CAPITOLO 44


Agnese

Apro gli occhi, e il tepore caldo dei raggi del sole, mi scalda il corpo.

Il braccio di Nicholas circonda il mio busto, mentre le sue gambe sono un incastro unico con le mie.

È bello osservare il suo volto rilassato mentre dorme.
È bello potermi svegliare e trovarlo qui con me.
Trovarlo al mio fianco, e inebriarmi del profumo della sua pelle, riscaldarmi con il calore del suo corpo e potermi godere un panorama simile tutte le mattine.

Il capelli arruffati, sono invito divino a passarci le dita, le ciocche ribelli che ricadono sul volto, sono lì che supplicano il mio tocco, ma resisto all'impulso, evitando di svegliarlo.

È troppo bello.

Ho visto molti uomini di bell'aspetto, ma nessuno di loro possedeva lo stesso fascino di Nicholas.

Non è solo oggettivamente bello, ma è la sua pazzia, la sua grinta, la sua malizia e il suo sorriso a farmi sentire attratta da lui.

E più ti guardo, più sono a conoscenza che non mi resta molto tempo.
Quel tempo che io ho usufruito al meglio, lasciando che il mio cuore e la mia anima, s'intingessero nella tua.
È solo lì, che entrambe hanno trovato ristoro.

Come faccio a guardarti e a non pensare che quella verità, mi comprime il petto?
Che voglio dirti tutto, ma quel tutto si aggroviglia nella gola, mi brucia le corde vocali e poi, come una forza struggente, mi strappa quella verità che ho sulla punta della lingua, e la butta giù, giù nel bararatro.
Nel nulla.

Lacrime amare solcano dalle mie iridi, e singhiozzi si fanno prepotenti e incessanti.
Trattengo i piagnistei a stento, e in tutta fretta mi vesto.

Afferro il telefono, ed esco dalla stanza.

Tra i singhiozzi e le mille domande, mi dirigo verso la porta che da alla piscina.
Da lì, ho accesso alla parte esterna dell'albergo, così nessuno può vedermi.

L'aria fresca, mi punge la pelle, e quest'ultima s'increspa al suo soffio.

Rabbrividisco e inizio a piangere.
Un pianto quasi isterico.
Un pianto doloroso.
Un pianto di vita.
Un pianto di tristezza.
Un pianto che racchiude tutto.

Racchiude i sentimenti.
Racchiude la perdita.
Il dolore.
L'amore.
La mia vita.
La sua.
E quella che potrebbe forse, divinire la nostra.
Io, te e il nostro bambino.

Piango come non ho mai fatto in tutta la mia vita.
Piango come una bambina disperata.
Piango una donna innammorata.
Piango, piango come quando vuoi avere qualcuno nella tua vita, ma hai paura di distruggere tutto ciò che hai costruito.

Il telefono inizia a squillare, e rispondo con ancora la voce scossa dal pianto.

"Pronto"

"Si può sapere perché non rispondi?
Ho dovuto chiedere a Clara di te!"
Strilla disperata mia madre.

"Ti ho tempestata di messaggi e chiamate, perché non mi hai detto che eri via per lavoro?
Capisco che sei grande, ma sei pur sempre mia figlia.
Capisco anche che lavorando tu non l'abbia sentito, ma ogni tanto non ti costa nulla guardarlo il telefono.
Diamine!"
Sbotta.

Non l'ho avvisata.
Me ne sono dimenticata.
Ringrazio il cielo che almeno Clara ha avuto la coerenza di non dirle la verità.
Se sapesse che non sono a lavorare...
Darebbe di matto.

"Scusa mamma... Me ne sono dimenticata."

"Stai piangendo?"

È difficile non capire.

"Oh mamma, sto impazzendo!
Voglio dire la verità a Nicholas, ma ho paura di ferirlo.
Ferire entrambi"

"Sei innammorata?"

"Cosa?!"
boccheggio.

"Ho detto, sei innamorata di lui"

È proprio vero che una madre conosce bene i propri figli.

"Sì, lo sono"
Singhiozzo.

"Tesoro, quel tipo non mi piace.
Non mi è mai piaciuto, ma non posso impedirti di frequentarlo e  di vederlo.
È il padre del mio adorato nipotino, quindi smettila di piagere e sii donna.
Digli la verità, figli che lo ami, digli che i vostri errori possono essere riparati.
Digli ciò che pensi.
Non importa quanto male possa reagire.
Non importa se deciderà di andarsene via.
Io ci sarò sempre, sono tua madre.
Se lui non riuscirà ad amarti come lo ami tu, ci sarò io a farlo.
Non sarà la stessa cosa, ma figlia mia, io non ti lascerò mai.
E comunque scherzavo, se ti fa del male, prendo il vecchio il vecchio trattore di papà, e lo sotterro.
Lui approverebbe."

Sorrido e ricomincio a piangere.
Le belle parole di mamma, i pochi ricordi di papà e l'intera situazione, non fanno altro che farmi lacrimare gli occhi.

"Grazie mamma, ti voglio bene.
Te ne vorrò sempre"

"Anch'io tesoro.
Tu e Francesco, siete la mia vita.
Non vi lascerei mai"

Saluto mia madre e riattacco.
Contemplo in silenzio il piccolo laghetto artificiale dove dei pesci e qualche oca, sguazza liberamente.

Ti dirò tutto, non tralasceró nulla.

Prendo un gran respiro e ritorno in camera.

Alloraaaaa.
Secondo voi, dirà sta benedetta verità a Nicholas? e lui? come reagirà?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Spero vi piaccia!
SIAMO A 50 K😲😲😲😲😲 IO VI AMOOOOOOOOOO❤❤❤

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