Capitolo 29- L'infiltrato fantasma

POV generale

Il suono di una sirena dell'ambulanza era l'unica cosa a disturbare il silenzio, mentre tutti i presenti erano quasi paralizzati. Victoria aveva le mani sulla bocca, mentre gli altri della B e della C erano immobili a fissare una scena da film. Erik, ansimando, stava reggendo Eve dalla maglietta. Piegato in avanti verso il baratro, la stava trattenendo con un braccio. La ragazza lo stava fissando, confusa e ancora in lacrime.

-Quando fai una prova di fiducia... Ti devi buttare verso chi ti deve prendere, non dall'altro lato.-

Le disse, con un tono estremamente nervoso, poi la tirò su e la rimise su terraferma. Eve cadde sul suolo, con lo sguardo ancora perso nel vuoto, mentre i suoi compagni ancora non avevano capito come reagire, tutti tranne Erik.

-Adesso vieni con noi alla sede. Hai molte cose da spiegare!-

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Axel's POV

Il telefono squillò a vuoto per la terza volta.

-Non risponde neanche Nathan.-

Annunciai, attaccando e mettendo il mio telefono in tasca insieme alle mie mani. Sabrina e Myrna fissavano Mark mentre faceva avanti e indietro per la stanza.

-Logan, ma quelli della tua classe hanno detto qualcosa?-

Lui scosse la testa.

-Li ho visti andare tutti via insieme. Pensavo che stessero venendo qui in anticipo, ma sembra di no.-

Steve digitava furiosamente sul suo cellulare.

-Posso sapere che ti prende?-

-Il telefono di Eve manda alla sua segreteria.-

Liz lo stava fissando.

-E questo è un problema perché?-

Chiese Myrna, confusa. Lui non le rispose.

-Senza Jude, non abbiamo i nuovi schemi.-

-Che facciamo, capitano?-

Dissero rispettivamente Archer ed Ezra. Mark stava ancora col telefono all'orecchio e mi aspettavo di vederlo chiudere, ma...

-Pronto?! Oh cielo, Bobby. Menomale che mi hai risposto... Siete tutti insieme? State bene?-

Una pausa lunga. Senza dire nient'altro, Mark mise il vivavoce.

-Stiamo arrivando alla sede.-

-Cosa vi ha trattenuto?-

Chiese Liz. Altra pausa. Il tono di Bobby era... Strano.

-È... Complicato. Vi spieghiamo tutto quando arriviamo.-

Ci squadrammo tutti.

-In che senso?-

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Bobby's POV

C'era un silenzio innaturale nella sede. Potevo sentire gli sguardi di tutti gli ignari verso di noi. Eve era seduta con le gambe piegate, con le ginocchia verso il petto e lo sguardo perso nel vuoto. Guardava dritto davanti a sé, ancora con le lacrime agli occhi.

-Allora... Di che si trattava? Perché siete tutti così silenziosi?-

Chiese Liz a Victoria. La vidi aprire la bocca, poi chiuderla e scuotere la testa, sull'orlo delle lacrime.

-Già. Se hai il coraggio, parla Eve!-

Strillò Erik.

-Erik, che ti prende? Calmati.-

Lo redarguì Axel con un'occhiataccia. Vista l'agitazione degli altri, mi staccai dal muro dove mi ero appoggiato con la schiena ed andai verso Erik, mettendogli una mano sulla spalla.

-Sta' calmo, Erik...-

-Sta' calmo?! Mi stai veramente credendo di stare calmo?!-

Si volse verso di me, il suo viso sfigurato dall'ira. Non l'avevo mai visto così arrabbiato... Ma quando lo guardai negli occhi... Staccai la mano e tornai al muro.

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POV generale

-Insomma? Adesso non hai voglia di parlare?-

Nessuno era abituato a vedere una persona calma come Erik così arrabbiata e forse fu per questo che nessuno interveniva.

-Vorresti spiegare anche al resto della squadra perché hai preso la decisione di buttarti dal DICIASSETTESIMO PIANO?!-

L'atmosfera, già tesa, divenne chiaramente schiacciante dopo quella frase e tutti i presenti, compresi coloro che erano assenti alla scena, puntarono gli occhi verso la ragazza, quasi con orrore. Eve sembrava totalmente in trance. Non si era mossa da quand'era entrata e, sebbene i suoi occhi erano puntati verso la porta, sembrava non vederla. Erik si spazientì ancora di più.

-Di' qualcosa!-

-Mi dispiace...-

Questa frase, con quel tono così basso e vuoto, sbollì immediatamente la rabbia dell'americano. Lo sguardo di Eve era puntato davanti a lei e stava ancora piangendo.

-Anche quando cerco di sollevarvi da un peso... Non faccio che causare problemi.-

I presenti si scambiarono delle occhiate inorridite o confuse, mentre la ragazza stringeva le ginocchia al petto, riprendendo a piangere.

-Mi dispiace... Non faccia altro che peggiorare le cose! Sono solo un peso per tutti! Mi dispiace... MI DISPIACE!-

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Liz' POV

E scoppiò a piangere. Vidi Erik rilassare il volto ed i muscoli, mentre noi eravamo completamente persi. Sabrina si mosse verso di lei, si piegò sulle sue ginocchia e l'abbracciò. La faccia di Eve dopo quell'abbraccio fu qualcosa di mai visto prima. Sembrava la prima volta che ne ricevesse uno, sebbene sapevo più che bene che non fosse così. Oppure lo era?

-Eve... Non dire assurdità. Tu non sei un peso per nessuno qui dentro!-

Commentò il capitano. Archer seguì subito dopo:

-Siamo più di una squadra... Siamo una famiglia.-

-Come hai anche solo potuto pensare che potessi essere d'intralcio? Tu sei nostra amica!-

-Se hai un problema, parlane con noi. Siamo qui per ascoltare.-

Intervennero anche Nathan ed Ezra. Eve passava con gli occhi da persona a persona mentre parlavano, e ad ogni frase le sue lacrime aumentarono, fino al punto che scoppiò di nuovo in singhiozzi, stringendo Sabrina. Nessuno parlò più per un bel po' di tempo.

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Mark's POV

Non seppi esattamente quanto passò prima che Eve riuscisse a calmarsi e dopo che Myrna le ebbe dato un po' d'acqua, era finalmente riuscita (a fatica) a spiegare a grandi linee cosa le passava per la testa. Ci raccontò di sua madre, dei problemi a casa e di come era troppo stanca per andare avanti. Ascoltammo tutti in religioso silenzio, anche se qualche reazione ci fu durante il racconto. Sabrina rimase accanto a lei per tutto il tempo, con una mano appoggiata sul suo ginocchio, come a rincuorarla.

-Quindi avevo ragione... Quei cerotti non erano per una tua caduta.-

Disse Erik, con la rabbia decisamente sbollita.

-È una cosa spaventosa... Perché non sei andata dalla polizia?-

Chiese Victoria. Anche lei aveva pianto un pochino durante il racconto...

-Pensavo... Che...-

Abbassò gli occhi.

-Non mi avrebbero... Mai creduto.-

Io avevo ripreso a fare avanti e indietro per la stanza.

-A che pensi, Mark?-

Mi chiese Axel.

-A stasera.-

-Che c'entra stasera?-

-Pensavo a cosa farà adesso. È fuori discussione lasciare che torni a casa sua...-

Jude teneva la mano sotto il mento prima di intervenire:

-Potrebbe venire a vivere da me.-

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Jude's POV

Eve alzò gli occhi dalla sua borraccia per chiedermi, con la voce incrinata:

-Davvero?-

Sabrina, accanto a lei, stava tenendo una mano sulle sue ginocchia come a rassicurarla, così sorrisi anch'io.

-Certo! È un po' che mio padre dice che la casa sembra vuota, e se aveva permesso a Celia di restare, non vedo perché no!-

-Ma è fantastico!-

Disse Mark, entusiasta almeno quanto me.

-Davvero faresti questo per me?-

-Naturalmente! Siamo amici.-

Lei mi fissò dritto negli occhi per un lungo istante prima di alzarsi di scatto e correre ad abbracciarmi.

-Woah!-

Anche se colto di sorpresa, sorrisi e ricambiai immediatamente.

-Allora è deciso.-

-Che sollievo... Mi sentirò più tranquillo sapendo che starà lontana da quella strega.-

Commentò Ezra. Accanto a lui, Bobby annuì energicamente, prima di tornare serio...

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Bobby's POV

Alla fine, niente allenamenti. Si era fatto tardi... Il sole stava tramontando. E poi, per dirla tutta, nessuno di noi aveva una voglia matta di allenarsi.

"Per tutto questo tempo... Io stavo accanto a lei in difesa. E non mi sono accorto di nulla. Pensavo che fintanto tenesse il suo sorriso, stesse bene. Sono stato così ingenuo... Come ho potuto non accorgermene subito?"

-Ciao, Shearer.-

Mi salutò un ragazzo di passaggio all'uscita di scuola.

-Ciao.-

Dopo un paio di passi, mi bloccai, riconoscendo la voce. Il sangue mi si gelò nelle vene mentre mi voltavo lentamente. Hershel mi stava sorridendo.

-Clyde? Che ci fai qui?-

Lui rise.

-Sono qui per fare visita ad un mio amico.-

Le labbra mi si seccarono. Mi salutò con la mano prima di darmi le spalle. Gli urlai appresso:

-Di che amico stai parlando?!-

Nessuna risposta. Presi a sudare. Che ci faceva lui qui? Che uno dei nostri fosse un... traditore?

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James' POV

-Pronto, Jude? Come sono andati i nuovi schemi?-

Le poggiai le pillole sul tavolo in modo che non se le scordasse.

-Come sarebbe a dire?-

Chiese, mentre prendevo le chiavi per andare a lavoro. Ci fu una lunghissima pausa, in cui il viso di mia sorella cambiò colore più volte. Esitai sulla porta.

-Capisco. Deve essere stata... Dura. Perché me lo stai dicendo tu?-

Un altro pausa lunga. Lei annuì e poi attaccò, prima di passarsi le mani sul viso e tra i capelli.

-Tutto bene?-

Lei mi guardò e annuì.

-Puoi andare, ho solo...-

Non finì la frase. Prese una pillola e nascose il suo viso nel bicchiere. Senza indagare oltre, aprii la porta ed uscii. Arrivai al supermercato in motorino e indossai il grembiule, mettendo la targhetta col mio nome. Trovai Barry già sul posto.

-Ohi. Che fai, mi precedi?-

-Sei tu che sei in ritardo.-

Guardò l'orologio da polso.

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Barry's POV

-Anzi... Più del solito.-

-Mi sono trattenuto con mia sorella.-

Sentii il mio viso infiammarsi e cominciai mettere le etichette sul latte, in un tentativo di nasconderlo.

-Capisco...-

Non lo stavo guardando, ma sapevo che mi stava fissando.

-Ultimamente, sembra molto stressata. Sarà per la semifinale...-

-Mio figlio mi ha comprato un incenso al gelsomino. Ed è... avanzato.-

Finalmente, mi girai per confrontarlo e mi stava squadrando perplesso.

-Funziona.-

-Siamo a posto, grazie.-

Replicò lui, prendendo una scatoletta di tonno. Io esitai prima di riprendere il mio lavoro.

-Ricevuto. Spero che stia bene...-

Vidi James squadrarmi con un'espressione indefinibile prima di riprendere a lavorare.

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Bobby's POV

Mentre stavo camminando verso scuola, con quel tarlo che ancora mi rodeva, sentii dei passi avvicinarsi.

-Ciao, Bobby.-

-Eh?-

Mi girai.

-Oh. Ciao Jude.-

Stava camminando con dei fogli in mano ed un libro. Sembrava assorto nella sua lettura, eppure stava camminando come se niente fosse.

-Cosa sono quelli?-

-Mio padre ha detto che se vogliamo che Eve resti, dobbiamo prima riuscire a togliere la patria potestà alla madre. Teoricamente, lei non l'ha mai acquisita, ma sono sicuro che non la mollerà così facilmente.-

-Ma sua madre la odia. Perché mai dovrebbe fare storie?-

Lui mi rispose, voltando una pagina:

-Immagina di essere una donna sulla quarantina con un lavoro ed una figlia. La figlia scompare. I suoi colleghi si faranno delle domande, non pensi? C'è in gioco la sua reputazione e credibilità. Può darsi che perdere Eve non le importi, ma perdere la faccia sicuramente sì. Senza contare che se la gente sapesse quello che ha fatto, finirebbe in prigione.-

-Giustamente. Ma il libro?-

-Sto studiando il processo. Papà è molto impegnato, quindi studierò io tutte le procedure burocratiche.-

Mi sovvenne.

-Ma Eve?-

-Sta venendo con la macchina. Non le andava di camminare.-

Annuii, ancora distratto dal pensiero di Hershel. Senza levare gli occhi dai suoi fogli, mi chiese:

-Tutto bene?-

Io non seppi cosa fare e sospirai.

-Ho incontrato Hershel ieri.-

Lo vidi con la coda dell'occhio mentre levava lo sguardo.

-Che ti ha detto?-

-Ha detto di essere alla Oaks per incontrare un suo amico...-

Chiuse il libro.

-Temo che... Uno della nostra squadra potrebbe...-

-Essere in combutta.-

Annuii. Lui rifletté.

-Dobbiamo dirlo a Mark...-

-NO!-

Sembrò sorpreso da questa mia reazione. Cercai di rilassarmi.

-Non so se voglio dirlo a Mark dato il mio... Passato.-

Lui mi squadrò, quasi confuso, e poi vidi le sue soppracciglia rilassarsi.

-Bobby: hai paura che incolpino te?-

Non risposi.

-È ridicolo, Bobby. Nessuno penserebbe mai...-

-Ti prego. Teniamolo un segreto. Investigheremo insieme. Senza bisogno di aiuto.-

E lì lo guardai negli occhi, per assicurargli che non stavo scherzando. Lui rimase incantato per un attimo e poi si mise il libro sotto l'ascella.

-Ok.-

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Steve's POV

Jude spostò l'ultimo magnete e disse:

-Infine Max dovrà fare un passaggio filtrante. Tutto chiaro?-

Annuimmo in coro, mentre l'allenatrice batté le mani.

-Cominciamo con le basi. Questa tattica ci serve per la loro difesa, ma prima concentriamoci sulla nostra di difesa.-

-Andiamo, allora!-

Esclamò Mark, elettrizzato.

-Un attimo. Eve: te la senti di allenarti oggi? Puoi anche stare in panchina, sai?-

Dissi io. La vidi scuotere la testa e sorridere.

-Sto bene, davvero! Giocare a calcio mi farà solo stare meglio.-

Annuii, poco convinto. Mentre gli altri uscirono, io restai con Jude, che stava cancellando alla lavagna.

-Cosa?-

Non risposi.

-Andiamo, non guardarmi in quel modo. Allenarsi è una sua decisione.-

-Anche buttarsi è stata una sua decisione.-

Lui mi fissò, con le mani sui fianchi.

-So cosa pensi di me. Ma l'unica cosa da fare ora è questa. Lasciarla in pace.-

-Se lo dici tu...-

E mi alzai, per raggiungere gli altri.

-E comunque perché ti interessa così tanto?-

Mi bloccai, incavando la testa tra le spalle.

-Aah... Ehm. Devo andare.-

Ed andai sul campo.

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Liz' POV

Acchiappai la palla al volo e la condussi fino a centrocampo.

-Rapido giro!-

Cercai di bloccarmi e di cambiare direzione in fretta, ma inciampai sulla palla.

-Woah!-

Guardai il responsabile della mia caduta quasi potessi dargli fuoco.

-Stupide gambe corte...-

-Va tutto bene?-

Chiese Erik. Io annuii e mi rialzai.

-Forse è un po' troppo fare questo repentino cambio direzione.-

-Ce la posso fare. Continuiamo ad allenarci.-

Nathan lo fece senza problemi, Eve quasi perse l'equilibrio e Bobby ci mise decisamente troppo a rigirarsi.

-D'accordo. Cerchiamo di allenarci negli uno-due adesso.-

E cominciammo a tirare in porta, mentre Erik ci faceva da sponda sul secondo palo. A difendere andavamo a turno. Non era affatto semplice superare i miei compagni... Erik sembrava molto contento dei risultati.

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Max's POV

-Ne arriva un'altra!-

Esclamò Byron, alzando la palla e calciandola. Mark corse da dietro di noi e cercò di pararla, ma la palla quasi lo beccò in faccia e si abbassò urlando.

-Andiamo, Mark, dobbiamo evitare che succeda quello che ci è costato il vantaggio contro la Bullseye.-

Mark sbuffò, seduto a gambe incrociate.

-È difficile passare dalla difesa in porta!-

-Per non parlare dell'attacco...-

Dissi io.

-Vuoi provare a tirare tu?-

Chiese Axel a Jude. Lui annuì. Mark si rimise in posizione e dopo il tiro, Mark pensò bene di raggiungere la palla correndo spalle alla palla, e venne colpito alla nuca.

-Ahio...-

Era finito faccia a terra.

-Capitano?-

Chiamò Steve. Mark si volse, massaggiandosi la nuca dolorante.

-Ahi ahi ahi...-

Ezra sospirò.

-Forse è meglio lasciare che il capitano resti tra i due pali.-

-Ci potrà sempre servire il suo aiuto in attacco. Deve abituarsi a tornare in porta o la difesa si troverà senza mezzi.-

Ezra alzò le spalle.

-Adesso tiro io.-

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Jeanne's POV

Passarono due giorni. Tenevo un occhio su Owlreed quasi sempre, ma sembrava davvero in stato di miglioramento. In più, tutti i suoi compagni la aiutavano e la incoraggiavano. Sentivo che sarebbe andato tutto bene. Mark superò il tiro di Axel e si girò in tempo per respingere il pallone con un pugno.

-Ottimo lavoro. Ora cominciamo con i tiri speciali.-

Il sorriso di Evans mutò immediatamente.

-Che cosa?-

-Pensi che i nostri avversari tireranno senza usare tecniche micidiali?-

Osservò Jude. Mark sospirò, esasperato.

-Abituati.-

Il primo a tirare fu Carson.

-Rosa dei venti!-

Appena il portiere si trovò a confrontare il tiro, lo beccò in pieno.

-Mark!-

Urlò Grim. Evans si rialzò, un po' barcollante.

-Sto bene... Tiratene un altro.-

Intanto, i difensori facevano degli scatti e Carter era molto indietro, ma vedevo dalla sua espressione che si stava impegnando al massimo.

-Vinceremo anche la semifinale.-

Le due manager si volsero verso di me.

-È la prima volta che la sento così motivata, allenatrice.-

Commentò Myrna sorridendo.

-Dobbiamo solo crederci di più.-

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Bobby's POV

Il signor Hillman ci accolse calorosamente mentre entravamo per mangiare.

-È la prima volta che entri qui dentro?-

Chiese Mark a Logan. Lui percorse il ristorante con gli occhi.

-Sì.-

-Il cibo del signor Hillman è delizioso! Cosa vuoi?-

Ci sedemmo. Erik ordinò subito mentre io davo un'occhiata al menù.

-Bobby!-

Sentii la voce di Jude sussurrarmi. Lo vidi puntare fuori la porta e mi volsi. Anche da dietro le tendine, riconobbi Hershel che stava fuori. Mi alzai.

-Già pronto per ordinare, Bobby? Hai a malapena dato un'occhiata al menù.-

-Sì, Erik... Vado un attimo fuori che mi chiamano al cellulare.-

Dalla mia tasca, digitai un numero mentre il mio migliore amico mi squadrava perplesso ed uscii. Hershel se ne stava andando, ma camminava troppo lentamente. Lo vidi svoltare ed imboccare una via, così lo seguii, mettendomi il telefono il tasca.

-Hershel!-

Lui si fermò. Mi guardò, con il suo sorrisetto.

-Che coincidenza, Shearer. Non sapevo fossi da queste parti anche tu... Il mio amico ha detto di vederci qui in giro e sono un po' in anticipo.-

Marcò quelle ultime parole, quasi fischiandole.

-Chi è il tuo amico?-

-Informazione privata, amico.-

-Io non sono tuo amico.-

-Eri con i tuoi compagni là dentro, no? Mi chiedo cosa penserebbero di te se sapessero che sei qui fuori a parlare con il capitano della finalista...-

Strinsi i denti.

-Visto il tuo... Passato.-

Il mio cervello andò in panne.

-Tu come... Fai a saperlo?-

Lui ridacchiò.

-Il mio amico mi ha detto TUTTO sul vostro conto. So che Carson va al negozio di manga quando può, so che Evans ha una postazione di allenamento alla Steel Tower e so che la vostra amica Vanguard si vede in segreto con un ragazzo delle squadre avversarie.-

Tutte quelle cose tranne l'ultima erano informazioni che solo qualcuno della nostra squadra o della Raimon sapeva. Cominciai ad avere paura e indietreggiai.

-Cosa fai? Hai paura che se ti vedono con me, sarai cacciato dalla tua squadruccia a calci?-

-Tu non mi fai paura, Clyde!-

Dissi, con un tono decisamente troppo alto. Lui alzò le spalle.

-Oh beh. Devo andare. Invece di seguire sempre me, dovresti tenere d'occhio il vostro giocatore più importante.-

E camminò nella mia direzione.

-Più importante?-

-Senza di loro sareste spacciati.-

E detto questo, mi superò e svoltò l'angolo. Avevo voglia di seguirlo, ma...

-Hai sentito, Jude?-

-Assolutamente tutto.-

Rispose la sua voce gracchiante dal mio cellulare, che avevo messo in viva voce.

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Jude's POV

Avevo registrato la telefonata, poi spensi ed uscii dal bagno.

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"È qualcuno che stava con noi al ristorante. Se ha detto di incontrarsi là intorno..."

"Chi è che se n'è andato prima?"

"Logan e Axel. Entrambi hanno detto di aver da fare con i propri fratellini più piccoli."

Alzai gli occhi dal cellulare per controllare Eve. Stava qualche passo avanti a noi. Tornai a messaggiare.

"Invece di concentrarci su questo dettaglio, pensiamo al bersaglio di Hershel."

"Difficile a dirsi. Nessuno in squadra nostra è importante. Almeno, non più degli altri."

"Bisogna cercare di mettersi nei panni di Clyde e capire chi per lui è fondamentale alla nostra squadra."

-State entrambi appiccicati al cellulare... A chi state scrivendo?-

Spensi il cellulare e lo misi in tasca.

-Papà.-

-Mamma.-

Lei annuì e tornò a guardare davanti a sé. Io e Bobby ci scambiammo un'occhiata. Ognuno di noi ne avrebbe seguito uno.

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Ezra's POV

-Prendi!-

Logan mancò il pallone. Io gli dissi:

-Pazienza! Se posso darti un consiglio, non aspettare la palla fermo.-

Lui mi scrutò con i suoi occhi impassibili prima di andare a riprendere la palla. Io alzai le spalle.

"Si sta solo riabituando."

Erik si unì a noi.

-Facciamo una cosa divertente. Adesso anche la difesa si unisce.-

-Tutti a tirare contro di me?-

Commentò il capitano, entusiasta.

-Più o meno. Loro saranno il passaggio. Dovrai capire chi tira, sia gli attaccanti con le tecnica micidiale sia i difensori. Scegli bene da che parte girarti.-

Mark sospirò, si diede un paio di schiaffi dolci sulle guance e disse:

-Sono pronto!-

Prima coppia, io e Liz. Mark partì per tornare in porta mentre noi avanzavamo. Lei annuì così fece uno scatto. Il capitano si girò verso di noi e bloccò la corsa guardando chi aveva la palla, ma appena passò a me, tirai.

-Stella cadente.-

Non fece in tempo a voltarsi che entrò.

-Dannazione.-

-Riproviamo.-

Toccò ad Eve e Logan. La ragazza era decisamente migliorata nei passaggi, anche se il modo in cui avanzava era abbastanza lento. La passò e Logan si trovò in posizione ottimale per tirare, ma la palla superò la traversa.

-Fuori.-

Eve si complimentò comunque:

-Di poco!-

Lui non replicò e tornò in fila.

-Anche se Logan è tornato, sembra proprio che non si stia impegnando.-

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Byron's POV

Jude annuì, sovrappensiero.

-Hai ragione.-

-Logan si sta solo riabituando al nostro ritmo.-

Lo difese Ezra. Nathan annuì poco convinto.

-Quasi come se stesse giocando male apposta...-

-Suvvia, non farebbe mai una cosa del genere. Credo.-

Victoria rifletté.

-A dirla tutta, io non lo conosco molto bene. Che tipo è?-

-Basta distrarsi.-

Intimò Axel. Io chiamai al passaggio e fummo io e Archer a partire.

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Bobby's POV

-Logan è tornato in squadra da poco e mi sono sempre chiesto perché giocasse male di proposito...-

Io riflettei.

-Pensi sia lui?-

-Mi fido di Axel. E vorrei fidarmi anche di Logan, ma per dirla tutta... Ci ha lasciati e poi è tornato. Liz e Max non l'hanno mai davvero perdonato ed hanno entrambi molto fiuto per queste cose.-

Controllai ancora la finestra degli spogliatogli, per assicurarmi che fossero tutti ancora dentro a cambiarsi senza ascoltarci.

-Io invece stavo pensando a quello che potrebbe pensare Hershel riguardo a noi.-

Jude mi lasciò parlare.

-Lui è un attaccante. Mi dà da pensare che forse pensa che il giocatore più fondamentale è colui che ha segnato più goal. E indovina chi è...-

Jude sussultò.

-Axel!-

-Dobbiamo avvisarlo...-

-È già andato via!-

Mi staccai dal muro della sede.

-Lo acchiappo io e glielo dico! Tu resta con Logan e tienilo d'occhio.-

Cominciai a correre, cercando di ricordarmi a mente dove stava la sua casa. Lo cercai con gli occhi: uno come lui non passava di certo inosservato...

.

Axel's POV

Camminavo tranquillamente verso casa mia. Il cielo stava già tramontando. Era strano che non ci fosse nessuno in giro. Questa strada, di solito, era piena di gente. Sentii un rumore metallico sopra di me e non feci in tempo ad alzare gli occhi che sentii qualcuno chiamarmi.

-ATTENTO, AXEL!-

Mi volsi per vedere Bobby che mi buttò a terra con una gomitata. Appena mi rimisi seduto, con un po' di dolore al petto, pensai di chiedergli infuriato che gli prendesse, prima di vedere due travi d'acciaio schiantarsi dove stavamo prima. Sentii il mio corpo irrigidirsi di paura, ricordandomi all'istante della finale delle regionali del Football Frontier. Bobby stava ansimando, aveva probabilmente corso per raggiungermi.

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Bobby's POV

Avevo il fiatone. Era stata un'impresa raggiungerlo. Fissai le travi terrorizzato. Se non fossi arrivato in tempo... Era davvero a questo a cui Hershel puntava?

-Ti sei fatto male?-

Axel, con gli occhi sgranati dalla paura, scosse la testa meccanicamente. Guardai verso l'alto: una delle gru che stava lavorando ad un palazzo aveva lasciato cadere quelle travi. Per caso? Ovvio che no.

-Hershel! So che sei qui! Vieni fuori e fatti avanti!-

Sentii qualcuno applaudire.

-Shearer. Che intervento pronto... Pensavo che avresti fatto ritardo.-

-Sei fuori, Clyde? Avresti potuto ucciderlo! Sei un fan di Ray Dark?-

Lui si fissò le unghie appoggiato ad una delle piccole colonne sulla strada.

-Chi? Quel pover'uomo che per colpa di David Evans non ha potuto giocare in nazionale? Perché mai dovrei?-

Il suo sorriso mi stava dando sui nervi. Con la coda dell'occhio, vidi che Axel si era finalmente alzato.

-Uccidere qualcuno va ben oltre... Avevo calcolato la traiettoria, un paio di mesi di ospedale e sarebbe stato come nuovo.-

-Sei un pazzo.-

-Me lo dicono spesso... Ma tutti i migliori erano pazzi.-

E rise di nuovo.

-È inutile continuare a fare il gradasso. Hai fallito! Dirmi del tuo amico è stata una mossa idiota...-

Potevo vedere che Axel era piuttosto confuso dal nostro scambio, mentre Hershel ancora mi fissava con quel suo fare beffardo veramente irritante.

-Hai ragione. Sei riuscito a sventare il mio piano, complimenti. Eppure...-

Si appoggiò ancora di più.

-Perché sto ancora sorridendo?-

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Axel's POV

Sentii il tempo fermarsi intorno a me.

-Che cosa?-

-Ihihih... Oh eri così impegnato a tenere d'occhio me ed hai detto al tuo amico Jude di controllare Trevors, no?-

Lui scosse la testa.

-Non ci ho mai parlato. È un bravo ragazzo?-

-Tu non hai nessun amico nella Oaks...-

-Oh ohoh... Shearer. È stato così semplice convincerti. Uno come te, mi avrebbe creduto facilmente. Credi davvero che se avessi incontrato Sharp nel corridoio quella sera, glielo avrei detto?-

Non seguivo bene tutto, ma sembrava proprio che Hershel stava vincendo. Qualsiasi cosa fosse...

-Ed io ci sono cascato...-

-Se il tuo bersaglio non ero io, allora chi?-

Chiesi, un po' spaventato.

-Beh... Blaze è qui con noi, e l'ignaro Trevors è pedinato da Sharp... Ma mi chiedo chi è che sta tenendo d'occhio il vostro capitano.-

"No. Non Mark! È uno scherzo..."

-Come ti sei permesso...-

-Bobby!-

Lui si volse.

-Vuoi stare qui a discutere con lui o vogliamo andare a salvare Mark finché siamo in tempo?-

Bobby si volse di nuovo per affrontare lo sguardo di Hershel, che sorrideva tranquillamente.

-Andiamo.-

E cominciammo a correre.

-Correte pure. È troppo tardi.-

.

Nathan's POV

-Attenti a dove andate!-

Ignorai i richiami della gente per strada e arrivai all'incrocio, bloccando la palla.

-E ancora una volta, Swift batte Evans.-

Mark mi raggiunse boccheggiando.

-Non riesco a starti dietro... Potresti andare in po' più piano?-

-Abbiamo deciso di fare questo allenamento proprio per aiutarti a diventare più veloce. Se lo facessi, non miglioreresti.-

Lui si stiracchiò.

-Ok, ma dopo l'allenamento sono stanco morto.-

-Senti come si lamenta.-

Scherzai. Lui scosse la testa e poi disse:

-Ti dò ragione. Devo diventare più veloce. Quindi...-

Cominciò a correre.

-Ho bisogno di un vantaggio di almeno dieci secondi!-

Io ridacchiai e mi preparai ad inseguirlo, con la palla sotto l'ascella.

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Jude's POV

-Che ne pensi del tempo di oggi?-

Logan annuì. Ok, era ovvio che non mi stesse ascoltando.

-Mi devi davvero fare compagnia?-

-Sto aspettando Eve, quindi...-

Il mio telefono squillò. Appena vidi che era il numero di Bobby, risposi:

-Sono in posizione.-

-Abbiamo preso un granchio!-

Stava correndo.

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Bobby's POV

-Mh?-

-Logan è innocente! Hershel ci ha ingannato, il traditore era un mito!-

Axel mi stava a pochi centimetri di distanza.

-Sei con Axel?-

-Hershel stava puntando a Mark!-

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Jude's POV

Il mio cuore saltò un battito.

-Arrivo.-

Ed attaccai immediatamente.

-Logan, devo andare. Aspetta Eve per me.-

-Un attimo... Cos?-

Non gli lasciai finire la frase e corsi per raggiungere Mark e Nathan. Erano usciti dallo spogliatoio più o meno cinque minuti prima, quindi erano alla svolta per arrivare alla via di casa di Nathan.

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Nathan's POV

Mentre stavo per partire a seguirlo, il movimento in cima al palazzo davanti attirò la mia attenzione. E quando vidi qualcuno far cadere delle travi, la loro traiettoria mi fece subito rabbrividire.

-Mark!-

Lo vidi alzare lo sguardo, mentre mi sentivo le gambe pesanti. Volevo scattare, ma piuttosto calciai il pallone con tutta la mia potenza, colpendo una delle travi mentre un nuvolone di polvere copriva il mio amico. Il rumore assordante del metallo che colpiva il suolo mi martellò le orecchie mentre la nube di polvere sollevata dall'impatto mi bruciava agli occhi, che si rifiutavano di chiudersi dall'orrore.

-Mark?-

Sentii un gemito.

-MARK!-

Senza ascoltare una donna che continuava a dirmi di stare calmo, mi buttai nella nube e, tossendo, cercai il mio amico con gli occhi. Dopo un altro interminabile secondo, lo vidi. Era a terra ed una delle due gambe era piegata in modo innaturale.

-Mark...-

-Che sta aspettando?! Chiami un'ambulanza!-

Questa era la voce di Axel. Bobby e Jude mi raggiunsero.

-Mark? Va tutto bene?-

-Rispondici, Mark.-

L'unica cosa che vedevo era quella maledetta trave che l'aveva colpito.









Nel prossimo episodio

Consci che Mark non potrà giocare la semifinale, la squadra deve ingegnarsi per trovare un nuovo portiere in tempo record e seguire gli ordini di un nuovo capitano.

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