno stura lavandini.
Il bagno è intasato"
Odio gli adii, non mi sposerò mai.
Le ultime parole famose🤣
Capitolo di passaggio, ma sperk vi piaccia comunque!
Un bacio❤️
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