CAPITOLO 12
Agnese
Osservo il flusso di persone che in continuazione entrano ed escono dal locale.
Servo ognuna di loro con il sorriso stampato sulle labbra, e mi domando quando la giornata possa giungere al termine.
Ho bisogno di staccare la spina, staccare dal lavoro, da casa e da tutto ciò che ultimamente non fa altro che stressarmi e rendermi irascibile, non ne posso più.
La pausa pranzo non tarda ad arrivare per mia fortuna, così saluto velocemente Clara con un bacio veloce sulla guancia, e mi fiondo all'esterno del locale.
La calura estiva mi colpisce in pieno, accarezzando la mia pelle e baciandola dolcemente, puntellando quest'ultima, di un colore leggermente ambrato.
Ultimamente il tragitto per tornare a casa da lavoro, mi ha consentito di prendere un po' di colore, passando dal mio classico pallore cadaverico, ad uno più vivace, come un rosa cipria appena accentuato.
Il cammino silenzioso verso la mia dimora, viene disturbato dalla vibrazione del telefono.
Estraggo l'apparecchio tecnologico, e osservo lo schermo illuminato.
Un messaggio da uno sconosciuto recita:
"Uscita da lavoro, sarò fuori ad aspettarti.
Ho una sorpresa per te, spero che tu non sia troppo stanca.
In tal caso, posso alleviare la stanchezza con dei massaggi."
-Nicholas
E come se mi avesse letto nel pensiero, un sorriso da ebete illumina il mio volto.
La cosa non mi dispiace più di tanto.
Staccare per un momento dalla vita quotidiana, e dedicarmi a me stessa per una volta, mi fa sentire meglio.
Molto meglio se il tempo da spendere, è in compagnia di un uomo a dir poco affascinante come Nicholas.
Rispondo al messaggio con un:
"Qualche momento di relax e massaggi non mi dispiacerebbe, lo ammetto.
Non pensi di viaziarmi? E comunque, posso vestirmi comodamente, oppure elegante?"
Inoltro il messaggio, aspettando con ansia la sua risposta.
Quella risposta che in poco tempo, non tarda ad arrivare.
"Sì, potrebbe essere che ti stia viziando.
Comunque vestiti come vuoi, sei sempre bellissima."
Il messaggio mi fa arrossire. Sentendomi avvampare, sventolo le mani a mo' di ventaglio, così da alleggerire la calura.
Mentre penso alla risposta, mi prendo qualche secondo per riprendermi dal suo complimento.
"Grazie per il bellissima, a stasera"
"A stasera"
Entro in casa, e mi butto di peso sul divano.
"Stanca?" Mi chiede mia madre.
"Abbastanza" chiudo gli occhi e mi beo del silenzio che mi circonda.
"Francesco dorme?"
Lei annuisce, e poco dopo mi invita al tavolo a pranzare insieme.
"Mamma stasera dopo il lavoro, esco con una persona.
Farò tardi, puoi badare tu al bambino?"
"Va bene."
Acconsente.
"Posso sapere almeno con chi esci?"
Domanda, curiosa.
"Con Nicholas"
Silenzio.
Finché, poco dopo risponde:
"Miraccomando, stai attenta"
la sua mano scivola lungo la mia guancia in una carezza.
Annuisco, e continuiamo a mangiare.
Poco meno di venti minuti, Francesco inizia a piangere, informandoci di essere sveglio, alla ricerca di attenzioni.
Lo prendo in braccio, e lo riempio di baci.
"Sai, i tuoi occhietti sono delle piccole giade, proprio come quelle del tuo papà"
Lo coccolo tra le mie braccia, mentre continuo a parlargli.
Anche se non può capirmi, ho bisogno di rivelargli una parte della storia che ha unito me e Nicholas.
Gli racconto di come mi ha difesa al bar, dei fiori, della nostra uscita di stasera e poi del bacio mancato.
"Spero che quando crescerai, sarai un ometto gentile e galante. Che troverai la donna della tua vita senza farla soffrire. E un giorno, chissá, vederti felice con lei all'altare"
Alcune lacrime scivolano copiose dai miei occhi, immaginando il futuro lontano del mio bambino.
Sperando che in quel futuro, Nicholas sia presente.
Poggio delicatamente Francesco nella culla, facendo attenzione a non svegliarlo.
Deposito un bacio sulla sua fronte, e mi appresto velocemente ad uscire dalla stanza.
Saluto mia madre e mi avvio al bar.
Clara è già al bancone, mi sorride e mi saluta.
Ricambio, prendendo il grembiule da lavoro.
"Clara, stasera esco con Nicholas.
Mi ha invitata ad uscire, ma non so dove andremo."
Dico tutto d'un fiato.
La mia migliore amica mi osserva raggiante, e sorride maliziosamente.
"Ho un'idea, chiuderemo il locale venti minuti prima, così ti faccio bella ."
Sorride orgogliosa.
"Non ho nessun cambio, e nessuna borsa dei trucchi con me. Come faccio?"
Le dico, nel panico più totale.
Ero così felice per stasera, che ho dimenticato di portarmi un cambio.
"Non preoccuparti, nello spogliatoio ho sempre qualche vestito, e ovviamente il make-up"
Mi sorride vittoriosa, mentre mi porto una mano sul cuore e sospiro rilassandomi.
Il turno inizia alla grande, la clientela non tarda ad arrivare, occupando ben presto lo spazio vuoto nel locale.
La proprietaria, fa il suo ingresso raramente, la cosa più importante per lei è riscuotere il denaro, e a fine mese, consegnarci il frutto del nostro lavoro.
È un bene che non sia costantemente presente, così non può essere a conoscenza dei nostri ritardi che capitano di rado, oppure gli sbagli che intenzionalmente commettiamo.
Il tempo per mia fortuna passa in fretta, così chiudiamo il locale e la mia amica può dedicarsi al mio salvataggio.
Tutta euforica, mi spinge nello spogliatoio, iniziando a trafficare nel suo armadietto alla ricerca dell'outfit giusto per l'occasione.
Borbotta qualcosa di incomprensibile, infine urla un: "trovato!"
Per poco il suo grido non mi fa cadere dalla sedia.
Si gira verso di me, mostrandomi il vestito estivo, che regge tra le mani.
Osservo l'abito.
Un semplice vestito in pizzo bianco che cade morbido fino alle ginocchia.
Il tutto, arricchito da una cinturina nera in vita, in modo da risaltare la parte alta del busto, e infine, dei sandali "alla schiava" dorati ai piedi.
Mi porge l'abito, incitandomi ad indossare il look che ha scelto per me.
Mi spoglio velocemente, riponendo i vistiti nel mio armadietto per poi indossare quelli di Clara.
Esco dal bagno.
Le urla della mia migliore amica, giungono dolorose ai miei timpani.
"Oh Mio Dio! Sei bellissima Agnese"
Mi guardo allo specchio, e osservo il mio riflesso.
Il vestito mi rende quasi innocente, facendomi sembrare bella e donna, lontano dall'essere volgare.
Mi fa sedere, armeggiando con il make-up, e poco meno di 15 minuti sono pronta.
Mi osservo allo specchio meravigliandomi.
Il trucco risalta il colore dei miei occhi, rendendomi semplice e carina.
Una treccia incornicia il mio viso, mettendo in evidenza la mia acconciatura.
Forse, per la prima volta in tutta
la mia vita, mi sento bella.
Abbraccio la ragazza che mi ha salvato la vita, e prendendo un bel respiro, incitata da lei, esco fuori dal locale.
Nicholas è già qui.
Osserva la mia figura, lasciando scorrere lentamente le sue iridi più scure del solito, su tutta la mia figura, soffermandosi maggiormente sulle mie labbra.
Lo vedo deglutire, e con due falcate raggiugermi.
La sua mano scivola sul mio fianco, le sue labbra di posano in un casto bacio sulla fronte, mentre io chiudo gli occhi inebriandomi del suo profumo.
Poco dopo lo sento sussurare: "Sei bellissima"
Mi prende per mano, e da galantuomo, mi apre la portiera.
Capitolo più lungo del solito! Sono sorpresa anch'io haha.
Allora, dove la porterà Nicholas?
Quale sarà la sorpresa? Ma sopratutto, cosa succederà tra i due? Leggete e lo scoprirete!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top