Nomi psicopatici e scambi

Non capireste la mia inquietudine quando, invece di andarsene rassegnato, il signor turbante si era messo a ridere. Lo avevo guardato come un alieno, mentre lui esclamava:" Ma che bello, il grande Paolo Bianchi interviene di persona! Mi presento: sono Zalytar (notare nome da psicopatico), il figlio di Zoolan. Ma credo che tu conosca la storia di mio padre, quindi passiamo oltre... ". Aspetta un attimo, QUELLO MI HA SCAMBIATO PER MIO FRATELLO?! Capisco che siamo simili, ma questo è troppo, soprattutto considerando che sono una ragazza di dodici anni... mah! Chi lo capisce, a questo, è un bravo pimpo... Comunque, passiamo oltre: cercando di rendere la mia voce il più maschile possibile e cercando di non mettermi a ridere, avevo detto:" Caro il mio Zalytar, vorrei sapere come la vedi tu, tutta la storia: noi due abbiamo punti di vista diversi". Incredulo a causa della mia calma, Zalytar mi aveva raccontato la storia di suo padre per filo e per segno, solo che rendeva le sue gesta eroiche, mentre io vedevo l'odio che vi era nascosto dietro. Anche la mia squadra sembrava aver capito che era tutta un'altra storia. Quando il racconto era finito io avevo parlato:" Conosco la storia da un punto di vista alquanto diverso, mio caro Zalytar. La mia domanda è questa: perchè mi stavi cercando?". Zalytar aveva risposto, divertito:" Mi servì per creare la squadra più potente al mondo, una squadra completamente sotto il mio controllo che farà cose terribili (terribile era il mio sforzo per non ridere, piuttosto). Facciamo così: sfido questa squadra ad una partita. Se voi vincete, allora ti lascerò libero. Se perdete... beh, sai cosa succederà". Fortuna mia portami via, che qui finisce male 3: la vendetta! Avevo sorriso, accettando la sfida al posto di mio fratello. Vedevo lui che, nel frattempo, cercava di chiedermi il permesso di giocare, ma io glielo negavo. La squadra era la mia: avremmo vinto solo se ci fossi stata io in campo.

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