CAPITOLO 6

Agnese

Era lui, non posso crederci.
I suoi occhi sembravano spriritati.
Emanavano un senso di tristezza disarmante.
Forse era pietà nei miei confronti?
Oppure il senso di colpa a straziare la sua anima?

L'unica cosa che so, è che sono in debito con lui.
Se non si fosse intromesso nella conversazione tra me e quel ragazzo, sarebbe andata a finire male, avrei dato di matto.
Il licenziamento sarebbe stato assicurato.
Rientro sconvolta nel locale.
Il resto tra le dita a testimonia che quello che è appena accaduto, è solo la conferma di una semplice e cruda realtà.

"Agnese.
Agnese!"
Clara richiama la mia attenzione.
"Sei sconvolta, cosa ti succede?"
Mi prende le mani tra le sue, mentre il cuore riprende a galopparmi nel petto senza sosta.

"Ti ricordi la serata in discoteca?
Il ragazzo con cui avevo ballato?"
Gli domando, guardando un punto indefinito davanti a me.
"Sì... il padre di Francesco.
Come posso dimeticarmi di lui?"

"Bhe Clara, lui era qui!"
Riporto gli occhi nei suoi, mentre mi fissa sconvolta e abbandona le mie mani facendosi prendere dall'ansia.
"Cosa?! Stai scherzando vero?!"
Urla, mentre cammina nervosamente avanti e indietro nel locale, davanti a me.
"No Clara, era lui"

Mi fermo prendendo un bel respiro e inizio a raccontare.

"Stavo servendo i clienti che mi avevi indicato.
Mentre ero intenta a preparare le ordinazioni, uno di loro ci ha provato.
In un primo momento non ho risposto, poi ha continuato a punzecchiarmi, ero sul punto di esplodere.
Quando si è intromesso Lui.
Si è spacciato per mio fratello.
Lo ha minacciato di non insistere con le sue avances, perché continuando, avrebbe aggravato solamemte la situazione.

Prima che tutto ciò peggiorasse, mi sono intromessa accettando il numero di telefono del gigante.

Ho servito diligentemente i loro deretani senza fiatare, dopodiché con un sorriso finto stampato sulla faccia, mi sono intrattenuta cercando di avere un dialogo piuttosto formale.

Il 'capo Branco' con i suoi amici, ha deciso di deriderlo, continuando a beffarsi del mio soccorritore per un tempo prolungato, finché hanno pagato la consumazione, e sono usciti dal locale.

L'ho visto concentrato nella lettura del quotidiano, mentre io, con tutta cortesia e mera curiositá, gli ho chiesto spiegazioni del perché mi avesse difesa.

Dopo aver udito tali parole, ha alzato il viso, ha sorriso, e mi ha risposto.

I nostri occhi si sono riconosciuti, e abbiamo pronunciato al contempo:
"Tu...sei tu!"

Ha tirato fuori una banconota da 10€ ed è uscito dal locale.

Gli sono corsa dietro con l'affanno per porgergli il resto, ma era troppo lontano ormai."

La mia amica ha ascoltato con attenzione il mio discorso senza interrompermi.
Più la guardo, e più  mi convinco, che nel suo sguardo, c'è qualcosa che la turba enormemente.

Poco dopo, prende parola e dice:
"Agnese, devi dirgli la verità! Deve saperlo"
È totalmente sconvolta.

"Non so nemmeno se è ancora in città"
Urlo disperata.
"Se lo è invece? Devi dirglielo, non subito, ma deve sapere.
Più passa il tempo, e più sarà difficile esporlo."
Clara ha ragione, lui si merita di sapere cos'è successo.
Non posso negare a Francesco un padre, non me lo perdonerei mai.
Certo, magari non reagirà bene, magari mi abbandonerà, o forse le cose si riveleranno migliori di quelle che sembrano.
In ogni caso avrò la coscienza pulita nel averglielo detto.
Ho preso la mia decisione, se dovessimo incontrarci nuovamente, verrà a conoscenza di ogni cosa.

SE LA STORIA VI È PIACIUTA, CONDIVIDETELA CON I VOSTRI AMICI, MIRACCOMANDO.
GRAZIE SE LO FARETE!
E un altro capitolo si è concluso..
Pensate che Agnese troverà il coraggio di dire a Nicholas del bambino?
E Nicholas tornerà da lei?
Oppure ha lasciato la città, perché troppo confuso per l'incontro con la protagonista?
Continuate a leggere e lo scoprirete!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top