CAPITOLO 3
I ricordi di quella stupida notte di passione sono impressi nella mia memoria, da tempo ormai.
Sono stata una stupida a lasciarmi andare, a lasciarmi soggiogare dallo sguardo magnetico di quel ragazzo sconosciuto.
La cosa che mi fa più rabbia, è che quella stessa sera, con quel ragazzo, ho perso la mia verginità.
Si, ero Vergine.
Appunto, ero..
Essermi lasciata andare dopo una dose eccessiva di alcool che mi scorreva nel corpo, d'altronde una botta e via in un viscido bagno di una discoteca.
Non c'è giorno in cui mi penta di aver compiuto questo enorme misfatto, essermi concessa senza ritegno ad uno qualsiasi, senza sapere nulla su di lui.
Non c'è stato verso di scoprire qualcosa sulla sua vita.
Come un fantasma senza identità.
Niente di niente.
Mi sono rassegnata nel cercarlo, e ho continuato la mia esistenza serenamente.
Inizialmente questo bambino nemmeno lo desideravo.
Prendermela con una piccola creatura innocente per i miei errori, mi ha fatto capire di non essere matura e giusta.
Così ho deciso di tenerlo, e man mano che cresceva nel mio ventre, ho iniziato ad amarlo.
Mi chiedo quando potrò uscire da questo stupido ospedale, così da poter finalmente abbracciare il mio bambino.
Mi hanno somministrato degli antibiotici per abbassare la febbre.
Mi sono stabilizzata tornando al livello di temperatura corporea nella norma.
La stanchezza persiste, ma nulla di grave come in precedenza.
Le giornate in ospedale sono noiose, le visite da parte della mia famiglia mi aiutano a staccare dalla realtà, e ad ammazzare il tempo.
******************************
5 giorni dopo
Ho trascorso una settimana in ospedale.
Tra cure e accertamenti, finalmente posso tornare a casa.
Le fitte al basso ventre persistono, anche se nel corso dei giorni si sono affievolite maggiormente.
Mi hanno visitata dicendomi che le ferite si stanno sanando rapidamente, per cui la guarigione completa non tarderà ad arrivare.
Prima di uscire definitivamente dall'ospedale, ringrazio tutte le infermiere che mi hanno assistito.
Incluso il dottore che mi ha riservato un "dialogo benevolo" durante il parto.
"Grazie per aver salvato la vita di mio figlio e la mia, le sarò riconescente per il resto dei miei giorni."
Dico, felice di essere grata alla vita e di aver sormontato la soglia della morte, in parte anche per merito suo.
"A tal proposito Signorina, ci tenevo a scusarmi con lei per non aver tenuto un comportamento professionale nei suoi confronti.
Sono stato maleducato e irriverente, mi perdoni."
Risponde sincero, china il capo ricordando molto probabilmente le parole pronunciate nella sala parto.
Sinceramente non mi aspettavo delle scuse da parte sua, pensavo fosse il solito pallone gonfiato egocentrico e maschilista, che non si sarebbe mai umiliato a chiedere scusa.
Invece mi sbagliavo, mai giudicare un libro dalla copertina...
Non rispondo, non saprei cosa dire.
Annuisco e sorrido, per poi avviarmi all'uscita con mia madre.
Entriamo in macchina, e l'idea di andare da mio figlio, s'irradia a lunghezza d'onda tra i miei pensieri.
Non ho ancora scelto un nome per lui, ma credo proprio che lo chiamerò Francesco, come il mio caro nonno, che adesso risiede nei cieli.
Senza aprir bocca, mia madre mi legge nel pensiero, avviandosi verso l'ospedale dove lo tengono in cura.
Quest'ultima è stata già qui.
Non mi ha detto nulla forse per non farmi preoccupare, per cui io stessa, evito l'iterrogatorio.
Entriamo in una stanza.
Scorgo poco distante, un'incubatrice, dove il mio bambino riposa beatamente.
Il suo corpicino, ospita tubi e aggeggi di ogni tipo, che si collegano a macchinari di monitoraggio.
Mi avvicino cautamente, e Poggio la mano sulla struttura che lo ospita e protegge.
"Ciao piccolino, sono la mamma. Andrà tutto bene, ci sono io con te."
Sussurro singhiozzando.
Sorrido a mio figlio mentre continua a dormire.
I miei occhi sono puntati su di lui, il mio cuore scalpita, perché il sentimento che sto provando in questo momento per Francesco, è immenso.
Perché io lo so.
Con lui ho una speranza, la speranza di tornare ad amare ancora.
Ciao ragazze/i!
Scusate l'aggiornamento in ritardo, ma ho avuto un po' di problemi.
Cosa pensate dell'incotro madre e figlio?
Secondo voi, ne è valsa la pena non abortire?
E solo l'inzio del lungo cammino di Agnese..
Spero che possa piacervi!
Vi aspetto al prossimo capitolo!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top