¹Attack On Titans
Attenzione:
Qui, così come in tutte le AU che scriverò, la realtà è alterata e ciò significa che non contengono troppi spoiler e oltre all'ambientazione sarà quasi tutto frutto della mia fantasia. Sono consapevole di cose che non accadono davvero nell'anime ne nel manga, ma in tutta sincerità me ne fotto altamente.
Se utilizzassi termini che non conoscete, nel caso non abbiate visto l'anime\manga, potete fare domande nei commenti, a cui risponderò io o, ancora meglio, i fan più accaniti che leggeranno questa Shot.
Buona lettura.
Fudokidou
Così non andava proprio. Il Wall Maria era caduto tre anni prima, e nonostante tutte le squadre che avevano iniziato la disinfestazione, i giganti sembravano solo aumentare. Jude aveva chiesto al Comandante Mark di partecipare alle missioni, ma secondo Mark era molto più utile al di fuori delle mura, tenendo conto delle capacità dimostrate in quegli anni di lavoro. Stava appunto parlando con Axel, l'altro braccio destro del Comandante, quando quest'ultimo fece la sua comparsa. Dopo il saluto, Mark si scansò, per fare entrare un secondo membro: aveva anche lui la divisa del Corpo di Ricerca, ma Jude non lo aveva mai visto. Sguardo annoiato, postura storta, taglio di capelli inadeguato. Doveva essere un cadetto.
«Jude, lui è Caleb Stonewall, del distretto di Shiganshina. Farà parte della tua squadra.»
Jude inarcò un sopracciglio ma non obbiettò: dopo l'ultima spedizione, Dylan era rimasto mutilato e non era più in grado di utilizzare il movimento tridimensionale, quindi aveva bisogno di un altro uomo. Jude annuì, il nuovo arrivato si esibì in quello che doveva essere uno sbuffo e Mark si rivolse al suo Vice, che stava studiando le carte in fondo alla stanza. Jude non si era neanche accorto della sua presenza.
«Nathan, dov'è la squadra?»
«Miles e gli altri sono ad aiutare il Corpo di Guarnigione. La squadra di Jude e quella di Axel partono domani, vero?»
Jude si massaggiò l'occhio sinistro, lasciando scivolare la mano sotto l'occhiale, ed annuì con sonnolenza.
«Si, attraverseremo tutto il Wall Maria e raggiungeremo il Rifugio.»
«Quanto ci metterete?»
Nathan si inclinò sulla sedia, grattandosi il mento con la penna. Jude lo guardò con fare eloquente, lanciò un occhiata a Caleb Stonewall e si rivolse ad Axel:
«Axel, voi quanti siete?»
«Cinque: Shawn, Kevin, Austin e Aiden. Archer è stato convocato dal Corpo di Gendarmeria.»
Jude annuì, lasciando intendere che aveva capito, poi tornò a guardare Nathan, sorridendo di traverso:
«Meno di una settimana.»
«David Samford e Joe King. Ragazzi, lui è Caleb Stonewall, dal distretto di Shiganshina.»
Ne l'uno né l'altro si dimostrarono molto accoglienti, ma neanche Caleb cercò di mostrarsi amichevole. Decise che, se davvero doveva partire per una spedizione, lo avrebbe fatto con persone con un briciolo di cervello. E, per ora, l'unico degno di nota era proprio quello che avrebbe dovuto chiamare "Capitano Jude". Era silenzioso, sembrava riflettere molto ma aveva sempre la battuta pronta. Non lo avrebbe ammesso, ma lo ammirava.
«Vieni, Stonewall, andiamo a prendere il tuo movimento tridimensionale. Con quanti tentativi hai superato la prova, all'addestramento?»
Caleb lanciò a David un'occhiata di ghiaccio e sfoggiò un ghigno, mentre lo seguiva a testa alta dentro l'edificio:
«Uno.»
David inarcò le sopracciglia e si rivolse agli altri due dietro di sé, che li stavano accompagnando l'uno con le mano in tasca e l'altro pulendosi gli occhiali nel mantello. In quella frazione di secondo, Caleb riuscì a vedere i due magnetici occhi rossi del Capitano.
«Hai visto, Jude? Proprio come te.»
«'Sta zitto, David. Solo perché è appena arrivato non devi congratularti per infime vittorie che sul campo di battaglia non contano nulla. Aspettiamo di vederlo in azione, prima di lodarlo inutilmente.»
David alzò gli occhi al cielo, Joe soffocò una risata, Caleb rimase in silenzio. Gli avrebbe fatto vedere lui di cosa era capace.
«Merda! Aggrappatevi alle mura! Alle mura!»
Bene, erano partiti da 2 ore e avevano già perso la metà degli uomini. Jude non credeva che la situazione fosse così disperata. In tutta fretta ordinò una strategia che avrebbe fatto sopravvivere almeno quelli che restavano e mentre quasi tutti si lanciavano alla carica, Caleb rimase ancorato alle mura, con lo sguardo vacuo fisso davanti a sé. Jude perse le staffe e con un balzo gli fu di fianco, aggrappandosi al suo busto e trainandolo con sé lontano dalle grinfie del gigante di 15 metri:
«Diamine, Stonewall, sei impazzito? Abbiamo già perso Kevin, Austin e Joe, cosa credi di-»
«É guasto.»
Jude era ancora un fascio di nervi e ci mise diversi secondi a staccare gli occhi da Shawn che tagliava il collo ad un classe 4 metri, rischiando di farsi mangiare dal gigante che fortunatamente venne abbattuto da Aiden. Si voltò verso Caleb con la fronte corrugata dalla frustrazione e ciò che vide lo preoccupò ancora di più: il cavo del movimento tridimensionale era stato manomesso.
«Da quando è così? »
«Dall'inizio, credo. Facevo fatica a starci in equilibrio ma credevo fosse la tensione.»
Jude si stupì. Per quanto avesse visto, Caleb si spostava molto bene e con sicurezza, pure con il movimento guasto. Eppure, a giudicare dalla preoccupazione del cadetto, non ce la faceva più.
«Salta su.»
«Che?»
«Saltami sulle spalle. Saresti inutile qui aggrappato alle mura, quindi vedi di recidere qualche collo.»
Caleb parve tentennare, ma notando lo stato pietoso delle due squadre, annuì e gli salì sulle spalle, lasciando cadere l'attrezzatura ed impugnando le spade.
Mentre Jude attaccava, Caleb difendeva. Nonostante il peso, la goffaggine e la difficoltà con cui si muovevano, riuscirono a risollevare la situazione e tornarono in cima al Wall Maria. Joe aveva perso i sensi e perdeva molto sangue, Austin aveva solo un lieve trauma cranico e Shawn aveva solo un taglio alla spalla. Kevin, però, non ce l'aveva fatta.
Jude rimase seduto al bordo delle mura, guardando in basso, verso i giganti minori che grattavano sul muro. Eppure, ragionò, nonostante la breccia richiusa, i giganti non erano ancora spariti. Caleb si sedette al suo fianco, in silenzio. Jude capì che doveva aver provato un certo imbarazzato, vergogna, terrore, quando aveva scoperto il guasto. Gli diede una pacca sulla spalla, sorridendo in minima parte, come ad assicurargli che andava tutto bene. Nonostante Kevin, loro non avevano perso nessuno.
«Avrei potuto dire subito dell'attrezzatura guasta.»
«È normale il tuo comportamento di questa mattina, non devi preoccuparti di questo.»
Per la prima volta, sorrise senza mostrarsi superiore e, sempre per la prima volta, Caleb ricambiò. Si strinsero la mano, e proprio in quel momento, le mura tremarono.
Credo di aver reso qualcuno felice uccidendo Kevin, me per prima. Come seconda cosa, non penso di aver fatto degli spoiler, credo. Terza cosa, no non ci sarà una seconda parte.
\\Personaggio preferito di AoT?
\\Ship preferita?
Mh, Hanji e Sasha e, mh, Jearco, Hiumikuri ed Ereri\Levihan
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