Froy Girikanan

Scusate per eventuali errori di grammatica e/o ortografia

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«Ei Lus, cosa abbiamo qui?» Chiedi oltrepassando il nastro giallo della polizia entrando nel sontuoso salotto.

«Takahashi Sota, 56 anni, imprenditore presso la compagnia di trasporti Takahashi. È stato trovano morto dalla moglie. Causa del decesso: tre colpi d'arma da fuoco al petto. Il medico legale non ha ancora stabilito a che ora sia avvenuto l'omicidio, ma presumiamo a tre ore fa.» Riassume l'agente Kasim.

Guardi il corpo del pover'uomo, la sua figura è stata ricalcata dal classico nastro bianco, e il sangue si è ormai seccato nella moquette. Sinceramente ti chiedi perché non lo abbiamo ancora portato via.

«La moglie ha un alibi?» Chiedi.
«In questo momento la sta interrogando il detective Girikanan, ma ha già messo in chiaro che stava rientrando da un viaggio con le amiche. Ci stiamo accertando di metterci in contatto con l'autista che l'ha riaccompagnata dall'aeroporto.» Spiega il tuo collega.

«E il maggiordomo?»
«Non hanno un maggiordomo.»
«C'è scusa, hanno un autista privato, vivono in una mega villa e non hanno il maggiordomo?» Chiedi sbalordita «Assurdo.»
«Il limite dei soldi a quanto pare.» Commenta il poliziotto.

Noti una familiare chioma bianca da cui spunta un inconfondibile ciuffo azzurro, sta parlando con una minuta e tozza signora dai capelli arancioni. Dai una pacca sulla spalla destra di Lus e lo superi.

La donna ha il mascara completamente sciolto sulle guance e il naso gocciolante, Froy le passa quello che deduci essere l'ennesimo fazzoletto di carta.
«Quindi signora Takahashi, mi dica...» Ma viene interrotto dal rumoroso soffiarsi del naso di quest'ultima.

«Buona sera detective. Signora.» Saluti entrambi con un gesto del capo.
L'uomo volta la testa nella tua direzione inchiodando i suoi occhi incredibilmente azzurri nei tuoi (c/o). La donna invece non ti presta la minima attenzione tanto è presa a piagnucolare.

«Sei in ritardo.» Dice solamente il tuo collega.
«Ero ad una cena importante.» Liquidi il discorso.
«Una cena con il tuo gatto non la definirei importante.» Commenta.
«È importante che Mr. Zampotte non si senta solo e trascurato.» Difendi il rapporto materno tra te e il tuo amatissimo felino.

«In quanto mia assistente, e detective in prova, ti vorrei sul posto sempre puntuale e pronta.»
«Come vuole, signore.» Fai una piccola riverenza prendendolo in giro. In tutta risposta ti lancia uno sguardo di rimprovero procurandoti una leggera risata sotto i baffi.

Hai iniziato da poco a lavorare nel dipartimento di polizia di Tokyo, come detective, terminati i tuoi studi presso l'accademia. Ti avevano affidata alla guida dell'Albino, che all'inizio rispettavi pure, essendo più grande e con più esperienza, ma quando hai preso troppa confidenza la personalità tranquilla e pacata che Froy ha conosciuto è stata rimpiazzata da una più esuberante tendente all'ironia.

Il ragazzo rimpiange ancora il giorno in cui ti ha detto che potevi chiamarlo per nome, secondo lui è stato quello a dare il via libera a tutte le battute e punzecchiamenti.

«Per oggi possiamo concludere qui le indagini, dobbiamo sentire cosa hanno da dire quelli della scientifica e ispezionare i filmati delle telecamere.» Dice l'Albino mentre vi dirigete fuori dalla villa.

«Dobbiamo interrogare di nuovo la signora Takahashi?» Chiedi.
«Decisamente, è troppo scossa per riuscire a formulare una frase. Aspetteremo che si calmi ed elabori il lutto.»
«Magari sta fingendo.» Ipotizzi.
«Per ora il suo alibi regge. Da domani mattina faremo le dovute chiamate all'hotel che la ospitava e alla compagnia aerea per controllare i biglietti.»

«Ottimo.» Annuisci per poi guardare l'ora sul tuo orologio da polso. Le 21.30. «Birretta di fine turno?» Proponi.
«No.» Risponde secco.
«Lus! Froy ha detto che offre una birra!» Urli verso il tuo collega.
«E andiamoooo!» Esulta.

🍻🍻🍻

«Io sono convintissima. Anzi! Sicura al 100% che ci stanno tenendo nascosto il maggiordomo!» Sbatti il tuo terzo boccale di alcool dorato sul tavolo del bar.

L'agente Kasim ride di gusto, Froy, invece, vorrebbe solamente andarsene per non sentire le tue cavolate.

«Abbiamo già controllato lo staff assunto per lavorare nella villa, (T/n), non c'è nessunissimo maggiordomo.» Sospira esasperato l'Albino.

«Magari lo tengono nascosto perché...» Fai una pausa che nella tua testa aggiunge drammaticità. I due ragazzi ti guardano uno divertito l'altro seriamente sul punto di avere un crollo isterico. «È l'amante della signora Takahashi!» Sentenzi infine.

Lus si mette a ridere di gusto, Froy sta frenando l'impulso di battere la testa sul bancone. Si limita solamente a sbuffare pesantemente e a massaggiassi le tempie.

«Aspetta!» Parla il biondo girandosi di scatto verso di te. «E se fosse stato l'amante del signor Takahashi?!»
«Oddio! L'ha ammazzato per la troppa gelosia!» Urli a tua volta

«No, ti scongiuro, non iniziare a darle corda!» Protesta l'altro guardando male il collega. «È già esasperante di suo.»

«Ei!» Protesti girandoti verso di lui. Lo guardi storto. E non perché con tutto quello che hai bevuto stai lentamente scivolando dallo sgabello alto del bancone.

«Sai cosa è davvero esasperante?» Gli chiedi alzando l'indice della mano destra davanti alla sua faccia.
«Tu.» Risponde annoiato e senza esitazione.

«No! Avere a che fare ogni giorno con la tua bellissima faccia!» Sentenzi per poi appoggiare il dito sulla sua guancia sinistra.
«Wooo.» Commenta Lus sorseggiando la birra come se stesse assistendo a una telenovela.

Froy per un istante arrossisce, senti la sua pelle scottare. Si ritrae allontanando il volto e prende un sorso della bevanda davanti a lui. Brontola sottovoce parole sconnesse.

Ridacchi come un'ebete solo per questa piccola reazione. Hai sempre scherzato sul bell'aspetto del tuo collega. In parte perché si, dai, è bello. Dall'altra per la piccola cotta che piano piano cresce dentro di te.

Una notifica spezza il mini silenzio che si era creato tra voi. Froy prende in mano il suo telefono, lo guarda per qualche minuto e lo rimette via.
«Sono arrivati i risultati dell'autopsia.» Dice passandosi una mano sul retro del collo.

«Ma dobbiamo parlare per forza di lavoro?» Protesti.
«Allora non vuoi sapere cosa hanno trovato nella gola del signor Takahashi.»

L'Albino è bravo, sa esattamente quali tasti premere per scatenare la tua curiosità.
«Mmmmh, okey. Parliamo di lavoro.» Mugugni contro voglia.

«C'era un foglietto. Aveva il disegno della costellazione dell'Orione.» Per un milionesimo di secondo giureresti di averlo visto sbiancare, ma forse l'alcol in corpo ti sta facendo percepire le cose in maniera distorta.

«Aspetta.» Interviene Lus. «Se non sbaglio, non è il terzo foglietto che troviamo in due mesi? E sempre in scene del crimine con una vittima.» Osserva.
«Stai forse dicendo che...» Froy guarda il vostro collega e poi guarda te. State tutti e tre pensando la stessa cosa.

«Il maggiordomo/amante segreto è un serial killer pluriomicida!» Esclami.
«Giuro che adesso ti picchio.» Sentenzia l'albino.

⭐️⭐️⭐️

Nel corso dei giorni seguenti le indagini hanno proseguito molto lentamente, senza svolte inaspettate o sconvolgenti scoperte. Nessuno si è presentato alla porta dell'ufficio urlando la propria colpevolezza, per vostra sfortuna.

Tu e Froy avete accantonato il caso Takahashi, lasciando che se ne occupasse Lus, per concentrarvi sul biglietto ritrovato.

Controlli l'ennesimo fascicolo inerente ai precedenti omicidi. Sposti la tua attenzione su ogni parola, posando lo sguardo su qualsiasi foglio, articolo o immagine che ti possa comunicare qualcosa. Ti volti per la duecentesima volta verso la lavagna in sughero dove hai attaccato, con delle puntine, post-it colorati e foto di vario genere ritagliate da giornali. Il tutto in realtà si presenta come un grosso groviglio unito insieme da un lungo filo rosso, che parte e finisce in vari punti. A occhio nudo non creerebbe una logica, ma tu hai capito. Hai avuto una sorta di rivelazione in quella confusione.

Grazie a delle ruote sposti con facilità la grande lavagna. Corri e fai lo slalom in mezzo a colleghi non del tutto contenti di essere investiti da un pezzo di sughero di primo pomeriggio. Con il piede, per lo più un calcio, apri la porta dell'ufficio del tuo partner.

«Froy! Ho scoperto una cosa!» Urli.
«Quante volte ti ho detto che devi bussare e non prendere a calci la mia porta.» Protesta l'albino massaggiandosi le tempie, come per alleviare l'imminente mal di testa in arrivo. «Hai interrotto l'agente Kasim. Mi stava illustrando i test della scientifica sulla scena del crimine a casa Takahashi.» Ti riprende. Lus invece ti saluta con la mano.

«Ma che cazzo ci frega di quella roba inutile.» Dici. Lus abbassa la mano, ora, guardandoti male.

«Ascoltami bene e guarda qua, Mr. Ho-un-ufficio-e-tu-no.» Recuperi la tua lavagna mentre Froy ti guarda alzando un sopracciglio.

«Dopo attente ricerche, sono riuscita a trovare una correlazione tra i precedenti tre omicidi, in cui abbiamo rinvenuto dalle scene i bigliettini, e il modus operandi del o dei presunti killer. Ognuna delle tre vittime aveva tre colpi d'arma da fuoco, ognuno a distanza pressappoco di un mese e con il biglietto della costellazione dell'Orione nella gola. La mia conclusione è che...» Sei arrivata al punto focale della tua spiegazione, non ti basta che aggiungere l'ultimo dato così scioccante da far rimanere di sasso pure l'Albino. Peccato che ci pensa proprio quest'ultimo a rubarti la scena.

«C'è dietro un'organizzazione criminale chiamata Orione.» Risponde per niente sorpreso, con le mani incrociate sotto al mento.
«MA-!» Esclami sorpresa spalancando sia gli occhi che la bocca. «Come lo sai?»
«Due giorni fa c'è stato un meeting con i dirigenti e il capo. Ne abbiamo parlato per quelle che sono state 4 ore.» Spiega.

«E io dov'ero in tutto ciò?» Chiedi stupita.
«Dietro di me, a scambiarti TikTok con Lus.»
«OH.» Rispondete all'unisono te e il tuo complice.

«Comunque apprezzo il fatto che ti sei messa a fare tutte quelle ricerche, sul serio. Ottimo anche la lavagna, davvero molto convincente.» Si complimenta come se fossi una bambina dell'asilo che ha appena fallito a fare una capriola. «Solo ho un dubbio.»

Un dubbio? Che sia la tua occasione per spiegargli qualcosa e impressionarlo?

«Perché c'è una foto di Sebastian Stan lì in mezzo?» Chiede indicando il punto della lavagna in cui il bell'attore rumeno sorride smagliante.
«Tra tutte quelle foto e articoli di morti, mi stavo deprimendo.» Rispondi scrollando le spalle.

«Certo...» Il detective si stupisce di te ogni giorno di più. «In ogni caso, durante la riunione abbiamo ipotizzato dove la prossima riunione di Orione si svolgerà. Sarà un'operazione in incognito organizzata per sta sera.»

«Sta sera? Cavolo, dovrò annullare la cenetta che avevo organizzato per Mr. Zampotte, ma ci sarò!» Esclami.
«No, tu non vieni. Andrò con Yuri.» Dice Froy, alzandosi dalla sedia e venendo verso di te.

«Cosa? Stai scherzando spero! Siamo partner, non puoi lasciarmi indietro così!»
«No, non siamo partner, sono un tuo superiore. La missione sarà parecchio rischiosa, ho bisogno di gente pronta e ben addestrata. Yuri in questo ambito è la scelta migliore. Tu, invece, te ne starai a casa tranquilla col tuo gatto. Intesi?» Ti è difronte e torreggia sopra di te in tutta la sua altezza. Ha un'aria così autoritaria e dura che è difficile non sentirsi intimoriti.

«Va bene, signore.» Abbassi lo sguardo, abbattuta. Ti giri e lentamente trascini fuori dal suo ufficio la lavagna, ormai, inutile.
Quando la porta si richiude alle tue spalle Froy continua a guardarla senza dire nulla.

«780 yen* che sta sera viene anche lei.»Dice Lus.
«Penso che questa volta abbia capito che ascoltarmi sia la scelta giusta.»

📌📌📌

«Devo a Lus quei maledetti 780 yen.» Pensa Froy adirato mentre tu, al suo fianco, ti guardi esaltata da una parte all'altra.

La leggera musica jazz alleggia attorno a voi creando un ambiente sofisticato e piacevole. I ricchi commensali si cambiano gioviali discorsi e si intrattengono a vicenda gareggiando su chi di loro abbia la storia più divertente. Un cameriere con un vassoio pieno di bicchieri di champagne vi passa affianco e tu fai in tempo ad arraffare due calici.

«Ti sembra il caso?» Chiede il tuo superiore.
«In che senso?» Chiedi confusa con un sopracciglio alzato.
«Siamo in missione, sotto copertura, e tu ci prendi da bere.»
«Ci prendi da bere?» Ripeti lentamente le sue parole. Froy, senza dire nulla, indica lo champagne che hai in mano.

«Oh!» Esclami. «Ma sono tutti e due per me, se vuoi bere un po' procuratelo da solo.» E detto questo gli sorridi furba scontrando tra di loro i due bicchieri in un auto brindisi.

Il ragazzo è allibito per la nonchalance con cui ti scoli il primo bicchiere. Alza gli occhi al cielo e sbuffa.

«Quindi, qual è il nostro obbiettivo?» Un cameriere passa vicino a voi e tu appoggi al volo il calice nel vassoio che tiene in mano, così da dedicarti al secondo bicchiere di alcol.
«Non hai letto il dossier?»
«Troppe parole e poche immagini»

«Spiegami come hai fatto a passare con il massimo dei voti il test d'ammissione in polizia.»
Fai spallucce. «Boh, fortuna.»

Froy sospira. «La festa di beneficienza a quanto apre è una copertura. Il ricavato non va a ospedali e scuole in zone di guerra oltreoceano, ma nei fondi bancari dell'organizzazione Orione. Sono maestri nel contrabbando, depistaggio e manomissione di qualsiasi prova.»
«E commettono omicidi. Okey. Persone cattive.» Annuisci.

«Per ora degniamoci di non dare nell'occhio e vedere se riusciamo a ottenere informazioni. Yuri dovrebbe aver quasi concluso il giro di ricognizione.»
Nel mentre che il tuo superiore spiega la procedura corretta in queste situazioni fai vagare lo sguardo per tutta la grande e lussuosa sala. Qualcosa in particolare attira la tua attenzione e un sorrisetto ti si incurva sulle labbra.

«Forse dovresti vedere quanto bene sta facendo Yuri il suo giro di ricognizione.» Indichi la scena per mostrare a Froy il vostro collega, e altro tuo superiore, circondato da una decina di ragazze ben vestite che palesemente lo stanno mangiando con gli occhi. Il Biondo sorride dolcemente a tutte, la sua faccia è la perfetta rappresentazione della serenità.

Dopo aver bevuto un sorso di champagne, con grazia e leggiadria, sposta una ciocca di capelli dietro all'orecchio della ragazza castana davanti a lui. Lei, imbarazzata, interrompe il discorso da cui era molto presa, per poi guardare le altre sue compagne e scoppiare in un risolino isterico contornato da guance paonazze.
«Ogni santa volta.» Mugugna l'Albino esasperato, non dev'essere la sua missione preferita.

«Wow.» Esclami spalancando leggermente la bocca, la scena è stata così spontanea che ti ha destabilizzato. «Fortunata.» Il pensiero ti scivola dalla mente prendendo una vera e propria voce.

Il detective al tuo fianco ti guarda sorpreso e tu ricambi.
«Beh, Yuri è un bel ragazzo e ricevere delle premure così, anche se inaspettate, può far piacere.» Spieghi picchiettando distrattamente l'indice sul bordo del bicchiere. Un pensiero ti balena per la mente. «Se vuoi lo faccio io a te. Vieni qui forza!» Ti giri di scatto verso Froy, un sorrisetto malefico ti incornicia il volto e la tua mano destra scatta verso la chioma bianca. Ma lui è troppo veloce e riesce a placcare il tuo tentativo prendendoti per il polso. Inizi a ridacchiare e punti a un secondo tentativo con l'altra mano ma anche questo attacco viene neutralizzato.

«E dai, fammi sentire quanto sono morbidi quei capelli!» Le risate ti escono incontrollabili.

«Disturbo?» Chiede Yuri ora alle vostre spalle. Vi fermate di scatto.
«E tu hai finito di dare spettacolo?» Commenta Froy.
«Ah okey, allora non ti dirò che la ragazza castana è la figlia di uno dei dirigenti della fondazione e che guarda caso il suo papy sta avendo un incontro esclusivo al piano di sopra. No, continuate pure a tenervi per mano.» Vi sbeffeggia per poi prendere un sorso di champagne.

La presa salda sui tuoi polsi ti ricorda che Froy ti sta ancora stringendo. Lo guardi di sottecchi mentre sospira e lentamente ti lascia andare.
«È l'unico modo per tenerla ferma.» Si giustifica malamente.
«Ambiguo.» Commenta Yuri guardandoti.
«Molto.» Annuisci.

«Comunque, ritornando alla missione. La ragazza si è offerta di portarmi nel privé, dove sicuramente possiamo accedere indisturbati alla riunione.» Spiega il Biondo.
«Okey, ma noi due come ci entriamo nel privé?» Chiede il tuo superiore.

«Nessun problema. (T/n), è ora del vestito.«
Annuisci e ti togli la giacca rivelando un lungo abito nero, di raso lucido, con scollatura a V profonda il giusto da far intravvedere i seni e la schiena totalmente scoperta. Compi un giro su te stessa giusto per far rimirare meglio a tutti quanto ti senti sexy.

La faccia stupita e senza parole di Froy ti fa crogiolare ancora di più nel tuo ego.
«Oh, Detective, ha un po' di bavetta proprio qui.» Ti auto indichi l'angolo della bocca, giusto per sfottere un po' il tuo superiore. Lui si ricompone subito lanciandoti un'occhiataccia.

«Tutto lo shopping di questo pomeriggio ha dato i suoi frutti.» Yuri ti appoggia la mano sulla spalla destra, ricambi posando la tua e stringendola affettuosamente.
«Ti prego, d'ora in poi, vestimi tu.»
«Potrei seriamente pensare di mollare il dipartimento per fare lo stilista.»

«Tipo Enzo Miccio?» Chiedi esaltata.
«Che idolo.» Commenta il Biondo. «Solo che non sarei pelato.»

Froy interrompe il vostro scambio di battute con un colpo di tosse.
«Mi spiegate cos'è tutto...» Agita le mani e indica la tua figura. «Questo.»
«Lo prendo come un complimento?» Chiedi bisbigliando confusa al tuo nuovo stilista di fiducia.

«Questo, caro il mio dolce brontolone, è la tua dama per infilarci dentro il privé.» Interviene.
«Te lo scordi.» Ribatte subito e molto duramente.
«Madonna, manco avessi l'ebola.» Borbotti tra te e te mentre l'ego ti si sgonfia.

«Ho raccontato alla ragazza di prima che siete due miei cari amici e una coppia. Si è esaltata all'idea di un'uscita a 4. E anche se il buttafuori, e tu in primis, ci avreste ostacolato pensavo di ripiegare sul bel faccino di (T/n).» Espone Yuri facendoti tornare di nuovo narcisista.

Froy sbuffa, in chiara lotta contro se stesso, l'altro detective sorride sotto i baffi e inizia a camminare verso le scale che conducono al privé. L'albino all'improvviso ti guarda e senza dire nulla incastra le vostre braccia procedendo a seguire Yuri, costringendoti a camminare attaccata proprio al suo fianco.

«Credi che muoverci a braccetto mi faccia stare ferma?» Chiedi per farlo parlare, il suo mutismo improvviso ti mette a disagio.
«Vuoi che usi le manette?» Domanda voltando a pena il viso per guardarti negli occhi.

«Solo se questo comprende la tastiera di un letto, me e te.» Butti fuori senza pensarci. Dovresti seriamente iniziare a contare fino a 10 prima di parlare.
«Cosa?» Chiede shockato.
«Cosa?» Rispondi di rimando rossa in volto.

Sospira, ormai ha capito che sei una causa persa. «Senti, promettimi che starai buona al mio fianco»
«Ci proverò.»

🥂🥂🥂

Corri giù per le scale imprecando contro la te stessa del passato per aver scelto i tacchi.

Nella tua folle corsa, per sbaglio, urti una signora facendola capitolare a terra.
«Oddio, scusi signora!» Ti fermi mortificata, cercando di darle una mano a rialzarsi. Ma la pallottola che ti sfiora la testa e si conficca nella colonna alle tue spalle, ti fa ritornare in posizione eretta.

«No, a pensarci bene, non doveva stare in mezzo ai coglioni.» Dici per poi riprendere la tua fuga.

«Giuro che appena torniamo in centrale te lo faccio mangiare il distintivo!» Urla Froy alle tue spalle continuando a scappare da dei tizi armati. Scatenate il panico generale nella sala.
«Ma non è colpa mia!» Strilli di rimando zigzagando per non farti colpire e puntando all'uscita di sicurezza.

In realtà è palesemente e chiaramente colpa tua. Mezz'ora dopo essere entrati nella saletta piena di pezzi grossi, uno di quei uomini ricchi, seduti a un tavolo da poker, ti ha chiesto di unirti a loro. Forse, accettare non era una buona idea, e, forse, sedersi iniziando il discorso con: "Quindi, omicidi, dico bene?", non è stato il più geniale dei tuoi piani.

Froy continua ad insultarti mentre Yuri se la ride di gusto. Intravedi la porta, a più o meno 20 metri di distanza. Corri ancora di più a zigzag per impedire ai vostri inseguitori di prendere la mira.

Senti il rumore di qualcosa di molto pesante cadere a terra, seguito dal suono di vetri che si infrangono sul pavimento. La presa di qualcuno si conficca nel tuo gomito sinistro e con forza bruta ti strattona all'indietro. Cadi rovinosamente per terra, la tua schiena sbatte sul petto dell'estraneo che con la coda dell'occhio identifichi essere Froy (per fortuna, perché stavi per tirargli una gomitata sul naso). Yuri a quanto pare ha ribaltato un tavolo per usarlo come barriera. L'albino prende al volo la pistola che il collega gli passa.

«Avete portato delle pistole?» Esclami sorpresa.
«Ovviamente! Figurati se non avevo calcolato di qualcosa che andava storto.» Risponde il detective, senti la sua occhiataccia bruciarti le spalle. Si sporge leggermente dal tavolo e spara due colpi seguito a ruota dal Biondo. Ti copri le orecchie. All'accademia ti hanno insegnato a maneggiare e sparare con varie armi, ma avevi sempre le cuffie anti-rumore.

I due ragazzi ritornano al riparo per evitare le pallottole della controparte.
«La pistola per me dov'è?!» Chiedi fin troppo esaltata vista la situazione in cui vi trovate.
«Te lo scordi! Combini abbastanza disastri per conto tuo, pensa con una pistola in mano!» Ti rimbecca severamente Froy. Non sai come ribattere perciò la tua unica scelta è quella di rimanere rannicchiata contro il detective.

«Okay, ho un piano!» Urla Yuri. «Creo un diversivo, e quando vi dico di correre ve la date a gambe!»
«Che tipo di diversivo?» Domandate all'unisono te e l'Albino.
«Questo!» Il tuo stilista personale inclina le braccia verso l'alto cambiando la direzione del colpo, spara un proiettile che colpisce con precisione millimetrica la catena dell'enorme lampadario in cristallo.

Avviene tutto così inaspettatamente che percepisci il tempo rallentato. L'ammasso di metallo e vetro cade, Yuri urla, Froy si alza e puntando le mani sui tuoi fianchi ti obbliga a fare lo stesso. L'unica cosa che arriva chiara e categorica è l'ordine che il cervello impartisce alle gambe: correre.

Oltrepassate la porta d'emergenza nell'esatto momento in cui il lampadario crolla a terra. Non vi voltate a guardare scena, scendete il più velocemente possibile le scale antincendio. Per poco non riesci di ruzzolare di faccia quando il tacco si incastra nella grata dei scalini. Con due calci ben assestati al vuoto lanci le scarpe in aria, una riesci a prenderla l'altra finisce per colpire la nuca di Yuri.

«Mi hanno colpito!» Urla drammatico per poi guardare la calzatura nera a terra. «Ah no, falso allarme.» Ridacchia raccogliendola e continuando a correre. Te la ripassa una volta che siete in strada.

L'asfalto ti graffia le piante dei piedi, ma questo non è nulla in confronto a quello che succederebbe se vi prendessero.
Dal palazzo stanno ancora uscendo gli invitati che vociferano animatamente creando caos e urla.

«Confondiamoci nella folla!» Ordina Froy. «Cercate di rimanere vivi! Ritrovo domani in centrale. No chiamate e neanche messaggi.»
Tu e il biondo annuite, poi quest'ultimo sparisce in mezzo alla massa. decidi di imitarlo e per una volta dare ascolto al tuo superiore, ma proprio quest'ultimo ti ferma trattenendoti per il polso.

«Ma cosa...» Provi a dire, ma vieni interrotta.
«Seguimi. Yuri è bravo in queste cose, tu non sai ancora il protocollo.» Spiega. Decidi di lasciarti trascinare in un vicolo, distante rispetto al resto dell'assembramento.

Ti concentri totalmente sula schiena dell'albino per non pensare al male che ti fanno i piedi, mentre correte tra le varie viuzze.

«Froy!» Lo chiami a una certa, non riuscendo più a stare al suo passo e neanche a sopportare il dolore. Il polso scivola via dalla sua mano e finalmente ti fermi a prendere aria.
Lui si arresta all'improvviso, si gira verso di te. «Dobbiamo...» Ma le parole gli muoiono in bocca non appena sollevi il piede sinistro, rivelandolo cosparso di sangue dovuto alle ferite superficiali dell'asfalto.
«Possiamo fermarci?» Chiedi e lui annuisce.

Vi sistemate nascosti nell'ombra in un vicolo cieco, mossa azzardata ma necessaria. In compenso tenete costantemente d'occhio la stradina adiacente.
Dopo qualche minuto di silenzio sollevi lo sguardo dai tuoi piedi martoriati per guardare Froy alla tua destra.

«Scusa, ho rovinato tutto.» Parli sussurrando. «Se avessimo fatto come dicevi tu, fin dall'inizio, la copertura non sarebbe saltata. Anzi, non sarei proprio dovuta venire.» Ammetti col senso di colpa stretto intorno alla gola.

Il detective ricambia il tuo sguardo e poi fa una cosa inaspettata: appoggia la sua mano sopra la tua testa e inizia delicatamente ad accarezzare i capelli.
«Non fa nulla, capita anche ai migliori.» Dice così teneramente da farti completamente spalancare la mandibola.

A questa reazione incurva un angolo della bocca. «È stato un fiasco di missione, è vero, ma era da anni che non me ne capitavano di così esaltanti. Mi piace la mia routine, sapere che ho tutto sotto controllo, tu sei una mina vagante inesplosa che aspetta solo il momento di rovinarla. Mi spaventi, ma al tempo stesso credo che mi faccia bene averti attorno.»

Onestamente non sai che dire, ti ha appena paragonata a una bomba, ma ha anche ammesso che infondo la tua compagnia gli piace.
«Quindi non mi farai mangiare il distintivo appena faremo rapporto?» Chiedi sdrammatizzando.
«Vedremo. Intanto pensiamo ad allontanarci da qui.»

«Pensi che ci abbiano seguito?» Con la coda dell'occhio guardi il vicolo alla tua sinistra.
«Improba...» Froy non finisce la frase, sentite un rumore di alcuni cassonetti colpiti e passi che si avvicinano. «Ma porca di quella, attiri sfiga!» Protesta.

Sgrani gli occhi dal panico. Il tuo cervello elabora la prima idea per togliervi da questo guaio.
«Hai detto che adori le mie improvvisate, no?» Gli chiedi voltandoti di scatto e riguardandolo.
«No, non l'ho mai detto.» Risponde. «Che cos'hai in mente?»

«Fidati di me! L'ho visto fare in televisione!» Esclami.
«Oh, grandioso!» Commenta sarcastico.

Non hai tempo per capire se è d'accordo o no, afferri velocemente il colletto della sua camicia e avvicini i vostri visi facendo scontrare di prepotenza le labbra. Per la troppa foga trascini Froy verso di a te, bloccandoti tra il suo petto e il muro che preme freddo sulla schiena.

Il bacio è così improvviso per entrambi che le gambe vi si incastrano al punto tale che il ginocchio del ragazzo sfiora un punto ben preciso in mezzo alle tue, sussulti e porti le mani dietro la sua nuca. Finalmente puoi tastare quanto siano soffici quei capelli bianchi. Distrattamente stringi delle ciocche, quasi per imprimerti nelle dita quella morbidezza. Questo fa emettere al detective un basso lamento. Sul labbro inferiore senti qualcosa di appuntito, ma ti rifiuti di pensare che Froy sta chiedendo di più. Ti ricredi quando le sue mani, prima appoggiate al muro, si staccano per posarsi, la destra, sul tuo fianco e l'altra, la sinistra, ti accarezza lentamente la colonna vertebrale fino a insinuarsi sotto la scollatura del fondoschiena. Esali un sospiro dischiudendo di pochissimo le labbra permettendo all'Albino di approfondire il bacio.

Sei in completa balia del momento e dell'emozioni che non ti rendi conto delle gambe cedenti per il dolore, ora secondario, dei piedi. Froy, senza interrompere il contato, sposta di nuovo le mani sulla parte posteriore delle tue cosce, pericolosamente vicine al sedere, e ti solleva senza troppa fatica. Il tuo cuore batte a mille, vorresti sorridere e ridere come un'ebete. Guardi il tuo superiore, sei leggermente più in alto, ma il tuo collo scoperto è alla portata perfetta della sua bocca. Gemi non appena inizia a lasciare umidi baci che ti procurano brividi in tutto il corpo. Ti senti così bene, la testa leggera, un dolce calore nella parte bassa delle tue membra e le sue mani calde che sembrano toccarti ovunque.

Un altro rumore, questa volta più vicino, ti ripercuote e volti la testa verso la viuzza. Froy, invece, sembra non farci caso e continua con foga. Vedi un'ombra avvicinarsi, trattieni il respiro sperando che la stradina sia ben nascosta e che il buio sia dalla vostra parte. La figura di un uomo che cammina barcollando ti destabilizza. Quest'ultimo prende un lungo sorso dalla bottiglia che tiene in mano e senza mai guardarsi intorno continua a camminare dritto, fino a sparire.

Esali fuori tutta l'aria che avevi trattenuto nei polmoni colta da un sollievo mai provato prima. Batti un colpo sulla spalla dell'Albino.
«Froy, falso allarme, era soltanto un ubriaco.» Lo informi aspettandoti che si stacchi per rimetterti giù, ma questo non avviene.

Eri rimasta troppo concentrata nel sperare che non fossero i tizi di prima, da non accorgerti che i baci si erano spostati dal collo al petto. Il calore dolce di prima ritorna su tutto il corpo, diventando un incendio dirompente nell'esatto momento in cui il detective sposta di qualche centimetro la stoffa della scollatura rivelando il tuo seno destro.

«Froy!» Urli dall'imbarazzo, pentendoti subito non appena solleva lo sguardo e stacca le labbra.
I capelli scompigliati ad opera d'arte, le labbra rosse e gonfie, gli occhi appannati del desiderio. Ti stai proprio chiedendo perché l'hai fermato. Lo senti deglutire a fatica.

«Devo dirti una cosa.» Parla con voce roca.
«Dimmi.»
«Ma prima rispondi a questa domanda: le manette, un letto, io e te. Ti va ancora?»

Arrossisci per l'imbarazzo e ti morti prepotentemente il labbro inferiore che pulsa ancora per il bacio di prima. Annuisci.

«Cosa devi dirmi?» Chiedi quando le parole ritornano con un senso compiuto nella testa.
«Mio fratello è a capo dell'Orione.»



*780 yen = sono circa 4,80€. Fate finta che siano 5€ perché scrivere la vera valuta, che è di 813,14 pareva bruttissimo esteticamente.

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