29)√Gensaku√
Otp
"Ricominciamo"
1° mese di relazione
«17 verticale, è sia legge che dente, inizia con la "M", 6 lettere »
«Morale»
«4 orizzontale, sotto i pantaloni»
«Mutande?»
«4 lettere »
«Slip»
«Questa è carina: malattia dei giovani bisognosi di attenzioni,
13 lettere, "om" spazio "s"»
Joe rise, facendo vibrare le gambe di David, alle quali era appoggiato.
Forse per dei ragazzi della loro età era strano, ma l'enigmistica era un bellissimo passatempo.
Anche se Joe preferiva il Sudoku.
«Io mi rifiuto di rispondere!» esclamò quello.
Aveva distolto lo sguardo dal cielo, quel giorno nuvoloso, puntandolo sul viso sereno del suo ragazzo.
David non sembrava turbato da quella descrizione di omosessualità, pareva anzi concentrato a scrivere qualcosa forse proprio in quelle caselle.
«Strano» bofonchiò dopo poco «Libertà di amare non ci sta.»
Joe esprimette la sua allegria afferrando gli una mano e baciando gli il dorso.
David arrossì a quel gesto, ma non si divincolò.
1° anno di convivenza
«Joe! Hai mancato di nuovo il cesso!»
«Mica la controllo, l'urina! »
«Si, ma avevo appena pulito!»
«E che problema c'è? Pulisci di nuovo!»
David si rivolse al soffitto con grido frustrato, poi inforcò le scarpe ed uscì di casa, rispondendo alla domanda di Joe con un'aggiunta di dito medio:
«Vado a comprare il lavacessi, per fartelo ingoiare!»
«Vaffanculo!»
«Anche a te!»
Quando David tornò, Joe aveva già pulito.
Era seduto sul divano, guardava l'eredità con sguardo assente.
Aveva una piccola fasciatura sull'indice destro.
David gli lanciò sullo stomaco la lista della spesa e Joe, colto di sorpresa, imprecò.
«MA PORCA PU-!»
«È la "C" »
Rispose David, sedendosi al suo fianco, mentre quello spostava la borsa e gli abbracciava una spalla.
«Ho pulito.»
«Ho visto»
«Scusa»
«Non importa. Hai cucinato?»
«Ci ho provato.»
«Hai fallito?»
Joe gli mostrò il dito fasciato, lo sguardo fisso sulla televisione, troppo imbarazzato per guardarlo in faccia.
Le litigate funzionavano sempre così.
David si incazzava ed usciva di casa.
Al suo ritorno, Joe aveva riparato ciò che aveva distrutto, comprato ciò che aveva venduto eccetera.
E cucinava.
Più di una volta avevano chiamato i pompieri.
Spesso litigavano per cose inutili: chi deve finire la pasta, chi può usare la macchina, chi deve fare la doccia per primo...
No, okay, forse la doccia non era poi così un problema, visto che alla fine la facevano insieme.
Ma, a causa della loro irritabilità e il loro essere permaloso, non si erano ancora preparati al vero litigio.
2° anno di separazione
Da un anno a quella parte, David aveva smesso di andare all'Università.
Jude aveva provato a convincerlo, ma il suo migliore amico sembrava aver perso la voglia di vivere e quindi di studiare.
In genere è il contrario, non lo so.
Consumava le sue inutili mattinate steso sul divano a guardare serie TV scadenti con effetti speciali scadenti mangiando cibo scadente.
Condivideva l'appartamento con Jude, anche se questo, ormai, viveva praticamente a casa di Stonewall.
Gli dispiaceva essere un peso per Jude, nonostante pagasse l'affitto regolarmente grazie al lavoro part- time decentemente pagato.
Era più un peso morale, lo sapeva.
«É difficile riprendersi da una rottura, David»
Si, ma avevano rotto due anni prima.
E lo aveva lasciato lui.
Per una cazzata? Si, decisamente.
Ritorno
David sapeva che lo avrebbe trovato lì.
Lo stesso posto di tanto tempo prima.
Il luogo non era cambiato, come invece era cambiato lui.
Aveva i capelli molto più lunghi, le occhiaie triplicate sotto l'occhio sano.
Era anche dimagrito, perdendo buona parte dei muscoli allenato grazie al calcio.
Il calcio, lo sport grazie al quale lo aveva incontrato.
Lui, che aveva amato sin dal primo momento.
Lui, che con un sorriso metteva a posto ogni cosa.
Lui, che si sentiva in colpa e cucinava per lui.
Lui, che lo amava più di se stesso.
Lui, che era sparito per sempre.
Lui, che ora sedeva ai piedi dello stesso albero.
Con in mano la stessa rivista.
Sporca, stropicciata, dimenticata.
Ma ancora intera, come la parola "noi" ora spezzata in io e te.
David si avvicinò con cautela, Joe aveva il viso rilassato ma immusonito.
Joe lo vide, ma riabbassò lo sguardo e non lo salutò neppure.
David si sedette di fianco a lui, non disse nulla.
Guardò verso il suo ex, teneva una mano stretta alla rivista, tanto da rendere le nocche bianche, e con l'altra tamburellava con la penna sul foglio.
Sull'indice destro aveva ancora una macchiolina scura, una bruciatura mai rimarginata per bene.
«9 verticale »
Esordì Joe.
«13 lettere...»
«...malattia dei giovani bisognosi di attenzioni.»
completò David.
Joe chiuse la rivista e, per la prima volta dopo tanto tempo, lo guardò negli... Nell'occhio.
Aveva il viso sciupato, ma ancora ben abbronzato e liscio.
«Libertà di amare.»
Sussurrò Joe, ancora con gli angoli della bocca rivolti all'ingiù.
«Io sono libero di amarti, motivo per il quale non ho mai smesso. »
David abbassò lo sguardo, sentiva gli occhi diventare sempre più lucidi.
Joe gli mise una mano sotto il mento, rialzando il viso perché lo guardasse negli occhi.
Con l'altra mano gli accarezzò il viso, dove spuntò un flebile sorriso.
«Tu... Mi amerai mai di nuovo?»
David posò la sua mano su quella di Joe.
«Ti amerò sempre e per sempre. Se tu mi darai una seconda opportunità. »
Joe si avvicinò e chiuse gli occhi.
David attendeva quel momento sin da quando se n'era andato.
Il baciò durò poco, fu semplice e delicato.
Tutto tornò come prima.
Le serate al cinema.
Le notti insieme.
I litigi.
Le uscite con gli amici.
Basta così poco, a volte.
Scleri post capitolo (totalmente INUTILI)
Credo di essermi innamorata.
Si, di nuovo.
Quanti lo amano come me?
Non vi conviene dirlo, in realtà.
LUI È MIO.
Victor: sono gay
Jade:
Victor:
Jade: *si rifugia in un angolino a piangere con una vaschetta di gelato* succede sempre così...
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