Sotto quale caldo lenzuolo stai facendo l'amore? - Capitolo 47 -

Le ginocchia si avvicinano al mento, con una lentezza priva di forze, forse esauste per ciò che dovranno portare da sole in questi prossimi mesi , i quali odorano solo di momenti strappati alla felicità che ne dovrebbe essere linfa e non un miserabile ricordo.

Ho sentito vibrare la sua voce e l'ho immediatamente immaginato con le dita tra i capelli castani e folti.

Mordo la pelle delle mani riflettendo sulle sue assurde parole.

Ero sul punto di riversare ogni verità celata fino ad ora, ma non mi sento ancora pronta, soprattutto perché non ho idea di cosa me stessa potrebbe fare.

Tornerebbe da me, questo è sicuro, ma adesso, io lo rivoglio?

Guardo nell'armadio cercando un vestito un po' più sensuale rispetto ai soliti maglioni che indosso per non far notare nulla che potrebbe suscitare dubbi nei mie familiari . Mamma oggi continuava a sorridermi di nascosto mentre i due uomini non sospettano ancora niente .
Un abito stile greco con del tulle morbido che si muove leggiadro sopra ai fianchi , la scelta è fatta.

Mi trucco e il passo verso il nuovo mi attende. Sono carica ma impaurita.

Le cose cambiano e lo farà anche Riccardo ma mi chiedo se sono pronta per allontanarmi dall'unico amore della mia vita.

Questa domanda mi rombomba nei pensieri, per tutto il tragitto che mi separa da Firenze .Nella mia testa pregna di idee e tensione, non ho nemmeno trovato posto per un'ingiuria contro un fratello traditore. Non doveva intromettersi tra di noi, non è concepibile.

Ma qui, ora, da sola in auto, mi sento nel posto sbagliato. Una volta percorrevo le dolci colline solo per andare da Riccardo, con la speranza che lui mi avesse baciata o solo guardata in modo diverso dalle altre.

Era bello cogliere il suo furtivo sguardo e poi scorgerlo mentre cercava di distogliere l'attenzione dal mio corpo, che lo richiamava costantemente. Era bello, ma era molto tempo fa, anche se è strano pensare che ci siamo conosciuti ed amati nello stesso periodo in cui ora, mi sto recando da un'altra persona.

Destino contro o destino avverso, anche se mi rendo conto di correre, non ho possibilità di fermarmi. E forse non desiderlo farlo.

Parcheggio nei pressi della stazione, concedendomi una visita veloce a Santa Maria Novella.

Bella e preziosa. La scruto all'esterno prima d'entrare. Si compone di due strutture principali. Una parte gotica, quella sottostante, ed una Rinascimentale, quella superiore. Opera di un giovane architetto, Leon Battista Alberti, al quale venne richiesto di portare a termine la facciata, senza però creare dissonanaza tra i due stili. E Lui, egregiamente, definì l'insieme con marmi, delimitando le due strutture con una sezione composta da quadrati. Le due volute laterali creano un movimento lineare, fino ad arrivare alla cima. All'interno, opere di grandi artisti mi accompagnano nella visita. Il maestoso ed anatomico crocefisso di Brunelleschi mi richiama nella cappella destra. Ferma al di sotto della sua ombra, mi ricorda i tempi in cui studiavo le mille sfaccettature delle opere di questi grandi artisti. Con il Vasari che mi guidava nella scoperta delle vite dei singoli maestri, delle pennellate, delle storielle che giravano intorno ai geni rinascimentali. Quando tutto era nuovo e splendente, diviso tra il passato tardo gotico e l'avvenire cosi misterioso ma pienamente moderno, che poi sarebbe stato la rinascita verso il modello prospettico. Forse anche Marni è qualcosa di superato, perfetto al suo tempo ma passato rispetto a ciò che il trascorrere dell' età regala.

Esco e mi dirigo ancora verso il centro, dove in quel bar c'è un uomo che attende il mio arrivo.

A testa bassa percorro la pizza, lasciandomi sulla sinistra il Battistero di Giotto. Mille turisti intasano le strade, ma, tra tutti, la sua voce richiama il mio nome.

Non è seduto sugli scalini come Lui, non sorride beffardamente , non si passa le mani nei capelli sensualmente, non lo fa semplicemente perché non è Riccardo.

Christian mi raggiunge porgendomi tre rose bianche:

"Per te" ha il viso sottile e fresco.

"Grazie mille, non dovevi" alza un poco l'angolo della bocca chiudendo anche l'occhio

" Non dovevo, volevo" sussurra avvicinandosi alla mia guancia, lasciando un bacio.

Indossa sempre un vestito elegante, tagliato alla perfezione sul suo corpo esile ma definito. Il trench nero di Burberry lo slancia ancora di più facendolo apparire carismatico ma con qualcosa di estremamente scorretto e furioso.  I capelli biondi coronano le labbra sempre più rosee, e le sue iridi riflettono la luce del Sole:

" I tuoi occhi cambiano colore?" sorride ancora e sento un formicolio alle mani

" Dipende dalle giornate, spesso sono più chiari. I tuoi invece rimangono sempre meravigliosi"

Arrossisico alle sue parole: " Sei più bella quando le tue gote si colorano" frase già sentita da un'altra bocca:

"Grazie, sei molto gentile. Andiamo a bere qualcosa?" chiedo per uscire dall'imbarazzo

"Certo! Vieni, ti porto in un locale fantastico"

Lo seguo camminando al suo fianco con Firenze che sfila di fronte a noi: " Non vengo spesso in questa città, mi da della nostalgia, non saprei dire il perché." pronuncia quasi stesse sospirando e leccando ogni lettera.

" Non sei l'unico, tutta l'arte che pulsa, purtroppo, è coperta dai ricordi" ammetto senza guardarlo.

" Vivevi qui? Intendo, vivevi qui con lui?"

"Si"

"Oh, capisco. Forse vorresti andare da qualche altra parte, dimmi se lo preferisci ...non so ... Siena?" si ferma perché le sue parole sono vere.

" No, figurati, un giorno dovrò superare queste mie memorie" non so bene quando accadrà però.

"Non deve essere per forza oggi, Io ti porto dove vuoi" ha lo spirito dell'avventura che scorre nel corpo che trasuda tenerezza.

Ci rifletto per qualche secondo. Forse dovrei farlo, non ho nulla da perdere e Christian sembra convinto nella sua momentanea follia: " Ok!"

"Ok? Perfetto! Allora andiamo a prendere la mia moto, l'ho messa qui vicino!"

"Moto? Io non sapevo che ... " d'un tratto la mia scelta pare solo una cattiva idea.

" Dai, sono affidabile! Vieni, ho sempre un casco" ed in un secondo la sua mano s'intreccia nella mia. Il contatto con la sua calda e sconosciuta pelle mi fa sussultare. Il respiro accellera quando il vento soffia dentro ai suoi capelli rilasciando il profumo delicato e dolce. Lui si volta guardandomi e le mie pupille si apro a dismisura. La bocca si asciuga e le sue dita si posano sulla mia guancia in fiamme. Sento il suo cuore battere nei polpastrelli con un fuoco che risale dalle gambe: " Ti fidi Sofy?" la saliva è ferma in gola ma il suo essere sta prendendo ogni centrimetro di me: " Si".

E' nera, credo una Guzzi , ma grida velocità .

Salgo con il casco che copre interamente il mio viso, anche se i capelli rossi rimangono esposti al vento fiorentino. Si volta alzando la visiera per potermi parlare: " Stringimi" ha degli occhi perfetti e la sua richiesta mi fa piegare il corpo. Le mani si aggrappano al suo sterno e la mia testa si appoggia alla schiena. L'aria mi scaraventa la sua forza addosso con Firenze che se ne  va via da noi, svanendo nel tramonto .

Il rombo mi spaventa per ogni volta che la marcia richiede più forza. Ho le spalle piegate e il ventre coperto, con le piccole vite che si sta chiedendo cosa stia facendo la loro mamma. Vorrei saperlo, ma non capisco cosa mi stia attraendo in tutto questo che non ha logica tranne una voglia irrefrenabile del suo profumo.

Espiro con le sue mani che lentamente accarezzano le mie, per poi avvolgerle con una mano, come a dirmi di rimanere salda al suo corpo.

Dopo un'ora, la città si svela. Rimango estasiata dalla bellezza che le vie sprigionano. Sembra eterna, come ferma nella sua vita medievale.

Christian posa i piedi a terra, facendo pressione sulle gambe che risultano più toniche rispetto a ciò che immaginavo.

"Com'è andato il viaggio?" chiede aiutandomi a scendere: " Molto bene". Tengo la pancia mentre attendo che Lui sistemi la moto, si volta sorridendomi: " Stasera cenetta elegante, ti va Sofy?"

Con una candela ed un locale con luci soffuse, io e lui chiaccheriamo delle nostre vite:

" Ho vissuto per anni anche a Londra, è stato un periodo molto pieno, ma volevo staccare un po' dalla mia famiglia e dagli amici che vedevano in me solo uno scapestrato, cosa che poi non sono mai stato. Li ho conosciuto una ragazza e la nostra storia è durata cinque anni finché lei ha preferito altro" si intristisce un attimo per poi tornare da me.

Alza la mano ordinando un vino del luogo: " Devi assaggiarlo Sofy, è fantastico!"

Lo osservo persa perché, la regola base della gravidanza, è la mancanza forzata d' alcolici: " No, non mi va" il mio tono è incerto, se ne sarebbe accorto anche uno sconosciuto: " Ah, ok. Acqua signorina?"

"Acqua" rispondo, con Lui che mi sorride appena, celando sempre quella punta rosa di lingua che mi fa tremare le mani.

" Anch'io ho vissuto a Londra, per qualche mese" ammetto assaggiano i pici con cacio : " Lo hai seguito?" sgrano gli occhi alla sua domanda: " Sofia, non è un mistero che Lui giochi nella LondonOne".

" Si, l'ho fatto ma le cose non hanno funzionato"

"Mi dispiace, veramente" sussurra tendendo le sue dita verso la mia bocca, raccogliendo qualcosa sull'angolo delle mie labbra: " Un pochetto di salsa" bisbiglia delicatamente, ritraendo poi la mano, posando l'indice all'interno della sua, assaggiando così la crema: " Ottimi questi Pici senesi" pronuncia come se ciò che ha appena fatto fosse normale.

Abasso lo sguardo perché mi rendo conto che sto giocando con il fuoco.

Sono interessata, lo sono realmente, ma se Riccardo avesse ragione? Cosa si aspetta Christian da me?

" Ho fatto qualcosa di male? Scusami, non volevo crearti imbarazzo"

"No, non lo hai fatto, credimi" ed ora? Non posso dirgli la verità, non può venirne a conoscenza prima del padre.

Continuo a colloquiare ma oramai il mio dubbio sta prendendo forma. Mi sento strana, con la stessa sensazione di prima.

Posto sbagliato, momento sbagliato.

" Sei molto bella Sofy, mi hai colpito dal primo giorno anche quando sei arrivata dal mare, così trafelata ..."

" Lasciamo perdere ciò che è successo poi sulla barca. Me ne vergogno ancora ..." dico con le gote in fiamme ed il viso tirato per ogni dubbio.

" Ascolta Sofia" sussurra accarezzandomi: " Ti Avrei augurato il meglio con Lui perché non sono il tipo di ragazzo che pretende di essere felice a tutti i costi soprattutto con la moglie di altri , ma ora, con te davanti, mi pare che l'unica cosa importante sia di averti qui, adesso. Non so cosa mi fai Sofia, sono già stato innamorato, ma Tu scateni troppe emozioni. Non so se te lo hanno già detto"

" Sono un disastro Christian, non scateno niente, solo confusione"

"Bè, allora sei una stupenda confusione" piega il mento aprendo completamente i suoi occhi color del mare

" So benissimo che è la nostra prima uscita, ma, prima di portare avanti qualcosa di più grande, vorrei sapere se sei pronta"

Le sue parole mi lasciano basita. E' cosi trasparente la mia insicurezza?

"Vorrei esserlo ma non lo sono. Qualcosa mi spinge, altro mi ferma. Inutile dire che non sono libera"

" Libera da cosa Sofia?"

"Libera da Lui"

" Lui è già tornato da te?"

"Si"

"E tu?"

" Io non lo so. Non voglio soffirire e con lui tutto si aggiusterebbe ma mi tormenterebbe nello stesso momento"

"Sai che è normale che tu non sappia cosa fare"

" Perché mi stai sostenendo?"

"Perché sono fatto cosi. Non voglio forzare nulla che possa solo giovare a me stesso, non è nella mia natura. Mi credevi diverso?"

" Non ti conoscevo, non potevo avere un'idea su di te"

" Ora ce l'hai?"

" Si ma ... io mi sento persa ora, vorrei molte cose ma altrettante mi bloccando "

" Vuoi del tempo Sofy? Sono disposto a molto pur di rivederti e di averti accanto"

" Come fai a volermi cosi tanto, non sai nulla di me Christian"

" So quanto basta"

" No, non sai niente Christian"

" So che sarai una mamma perfetta"

Sgrano le pupille ed il respiro cessa di compiere ciò che effettua normalmente: far battere il mio cuore.

"Cosa ?" pronuncio una sola parola perché non capisco. Abbasso lo sguardo sopra di me senza forze.

"O hai mangiato un cocomero e ti si è impiantato sopra allo stomaco oppure sei in dolcissima attesa"

Sorride ancora mentre lo dice, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Rimango basita e tutte le mie idee si frantumano a terra.

Lui lo sa ma è ancora qui.

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