CAPITOLO 23


Agnese

Il giorno della festa è giunto.
Osservo Clara con una quantità eccessiva di oggetti, mentre quest'ultimi continuano a caderle dalle mani come sabbia.

Sbuffo esaurita, e raccolgo ciò che le è caduto seguendola verso la mia stanza.

I nostri vestiti giacciono sul letto avvolti dalla classica busta in plastica per evitare che si rovinino, mentre mancano solo 2 ore al debutto in nobil donne rinascimentali.

Osservo il mio riflesso allo specchio.
I miei occhi sono contornati da una densa e scura macchia che da sempre porta il nome di occhiaia.
Sbuffo infastidita, questa notte non ho dormito a causa dei repentini piagnistei di Francesco.

Non riuscivo a calmarlo, così l'ho lasciato nelle mani d'oro di mia madre, che in poco tempo è riuscita a farlo addormentare.

Ormai è sempre da me.
Lasciarla vivere in solitudine significherebbe soltanto estraniarla dalla mia vita, ed è una cosa che non sopporto.
La sua vecchiaia sta sopraggiungendo, e voglio solo che si goda ancora per molto tempo la sua vita in compagnia delle uniche persone che le sono rimaste accanto.

Clara continua a parlare ininterrottamente, mentre io prego e spero che si spegni prima che la festa abbia inizio.

Prendo l'intimo e mi avvio in bagno.
Lascio la mia migliore amica e i suoi drammi nella mia stanza, mentre io mi tuffo a capofitto nel box doccia, godendomi il lieve tepore dell'acqua calda lasciando che i nervi tesi, si sfaldino e si rilassino per un momento.

Spalmo l'intera superficie del corpo, con il bagnoschiuma al profumo di spezie.

Lo stesso intenso aroma che ho indossato come seconda pelle a casa di Nicholas.
Il profumo dolce mi ridesta dal mio momento relax, portandomi verso un nuovo orizzonte, quell'orizzonte che possiede il nome di Nicholas.

Scaccio i pensieri riguardanti l'avvenente uomo che ha colorato le mie giornate nell'ultimo periodo, mentre avvolgo il corpo nell'asciugamano ed esco dal bagno.

Osservo la giovane donna bella e raggiante come non mai specchiarsi, continuando l'opera del maquillage sul suo viso, mentre penso che sia bella a prescindere dal trucco.

Inizio a truccarmi.
Applico il fondotinta, e poi passo a delineare le sopracciglia con un
Leggero strato di matita.

Utilizzo l'eyeliner per intensificare lo sguardo, trasformandolo da innocente e fianciullesco, ad uno più selvaggio e sexy.
Per ultimare il make up, una passata di rossetto rosso scuro sulle labbra.

Per quanto riguarda l'acconciatura, utilizzo la piastra per creare delle onde verso la fine dei capelli.
Raccolgo qualche ciuffo, e lo fermo con fermagli di perle chiare.

Osservo il risultato, e sorrido a me stessa compiaciuta.

Mi disfo degli ambiti comodi e indosso la stoffa antica e pregiata distesa sul letto.
Con l'aiuto della mia amica, riesco ad abbottonarlo.

Il riflesso di una versione diversa di me stessa, si rispecchia nel vetro davanti a noi.
Gli occhi scivolano lungo la mia figura, e stento quasi a riconoscermi.

Sono bella.
Mi sento donna, una vera donna.

Felice e gioiosa di questo assurdo esperimento, voltaggio su me stessa.
Passo ad aiutare la ragazza al mio fianco, riuscendo ad ultimare il suo look.

È bellissima.
La veste ricade sul corpo morbida, formando un secondo rivestimento fatto di balze e tessuti.

E solo adesso ci accorgiamo di un errore, un misero errore da principianti.
Abbiamo dimenticato di comprare le scarpe.

Riusciamo ad arrangiarci in qualche modo.

Clara indossa un paio di ballerine dorate, mentre io punto  qualcosa di più comodo e confortevole.

Indosso le mie scarpe da ginnastica, mentre sento la risata della mia amica di sottofondo.

Chi vuoi che si accorga delle mie scarpe sotto questo bellissimo e lungo abito rosa antico?

Lascio ridacchiare la mia amica e leggo il messaggio di Nicholas, che ci avvisa di essere arrivato.

Prendiamo le maschere, salutiamo entrambe mia madre e il piccolo Franceco con un bacio, e poi usciamo.

Scendiamo le scale, e l'affascinante uomo di cui i miei pensieri ormai sono presi e soggiogati, Mi si para davanti in tutta la sua virilità.

Gli abiti epocali, risaltano ogni suo muscolo, mentre l'azzurro del vestito, è in netto contrasto con le giade dei suoi occhi.

Si porta un braccio dietro alla schiena, e con fare da galantuomo mi rende la mano.

"Buonasera Agnese. Stasera la vostra bellezza supera ogni limite"

Afferro la sua mano, sorrido e mi sciolgo nelle lieve vociare delle sue parole.
Mentre rispondo un fievole e imbatazzante: "Anche voi, mio signore"

Scusate la Remora.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Ben presto entreremo nel pieno della festa, e posso promettervi che ne accadranno di ogni tipo.😂
E siamo a quasi 5k! Grazie, grazie davvero!❤

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