CAPITOLO 4

2 mesi dopo...

Il  piccolo Francesco sta crescendo sano e forte.
Ha solo due mesi di vita, e sembra che voglia già desiderare di diventare un ometto.
"Ciao piccolino, adesso andiamo dalla nonna.
La mamma deve andare a lavoro."
Il mio bimbo mi scruta con i suoi adorabili occhioni da cerbiatto, come se volesse supplicarmi di restare con Lui.
Sono giovane, ma ho bisogno di mantenerlo, non posso gravare sulle spalle di mia madre.
Esco di casa e mi avvio verso la sua dimora.
Suono il campanello e la donna che mi ha cresciuta, si presenta al mio cospetto in tutto il suo splendore.

Ormai è pensionata, quindi le lascio Francesco per tenerle compagnia, in modo da non sentirsi troppo sola.
"Buongiorno mamma"
Le dico, mentre le deposito un bacio sulla guancia.
"Buongiorno tesoro, dov'è il mio piccolino?"
"Eccolo qui"
Dico, mentre lei in un gesto rapido e gioioso, lo accoglie tra le sue braccia.
"Mamma io allora vado, ci vediamo verso l'ora di pranzo.
Qua c'è tutto quello di cui hai bisogno."
Le dico, mentre le lascio la borsa con il cibo e i cambi di Francesco.
Bacio entrambi e vado via.
Grazie a Clara la mia migliore amica, ho trovato l'impiego.
Un ragazza si era licenziata esasperata dallo stress, così mi sono offerta io al suo posto.

In passato qualche volta ho gestito un bar, così ho acquistato esperienza, avendo poi l'occasione di non farmi sfuggire per nulla al mondo questo lavoro.
Non è da molto che ho iniziato, ma c'è abbastanza da fare e la paga è soddisfacente.
Clara mi è sempre stata accanto, le devo la vita.
Senza di lei adesso non potrei guadagnarmi da vivere, e non sarei felice con il mio piccolo bambino.
Mi è sempre stata accanto, anche dopo essere rimasta incinta.
Lei è stata sempre con me, in ogni situazione, bella o brutta che sia, lei c'era.
In ospedale non è potuta venirmi a trovare, tra la sua occupazione al bar e la casa, si è assentata da me.
Ha trovato sempre del tempo per chiamarmi e chiedere come stavo, e grazie a lei mi sentivo subito meglio.
Ed eccomi qui,  come al solito c'è un sacco di gente da servire.
"Agnese, occupati di quei tre energumeni appena entrati, al resto penso io"
Mi dice Clara, mentre è indaffarata a servire brioches calde.
"Buongiorno, ditemi pure"
Dico sorridendo ai 3 "grattacieli" davanti a me.
"3 caffè macchiati e 3 brioches al cioccolato"
mi dice uno del gruppo.
"Arrivano subito"
Rispondo sorridendo, dandogli la schiena.
Mentre sono alle prese con i caffè uno di loro mi chiede:
"Ei dolcezza, tu sei compresa nella lista delle nostre ordinazioni?"
In un primo momento non rispondo.
Entrano molto spesso mal intenzionati nel bar, oppure sudici sporcaccioni che ci provano spudoratamente sia con me che con Clara.
"Lo sai che è maleducazione non rispondere?"
Continua sempre lo stesso idiota.
Sto quasi per rispondergli, ma qualcuno mi precede.
"Evidentemente non le sei di suo grandimento, non ti è chiaro il concetto?"
Dice un ragazzo.
Essendo di spalle intenta a preparare i caffè, non riesco a vedere il suo volto.
"E tu chi saresti? Il suo ragazzo?"
"No, sono suo fratello.
Quindi sei vuoi avere cara la pelle, non osare replicare."
Continua il ragazzo misterioso.
Per farlo tacere, si sarà inventato di essere un mio parente.
Sorrido al suo gesto, e prima che possa succedere il putiferio, intervengo.
"Ecco i vostri caffè, con le brioches.
Ah, lasciami pure il numero di telefono, ti chiamo io."
Dico facendo l'occhilino al "marpione" che ci ha provato.

Tutto esaltato mi lascia il numero, paga, e prima di andare dice al ragazzo:
"Visto? Sono di suo gradimento!"
Lo deride, mentre esce dal locale ridendo con i suoi amici.
"Perché hai preso il suo numero?"
Non l'ho ancora visto in faccia, dato che ha il capo chino sul giornale.
"Tu perché hai preso le mie difese caro 'fratellino'?"
"Mi fanno schifo gli uomini così, ho pensato fosse gentile prendere le sue difese madame!"
Risponde alzando il capo e sorridendo.
Quegli occhi...
Io li ho già visti...
Non può essere lui...
E invece è proprio lui, qui, davanti a me.
"Tu... Sei tu!"
Diciamo all'unisono, mentre i nostri occhi sono incatenati in un gioco di sguardi.

Mi tremano le mani, ho passato mesi per cercare di capire chi fosse, e adesso è qui che mi scruta con i suoi magnifici occhi ipnotici di un verde intenso.
Si rivesglia dal suo stato momentaneo di trance, ed estrae il suo portafoglio.
Lascia una baconota da 10€ sul tavolo, e se ne va.
Si catapulta all'esterno in tutta fretta, come se avesse visto un fantasma.
"Aspetta, il resto"
Urlo seguendolo, ma è già sgusciato all'asterno, mentre sgomita tra la gente con l'intento di allontanarsi il più veloce possibile.
Corro nella sua direzione con il resto in mano, mentre osservo la sua figura ormai lontana, perdersi tra la folla.

Ciao ragazze/i!
Ecco a voi il 4 capitolo, spero vi piaccia!
Secondo voi chi è il ragazzo che ha incontrato Agnese?
Perché è scappato?
Lo scopriremo al prossimo capitolo un bacio❤

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