Capitolo 4- Antro quotidiano

Mark's POV

-Ottimo! Per il nostro primo incontro, va bene così.-

-Non sono neanche le 17...-

-Vero. Ma i nuovi arrivati devono abituarsi al nostro ritmo di gioco...-

Axel non poté che annuire. Dopo un primo periodo di sbigottimento da parte dei miei vecchi compagni, avevano passato il resto dell'allenamento a giocare sul serio e i novellini non erano riusciti a stare molto al passo... Per non parlare di Ezra e Logan. Erano entrambi provati.

-Andiamo a cambiarci e ci vedremo qui domani!-

Frederik fu il primo ad entrare nello spogliatoglio mentre io, Nathan ed Axel raccoglievamo i palloni.

-Secondo te, che allenatore ci fornirà il signor Donovan?-

-Non lo so, ma di sicuro sarà interessante!-

-Non la smetti davvero mai di essere felice, vero, Mark?-

Mi chiese Axel sorridente. Un pallone finì nella cesta e nessuno di noi tre l'aveva raccolto.

-Capitano! Posso dare una mano?-

-Ma certo, Eve! Se ti fa piacere...-

E cominciò ad aiutarci per recuperare le bottiglie d'acqua ormai vuote e buttarle. Anche le manager erano per ora un grosso punto interrogativo...

-Torniamo a casa insieme, Mark?-

-Certamente! Come sempre...-

-Posso unirmi a voi?-

Chiese Jude. Io e Nathan ci scambiammo un'occhiata.

-Ma certo! Non vedo perché no.-

-Ti devo parlare riguardo i due novellini...-

Rivolse un attimo gli occhi alle mie spalle ed io mi volsi: Logan si stava infilando la giacca.

-Certamente. Allora andiamo, dai!-

Ezra uscì subito prima di noi salutando arzillamente. Mentre stavamo camminando verso il cancello, per poco non inciampavamo su Liz.

-Scusa, non ti avevo vista...-

Dissi io ridacchiando imbarazzato.

-Immagino che i tuoi occhi non si possano abbassare tutto il tempo.-

Queste parole mi ferirono. Non l'avevo mica fatto apposta...

-Mark, andiamo.-

Mi sussurrò Nathan all'orecchio. Quella Liz... Era proprio un mistero...

.

POV generale

Liz stava sistemando la divisa in borsa, con un'espressione stizzita. Una voce dietro di lei la interruppe:

-Ehi, Liz!-

La ragazza alzò lo sguardo torvo verso una sorridente Eve, che la salutava.

-Abiti da queste parti?-

-Sì.-

Rispose monotona Liz.

-Ti va di fare la strada insi...-

-No grazie.-

E sotto lo sguardo confuso di Eve, la ragazza col cappuccio si allontanò, probabilmente tornando verso casa. Max si avvicinò alla roscia, seguito da un assai più timido Steve, e le disse, per tirarla su di morale:

-Se non altro, almeno te l'ha detto educatamente...-

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Max's POV

-Vorrei tanto sapere cos'abbia...-

-Ascolta, se proprio non ti va di andare a casa da sola, ti possiamo accompagnare noi!-

Steve mi guardò un po' contrariato. Lei si voltò e sorrise.

-Mi farebbe molto piacere!-

E ci precedette.

-Perché?-

-Cosa? Non ti fa piacere?-

-È solo che... Bah, sorride troppo, ancora non mi fido di lei...-

-Ma di che diavolo parli?-

-Le persone che sorridono tanto spesso nascondono segreti... Ti ricordi di Bobby?-

Io gli diedi una pacca fortissima in mezzo alle scapole e lo spinsi in avanti.

-Non essere ridicolo! Eve è solo una ragazza esuberante. Nulla più.-

Steve non sembrò molto convinto ma alla fine decise di venire con noi.

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Nathan's POV

Mentre stavamo camminando, Jude cominciò a parlare:

-Allora... Senti se ti va bene: osservando i due novellini, Ezra potrebbe essere un buon difensore mentre Logan un centrocampista.-

-Difensore, dici?-

Jude annuì.

-Se si allena bene sui colpi di testa e sui rinvii, sono sicuro che potrà contrastare i tiri degli avversari e ripassarla fulmineamente al centrocampo. Non è ancora bravo ad avanzare palla al piede, ma quelle sono cose che si apprendono piano piano...-

-E Logan?-

Jude sembrò farsi più serio, così prestai più attenzione.

-Ha un controllo di palla quasi impeccabile. Almeno mentre non lo guardo.-

Io e Mark ci scambiammo un'occhiata confusa.

-Che intendi?-

-Non credete che sia strano che sia così bravo ed abbia informazioni sul club di calcio nonostante non abbia mai giocato prima d'ora?-

-Intendi che sta mentendo?-

Jude scosse la testa.

-Per il momento non lo so... Devo saperne di più. Nei passaggi sembra effettivamente essere scarso.-

-Vero! Persino Ezra è più bravo di lui.-

-Sai che tipo di allenamento farai domani?-

-Sì. Voglio coinvolgere anche Ezra e Logan.-

-Sei sicuro?-

-Certamente! Siamo una squadra, no? Indipendentemente da chi è più bravo e chi meno.-

-E per lo schema titolare?-

-Per quello preferivo aspettare l'allenatore, ma... Una semplice formazione base potrebbe andare!-

-Un 4-4-2? Mi piace! Gioco in difesa?-

Per il resto del tragitto discutemmo della scuola finché io non dovetti separarmi e Jude se ne dovette andare con la macchina.

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Ezra's POV

Aprii la porta e chiamai a gran voce:

-Papà? Ci sei?-

Nessuna risposta. Attraversai il corridoio d'ingresso ed arrivai in salone. Stesa sul divano stava una persona che russava, con ancora addosso la divisa d'ufficio ed in mano stretta una ventiquattr'ore. Io sorrisi dolcemente.

-Papà?-

Lo scossi piano e lui sobbalzò.

-Eh? Uh? Oh, Ezra... Sei tornato. Abbracciami, figliolo.-

Senza replicare buttai lo zaino a terra e mi sedetti sul divano accanto a lui, abbracciandolo.

-Come è andato il primo giorno di scuola?-

-Benone! Anzi: ti ricordi cosa avevo detto ieri sull'entrare nella squadra di calcio?-

-Che desideravi giocare dopo quel tiro di Foster... Quindi?-

-Indovina chi è entrato?-

-Non ci credo! Bravissimo!-

E mi strinse ancora più forte.

-Come hai fatto? Ti hanno fatto fare un test?-

-No, anzi: siccome sono inesperto, Mark mi ha affiancato ad un esperto! Mi sono divertito un sacco!-

-Sono così fiero di te.-

E mi stampò un bacio sulla fronte.

-E ora si festeggia! Ti preparerò il tuo piatto preferito!-

-Yum... Ramen. Aspetta, ti aiuto a preparare!-

E ci dirigemmo in cucina lasciando le nostre borse sul divano.

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POV generale

Liz rientrò in casa e gettò lo zaino sul divano.

-Sei tornata! Io e tuo padre eravamo preoccupati!-

-Mi stavo allenando.-

E andò verso la sua camera. Sua madre la seguì.

-Aspetta, allenandoti? Dove?-

-A calcio, mamma... Gioco a calcio da quando avevo sei anni.-

-Ma pensavo che avessi smesso di giocare alle medie...-

-Beh, non è più così.-

Chiuse la porta dietro di sé. La madre esitò, ma poi si fece coraggio ed entrò. Sua figlia stava al buio a controllare i messaggi sul suo cellulare.

-Come è andata a scuola?-

-Le solite cose.-

-Cosa vuoi mangiare a cena?-

-Decidi tu.-

-Tesoro, sai che io e tuo padre vogliamo saperne di più su...-

-Esci dalla mia stanza, mamma.-

La donna fece per aggiungere qualcosa, ma poi rassegnata tornò dal marito.

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Eve's POV

-Sono a casa...-

E lasciai la mia borsa fuori dall'uscio. Nessuna risposta. Sospirai ed entrai. Mia madre stava seduta a leggere un documento dall'aria importante.

-Ho detto che sono a casa, mamma!-

-Ah. Ciao.-

Mi diressi verso la mia camera.

-I compiti?-

-Mamma: è il primo giorno di scuola! Non ci sono compiti.-

-Ci sono sempre compiti.-

Io respirai a fondo e sorrisi.

-Va bene, mamma, tu riposati però. Mi sa che hai lavorato un po' troppo oggi.-

E andai in camera chiudendo la porta senza aspettare risposta.

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Frederik's POV

Entrai ed andai dritto verso la mia stanza.

-Campione: li hai stesi tutti oggi?-

-Certo... Sono entrato nella squadra subito. Non ci crederai, ma è pieno di novellini. Ci sono anche due ragazze...-

-Ehi. Non cominciare. Anche le ragazze possono essere forti. Lo sai questo, vero?-

-Ugh... Non cominciamo a parlarne...-

-Quando io e tua madre ci siamo conosciuti, lei era la ciclista più brava che io avessi mai visto!-

-Non me ne può fregar di meno, papà! Fatto sta che sono in squadra ed ho l'impressione che sarò un titolare a tutti gli effetti.-

-Così ti voglio! Bravo!-

Andai in stanza, sperando che la cena fosse pronta. Stavo morendo di fame.

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Dan's POV

-E quindi l'ho bloccato e sono rimasti tutti sorpresi!-

-Bravo, tesoro della mamma! Hai sentito, Carl?-

-Come no... Bravissimo.-

Rispose mio padre fumando una pipa e leggendo un giornale.

-Vieni qui con la tua famiglia! Tuo figlio diventerà un grande calciatore! Ne sono sicura! E pensare che avevi quasi gettato la spugna...-

-Eheh... Ok, mamma, non c'è bisogno di ricordarmelo.-

-Vero. Ora sei un membro ufficiale di questa squadra.-

-E questa volta, sarà divertente! Almeno spero...-

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Gary's POV

Digitai il numero ed a rispondermi sentii la voce spazientita del nostro allenatore:

-Donovan. Di nuovo tu, che croce! Un no è un no.-

-Ti prego... Abbiamo bisogno di un allenatore.-

-Non sai neanche se riuscirai a trovare dei giocatori! Non esiste proprio...-

-Ma ho trovato dei giocatori! Ed hanno anche vinto il Football Frontier! Ti prego, abbiamo bisogno di un allenatore.-

-Ok... Aspetta che ci penso...-

Il suo tono sembrava sempre esasperato, ma almeno aveva detto che ci avrebbe pensato. Aspettai attaccato alla cornetta.

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POV generale

Il signore con i capelli biondi ricci poggiò il telefono ancora aperto sul tavolo all'ingresso, dirigendosi verso la cucina sbuffando. Una donna con i capelli un po' più scuri, ma sempre biondi, legati da un nastro rosso ed un paio di occhiali che incorniciavano i suoi occhi azzurri, si sistemava un braccialetto di perle chiedendo:

-Chi era?-

-Il vecchio Donovan. Attaccagli in faccia.-

Chiuse la porta, mentre la donna osservava il telefono, esitando. Poi lo prese e rispose:

-Sì, sono la sorella. Mi ha detto che ci ha ripensato.-

Il giorno dopo, gli studenti della C e della A stavano andando insieme verso la sede. Mark esclamò, stiracchiandosi:

-Finalmente sono finite le lezioni!-

Max rallentò per non farsi colpire dal capitano, fissandolo perplesso, mentre Nathan gli rispose:

-Lo dici solo perché vuoi allenarti.-

Axel pensò, con un sorriso:

"Il solito Mark..."

-Oggi ci alleneremo anche con Ezra e Logan... Non vedo l'ora!-

Sorridendo, esclamò, alzando in aria il braccio sinistro a pugno:

-Oggi sarà una bellissima giorna...-

Ma la frase non finì, perché venne colpito in faccia da un pallone da calcio. I suoi tre amici osservarono la scena sconvolti per poi vederlo cadere a terra. I due della C si piegarono per controllare come stesse.

-Mark, stai bene?-

Chiese Max, mentre Nathan sembrava sorpreso quanto confuso.

-Eccovi, finalmente.-

Fece una voce femminile che i ragazzi non riconobbero affatto. Mark si mise seduto, massaggiandosi la guancia colpita stringendo i denti, poi strinse anche i pugni e chiese, un po' irritato:

-Ehi! Di' un po', ma chi...-

Visto che si trattava di una ragazza, abbastanza alta con i capelli platinati con le punte un po' più scure ed un cerchio dorato su uno dei ciuffi ondulati ed occhi marroni, abbandonò la sua aria offesa e ne assunse una decisamente più perplessa, soprattutto dopo che lei chiese:

-Sei il capitano, vero?-

-Sì, al che la domanda sporge spontanea: chi sei tu?-



Nel prossimo episodio

Un misterioso ladro di palloni sta mettendo tutto in subbuglio, anche gli animi della squadra, e il coach scelto da Donovan cerca di farsi rispettare.

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