Prologo
La famosa Inazuma Eleven... la migliore squadra del Giappone. Per non parlare poi della squadra giovanile della Raimon, e per finire, la grandiosa Inazuma Japan.
Quasi poteva accettare le vecchie squadre del passato, ma appena vedette i futuri successori della Raimon, aprì gli occhi dal disgusto di tale visione. Spiriti guerrieri e robaccia varia, tutto molto interessante ma per lui tutto ciò era orribile. Certo, anche lui, come tanti altri giovani della sua età ne aveva sviluppato uno, ma lui era riuscito a fare di meglio, e sapeva che ben pochi potevano arrivare al suo livello.
Chiuse gli occhi una seconda volta, e questa volta vide attentamente il gioco di suo padre, Ray Dark, e suo nonno, Tom Dark.
Ora riusciva a vederlo.
Loro avevano il talento nel sangue, ma non sono mai riusciti a svilupparlo come si deve. Non con le tecnologie che c'erano all'ora sulla Terra, ma neanche con la mentalità umana che sta rovinando il calcio attuale.
Fu così che gli venne un idea.
Non aveva bisogno di fare gli stessi passi di suo padre.
《Basta una piccola spinta...》 e il calcio perfetto si sarebbe presentato davanti ai suoi occhi.
Ma ora si trovava in un'altro pianeta, era nato e cresciuto in mezzo ad una razza certamente superiore, e con loro era riuscito a sviluppare il suo calcio.
Come poteva portare sulla Terra la sua conoscenza sul calcio?
Aprì nuovamente gli occhi, e il suo sguardo cadde sulla stella più luminosa in cielo che illuminava un punto preciso.
《È così semplice...!》scoppiò a ridere, dandosi dello sciocco per non esserci arrivato prima. Sdraiato sul prato di casa sua, si alzò, e decise di dirigersi verso quel punto illuminato.
Per avere tutto ciò gli serviva, gli bastava rubare uno dei nuclei del pianeta, e assorbire il potere al suo interno. Solo così sarebbe riuscito nel suo intento.
Passo dopo passo, arrivò nel punto prestabilito dalla stella. Il suo sguardo brillò di emozione, impaziente dal realizzare il suo piano.
《Vance!》lo chiamò suo padre alle sue spalle. Quando suo figlio si girò, vide lo sguardo malato di qualcuno che aveva in mente cose folli nella sua testa.
Aveva deciso di vivere in pace in un'altro pianeta e di mettere su famiglia, sperando di poter vivere felice il resto dei suoi giorni, ma a quanto pare, il gene della sua famiglia sembrava aver attaccato suo figlio Vance come una maledizione.
《Figliolo, allontanati subito da li. Farò finta di non averti visto salire quassù ma qualsiasi cosa tu abbia in mente è sbagliato!》
《Uno sbaglio dici?》ormai vicino, egli posò la mano su uno dei 3 nuclei, e in meno di due secondi, l'oggetto diventò nero, segno che il potere in esso racchiuso, era nelle mani di Vance. Cammino lentamente, con un sorriso sadico dipinto sul volto, e appena fu abbastanza vicino al padre, parlò con una voce che gelò le vene del genitore.
《Vedrai papà, quando riuscirò nel mio intento sarai fiero di me!》e lo sorpassò, andandosene.
Una sensazione di freddo invase improvvisamente il corpo Ray, e una fitta acuta al petto lo paralizzò. Nessun essere umano poteva mostrare il volto di un mostro, e parlare con la voce di un angelo. Il suo respiro si fece sempre più affannoso, e le sue gambe cedettero, facendolo inginocchiare.
Come se fosse un gesto di pietà nei suoi confronti, come una visione, Ray vide i piani di suo figlio. Non poté non restare affascinato dai dettagli che aveva meticolosamente preparato, ma la pericolosità a cui si stava spingendo era qualcosa di intollerabile.
Si... quella era la strada giusta, doveva ammetterlo, eppure, suo figlio non aveva visto che aveva già superato i suoi limiti, sporgendosi di troppo.
Appena la fitta sembrò terminare, la sua vista si fece sempre più sfocata, la sensazione di freddo si era impadronito di tutto il suo corpo e l'ossigeno non arrivò più ai polmoni, facendolo oscillare leggermente fino a crollare in avanti, incapace di rimanere in equilibrio.
Consapevole del fatto che era tutta opera di suo figlio, Ray fece il suo ultimo respiro, e morì.
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