Capitolo 4

Aprí gli occhi ritrovandosi a contatto con un calore diverso. Nuovo. Sentí la consistenza mormorea di qualcosa di duro a contatto con i propri palmi della mano.

Esattamente non ricordava cosa effettivamente fosse successo. Si ricordava solamente di aver avuto un forte calore e poi da lí il più niente. La testa gli pulsava così forte che lo forzò a riprovare a chiudere gli occhi azzurri coperti da lunghissime e bellissime ciglia nere, per poi riaprirle.

Fortuna fu, che quella sensazione un poco svanì. Ma ora guardando bene la figura dormire beatamente, si chiese che ci facesse così appiccicato a Kanou e poi perché lui era nello stesso letto e per di più mezzo nudo ?

Ma in quel esatto momento non poté negare la rara bellezza che vi era intrappolata nel più grande. Incosapevolmente, come spinto da una forza ben maggiore, appoggiò una piccola mano sulla guancia dell'altro.

Ma a sua amara sfortuna scoprí che l'altro, invece non stava affatto dormendo. Era più che ben sveglio.

Cercò di allontanare la mano, ma non fu così abbastanza veloce, invece, da sfuggire alla presa del più grande, il quale aveva afferrato nuovamente la sua mano e gliela aveva ancora una volta appoggiata sulla guancia calda.

« I-io...N-non sapevo che fossi sveglio » balbettò Ayase rosso in viso.

« Non importa. Mi piace il tuo calore »
Confermò il più grande, aprendo gli occhi e fondendoli con quelli del più piccolo.
« E poi...»
Aggiunse con un mezzo sorriso soddisfatto.

D'un tratto ribaltò le posizioni, facendo finire il corpo del più piccolo sotto al suo. Le loro dita delle mani ora incrociate in una sola cosa.

Ayase sentì il cuore tamburellare e il corpo tremare impercettibilmente appena. Stava sudando e non sapeva nemmeno il perché l'avvicinanza del più grande gli assortiva un effetto del genere. Non riusciva a spiegarselo.

« Le tue labbra sono così invitanti ».
Gli sussurró ad un millimetro di distanza.

E in un attimo dopo, uní le loro labbra in una bacio lento e umido. Una gamba del più grande in mezzo a quelle aperte del più piccolo.

Si staccò per riprendere aria.
« Vai pure a farti la doccia se ne hai il bisogno. Io nel frattempo sistemo il casino qui e poi ti aspetto giù per il pranzo ».

Ayase annuí sconvolto e Kanou lo lasciò libero e solo.

***

Ayase si chiuse in bagno e si lasciò scivolare con la schiena alla porta chiusa.

Le mani al petto dove il cuore sembrava non volere diminuire il battito. Se solo ripensava a quel bacio ecco che riprendeva a battere insolitamente e sempre più forte.

Ma la cosa che più lo tormentava. Che non lo lasciava in pace, era il fatto di sentire il vuoto, la dove non riusciva a ricordare cosa fosse successo tra loro due. Perché la sua mente era così in bianco ? Cosa era successo ?

Ma se più se lo ripeteva, più andava sempre peggio. Finché Kanou non gli avrebbe accennato a qualcosa, molto probabilmente risposte volute non le avrebbe ricevute.

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