Axel Blaze
Scusate per eventuali errori di grammatica e/o ortografia
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Era iniziata come una mattina uguale a tutte le altre: solita sveglia, solita colazione con (aggiungete la vostra colazione preferita, se la fate ovviamente), solite preparazioni davanti allo specchio imprecando nel non trovare la divisa, accorgersi di essere in ritardo a causa della divisa scomparsa, trovare la divisa e correre fuori di casa alla velocità della luce cercando di allacciarti le scarpe, inciampare come una pera cotta a causa dei lacci delle scarpe, arrivare a scuola giusto in tempo e seguire le lezioni noiose fino alla pausa pranzo.
Ed è esattamente in quella pausa pranzo, con le tue solite tre amiche, ti rendi conto che qualcosa sta per cambiare.
Come di consuetudine tu e le tue amiche vi trovate in mensa per mangiare insieme, essendo al primo anno non è facile trovare un tavolo. Ti guardi intorno tenendo tra le mani il vassoio rosso, dove sopra c'è un piatto che dovrebbe essere una presunta pasta al sugo, ma non ne sei proprio sicura. Mentre ispezioni ogni centimetro della mensa scorgi una particolare chioma biondo platino a punta, fin troppo familiare.
Da uno spiraglio creatosi dalla gente che passa scorgi il proprietario di quell'acconciatura: è un ragazzo dalla carnagione olivastra e gli occhi a mandorla di un color nero pece, davvero profondi.
«Axel Blaze?» Chiedi perplessa sgranando gli occhi.
Le tue amiche si girano verso di te.
«Chi?» Chiede una delle tre confusa.
«Aspetta, Axel Blaze il famoso Bomber di fuoco?!» Domanda un'altra. Ti limiti ad annuire.
«Ma non frequenta la Raimon? L'anno scorso hanno pure vinto il Football Frontier.» Dice infine l'ultima. Anche per questa volta ti limiti ad annuire.
Axel ad un certo punto alza gli occhi e i vostri sguardi si scontano, le tue guance diventano rosso peggio del vassoio non appena il calciatore ti sorride.
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Finite le lezioni saluti le tue amiche e ti dirigi verso il campo di calcio per gli allenamenti pomeridiani. L'idea di iscriverti al club di calcio è stata un po' azzardata, ma quello sport ti affascina fin da quando eri piccola e hai sempre voluto affinare le tue competenze, perciò hai preso l'occasione al volo. Poco importa se non eccelli come altri ragazzi nella tua squadra e per ora rimani una novellina, a te basta giocare e divertirti.
Durante il riscaldamento l'allenatore Nichols fa radunare tutta la squadra. Axel Blaze è alla sua sinistra, tiene una postura fiera, le mani dietro la schiena e vi scruta dal primo all'ultimo. Per la seconda volta di fila i vostri sguardi si incontrano, ma tu lo distogli subito in imbarazzo.
«Bene, direi che le presentazioni sono superflue. Axel entrerà a far parte della nostra squadra come ambasciatore e consulente tecnico.»
Improvvisamente ti ritorna in mente l'articolo su una rivista sportiva dove spiegava nei minimi dettagli lo scioglimento della squadra della Raimon e il trasferimento dei membri nelle varie scuole del paese per migliorare il livello nelle squadre. Ecco spiegato perché il ragazzo si trovava in mensa.
«Ciao a tutti, sono Axel Blaze.» Si limita a dire il famoso Bomber di Fuoco, come se praticamente nessuno lo conoscesse.
Malcolm Night, uno dei difensori, un ragazzo di statura non molto alta e che porta sempre una fascia azzurra in testa, si fa avanti e gli porge la mano. «È un piacere riaverti qui. Bentornato Axel.»
Il porcospino ricambia la stretta sorridendo. «Grazie.»
«Non avrei mai pensato che saresti tornato!» Interviene Marvin Murdock, uno dei tre gemelli, per la precisione il capitano.
«Non provare nemmeno a rubarci la scena!» Dice il secondo gemello, Tyler.
«Ci sono solo tre stelle alla Kirkwood e siamo noi! -Si unisce al coro Thomas, il terzo gemello camminando verso Axel- il trio Murd...» Ma non finisce di parlare che tre nuovi membri del primo anno lo interrompono mettendosi davanti a lui. Il trio guarda Axel con ammirazione, con tanto di stelline dentro gli occhi.
«Guardate è proprio lui!» Parla un ragazzo coi capelli marroni, indossa un particolare berretto rosso con le stelle bianche (che per qualche oscuro motivo ti ricorda un pomodoro), è in classe tua, si chiama Jodie.
«E' davvero lui! E' il Bomber di fuoco!»
«Con te il sogno di vincere il campionato può diventare realtà!» Praticamente iniziano ad osannarlo. Tu invece rimani insieme ai ragazzi del secondo anno. Per carità potresti letteralmente scrivere un poema su quanto Axel Blaze ti piaccia e quanto sia incredibile, ma meglio evitare, hai una dignità da mantenere.
I tre gemelli, colpiti nell'ego, fulminano Axel con lo sguardo, la loro rabbia è tale che a momenti potrebbe scoppiare un incendio intorno a loro.
L'allenatore appoggia una mano sulla spalla di Axel e lui si gira a guardarlo. «Mi rende molto felice il tuo ritorno a questa maglia, adesso dobbiamo prepararci. L'obiettivo è vincere il campionato insieme!»
«Si, va bene!» Annuisce il biondo contento.
Tutt'intorno i ragazzi esultano e si lasciano scappare qualche verso di eccitazione alla sola idea di giocare a fianco del leggendario Bomber di fuoco, tutti tranne i tre gemelli ovviamente.
Gli allenamenti riprendono e ognuno si divide in piccoli gruppi con esercizi specifici: i ragazzi del secondo e del terzo anno aiutano voi del primo dove avete maggiore difficoltà, infatti voi novellini siete quelli messi peggio. Jodie, ad esempio, ha difficoltà col pressing, mentre tu arranchi nel dribbling, infatti ti rubano quasi sempre la palla oppure cadi a terra come una scema dopo essere inciampata sui tuoi stessi passi.
E' proprio in uno di questi momenti, dopo che Malcolm ti hanno rubato la palla, ti senti osservata, ti guardi intorno e noti Axel fissarti, distogli immediatamente lo sguardo in imbarazzo, anche perché meno di tre secondi fa eri cauta rovinosamente. Proprio in quel momento l'allenatore fischia per farvi fare una pausa.
Noti che una palla viene calciata finendo tra i piedi dell'attaccante, la ferma. Vi girate tutti a fissare i tre gemelli Murdock che guardano Axel trucemente e con le mani puntate sui fianchi, almeno, credi che lo stiano guardando male, con gli occhiali da sole che portano non si capisce molto.
«Vediamo chi fa noi e te...» Inizia Marvin.
«Sarà la vera star di questa squadra...» Continua Tyler.
«Non lasciamo la questione in sospeso! Stabiliamo una volta per tutte!» Finisce Thomas.
Non sai di preciso perché, ma si mettono pure in posa e indicano Axel che sinceramente sembra anche fin troppo abituato a queste uscite da parte dei gemelli.
«Ti sfidiamo, Axel Blaze!» Aggiungono all'unisono.
Malcolm si avvicina e si mette in mezzo, magari per evitare che la situazione degeneri, anche se dopo la serie di pose non si riesce ben a capire come potrebbe peggiorare.
«Che cosa succede?» Chiede abbastanza confuso.
«Mi sta bene.» Risponde improvvisamente Axel, il suo sguardo sembra parecchio determinato, potresti giurare di aver visto una scintilla d'eccitazione.
«Ma Axel...» Parla il ragazzo con la fascia azzurra.
Il porcospino alza tre dita. «Che ne dite di una partita tre contro tre?» Chiede lasciando i gemelli sorpresi, evidentemente non si aspettavano che l'attaccante gli desse corda.
Infatti Marvin si gira verso gli altri due fratelli e dopo una serie di accenni, da la risposta. «Si, tre contro tre per noi è perfetto, quindi ci stiamo!»
«D'accordo, ma se vinco io dovete ubbidire ai miei ordini.» Dice Axel.
I tre gemelli lo guardano con aria di sfida e fanno dei sorrisi di scherno ridacchiando.
«Come se fosse possibile.» Risponde Thomas.
Il Bomber di fuoco improvvisamente si gira verso di te e ti indica «Tu.» I tuoi muscoli si mettono in allerta, fa poi passare l'indice verso una persona alle tue spalle: Cappello a pomodoro. «E tu. I vostri nomi?»
Il ragazzo non se lo fa ripetere due volte. «Io sono Jodie!»
«T/n.» Il tuo tono di voce è un po' titubante e confuso per la situazione.
«Bene, Jodie e T/n, sarete nella mia squadra.» Proclama l'attaccante.
«Come scusa? No capito.» Chiedi incredula spalancando gli occhi. Jodie invece sembra al settimo cielo.
«Giocheremo su questo campo. A stasera. -il Porcospino inizia ad incamminarsi per poi fare un cenno a te e al tuo compagno- Seguitemi.»
«Si, eccoci!» Esclama Jodie correndogli dietro.
Tu guardi Malcolm ancora confusa, lui in tutta risposta ti rivolge la stessa identica espressione e fa spallucce. Ti giri verso Axel e inizi a seguirlo, i tre gemelli nel mentre sogghignano.
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Ve ne andate in un campo sulla riva del fiume così da non essere disturbati.
«Vi ho osservati durante gli allenamenti -che stalker, pensi- e ho pensato a degli esercizi che miglioreranno in maniera esponenziale i vostri punti deboli.»
Jodie è al pieno dell'eccitazione, tu invece ti senti abbastanza ansiosa, ma comunque ti esaltata l'idea di allenarsi con un calciatore che ha dell'esperienza alle spalle come Axel.
«Jodie, iniziamo pure con te.» Axel lo chiama e dopo avergli spiegato delle nozioni tecniche sul pressing gli dà qualche esercizio dicendogli di continuare fino a quando non avrebbe finito di spiegare a te cosa avresti dovuto fare.
«Bene, il tuo punto carente è il dribbling, giusto?» Mi chiede come se non ti avesse visto cadere per tutto l'allenamento.
«Esatto.» Rispondi semplicemente.
Axel inizia a predisporre vari coni arancioni per una parte di campo.
«Fammi vedere come gli scarti.»
«Ti avviso: non sarà un bel spettacolo.» Ma Axel non risponde perciò inizi.
Manco a dirlo la palla ha deciso di prendere e di fare di sua spontanea volontà, andando in direzioni diverse a quelle che volevi tu, facendoti quasi ammazzare o abbattendo tutti i coni che avevi davanti.
«Se vuoi indirizzare bene la palla dovresti muovere di più il corpo, specie il bacino, rimani troppo rigida.» E nel mentre che lo dice senti la sua presenza alle spalle e delle mani che si posano sui fianchi mostrandoti il movimento corretto.
Dire che sei imbarazzata è un eufemismo.
«Successivamente prova a fare a colpire con meno forza il pallone, dev'essere leggero, delicato.» Alla parola "leggero" la tua mente si focalizza solamente sul respiro caldo di Axel sul retro del tuo collo disconnettendoti dal mondo.
Quando ti chiede se hai capito annuisci e basta, se parlassi uscirebbero solo versi confusi.
Ti giri per, almeno, ringraziarlo, ma non avevi calcolato di quanto fosse vicino, col risultato che i nostri nasi si sfiorano, le sue labbra pericolosamente vicine alle tue e il suo sguardo profondo ti osserva, come se stesse aspettando qualcosa.
Ti senti avvampare fino a quando non ti ricordi della presenza del tuo compagno di classe a pochi metri da voi. Infatti tu e il Bomber girate la testa verso il ragazzo che vi guarda molto interessato.
«No, no, continuate pure.» Dice tranquillo.
Axel si allontana da te, prima col corpo e per ultime le mani, queste ultime quasi a malavoglia.
Nelle ore seguenti sia tu che Jodie fate dei passi da gigante e il miglioramento è chiarissimo ai vostri occhi. Il Porcospino è un insegnante eccellente e paziente, anche se esige molto, ma effettivamente non sarebbe diventato quello che che è se non fosse stato duro con se stesso nell'allenarsi.
Non sono ovviamente mancati sguardi tre voi due o momenti in cui Axel veniva a correggerti, sei dell'idea che alcuni errori se li inventava solamente per avvicinarsi a te per parlarti oppure sistemare la tua postura, senza essere invadente o inopportuno. Ad essere sincera: tutte quelle attenzioni non ti dispiacevano affatto.
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Il tramonto ci mette poco ad arrivare così come lo scontro con i gemelli Murdock.
«Ti sei scelto i novelli, sai di non avere nessuna chance vero?» Chiede Tyler al biondo.
Axel lo guarda dritto negli occhi, ma parla riferendosi a voi due. «Giochiamo come in allenamento.»
«Va bene!» Risponde Jodie euforico a mille, tu ti limiti ad annuire con un sorrisetto sulle labbra.
Tyler batte il calcio d'inizio, Jodie si mette sulla sua strada. «Sono solo dei ragazzini.» Ma il cappello a pomodoro gli fa un pressing da manuale permettendo ad Axel di rubare palla.
«Bravo, ben fatto.» Si complimenta il bomber.
«Accidenti!» Si lamenta l'altro.
«Attenzione, non dobbiamo farlo tirare!» Urla Thomas agli altri due fratelli.
Axel si dirige verso la porta, Marvin gli si pone davanti, perciò il biondo ti passa la palla.
«Sai che non riuscirà mai a scartare Tyler.» Gli dice con tono strafottente.
«Ah si? questo lo vedremo.» Risponde Axel.
Appena la sfera arriva ai tuoi piedi ti viene in mente l'allenamento del pomeriggio e cercando di non arrossire inizi a compiere gli stessi movimenti che Axel ti aveva mostrato, magari non pensando alle sue mani sui tuoi fianchi.
Tyler cerca di rubarti il pallone, ma con un movimento rapido e fluido di piedi riesci a tenere il possesso facendo perdere equilibrio al ragazzo che cade a terra come un sacco di patate.
«Tua Axel!» Gli rispedisci indietro il pallone.
Senza stopparlo il Porcospino effettua un tiro in rete che entra in porta senza problemi. 1 a 0 per voi.
«Ce l'abbiamo fatta!» Esultate tu e Jodie avvicinandovi ad Axel.
«Avete giocato davvero bene» Vi batte il cinque, ma con te prolunga di più il contatto tra i vostri palmi così come il suo sguardo penetrante.
La partitella riprende, anche se i minuti seguenti sono segnati dai tre gemelli che litigano e basta su chi di loro dovesse fare rete senza collaborare, facendo così finire la partita a 3 a 0 sempre per voi.
I gemelli si buttano a terra esausti e depressi, abbastanza melodrammatica come scena, ma conoscendoli fa proprio parte dei loro personaggi.
Marvin è in ginocchio e si tiene la testa tra le mani. «Come abbiamo potuto perdere?!» E altri lamenti di vario genere.
«Conoscersi come le proprie tasche non basta a fare una squadra.» I tre si rialzano da terra e Axel continua. «Finché il vostro obiettivo sarà primeggiare sugli altri due non sarete una squadra, ma giocherete sempre da soli!» Conclude per poi andare verso la panchina dove precedentemente avevate lasciato i vostri borsoni.
Tu e Jodie lo seguite e prendete le vostre rispettive borse.
«Vi proporrei di andare a festeggiare, ma si è fatta una certa ora e se non sono a casa credo che potrei anche dormire per strada.» Scherza Jodie per poi caricarsi il borsone in spalla, salutarci e andarsene correndo.
Ricambi il saluto e dopo aver riposto la borraccia all'interno della tua borsa la chiudi.
«Se tu non hai niente da fare, potremmo andare noi due.» Propone il Porcospino sorridendoti.
«Eh?» Rispondi sbalordita poiché stavi un attimo pensando ai fatti tuoi, e anche perché principalmente non te lo aspettavi.
«Conosco un posto che fa il ramen migliore della città.» Continua a proporre lui.
«Mi piacerebbe andarci.» Ricambi il sorriso.
«Bene. -Il sorriso di Axel si amplia, ti porge il braccio sinistro- Vogliamo andare?»
Senza fartelo ripetere due volte ti aggrappi a lui e vi incamminate verso il ristorante.
Hola!✨
In questa one-shot prevale un sacco il numero tre.
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