Axel Blaze (adulto)

One-Shot richiesta da: KatiaAllocca

Scusate per eventuali errori di grammatica e/o ortografia

Ah in questa One-Shot Axel avrà un carattere un po' più rilassato e da scemo (Axel di Royal per intenderci) perché? E perché no.
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Axel stava cercando di concentrarsi sui fogli che stava compilando, essendo il Grande Imperatore del Quinto settore doveva sbrigare molte faccende amministrative, ma un pensiero fisso lo stava attanagliando da tutta la mattina rendendo il suo lavoro poco producente.

Il suo pensiero? Tu dentro una macchina.

Okey, okey, questo pensiero non ha molta logica, ma ora ve lo spiego:
Quella mattina avresti avuto il tuo ennesimo esame di guida e Axel è in pensiero...per gli altri, non per te, sei decisamente pericolosa al volante.

Ad un certo punto la grande porta del suo ufficio viene spalancata con un calcio dalla figura di una ragazza.
«LA MIA PORTA!» Strilla Axel.
«Fratellone come puoi pensare di lavorare bene al buio?!» Esclama Julia andando verso le grandi finestre e aprendo le tapparelle.
In tutta risposta l'ex Bomber di Fuoco mugugna qualcosa e assottiglia gli occhi per l'improvvisa luce.

«Hai finito di compilare il rapporto che devi consegnare al Signor Cinquedea?» Chiede la ragazza dai capelli rosa, perché se li sia tinti di quel colore rimarrà una domanda che Axel si porrà sempre.
«....Si, si.» Dice subito l'ex porcospino.
«Lo sai che sulla tua scrivania c'è un cruciverba?»
«Cosa?» Axel abbassa lo sguardo e vede che effettivamente c'è un giornale della "Settimana enigmistica" pieno di parole che avrebbero dovuto costituire il rapporto da consegnare.
«Allora dove ho scritto le mie parole crociate?» Chiede Axel ad Alta voce più a se stesso che alla sorella.
Julia si tira uno schiaffo sulla fronte.

«Fratellone stai pensando a (T/n) vero?»
«Noooo, se la caverà benissimo all'esame di guida.»
«Wow, sta volta sembri molto convinto.»
«Che intendi dire?»
«L'ultima volta sei stato in quell'angolo -indica il suddetto angolo dell'ufficio- a pregare e circondato da porta fortuna.»
«Nota per me: chiudere la porta a chiave.» Pensa il Grande Comandante.

«Ho fiducia in lei, l'ho aiutata con l'esame scritto ed è uscita senza neanche un errore.»
«E con la pratica al volante?»
«L'ho fatta giocare a Mario Kart per la Wii per più di 7 ore.»
Silenzio.

«Ma sei serio?» Gli chiede la sorella
«Io non entro in macchina con lei fino a quando un istruttore non mi dice che è sicuro al 100%.»
«"Ho fiducia in lei" cit.» Julia imita la voce di Axel schernendolo.
In tutta risposta il ragazzo, diventato ormai adulto, storge la bocca.

Ad un certo punto la porta viene spalancata dinuovo con un calcio e la tua figura entra nella stanza.
«LA MIA PORTA! QUEL LEGNO È IMPORTATO DALL'ITALIA! SMETTETELA DI PRENDERLA A CALCI!» Strilla Axel.
Te corri fino alla sua scrivania dove sbatti la tua nuova e lucente patente.
«Ma dovete proprio cercare di distruggermi l'ufficio in tutti i modi?»
«HO LA PATENTE! TIÈ!» Esulti al settimo cielo.

«Ma "Tiè" a chi? Facevamo tutti il tifo per te.» Chiede Julia confusa.
«Boh era per dire.» La liquidi subito.
«Hai preso la patente?» Chiede Axel sbalordito e prendendo in mano il pezzetto plastificato.
«Si.» Dici orgogliosa e gonfiando il petto.
«L'hai falsificata benissimo.» Dice il biondo platino e te per poco non cadi a terra.

«Non l'ho falsificata!» Dici guardandolo male.
«Quindi hai seriamente preso la patente?» Continua a domandarti lui.
«SI!» Strilli esasperata.
«Ah.» Ed ecco la fatidica risposta del Bomber.

«"Ah"? Sul serio? Mi aspettavo qualcosa di più.» Dici confusa.
«Si, me lo aspettavo anch'io. -Si aggiunge Julia- Quella volta che ha investito l'istruttore ancora prima che lui salisse in macchina ti sei quasi strappato i capelli.»
«Magari questo non glielo ricordiamo.» Dici a Julia.

Axel si dirige verso il suo telefono da ufficio e solleva la cornetta.
«Austin porta lo champagne.» Dice e poi chiude la "chiamata".
«Champagne?» Chiedete confuse tu e Julia.

Austin entra velocemente dalla porta e la sbatte.
«LA PORTA!» Urla Axel.
«Perché lo champagne?» Chiede confuso, l'ormai, braccio destro di Axel.

Axel ti indica.
«Ha preso la patente.»
«Ha preso la patente?» Ripete Austin.
«Ha preso la patente.» Conferma l'ex porcospino.
«HA PRESO LA PATENTE!» Esulta il blu.
«HA PRESO LA PATENTE!» Lo seguono a ruota il platino e Julia.
«SEEEEEEE!» Austin agita lo champagne e poi lo stappa bagnando dappertutto.

«IL MIO TAPPETO IMPORTATO DAL CANADA!» Strilla Axel.
«E CHE TI FREGA?? HA PRESO LA PATENTE DOPO 23 TENTATIVI!» Esulta Julia.
«22 per essere precisi.» Dici non sapendo se ritenerti offesa per il loro comportamento o chiederti quali problemi mentali hanno tutti e tre.

Axel ti abbraccia quasi piangendo dalla gioia.
«Sei un pessimo fidanzato.» Bofonchi contro il suo petto.
«E chissene frega.» Ti risponde.

Già, tu e Axel state insieme da quando avete finito le superiori, posto in cui vi siete conosciuti, e siete sempre stati insieme.
L'hai sempre supportato in tutto e lui l'ha fatto con te...Okey quella volta che il motore è letteralmente uscito fuori dalla macchina dell'esame non era dalla tua parte, e anche quella volta che lui ha deciso di lasciarsi i capelli lisci te non eri d'accordo, ma sono dettagli.
Non si può sempre andare d'accordo insomma.

Ricambi l'abbraccio, chiedendoti come faccia ad essere così serio e apatico davanti agli altri ma con te, Julia e Austin diventi così idiota.
Ad un certo punto un ricordo ti percorre la mente, spalanchi gli occhi e allontani Axel da te poggiando le tue mani sul suo petto, lui indietreggia, ma non stacca le sue mani da te.

«Che c'è?» Chiede confuso.
«Ho preso la patente giusto?» Chiedi.
«Okey che ormai avevamo perso tutti le speranze, ma adesso non ci credi neanche te.» Interviene Austin versando lo champagne in dei calici di vetro, Axel annuisce concordando.
«Ti ricordi che cosa mi hai detto il mese scorso se mai avessi preso la patente?» Continui a chiedergli sorridendo sempre di più.

Però Axel impallidisce.
«Oh no...s-senti (T/N) quello che ti ho detto era tanto per dire...stavo...stavo scherzando eheheheh.»
«Eh no, me lo avevi promesso.» Riesci a staccarti da lui e apri uno dei cassetto della scrivania prendendo poi delle chiavi e sventolandole in aria producendo un lieve tintinnio.
«Andiamo a fare un giro.» Dici ormai vittoriosa.

🔑🔑🔑

«NO TI PREGO NOOOO! RALLENTA! DIO MIO AIUTATEMI! AAAAAAAAH!» Urla l'ex Porcospino.
«Axel...ho solamente messo in moto.» Dici guardandolo male.
«Ah.» Il ragazzo alza la testa, che aveva tenuto bassa, e vede che effettivamente siete ancora nel parcheggio.

Il mese scorso, in un atto di esasperazione, Axel ti aveva promesso di farti guidare la sua amata Ferrari non appena avessi avuto la patente, il bomber sperava di incitarti e di darti un obbiettivo...sfortunatamente si è reso conto solo ora che è stata una pessima idea.

«C'è realmente bisogno di quel casco?» Domandi alzando un sopracciglio.
«Ehm...-Axel ci pensa un po' su, ma sa che una sua risposta positiva può confermare un biglietto di sola andata per la morte- No.» Se lo toglie a mala voglia e lo sistema tra i suoi piedi.

«Bene, partiamo.» Togli il freno a mano.
«Ho una pessima sensazione.» Dice il biondo parlando tra se e se.
«Rilassati andrà tutto bene!» Lo rassicuri sgommando fuori dal parcheggio ad una velocità non del tutto consigliabile.
Axel in tutta risposta strilla come una ragazzina.

Hai programmato di uscire dalla città e andare a fare una bella gita in mezzo si boschi, giusto per non respirare sempre lo smog e l'aria urbana.
Appena ti giri verso il tuo ragazzo lo vedi con in testa il casco, onestamente non sai quando se lo è rimesso.

«CAZZO GUARDI ME?! GUARDA LA STRADA!» Strilla tenendosi con le unghie al cruscotto.
Alzi gli occhi al cielo e fai come ti ha detto.

Dopo mezz'ora siete finalmente nella periferia di Tokyo diretti verso il primo boschetto lì vicino.
Senza nessun imprevisto, anche se Axel ha avuto molte volte da ridire sulla tua velocità, arrivate a destinazione.
Parcheggi in una piccola piazzetta appena fuori il bosco e spegni il motore.

«Eccoc...» Non finisci la frase che Axel si lancia letteralmente fuori dalla macchina e abbraccia il terreno.
«TERRA! MI ERI MANCATA COSÌ TANTO!»
«Giuro che se continui ti lascio qui a piedi.» Lo fulmini con lo sguardo.

Prendi dal portabagagli un cestino e una tovaglia arancione, chiudi la macchina mettendo le chiavi in tasca e inizi a camminare verso il sentiero.
Axel ti raggiunge subito, non dice niente, cammina al tuo fianco e basta.
Onestamente non ti dispiace moltissimo, adori ascoltare i rumori della natura che vi circonda; hai scelto una bella giornata per fare un pic-nic.

Dopo mezz'ora di camminata (dove Axel non faceva altro che lamentarsi perché non aveva le scarpe adatte, pensi che essere diventato il Grande Imperatore l'abbia un po' rammollito) arrivate nella zona pic-nic.
Ci sono poche persone, essendo un giorno infrasettimanale, quindi ci sono molti tavoli liberi.
Vi sistemate in uno a caso e iniziate a preparare la tavola tirando fuori dal cestino tutto l'occorrente.
«Buon appetito!» Dite insieme quando avete finito e iniziate a mangiare.

🥪🥪🥪

Il resto del pomeriggio trascorre tranquillo, te e Axel parlare normalmente scambiandovi qualche battuta divertente, parlate del più e del meno, di Julia e di tuo fratello che tra non molto si laureerà, della patente e dell'ultima prova non ne avete accennato minimamente.

Onestamente non sai se è un bene o un male, è pur sempre il tuo ragazzo quindi ti fa piacere che si interessi alle cose che ti succedono, però il fatto che in questi mesi ti abbia dimostrato così poca fiducia nelle tue capacità ti hanno fatto arrabbiare un bel po'; quindi meglio godersi questa giornata e non pensare a problemi di coppia del genere.

Proprio in questo momento state tornando indietro verso la macchina mano nella mano.
Fai per prendere le chiavi ma Axel si ferma facendo fermare anche te.
«Che c'è?» Chiedi voltandoti verso di lui, ma senza staccare la mano dalla sua.
«Facciamo che per tornare a casa guido io.»

Rimani in silenzio, non te lo aspettavi, però un'improvvisa sensazione di rabbia si impossessa di te.
Stacchi subito la mano e lo guardi malissimo.
«Che vorresti dire?» Gli chiedi assottigliando lo sguardo.
«Beh, voglio dire: hai preso la patente, finalmente, ma penso che comunque la tua guida sia troppo spericolata per la mia macchina.»

«Troppo spericolata?!- Alzi la voce, sei a dir poco oltraggiata- Dimmi quando mai sono stata spericolata o ho rischiato di fare un incidente!»
«Tre ore fa, mentre venivamo qui: stavi per tamponare la macchina di un vecchietto solo perché andava piano.»
«Se il limite è di 80 perché si ostinava a guidare a 40?!»
«Perché almeno lui è prudente!» Ora anche Axel ha alzato la voce.
Vorresti dire qualcosa ma non ti viene in mente niente, semplicemente gli lanci le chiavi e ti metti nel posto del passeggero.

Axel si siede, ti lancia un veloce sguardo, ma tu lo stai ignorando troppo offesa.
La macchina parte e uscite dal parcheggio sempre nel silenzio più totale.

Dopo si e no 10 minuti Axel ti appoggia la sua mano destra sulla tua coscia sinistra.
«Mi dispiace.» Dice.
È sempre stata così la vostra relazione: Axel è sempre il primo a scusarsi.
Gli schiaffeggi la mano e lo guardi malissimo.

«Non parlarmi. Fin dal primo esame non hai mai creduto in me, hai sempre avuto paura per la mia incolumità e ti preoccupavi per gli altri invece di supportarmi. E fidati che chiudersi nel proprio ufficio circondato da porta fortuna e Santini di Papa Francesco non è definibile come: supportare qualcuno. Ho perfino studiato come montare e smontare un motore, individuare i problemi e ripararli; potrei aprire una officina se volessi! Ma tu ogni volta di dirmi: "Buona fortuna, ce la puoi fare", mi dicevi: "Attenta a non entrare dinuovo con la macchina dentro la scuola guida."»

«Lo so e mi dispiace tantissimo!» Si gira a guardarti completamente.
«Potevi fare qualcosa prima invece di dirmelo solo ora.»
Ti volti a guardare il finestrino, per te la discussione finisce qui è cerchi il più possibile di trattenere le lacrime per il troppo nervoso.

Axel, nel mentre, riflette su quello che hai detto.
Dopo cinque minuti Senti che la macchina che pian piano rallenta fino a fermarsi sul ciglio della strada.
Tu guardi intorno e senti Axel sussurrare un "ma che..." .
«Che succede?» Gli chiedi.
«Il motore si è fermato.»
«Ah.»

Vi state a guardare per 30 buoni secondi senza dire nulla.
«E hai intenzione di guardarmi fino a quando non si mette a posto da solo?» Gli chiedi alzando un sopracciglio.
«Hai detto tu che saresti in grado di aprire un'officina.»
«Ah, adesso credi in me.»

Axel sospira, ti prende le mani e ti guarda serio.
«(T/n) lo so che con te non faccio mai il serio, appaio quasi sempre come un bambino che sclera per le più piccole cose, del tipo: la porta del mio ufficio, e che ha una paura delle galline...» Lo interrompi.
«Hai paura delle galline?»
«Solo di una, lunga storia.»
«Oookey, continua.»

(Si, ho messo un riferimento a Royal, problem?)

«Ma io credo veramente in te e anche se facevo così ogni volta che tu dovevi dare un esame era semplicemente paura, ma non perché pensavo che fossi un pericolo per gli altri, ma bensì perché avevo paura per te, della tua reazione se l'esame fosse andato un'altra volta male. E io lo so che sei in grado di vedere che problema ha adesso il motore.»
Accenni un piccolo sorriso, ci sa fare con le parole.

Scendi dalla macchina e vai ad aprire il cofano.
Prima non hai solo sorriso per le belle parole, ma anche perché hai realizzato che Axel ha avuto un problema con la macchina prima di te.



Eiiiii
Okey questa one-shot non mi fa impazzire, penso di essere partita bene e alla fine aver fatto un casino solo perché non sapevo come finirla.
Sorry.

Per il resto non so che dire, spero che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso commentate e lasciate una stellina💫💕

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