CAPITOLO 29

Nicholas

Tra le braccia stringo ancora Agnese.
La sua testa è posata dolcemente all'altezza del mio cuore, e spero vivamente che il frastuono implacabile che ne fuoriesce, non riesca a percepirlo.

È passata circa un'ora, un'ora in cui le nostre labbra e i nostri ansiti, hanno colorito la notte che ormai sta lasciando il posto ad un nuovo giorno.

Abbiamo passato la maggior parte del tempo ad accarezzarci, stringerci e baciarci, come se fosse la nostra ultima notte.

Il chiarore fievole delle prime luci del mattino, filtrano attraverso le spesse assi di legno scuro invecchiate dal tempo.

L'Alba fa capolino lentamente, e non aspetta altro che noi, ad ammirare ogni più piccolasfacettatura.

Questo fenomeno è ormai ripetuto e digerito fino allo sfinimento, ma la bellezza che rilascia, è qualcosa di strabiliante.
Non mi stancherò mai abbastanza di osservare il chiarore dei raggi del sole che mano a mano, con il loro lieve tepore illuminano le strade, non mi stancherò di osservare un nuovo giorno sorgere davanti ai miei occhi, e non mi stancherò di godermi abbastanza uno spettacolo che Dio ha dipinto a mani nude, come il più bello e semplice dei capolavori.

Le mie mani stringono quelle della donna al mio fianco, in un invito muto.
Un invito che accetta, e in poco tempo, ci ritroviamo fuori dalla struttura.

L'aria fresca marittima, sferza sul nostri visi stanchi e provati dalle ore di sonno mancate, ma con ancora la voglia di godersi questi attimi insieme.

Le onde del mare si scagliano leggere sugli scogli, mentre l'odore salmastro si deposita sul corpo, come un secondo rivestimento.

La pelle di Agnese s'increspa per la brezza fresca, per cui mi avvio velocemente alla macchina per prendere una coperta.

Gliela poso sulla spalle, mentre lei si crogiola nel calore del tessuto che riveste gran parte del suo epidermide esposto al vento.

Le avvolgo il busto con le braccia e contempo la magnificenza della natura fare il suo corso.

Il mutismo fa da padrone, mentre l'Alba diviene velocemente giorno.

La stanchezza dello sguardo dolce di Agnese, è quasi destabilizzante.

Mi sento bene al suo fianco, e la paura di rovinare qualcosa con il mio atteggiamento da bastardo, mi rende perennemente stressato.

Non voglio rovinare i rapporti, non voglio causarle dolore, l'unica cosa di cui mi importa, è aggiustare e rimarginare le ferite che fino adesso le hanno lacerato il cuore.

Non posso scorgere l'enorme ferita che presiede sul muscolo vitale al centro del suo petto.

Ma riesco a sentirla.
La sento nel suo sguardo, nel suo modo di essere, nel carattere.
Ha sofferto, e l'artefice di quel dolore, porta il mio nome.

Ho promesso a me stesso di mettere da parte l'animale che risiede in me, ho promesso a me stesso che non avrei più agito con la testa ma con il cuore.

Ed è lui a dettare le regole.
Lui che mi calamita a te, e io non posso resisterti, non ci riesco.
Non riesco a starti lontano, perché sei diventata l'essenza dei miei giorni.

Spesso mi ritrovo a pensare alle sue parole.
Quelle parole che volteggiano senza sosta nei miei pensieri.

"Mi lascerò andare con la persona che amo, non commetteró dinuovo lo stesso errore."

Non ha avuto nessun altro dopo di me.
Ha respinto ogni uomo che incontrava durante il suo cammino.

Il cuore sta decidendo per lei, e io non posso far altro, se non gioire.

Voglio essere io quella persone, voglio che lei s'innamori di me.
Voglio rubare il cuore e prendermene cura ogni giorno, affinché cresca florido e battente solo per il mio.

E se non dovesse avvenire? Se le dovesse innammorarsi di un altro? Se dovesse respingermi? Ne morirei.
E io, mi innamoreró mai di te mio dolce fiore?

Le domande continuano a sovrapporre il mutismo che mi circonda, e tra la confusione, riporto a casa la mia dama.

Ecco a voi un nuovo capitolo.
Ci tenevo a scusarmi del ritardo per l'aggiornamento in primis, e poi volevo dirvi alcune cose.

Come potete ben notare, la storia non è perfetta come vorrei.
Errori di sintassi e punteggiatura sono presenti. Per cui, e sottolineo LA STORIA DEVE ESSERE CORRETTA.
Mi fa piacere che mi si venga fatto presente degli errori, ma non sopporto la continuazione delle correzioni nei commenti.
Ho detto e ridetto che la correzione si farà, per cui basta sottolineare gli errori di battitura.
Un'altra cosa che non sopporto sono le critiche.
Qui è un mio errore, perché le crtiche, belle o brutte che siano, bisogna imparare ad accettarle.
Ma le critiche insensate non posso proprio accettarle. Mi è stato detto che questa storia, non riporta il pensiero della protagonista, per quanto riguarda la situazione con Nicholas su suo figlio.
IL PENSIERO DELLA PROTAGONISTA SUL FIGLIO E NICHOLAS, L'HO FATTO, PER CUI, BASTA FARE COMMENTI INSENSATI.
Nei primi capitoli, si notano diverse sfaccettature di Agnese. La voglia di rivelare tutto c'è, ma poi con l'incontro tutto va in fratumi.
La paura la costringe a chiudere la bocca. Non vuole rovinare la bella relazione che ha intrapreso con Nicholas, e dire la verità diviene sempre più difficile. Non posso sempre dire e ridire questa cosa. La storia parla principalmente d'amore, non di un figlio.
Certo, più avanti Nicholas verrà a conoscenza di ogni cosa, per cui basta saper aspettare.
Scusate lo sfogo, la mia rabbia non é dovuta a voi.
Ma a quelle persone che "consigliano" cose che io ho già scritto in questa storia.
Ci sto mettendo il cuore e l'anima in quest'opera, e il fatto di ricevere critiche senza un senso, mi fa arrabbiare. Detto questo, mi scuso nuovamente con voi. Voi che apprezzate e continuate la lettura, con ogni suo difetto. Grazie! Siete fantastiche❤

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