Era il primo giorno di neve in tutto l'anno ed il cielo era coperto da pesanti nubi grigie. Io ero seduta sul prato, mangiando un panino fatto all'ultimo secondo. In realtà la mia mente stava vagando altrove: pensavo a tutto quello che avevamo vissuto, a quello che doveva ancora accadere, a ciò che avevo imparato. Ce l'avrei fatta ad andare avanti? Sarei riuscita a scavalcare gli ostacoli sul mio cammino? Ma quello di cui mi preoccupavo di più era di portare in avanti la squadra. Negli ultimi tempi ci eravamo affidati molto ai fraintendimenti di Zalytar, cogliendolo di sorpresa con le nostre nuove tecniche... eppure, ancora non ero pronta per i mondiali.
Quando ero entrata nella mia stanza, sul comodino, avevo notato una lettera non aperta. Lo avevo fatto in quel momento, incuriosita da quella busta, e avevo letto ciò che riporto di seguito:
Cara Lisa,
In questi tempi, noi abbiamo visto come sei cambiata: prima eri molto divertente, testarda e coraggiosa, ma adesso sei molto di più. Sei diventata una persona migliore, più grande e riflessiva; agisci d'istinto, ma quello è migliorato così tanto che sbaglia difficilmente. Allo stesso tempo oggi, all'allenamento, ti abbiamo vista distaccata, molto lontana da noi. Sappiamo come ti senti: anche noi ci chiediamo se siamo all'altezza della situazione. Ti prego: non mollare mai, resta con noi. Tu ci hai aiutati in modo incredibile, sostenendoci in modo incredibile per affrontare ogni difficoltà... Ma adesso tocca a noi. Ti dimostreremo che siamo degni di fiducia, che possiamo essere alla tua altezza e permetterti di andare avanti senza doverci aspettare. Ti vogliamo bene,
Sora e Fabio.
Leggendo la lettera avevo sentito le lacrime che cercavano di sconfiggermi. Quella lettera era stupenda, quasi potevo sentire le emozioni con cui i miei amici avevano scritto la lettera. Mi ero precipitata in mensa e, sotto agli sguardi increduli di tutti, avevo abbracciato Sora e Fabio, gridando un "Grazie" più che sincero. Quella era la giornata più bella della mia vita!