Addosso - Capitolo 58-

Non perdo tempo, non posso.
I piedi sul pavimento e la dannata ricerca di una stabilità che non vuole arrivare.

Ma chi si arrende? Non Io, non Sofia.

Ho un movimento lucido, diretto. Mi accingo verso la porta della camera, cammino velocemente, troppo forse.

Il fiato già mi manca ma devo fermare mio marito. Raggiungo il corridoio e rivedo la stessa scena di prima.

Un uomo in un ascensore che mi fissa.

"Riccardo" sussurro, sopraggiungendo senza fiato, verso le porte metalliche. Infilo una mano mentre sbattono sulla mia pelle. Sento uno strano rumore, come se le mie ossa chiedessero tregua.

" Sofia, ti farai male" la sua voce ritorna ed anche il suo viso: " Tu non te ne vai ora, tu resti!" esclamo con l'ossigeno che mi manca nei polmoni.

Afferro il suo braccio e lui si fa trascinare ancora sul pianerottolo. Il petto sia alza e si abbassa con frequenza alternata e i suoi contorni spigolosi, la mascella delineata, gli occhi castani, attendono una mia supplica: " Qualsiasi cosa tu non riesca a fare, la devi fare!" quasi urlo e quasi non mi riconosco.
"Sofia, tu non puoi capire"

"Io capisco che come coppia facciamo schifo. Ma non siamo più noi due e qualsiasi cosa tu abbia pensato su me e Christian, è sicuramente la conclusione sbagliata"

"Ho sbagliato a pensare che per Lui provavi o provi qualcosa? Sei tu che me lo hai fatto intendere e non so neanche che tempo usare...."

" Ma cazzo Riccardo. Guardami, e ricordati quello che è successo un mese fa. Quel ragazzo mi è stato accanto quando nessuno lo avrebbe fatto. Sai cosa significa accettare di uscire con una ragazza incinta? Lo sai almeno?"

"Adesso sarei Io che dovrei comprende te? Andiamo Sofia, è da pazzi"

"Tu ... tu mi avevi chiesto chi avessi scelto, e come ho fatto con Fabio, e come farò per tutta la vita, dirò sempre te, sempre ma ..."

" Ma? Ma cosa Sofy? Io mi devo concentrare, capisci almeno che per una volta, il centro non sei tu?"

"Io non sono mai stata il centro" pronuncio a mani nude.

"Nella mia vita lo sei sempre stata. Tu mi rimbombi nei pensieri da un anno, io faccio tutto in base a te, io mi sveglio per te, io vivo, lavoro e vinco per te, per voi, e porca puttana mi odio per non averti dato tutto ciò che meritavi ma adesso sono Io che ti chiedo una tregua da tutto, e da tutti. Non sopporto che Critsos sia qui, non riesco nemmeno a pensare che quel Christian sia arrivato fino alla tua camera e che qualcosa in Te venga smosso da Lui. Io ti amo Sofia, ti amo più di me stesso, più di tutta la mia carriera. Ma tutto ciò mi logora, mi distrugge. Abbiamo passato i momenti peggiori con Fabio e poi con tutta la merda di Londra, ma adesso abbiamo bisogno di stare tranquilli , io ne ho bisogno, io te lo chiedo ...."

Rimango ammutolita di fronte ad un metro e novanta di sincerità.

Mi butto su di Lui senza pensarci due volte. Appoggio la mia nuca sul suo petto .

Stringimi Riccardo .

Mi accarezza i capelli, giocando con le punte, poi mi fissa, e riesce in qualche modo a guardarmi dentro: " Forse è meglio che mi concentri sulla partita. Se il Ct sapesse che mi sono portato i problemi qui, mi ucciderebbe. E' meglio se torni a casa, per entrambi".

Eccomi, sono il suo privato problema.

"No, non voglio" stingo i pugni nella mano.

" Sofia..." le dita nei capelli castani mi fanno salire il magone: " Non voglio essere un problema" sbiascico le parole fissandomi le punte delle scarpe: " Guardami" chiede ma mi sento troppo inutile per tornare nei suoi occhi: " Amore mio, è meglio se vai a Firenze"

"No, io sto bene qui, ti giuro che non farò più nulla, non dirò e non vedrò nessuno, ma tienici con te"

Gioco la carta subdola ma stare lontana da lui mi farebbe stare solo male.

" Non ... " ci pensa su:" Sei una distrazione amore mio ... purtroppo è cosi, e non credere che mi faccia piacere allontanarti, ma l'europeo è troppo importante, e abbiamo già perso una partita"

"Io non me ne vado Riccardo" grido soltanto dentro di me , quando di fronte a Lui la mia voce rimane un sussurro.

Con vigore, afferra la mia mano portandomi nella mia camera. Percorro i due metri senza parlare, quando è ancora Lui a farlo: " Perché non mi ascolti mai? Perché Sofy?"

" Io ti ascolto, ma a volte sbagli ..."

" Questa volta è la via giusta da prendere .... fidati"

"Hai sempre detto che il tuo peggior sbaglio è sempre stato quello d'allontanarmi, e cosi stai facendo di nuovo" ho gli occhi carichi di lacrime, ancora una volta.

Deglutisce mordendosi il labbro superiore , bagnandolo appena, facendomi desiderare molto di Lui. Espiro e gli tocco il petto che batte caldo sulla punta delle mie dita.

La sua mano si appoggia al mio viso ed il suo corpo al mio.
Il suo indice arriva nel mio avambraccio disegnando dei piccoli cerchi mentre dalla bocca esce un sospiro leggero.

Voglio assaggiar mio marito, lo desidero in ogni cellula del mio corpo.

" Io ti .... " le parole rimangono sospese nel tempo.

Il suo smartphone squilla all'improvviso rompendo il momento, ed il viso di quella donna del pullman, lampeggia.

La suoneria continua per 30 secondi, cadendo poi nel silenzio.

"Aspetta" sussurra voltandosi, rispondendo. Sgrano le pupille osservandolo in ogni movimento. Le dita perfette, i muscoli delle braccia che si irrigidiscono nel gomito piegato, la camicia slim che definisce il torace e quelle natiche che urlando di passione nei jeans neri.

Annuisce confermando qualche cosa, poi si gira verso di me quasi imbarazzato dal mio sguardo carico.
" Devo andare Sofy, c'è una riunione"
"Come devi andare, che riunione? Dobbiamo parlare e cenare insieme ..."
" Mi dispiace, il Ct chiama ..."
" Non era il Ct ..." il mio umore oramai è alterato.

Alza il volto accarezzandosi la gola.

" So cosa stai pensando tesoro mio, ma Lei è la massaggiatrice, fa parte del team e sa queste cose, quando ci sono le riunione ecc... "

"Lei ... Ti massaggia ..." sputo la mia insoddisfazione : " Massaggia tutti Sofy..."

" E come fai a sapere che non le piaci.. Sul pullman ti squadrava ..."

"Non essere ridicola. Ti ho detto chi è. Non puoi essere gelosa di ogni donna e lei fa parte solo delle persone che preparano la nazionale. Lo sai che ti amo Sofy, veramente. Amo te ed i nostri bimbi" sussurra avvicinandosi alle mie labbra, assaggiandomi, ma io non ne sono sazia, non potrei esserlo.

Avvolgo le mie braccia intorno al suo collo, quasi come a voler aggrapparmi almeno ad una parte di Lui.

Cerca di resistere alle mie mani ma una cosa che ho imparato dalla sua esperienza sessuale, è la capacità di riuscire ad ottenere un corpo, basta che lo si surriscaldi in pochi secondi.

E cosi faccio. Non mi fermo e nemmeno voglio farlo.

Infilo immediatamente la mano nel suoi pantaloni, senza temere di essere calma e pacata, di essere la solita Sofia.

Vuole fermarmi, credo che lo desideri realmente, però lascia la presa ma Io non mollo la mia.

Stringo ciò che è nelle mie dita, osservando un collo che si alza ed una vena che si gonfia.

" Sofy ..." pronuncia mentre mi abbasso verso le sue ginocchia.

Gusto ciò che mi appartiene facendogli capire che Io devo rimanere qui con Lui, che lui ha bisogno di me, delle mie labbra, del mio corpo e sopratutto del mio amore.

Il suo respiro diventa sempre più profondo ed ogni mio colpo è per lui un soffio più vicino al piacere.

" Basta ..." chiede ma io affondo sempre più, continuando a tenerlo tra le labbra, continuando a lavorare nella mia bocca.

Dimmi che non mi vuoi qui, dimmelo .....

Lo penso e lo urlo nella mente ma la sua sta viaggiando in posti lontani.

Con un gesto veloce mi tira sul materasso, facendomi scivolare via i vestiti. Mi osserva in lingerie, per poi girarmi nel letto. A cavalcioni, lo sento gemere mentre mi fa sua.

Spinge con il corpo sopra al mio, mentre le mani cariche di muscoli in tensione, si posano da parte ai miei fianchi.

Scivola più volte, penetra ed esce, come a volermi punire per il mio comportamento meschino, esplodendo poi dentro di me ed io facendolo con Lui.

Il tempo diventa idilliaco, le sue parole d'amore sussurrate al mio orecchio sanciscono il ritorno al nostro amore, poi si accascia al mio lato, facendomi appoggiare la testa sul suo petto.

Sento il cuore battere, lo sento fremere: " Tu, tu mi farai impazzire Valli. Mi conosci troppo bene"

Bacio la sua guancia arrossita:" Posso restare?"

" Ad una condizione" pronuncia perentorio.

Mi vedo già imprigionata in questa camera con il divieto di uscita per i prossimi 15 giorni.

" Ok, accetterò qualsiasi condizione" soffio verso il suo viso perfetto.

Respira e si carica il sorriso prima di sferrare il colpo.

" Fanculo al Ct e fanculo alle regole. Inutile dire che non dovrai frequentare quei due coglioni e poi .... per evitare distrazioni inutili e per non alimentare dicerie sulla negatività del gioco, non potrò vederti tutto il giorno ma ...." deglutisce massaggiandosi la barba, ammiccando.

" Ma..." continuo curiosa.

" Ma .... Voglio che tu ti faccia trovare nuda, ogni sera, nella mia camera. Non voglio vedere un pezzo di stoffa sul tuo seno o sul tuo ventre.E' un ordine Sofia".

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top