27)◀Ranmasa▶
Richiesta da Cassandra_Clary15
Otp
"Gabi On Ice"
Aitor odiava pattinare.
Per un breve periodo della sua vita aveva amato la pista di pattinaggio, ma poi Gabi era scomparso.
Proprio lì.
In quella pista:
L'ultimo luogo in cui lo aveva visto era quella distesa di ghiaccio, esattamente due mesi prima.
Aitor gli aveva chiesto di seguirlo fuori, stava per cominciare a piovere e dovevano andare a casa.
<Arrivo, tu vai.>
Aitor era uscito.
Non lo aveva più visto.
Dopo due mesi, Aitor aveva rimesso piede in quella pista.
Rivide Gabi insegnargli a pattinare.
Gli prendeva le mani, pattinando all'indietro con sicurezza.
Ad Aitor tremavano le gambe, dal freddo e dal terrore.
<Bravo, così>
<Gabi, ho cambiato idea, non->
Aitor scivolò, perdendo la presa sulla mano di Gabi.
Bam.
Aitor si massaggiò il fondoschiena, Gabi rise e gli tese la mano.
<Riprova>
<E se cado di nuovo?>
<Ti tengo io>
Aitor afferrò la sua mano e Gabi lo tirò su.
<Tienimi!>
Gabi lo rassicurò cingendogli la vita.
Lo guidò per il bordo pista, gli fece fare una giravolta.
Aitor quasi non perse l'equilibrio.
Gabi strinse la presa sui suoi fianchi.
<Visto?>
Sussurrò Gabi al suo orecchio.
Aitor sorrise, si stava divertendo.
Aitor si nascose gli occhi con le mani, mentre le lacrime sfuggivano al suo cotrollo.
La pista era vuota.
Si asciugò il viso e guardò l'orologio piantato all'ingresso.
11:23
Corse negli spogliatoi, infilò un paio di pattini.
Il ghicciò scivolò piacevolmente sotto la lama, Aitor saltò.
Triplo Luiz.
<E' facile, Aitor, fa' come me!>
Giravolta.
<Il segreto è la sicurezza, Aitor!>
Sequenza di doppi salti.
<Che canzone è meglio mettere come base,Aitor?>
Aitor inarcò la schiena e pattinò fino a centro pista.
<Che ne dici, mi aiuti con la coreografia?>
<Si, perchè no?! Che base mettiamo?>
<A modo tuo>
<Che?>
<E' una canzone italiana, me la dedicò mia madre.>
<Me la fai sentire?>
Gabi aveva messo la musica e aveva trascinato Aitor in una coreografia impacciata ed improvvisata.
Aitor rideva un mondo.
Una goccia gli finì sul naso.
<Pioverà, andiamo a casa>
<Arrivo, tu vai>
Aitor si bloccò, le braccia aperte come una croce, il viso rivolto verso la lastra di ghiaccio.
Non aveva ancora smesso di piangere.
Afferrò il cellulare e le cuffiette.
A modo tuo-Elisa.
Aitor abbassò lo sguardo a terra, i palmi rivolti verso l'alto.
La musica partì.
Sarà difficile, lasciarti al mondo
<Voglio andarmene Aitor, via da questa città!>
E tenerne un pezzetto per me
<E non pensi a me?>
Tu che farai tutte quelle domande
<Perchè non vieni anche tu? Vieni con me.>
Io fingerò di saperne di più
<Non possiamo andarcene, Gabi>
<Tu, non puoi andartene. Io volerò via da qui. Girerò il mondo!>
<E che ne sarà di noi?>
Gabi gli aveva sorriso.
<Tornerò a prenderti, voglio che tu sia pronto per allora.>
La musica si fermò, ma Aitor continuò a sentire la voce di Gabi che ripeteva:
Io volerò via da qui.
Aitor si fermò, controllò il telefono.
Gabi era ancora offline.
Non era scomparso.
Lo aveva avvisato.
Avrebbe solo dovuto aspettare.
Solo un altro po'.
Aitor tornò più spesso alla pista di pattinaggio.
Ogni giorno, ogni ora, che passava sul ghiaccio, sentiva la sua presenza.
Forse solo nei ricordi, chissà.
Riccardo cominciò ad accompagnarlo alla pista.
Lo vedeva sempre più magro e sciupato, cominciò a preoccuparsi.
Non pattinava, restava a bordo pista.
Spesso, in ogni movimento di Aitor, ci vedeva Gabi.
A lui aveva detto tutto, Gabi.
Voleva volare via, da lì.
Riccardo aveva cercato di fermarlo.
Ci aveva provato, davvero.
Non ci era riuscito.
Nessuno lo aveva convinto a tornare indietro.
Ma Aitor ci sarebbe riuscito.
Se solo lo avesse saputo..
Aitor si esibì in un doppio Axel, ma sbagliò l'atterraggio e finì per terra.
Riccardo si precipitò ad aiutarlo.
Aitor lo ignorò, lo sguardo fisso sulla lama spezzata.
<Tranquillo, vado a prenderne un altro paio>
<Non puoi>
<Ma certo->
<Erano di Gabi>
Aitor chiuse gli occhi, lasciando scendere le lacrime senza alcuna vergogna.
Riccardo rimase in silenzio.
Aitor levò entrambi i pattini, porgendoli a Riccardo.
Si rialzò in piedi.
Aveva freddo ai piedi.
Scivolò verso bordo pista, verso il computer dei proprietari.
Accese la cassa.
La musica partì.
Riccardo non capiva cosa intendesse fare, ma uscì dalla pista e rimase a guardarlo.
Quando Aitor tornò al centro della pista, scalzo, Riccardo lanciò un occhiata dietro di sè.
Aitor tremava dal freddo, ma ciò non lo fermò.
La musica continuava, Aitor smise di pensare alla tristezza che lo circondava.
Ignorò tutti quelli che gli ripetevano quanto gli dispiacesse.
Quelli che lo credevano impazzito.
Aitor cominciò a non sentire più i piedi.
Pensò a tutto quello che avevano passato, lui e Gabi, proprio lì.
Quanto avesse odiato quel periodo di astinenza dal ghiaccio e da Gabi stesso.
Pensò a Foster, il loro allenatore, a quanto volesse che Aitor tornasse a pattinare, anche senza Gabi.
Gabi aveva smesso molto prima di lui.
Non voleva indossare le tute da allenamento.
Se Aitor avesse saputo il motivo, lo avrebbe fermato.
Ma non poteva più aspettarlo, ormai.
E se lo avesse raggiunto lui?
Aitor si lasciò cadere a sedere, il corpo totalmente a contatto con il freddo.
Non ci riusciva.
Non poteva pattinare senza di lui.
Alzò gli occhi bagnati di lacrime e lo vide.
Proprio lì davanti a lui, gli pattinava incontro.
Sembrava così reale.
Era veramente impazzito.
Non riuscì a cancellare quella visione, lo vide addirittura posargli una coperta sulle spalle.
Lo vide e lo sentì abbracciarlo, sollevarlo e condurlo fuori dalla pista.
Era un sogno?
Non avrebbe mai voluto svegliarsi.
Ora il freddo era sparito.
Aitor chiuse gli occhi.
Non sarebbe più tornato, il freddo.
Perchè ora avrebbe pattinato per sempre con lui.
Il gelo, quello che aveva provato in quei mesi, non sarebbe mai più tornato.
Vi giuro sono incazzatissima.
Avevo finito la Gensaku e la Enkaze.
E Wattpad le ha cancellate.
Totalmente.
Puff.
Perciò ho pubblicato questa, ma ora devi rifare tutte e due le OS e mi scoccia, la Enkaze è pure un continuo!
Porca troia ero così fiera di averne tre già pronte!
Uffa.
Nota del 29\10\'18:
Scusate per questa perla
Aitor: Wow, Gabi, scivoli velocissimo! Come fai?
Gabi: Lucido le lame dei pattini con il mio sangue.
Aitor: AHAHAHAHAhAhAhAh
Gabi:
Gabi: Ahaha...
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