¹Noragami
Goufubu
«Nobile Shuuya, è sveglio?» Goenji aprì un'occhio, ma lo richiuse immediatamente. Sentiva un tremendo bruciore alla schiena e non riusciva neanche a pensare di alzarsi. Lo Strumento, intuendo i pensieri del suo padrone, sollevò i lembi della coperta e scoprì la veste arancio del dio del focolare. Goenji rabbrividì e Shirou sogghignò soddisfatto:
«Su, si alzi, abbiamo diverse richieste questa mattina. Faremo meglio ad andare.» Goenji, capendo che discutere con Shirou sarebbe stato impossibile, annuì con un lieve sbuffo e si mise a sedere, ruotando qualche volta il capo, forse per scrocchiare il collo.
«Che zona...»
«Sud, di fronte alla zona del Nobile Kazemaru.»
Goenji annuì e si decise finalmente ad alzarsi in piedi. Shirou aveva già preparato le sue vesti e pulito il bagno, magari svegliandosi pure all'alba. Ecco, questo gli dava fastidio: era il Strumento Divino, non il suo schiavo! Eppure, Shirou continuava imperterrito a fare come gli pareva. Appunto in quel momento, Shirou spalancò la finestra, e l'accecante sole estivo invase la stanza da letto del Nobile Shuuya, che quasi non urlò per la sorpresa. Shirou rise, ma all'improvviso un pensiero lo fece immusonire o addirittura intristire, e lo sguardi che lanciò al suo padrone fece preoccupare quest'ultimo.
«Hai sentito del Nobile Yuuto, vero?»
«Mi ha detto Fudou che molti dei suoi Strumenti hanno subito l'Abluzione...»
«Ecco, esatto, e ciò sta accadendo spesso, di questi tempi. Voi come vi sentite?»
Goenji si portò una mano alla spalla, quasi per istinto, e Shirou non si fece scappare questo gesto.
«Nobile Shuuya! Vi ho trafitto? I-io vi-»
Deciso ad interrompere Shirou sul tempo, poiché lo vedeva agitarsi senza ritegno, lo bloccò fornendogli immediatamente una spiegazione.
«No, Shirou, non sei stato tu.»
Passarono pochi secondi di silenzio, in cui Goenji si massaggiò una tempia, cercando di non guardare l'espressione sconvolta del suo Strumento Divino. Shirou aprì la bocca, per dire quella che sarebbe suonata come una domanda, ma non disse niente. Goenji, però, ripose lo stesso:
«L'ho chiamato Toramaru. Ha un brutto passato alle spalle e-»
«Non hai mai avuto bisogno di altri Strumenti Divini.»
Lo interruppe Shirou. Non si era mosso, ma l'espressione era cambiata da sconvolta e, non so, delusa? Shirou abbassò lo sguardo e scosse la testa, stringendo le nocche. Goenji sentì un pungente dolore al petto. Ora non c'erano dubbi: Shirou si era, in qualche modo, offeso.
«Chiamerò i Nobili Kazemaru e chiederò i loro Strumenti Divini, per l'Abluzione di Torama.»
«Si chiama Toramaru.»
«Come preferite. Con permesso.»
Shirou si dileguò con un movimento leggero e Goenji sospirò, lanciando un'occhiata all'edificio di fronte, dove si era stabilito Toramaru appena diciassette ore prima. Forse non era stata una buona idea, forse era troppo giovane, quel ragazzo. Ma non si spiegava perché Shirou se la fosse presa tanto. Si chiedeva se fosse per la sua frase "ha un brutto passato alle spalle". Forse era stato quello.
Goenji l'aveva trovato molti millenni prima, dopo la sua prima ed ultima Rinascita. Nel suo passato, aveva scoperto della perdita del fratello e dei genitori giovanissimo, e della tremenda avventura avvenuta prima del suo omicidio. In effetti, il passato di Toramaru non era nemmeno paragonabile a quelli di Shirou. Goenji si portò una mano al viso, notando quanto si stesse espandendo in fretta quella disgustosa macchia viola. Sperò che Shirou riuscisse a trovare presto i due dei della Sventura e i loro Strumenti Divini, perché iniziava a sentirsi davvero debole. Mentre si vestiva, pregò che l'Abluzione andasse bene, senza pensare ad altro che a salvare il suo nuovo Strumento Divino.
«Come ha fatto a espandersi così in fretta!? Hai detto che ce l'hai da un giorno, Goenji!»
Il dio del Pentimento sembrava davvero preoccupato, e fece cenno a Endou di procedere. Quello, con un sorriso anche se forzato, annuì e si avvicinò a Shirou e Shoto, disponendosi a triangolo.
«Sentite, io non ho mai fatto un'Abluzione, prima.»
Confessò Endou, lanciando uno sguardo preoccupato agli altri due. Shoto annuì con un cenno, come a dire "te la caverai", mentre Shirou sbuffò un "non importa". Intanto, il giovane Toramaru si stava guardando attorno sprezzante, forse senza capire. Il che fu un bene, perché il dolore fu atroce. Goenji non riusciva a guardare, consapevole che Toramaru non aveva intenzione di pentirsi di nulla. Era già diventato uno spettro, ma Goenji, nonostante la debolezza, chiese di non ucciderlo. I tre Strumenti strinsero i confini e lo spettro iniziò a dimenarsi e a battere gli artigli sulle barriere. I confini si spezzarono, Shoto si parò davanti alla sua padrona, che richiamò a sé lo Strumento, pronta a lottare.
«Todoroki!»
«Mamorou!»
«Fubu...»
Goenji si lasciò cadere sulle ginocchia e Shirou, preso da vero e proprio terrore, si lanciò davanti al dio, mentre lo spettro si schiantava contro di lui. La frusta della dea delle Vendetta e la pistola del dio del Pentimento arrivarono troppo tardi sulla schiena dello spettro, che comunque scomparì in una nuvola di fumo. Ma gli artigli di quell'essere erano comunque arrivati a Shirou.
Goenji, non riuscì a muovere un muscolo, mentre il suo Strumento finiva a terra con gli occhi fissi davanti a sé. L'infezione si stava disperdendo, ma il dolore che Goenji provava in quel momento non poteva neppure somigliare alla perdita di un figlio. Fuori di sé, afferrò il corpo del ragazzo, chiamandolo per nome più volte, in preda alla disperazione. I Nobili Kazemaru e i rispettivi Strumenti Divini assistettero senza battere ciglio, lasciando forse scivolare qualche lacrima giù per le guance.
Shirou!
Shirou!
Shirou!
Fubuki!
Goenji chiuse gli occhi e si parò gli occhi con una mano, mentre una luce accecante ricopriva il giovane Shirou. Aveva già assistito ad una scena simile, con uno strumento del Nobile Tatsuya. Shirou... Shirou era...
«Uno Strumento Benedetto!»
Sussurrò Izumi, tappandosi la bocca e guardando verso Shoto, cge ricambiò il suo sguardo. Goenji, ignorando gli occhi appannati dalle lacrime, lasciò scivolare le dita sulla superficie della lama, che si era notevolmente irrobustita e che sembrava emanare luce propria.
«Fu...Fubuki?»
«Ma che cosa... Che cosa è successo?»
Domandò la Katana. Goenji lo richiamò, gioendo del nome che ancora brillava sul suo petto. Quando Shirou ricomparve davanti a lui, lo strinse in una presa ferrea, impedendogli qualsiasi via di fuga. Naturalmente, Shirou non sarebbe mai fuggito a quel contatto.
«Avevi ragione.»
Sussurrò Goenji, quando Shirou ricambiò la sua stretta con le lacrime agli occhi.
«Non ho bisogno di altri Strumenti Divini.»
Pucciosi.
E si, ho immaginato le coppie dio-strumento come le mie otp, quindi se non vi vanno bene vi arrangiate, SKS.
\\Personaggio preferito?
\\Ship preferito?
\\Mh, Viina, Yato, Yukine e Kazuma. Ship Hyori-Yato e Viina-Kazuma, AW.
Ma tipi solo io, appena finito Noragami, ho pensato a come sarebbe se fossi anche io un personaggio?
Tipo:
Dei della sventura: Izumi, dea della vendetta, e Ichirota, dio del pentimento.
Strumenti divini: la frusta Shoto, la pistola Mamorou.
Vi giuro, mi diverti con poco.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top