Aitor Cazador

Scusate per eventuali errori di grammatica e/o ortografia

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Avvertenze: un po' smut <3

«BEVILO! BEVILO! BEVILO!» Gli incitamenti ti fanno ingoiare fino all'ultima goccia di birra dentro al boccale. Emetti un enorme verso di approvazione (misto ad un rutto) e sbatti il bicchiere sul tavolo.

Intorno a te la folla esplode in un grido di eccitazione, tra chi ti tira poderose pacche sulle spalle, chi si congratula e chi impreca per aver perso la scommessa sul fatto che non saresti mai riuscita a bere tutto. 
«OSTE! Un altro giro per me e i miei amici! Offro io!» Gridi facendo produrre altre urla di approvazione dalla gente intorno a te.

«Vedo che sei in grande forma oggi!» Dice un omone barbuto al tuo fianco. Ha una chioma folta e la barba bruna presenta delle treccine verso la fine, è vestito con un pesante mantello di pelle di orso e le possenti braccia sono tappezzate di tatuaggi e cicatrici, la più grande è quella che gli divide perfettamente a metà l'occhio destro, così niveo che la pupilla e il contorno non si distinguono bene dalla sclera, esso va in perfetto contrasto con l'occhio sano di un color marrone quasi nero.

Ridacchi prendendo un sorso del nuovo boccale di birra che ti si è appena palesato davanti.
«Ho fatto un grande colpo oggi, perciò ho una bel po' d'oro da spendere e mi sento generosa.»  Spieghi asciugando l'angolo della bocca con la manica fatta di pelle.
L'omone emette una sonora risata. «Allora ne approfitto!»

I ricordi della rapina ti saltano alla mente: hai fermato una carrozza con un ricco duca all'interno, derubandolo non solo di tutto l'oro che aveva con se, ma anche dei pregiati vestiti. Sinceramente non è uno dei tuoi colpi più eclatanti, ma da un mese a questa parte l'attività di ladra è andata un po' a rilento a causa di un certo cacciatore di taglie che nell'ultimo periodo ti ha preso in "simpatia" compromettendo quasi tutti i tuoi affari.

«Quel maledetto.» Ringhi al solo pensiero di quell'infame rovina rapine.
«Problemi con i cacciatori di taglie?» Ti chiede l'omone.
Finisci di bere e appoggi il boccale sul tavolo. «Esatto, e per di più non stiamo parlando di uno qualsiasi!» Protesti appoggiando la fronte sul ripiano legnoso.

Lo spostare di una sedia ti fa intuire che un'altra persona si è unita al vostro tavolo, rialzi il capo guardando l'uomo che si è appena seduto davanti a te.
«Ho sentito dire che sta sera la fortuna è dalla tua parte.» Inizia a parlare l'estraneo col volto coperto da un cappuccio grigio.
Lanci un veloce sguardo all'omone, lui ricambia abbastanza perplesso e fa spallucce.

«E con questo che cosa vorresti insinuare straniero?» Chiedi alzando un sopracciglio.
Lui in tutta risposta ride in maniera genuina e, forse a causa dell'alcol che hai in corpo, le guance ti si tingono leggermente di rosso.
«Ti propongo una gara di bevute.» Dice e il tuo sguardo s'illumina.
«Accetto! Ma preparati ad una sonora sconfitta!»

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Sinceramente dopo il terzo boccale di quell'assurda e insensata sfida non ricordi bene cos'è successo, fatto sta che adesso stai limonando pesantemente lo straniero fuori dalla locanda, dietro ad un albero.

Le tue mani vagano per tutto il suo corpo così come le sue, dopo vari palpeggiamenti si stabiliscono sul tuo sedere aumentando maggiormente la presa dopo che gli hai morso in maniera sensuale il labbro inferiore facendogli produrre pure un verso di gradimento.

Le tue mani risalgono dal suo collo fino ai capelli, per poi cercare di togliergli il cappuccio, ma lui prontamente ti afferra i polsi e li abbassa.
«Hai così tanta voglia di scoprire il mio aspetto?» Ti chiede lui provocatorio.
«Non mi dispiacerebbe, anche se ammetto che il cappuccio rende tutto più eccitante.» Rispondi leccandoti le labbra.

«Allora deduco che questo lo troverai addirittura meglio.» Ti sussurra all'orecchio, fremi per l'eccitazione.
Ma essa scompare quando senti qualcosa stringerti i polsi e un sinistro click si fa udire. Guardi verso il basso e vedi che hai delle manette... no, fermi tutti... DELLE MANETTE!

Guardi con gli occhi sbarrati lo straniero, il suo braccio sinistro è ancorato a cingerti i fianchi, mentre la mano destra abbassa il cappuccio rivelando una delle ultime persone che avresti voluto incontrare sulla faccia della terra.

«Cazador.» Sputi acidamente il suo cognome.
«Ma ciao (t/n)» Pronuncia il tuo nome con tono di sbeffeggiamento.
«Tra tutti i mal capitati e criminali che ci sono in questa lurida locanda proprio a me devi rompere i coglioni!»
«È il mio passatempo preferito.» Ghigna.

Il primo pensiero è quello di inveirgli contro le peggio parole che ti vengano in mente, ma il secondo è più divertente.
«Allora questo lo adorerai.» Ripeti le sue parole con lo stesso tono di voce utilizzato in precedenza.

Alzi di scatto il ginocchio per colpirlo nel punto debole comune di ogni uomo, ma qualcosa va storto. Prontamente afferra la tua coscia con la sua mano libera e con facilità ti ribalta faccia a terra, posizionando il suo ginocchio in mezzo alla tua schiena bloccandoti.

«Si, effettivamente l'ho adorato.» Ti sfotte.
«Ma brutto maledetto, lurido figlio di...» Inizi a sputare parolacce, ma lui senza prestare attenzione ti solleva con una facilità disarmante e ti trascina verso il suo cavallo.

Sei tenuta per la parte posteriore del colletto del tuo cappuccio. É una fortuna che le tue mani siano legate in davanti: slacci il bottone del cappuccio liberandoti e iniziando a correre verso la locanda. Infondo Cazador è solo uno, li dentro ci saranno una cinquantina di ladri e criminali proprio come te che di sicuro ti daranno una mano per sbarazzarsi di un cacciatore di taglie.

Ma prima di fare un altro passo calpesti qualcosa nascosto in mezzo all'erba e subito una rete luminosa di color viola ti si materializza davanti, avvolgendoti e imprigionandoti.
«Ma che cazzo! Una rete magica? Sei serio?!» Inizi a dimenarti nel vano tentativo di liberarti.
«Si cara.» Ti fa l'occhiolino per poi iniziare a trascinarti di nuovo verso il cavallo come se fossi un salame.

«Ei fermo! So camminare, non serve che pulisci tutta la foresta col mio fondo schiena!»
«Punizione per essere scappata.» Dice per poi sollevarti nuovamente con facilità e posizionarti a pancia in giù sul dorso dell'animale. Sale esattamente al tuo fianco bloccandoti tra lui e il collo del quadrupede.

«Pronta per una bella gita?»
«Evviva!» Rispondi con sarcasmo.

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Le uniche cose che si odono nella buia foresta sono il fruscio del vento tra gli alberi, il frinire dei grilli, un vago richiamo di un gufo solitario e il rumore dei zoccoli che veloci attraversano quell'oscurità.

«Senti, -parli dopo quelle che ti sembrano ore- non è che mi voglia lamentare, anzi mi va anche bene prolungare il più possibile il tempo che mi rimane in libertà... ma quando arriviamo?»
«Presto.» Si limita a dire lui.
Rimanete in silenzio.

«Ci siamo persi, vero?»
«Io non mi perdo mai, saremo a palazzo reale per domani mattina.»
Spalanchi gli occhi. «Come a palazzo reale? Non mi consegni in una normale prigione?» Chiedi sbigottita.

«Così che tu possa evadere di nuovo?»
«Si! É esattamente questo quello che facciamo!»
«Facciamo?» Ripete confuso.
«Ovvio: tu mi acciuffi e mi consegni alla prima prigione che trovi, io scappo dopo neanche un'ora e tu mi insegui di nuovo. È così che funziona la nostra coppia.» Gli spieghi.

Lo osservi, lui ti guarda sorridendo lievemente e, cercando di non ridere, riporta la sua attenzione davanti a se.
«No, sta volta voglio assicurarmi che tu non scappi.»
Se non fossi legata ti porteresti teatralmente una mano al petto.
«Vuoi dire che stai mettendo fine al nostro rapporto?» Esali drammaticamente.
Cazador non dice nulla, ride e basta.

Dopo qualche minuto circa senti che il cavallo si sta gradualmente fermando. Giri la testa verso il cacciatore di taglie guardandolo perplessa.
«Lucian deve riposare.» Risponde.
«Lucian?» Ripeti.
«È il nome del cavallo.»
«Non ti sembra un po' strano per un cavallo?»
«Si, ma gliel'ho dato principalmente per prendere in giro un mio amico.» Ti spiega.
«Ah okey, ora ha più senso.»
Anche se in realtà sei più sorpresa del fatto che lui abbia amici.

Cazador scende e inizia a trafficare con un po' di cose prese dalla sua sacca, sta sicuramente allestendo un campo improvvisato per la notte.
«Secondo me ci siamo persi e non lo vuoi ammettere.» Continui sulla tua teoria.
Sta armeggiando col fuoco e dalla tua scomoda posizione puoi solamente vedergli la schiena, emette un sonoro sbuffo e si ferma per qualche secondo da quello che stava facendo.
«Per l'ultima volta: non ci siamo persi, stiamo seguendo perfettamente la tabella di marcia e il cavallo deve riposare. Domani mattina saremo a castello.»
«Sarà.»

Quando finalmente il fuoco viene acceso il cacciatore si alza e viene verso di te, ti carica sulla sua spalla come se fossi un sacco di patate.
«Ei! Mettimi giù! -Protesti dimenandoti- So camminare dannazione!»
Il secondo dopo ti arriva una pacca proprio sul fondo schiena.
«Ah!» Gemi dalla sorpresa.
Il ragazzo si ferma.
«C-cosa c'è?» Chiedi improvvisamente in imbarazzo.

Lui inizia a ridacchiare. «Non sapevo ti piacessero questo tipo di cose.» Ti sta chiaramente sfottendo.
«Guarda che era un verso di sorpresa, deficiente!» Urli in imbarazzo.
«Sarà.»

Se non fosse per la rete e le manette lo strozzeresti con molto piacere.
Ti posiziona davanti al fuoco caldo dove ha posizionato un pentolino, solo in quel momento ti rendi conto di avere fame, tanto che il tuo stomaco comincia a protestare.
Vi guardate in silenzio, o almeno, lui sta cercando di non ridere mentre tu lo incenerisci con lo sguardo.

Ti passa una ciotola con dentro quelli che ti sembrano fagioli rossi.
«Avevo solo questo, al castello devo fare anche rifornimento.» Spiega, ma comunque non accetti il pasto, continui a spostare il tuo sguardo dal cibo a lui.

«Senti, se non ti piace puoi anche dirlo invece di guardarmi come una scema.» Pare irritato.
Continui a non dire niente.
«Se vuoi morire di fame fai pure!» E ti toglie da sotto al naso quella che doveva essere la tua cena.

«Wow.» Ti limiti a dire e lui ti guarda perplesso.
«Cosa?»
«Realmente non ti stai rendendo conto che mi hai legata come un salame? Ti giuro che ho una fame atroce, ma non riesco a muovermi.»
«Oh cazzo, mi ero dimenticato!»

Torna da te e con un movimento veloce della mano la rete scompare.
Il tuo primo istinto è alzarti e iniziare a correre, ma la voglia di un buon pasto caldo ti distoglie e fa perdere tutta la voglia di fuggire.

Accetti la ciotola e con ancora i polsi legati te la porti alla bocca iniziando a mangiare avidamente.
«Complimenti per la raffinatezza.» Commenta il cacciatore di taglie.
«Sono una ladra, non una principessa.» Gli rispondi pulendoti l'angolo della bocca con la manica.
«Vero.»

«Avresti qualcosa da bere?» Chiedi sentendo la gola diventare improvvisamente secca.
«Acqua o birra?»
«E osi pure chiederlo?» Appoggi la ciotola ormai vuota per terra e ti sporgi verso di lui per prendere la bevanda alcolica che tanto ami, ma lui te la allontana.

Lo guardi confusa e già scazzata.
«Non vorrei che mi saltassi di nuovo addosso come alla locanda.» Ti sfotte.
«Senti bello, semmai è stato il contrario.»
«Devi aver bevuto troppo hai i ricordi confusi.»

«Ma dai ammettilo che hai proposto quella gara solamente per provarci con me.» Lo rimbecchi, ma invece di infastidirsi Aitor scoppia a ridere e ti passa il boccale.
«Come se mi servissero certi trucchi per provarci con una donna.» Risponde per poi prendere un lungo sorso direttamente dalla bottiglia.
«Beh però li hai usati.» Continui a commentare bevendo.

«Mi serviva una scusa per portarti fuori e catturarti. Tu invece...» Ma lascia la frase in sospeso.
«Io invece cosa?» Ti giri a guardarlo male.
«Alla prima battuta piccante mi sei letteralmente saltata addosso, non pensavo che eri così disperata.»

La voglia di picchiarlo è davvero tanta, ma sta volta decidi di puntare su altro per avere la meglio e vincere questa tua, ormai, personale battaglia.

«Sai scappare da te mi occupa molto tempo, sembra quasi che lo fai apposta a rovinarmi le cose divertenti.» Bevi, il boccale già quasi vuoto.
«Sinceramente è spas...» Ma lo interrompi.
«E comunque, il fatto che ti sia saltata addosso lo hai apprezzato.» Concludi assottigliando lo sguardo con un sorrisetto.

Cazador non risponde, ti guarda mentre prende altri sorsi della bevanda alcolica, poi ricambia la tua espressione.
«Si certo, hai una considerazione di te stessa un po' troppo alta. Non montarti la testa solo per un bacio e qualche tocco.» E continua a bere.
«Non lo dico per quello.» Ti guarda perplesso e tu aumenti il tuo sorriso avvicinandoti di più.
«Il tuo amico lì sotto stava gradendo.»

Il ragazzo spalanca gli occhi mentre le sue guance diventano rosse. Sta volta lo hai proprio zittito. «Te lo sei immaginata.» Come non detto.

Non dici nulla, butti giù la fine del boccale e lo appoggi tra l'erba. Ti alzi con calma, Cazador si allarma subito e fa per sollevarsi, ma il peso tuo, in ginocchio sulle sue gambe, lo inchioda al terreno.

«Ma che...» Fai passare le tue mani legate dietro la sua testa e gli accarezzi lentamente la nuca e i capelli.
Le tue labbra si posano col suo collo iniziando a morderlo e succhiarlo. Il suo corpo è in tensione, sai che vorrebbe mettere le mani suoi tuoi fianchi, ma è troppo orgoglioso.
Mordi più forte il suo collo, un lamento abbandona la sua gola. Ti stacchi solo per guardarlo negli occhi oro.
«Non sapevo ti piacessero questo tipo di cose.» Lo sfotti.

La sua mano destra ti cattura il mento, la sua presa è così violenta e rude che quasi ti fa male, ma passa in secondo piano non appena le vostre bocche si scontrano. Le vostre lingue lottano per avere la meglio l'una sull'altra, mentre la situazione si scalda sempre di più.

Interrompi quel bacio col fiatone, le gote arrossate e gli occhi appannati dalla lussuria.
«Per fortuna che me lo ero solo immaginata.» Commenti quello che sta chiaramente succedendo sotto la sua cintura.
«E hai intenzione di fare qualcosa?» Ti chiede.

«Potrei, come non potrei.» Rimani vaga e fai per alzarti, ma le sue mani afferrano i tuoi fianchi e bruscamente ti riporta giù. Ridi per la sua impazienza.
«Lo so a cosa stai mirando.»

Cazador non è uno stupido, è il miglior cacciatore di taglie nell'intero regno, sa che vuoi rubargli la chiave e il cavallo la mattina dopo, infondo il tuo desiderio di libertà è lampante.

«E allora perché mi assecondi?» Gli chiedi accarezzandogli il collo scendendo lentamente verso le spalle.
«È sempre divertente vederti scappare per poi cercare di riprenderti.» Inizia a baciarti la mascella, le sue labbra delicate ti fanno letteralmente fremere tutto il corpo.

Sorridi consapevole che per quella notte non siete una ladra e un cacciatore di taglie, ma due amanti. I vostri ruoli possono aspettare fino alla mattina successiva quando il vostro acchiapparello ricomincerà.

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