Capitolo 19- Discordanze

Hershel's POV

-Ha ora inizio la partita tra Mary Times Memorial e Manticore! Ricordiamoci che, per la Manticore, un pareggio basterebbe per rimanere in gioco e, in caso di sconfitta, sarà eliminata solo se la disparità di reti è uguale o superiore a tre. Avendo perso l'ultima partita, la Mary Times Memorial, invece, non si può permettere il lusso di pareggiare.-

Ascoltai Francis dire tutto questo mentre tenevo gli occhi fissi sul loro difensore centrale.

-Hurley Kane... Il raccomandato per eccellenza! Abbiamo la stessa età, e lui si è goduto i riflettori solo perché era amico di Mark Evans...-

-Capitano.-

Mi volsi verso Micah.

-Qual è lo schema che seguiremo?-

-Lo stesso che abbiamo usato con la Oaks.-

Micah e Fernando si scambiarono un'occhiata preoccupata.

-Lo stesso? Ma, capitano, con il dovuto rispetto... Ti sei beccato un giallo. Magari è meglio...-

-Non voglio sentire discussioni!-

-E l'allenatore? È d'accordo?-

Sorrisi.

-Certo che lo è! Qui non si tratta solo di vincere! Quell'Hurley Kane non la passerà liscia!-

-Ai vostri ordini!-

Fece Fernando, serio. Micah mi fissò, sull'incerto, e poi bisbigliò a Nerris qualcosa che non mi sarei mai aspettato:

-Ma è davvero necessario?-

-Tanto li prendiamo solo a pallonate. Non è fallo.-

E brava Nerris. Sapevo che avresti capito.

-Coraggio, ragazzi! Vendichiamo Mark e gli altri!-

Urlò il surfista, atteggiandosi da capitano. Io sogghignai.

-La festa comincia.-

.

Nathan's POV

-Finalmente siamo tornati tutti in forma ed in condizione di giocare!-

Esclamò Mark.

-Sì, ma io ci andrei piano fossi in Eve...-

-Non ti preoccupare, Bobby! Il dottor Blaze ha detto che finché non prendo altri colpi dovrei star bene.-

-È proprio questo il problema... È possibile che in torneo ci siano altre squadre come la Manticore.-

-Non è il nostro caso, Nathan.-

Io aggrottai le sopracciglia.

-Che vuoi dire? Conosci già i nostri avversari?-

-Eh già. Tenetevi forte, ecco la loro formazione.-

Ezra sussurrò ad Axel:

-Sa la loro formazione prima del nome della squadra?-

-Mark dà davvero poca importanza a cose come i nomi.-

-È per questo che i suoi voti sono così bassi?-

Axel sospirò, trattenendosi dal ridere.

-Possibile.-

.

POV generale

-Un attimo... Ma quell'attaccante...-

-Ed anche gli altri due attaccanti...-

-Che mi dite di quel centrocampista?-

Dissero in ordine Ezra, Byron ed Erik. Eve e Liz sembravano non capire.

-Ma di che state parlando?-

-Come sarebbe a dire? Non lo riconoscete? Il loro attaccante di punta è Xavier Foster!-

Myrna e Sabrina si scambiarono un'occhiata perplessa.

-Come fate a non conoscerlo? È stato grazie ad un suo tiro se mi sono innamorato del gioco del calcio. Era la partita contro i Cavalieri della Regina, e Axel ha...-

-Preferito crossare piuttosto che tirare direttamente. Me lo ricordo, quel goal.-

Si intromise Axel.

-Questo vuol dire che ce la vedremo di nuovo con la Alius Academy?-

Chiese Jude.

-Indovinato!-

-E come fai a dire che non finirà come con la Manticore?-

-Accidenti... Che prevenuto che sei...-

Commentò Victoria, inacidita dal commento di Steve.

-Credimi. Sono cambiati. E sono certo che ci offriranno una sfida degna di questo nome!-

La porta della sede si aprì e ad entrare fu l'allenatrice.

-Signora Jeanne. Che sorpresa... Oggi è in ritardo.-

Disse Myrna, ma si pentì appena Knight alzò lo sguardo: aveva gli occhi spenti, era pallida ed anche sudata, una chiazza di vapore si era formato sui suoi occhiali. Era facile intuire che avesse corso. La sua espressione era un misto tra spaventata e stanca. Axel si raddrizzò sulla sedia, improvvisamente preoccupato.

-Allenatrice? Qualcosa non va?-

-Avete visto la partita di questa mattina?-

Scossero tutti la testa.

-La Manticore ha vinto per 15 a 0.-

Ci fu un sussulto generale.

-Quindici... A zero? Nemmeno noi siamo stati umiliati così tanto.-

-Non si sono trattenuti neanche nel primo tempo...-

-Questo significa... Che hanno di nuovo giocato pesante?-

Chiese Max, quasi spaventato. L'allenatrice annuì, muovendo poco il capo. Steve strinse i pugni, poi prese un bel respiro e sorrise.

-Beh, significa che dovremo lavorare tre volte più duro. Ho ragione, capitano?-

Mark sembrò preso in contropiede da quell'entusiasmo, ma annuì con vigore. Eve si alzò per prima.

-E allora forza! Non vedo l'ora di tornare a giocare!-

-Ferma... Non fare pazzie!-

Le strillò dietro Liz, seguendola. Byron guardava fisso Steve, senza dire nulla.

.

-Spettacolo pirotecnico!-

La mirò proprio all'angolino e Mark non riuscì a prenderla.

-Ottima azione.-

-Axel: tu sei stato un compagno di squadra di Xavier. Secondo te, questo tiro lo impressionerà?-

Axel guardò Ezra negli occhi: gli brillavano e sembrava come un bambino che aspettava un dolcetto.

-Per te è davvero così importante fare bella figura con lui?-

-Affermativo!-

Il bomber di fuoco sorrise, e gli scompigliò i capelli.

-Finché giochi come sai, andrà tutto bene.-

Più in là, si esercitavano con le azioni.

-Prendi, Steve.-

Il numero 6 accolse il passaggio di Erik e si trovò davanti Byron. Tentò di dribblarlo, ma questi gli rubò il pallone.

-Passala a Nathan sulla fascia!-

Prima di farlo, Byron si volse per guardare la reazione di Steve. Lui aveva i pugni stretti, ma poi scosse la testa e sorrise.

-Mi serve una tecnica di dribbling.-

Byron sbuffò tra i denti e la passò a Nathan. Lui arrancava un pochettino, ma la sua caviglia era praticamente guarita.

-Non mi sfuggi!-

Eve entrò in scivolata e gliela prese.

-È bello vedere che Eve si sia ripresa del tutto.-

-Che sollievo... E guarda come sorride! Si comporta proprio come se questa pausa non fosse mai avvenuta.-

Liz le tolse subito la palla, approfittando della sua incertezza e tirò, segnando.

-Ancora non so bene cosa farci, con il pallone...-

Erik le diede una pacca.

-Non ti preoccupare. Stai facendo un montone di progressi.-

Bobby annuì ed Eve sorrise.

-Dobbiamo arrivare pronti sul piano difensivo. Tutti e tre i loro attaccanti sono formidabili.-

-Tu li conosci, Jude?-

Byron si intromise:

-Claude e Bryce erano miei compagni di squadra nella rappresentativa coreana.-

-Ah. In effetti il tuo accento mi pareva un po' strano...-

Il ragazzo ignorò il commento di Liz.

-Fatto sta che vi voglio tutti in forma. Quindi forza!-

-Sì!-

Risposero in coro tutti mentre Max e Byron andavano ad allenarsi con le due punte.

.

Jonathan's POV

Camminavo. Con la borsa che mi colpiva regolarmente il fianco per via della mia andatura sbandata. Nelle orecchie avevo una canzone forte, ma non la stavo davvero ascoltando. Ripensavo a quella mattina, alla partita, e soprattutto a dopo la partita, quando ero stato invaso da quello spiacevole senso di vuoto.

.

(Qualche ora prima)

La partita si era conclusa quindici a zero, cinque dei quali erano miei goal. Eppure... Mi sciacquai la faccia nei bagni comuni e lasciai che le gocce mi percorressero le guance. Mi guardai allo specchio, senza riuscire a riconoscermi, e venni riscosso dai miei pensieri vedendo nel riflesso un movimento. Era la porta che si apriva e riuscii a riconoscere chi stava entrando, anche se non sapevo chi lo stesse seguendo. Mi girai e dissi:

-Guarda un po' chi c'è... Il nuovo capitano. Che sorpresa.-

.

Neil's POV

-E quello chi è? Un tuo amico?-

-Abbiamo visto le tue partite. Sia questa che quella precedente.-

-Il che non risponde alla mia domanda.-

Ostentò Jonathan. Feci per dire qualcosa, ma Falco mi precedette:

-Steve Eagle. Falco, per gli amici.-

-Che ci fate qui?-

Mi ci volle qualche secondo per riordinare le parole nella mia testa e tutto ciò che mi uscì fu:

-Jonathan: perché?-

Lui sbuffò e si volse di nuovo verso lo specchio.

-Non c'era nessun motivo di farlo. La vostra è violenza gratuita.-

-Che cosa vuoi che ti dica? Se la sono andata a cercare.-

-Se la sono andata a... Ma ti senti? Non sei più il Jonathan Seller con cui avevo il piacere di giocare!-

-Ovvio che non capisci. Tu e Thomas non potrete mai capire... A che punto si senta inutile la gente come me.-

Strinse la presa sul lavabo.

-Nonostante tutti i miei sforzi, Feldt non aveva occhi che per te. Eri tu il cannoniere... Ed io? Io esistevo! Io volevo che il mondo mi notasse! E quando sei stato preso nella Neo Japan, io...-

Si fissò il palmo, prima di chiudere la mano a pugno.

-Il nostro capitano ha dato a noi tutti una chance. La possibilità di uscire dallo sfondo e di farci notare! Non vale solo per me. Ma anche per Micah, per Fernando, e per tutti gli altri!-

-E quindi credi che sia questo il modo per farlo? Non è nella nostra programmazione di ferire degli...-

-Finiscila!-

Mi spaventai: si era voltato a guardarmi con una sguardo terrificante. Non sembrava più lui...

-Se questo è ciò che serve per essere notati, sono pronto a farlo!-

-E come ti senti?-

Io ero l'ultimo che si sarebbe aspettato di sentir parlare Falco.

-Ti senti soddisfatto di quello che hai fatto? Ora il mondo sa che sei un attaccante poderoso, ma per colpa tua delle persone potrebbero essere finire in ospedale. Come ci si sente?-

Jonathan non seppe replicare. Vidi il suo sguardo vacillare.

-Credimi. So come ti senti. E lo sanno miliardi di altri giocatori. Ma sei davvero sicuro di volere questo nella tua carriera?-

Mi ripresi ed anche io mi intromisi:

-Falco ha ragione. Anche noi siamo stati messi da parte, ma l'invida non è mai una buona cosa. E la vendetta non serve a nulla.-

.

Jonathan's POV

(Tempo presente)

Arrivai al campo di allenamento e la prima cosa che disse il capitano fu:

-Sei in ritardo.-

Io annuii e poggiai il mio zaino. Hershel sembrò stizzito dalla mia nonchalance.

-Sai cosa succede quando si arriva in ritardo?-

-Mi dispiace, ok?-

-Capitano... Si è scusato.-

-Non ti azzardare a dirmi cosa fare, Micah!-

Il difensore tacque, facendo qualche passo indietro.

-Dov'è l'allenatore?-

-Non viene.-

-Perché?-

Micah sembrava confuso quanto me.

-Questi non sono affari tuoi. Alleniamoci, forza.-

Seguii gli ordini, con in testa solo le frasi che mi avevano detto quei due.

.

Jordan's POV

Mi avvicinai a Xavier con il mio vassoio e chiesi:

-Hai idea di dove si sia cacciata Nial?-

-Perché? Non avete finito di sbaciucchiarvi poco fa?-

Arrossii di botto.

-Che?! NO! MA COME VI SALTA IN MENTE?!-

Claude si mise a ridacchiare, seguito a ruota da Bryce.

-L'ho vista uscire poco fa. Lo sai com'è fatta, no?-

-Ah, accidenti...-

Lasciai perdere il vassoio e mi fiondai fuori dalla porta, sentendo la voce di Bryce che mi urlava:

-Almeno prendetevi una stanza!-

Girai per tutto il giardino, chiamando a gran voce.

-Nial? Nial? Uh?-

La vidi seduta accanto al cancello, che fissava fuori dalle sbarre. Come se fosse un gesto automatico, mi sedetti accanto a lei.

-Ti ricordi quando eravamo piccoli ed io mi sedevo qui?-

-Mi ricordo solo di quanto sembrassi ridicola...-

.

(Dieci anni prima)

-Ridammelo!-

-Come sarebbe a dire? Questo giocattolo è per dei bambini grandi! Tu sei solo una femminuccia!-

I miei occhi presero a lacrimare.

-Una femminuccia?-

-Sì! Porti un codino ed hai i capelli lunghi quanto Isabelle!-

Mi canzonava Bryce, tirandomi la coda, mentre Claude teneva sopra di me il robot giocattolo e sghignazzava. Scoppiai in lacrime.

-Papà!-

I passi ormai familiari di nostro padre Astram Schiller fecero subito cambiare atteggiamento a Claude e Bryce.

-Che succede qui? Perché Jordan sta piangendo?-

-Non lo sappiamo, papà.-

-Si è messo a piangere da solo.-

-Smettetela di infastidirlo...-

Loro due chinarono il capo, mortificati.

-Scusa, papà.-

Mi alzai e scappai piangendo. Non importa cosa facessi... In qualche modo, Bryce e Claude se la cavavano sempre. Mentre correvo, tra le lacrime notai una figura seduta in mezzo alla sbarre del cancello. Doveva avere la mia età... Era minuta ed aveva i capelli azzurri, abbastanza lunghi, legati in una coda bassa. Mi avvicinai, curioso. Era la prima volta che la vedevo. In effetti, mi ricordai di qualcosa che papà ci aveva detto riguardo ad un nuovo arrivato...

-Che fai?-

Lei si volse a guardarmi. Aveva gli occhi verdi, un po' giallastri, ed un visetto curioso.

-Sto aspettando mamma e papà!-

-Come?-

-Ma sì! Oggi è sabato!-

Disse, dondolando le gambe.

-Hanno detto che sarebbero tornati a prendermi sabato, e quindi mi faccio trovare al cancello.-

Mi sentii un peso sul cuore.

-Non torneranno.-

-Certo che torneranno. Me l'hanno promesso.-

-Credimi. Ormai vivi qui. E farai meglio ad abituarti e a diventare una dura...-

Mi arricciai una ciocca.

-Altrimenti tutti ti prenderanno in giro.-

-Beh, io non mi muovo da qui finché non arrivano...-

-Non arriveranno!-

-E invece sì che arriveranno!-

Stavo per aggiungere qualcosa, ma mi morsi le labbra.

-Aah. Fa' un po' come ti pare.-

E me ne andai. Ma ogni settimana, lei continuava a sedersi lì ogni sabato.

-Che pena che mi fa...-

Disse Isabelle a Katie.

-Ti rendi conto che è la quarta settimana di fila che aspetta?-

-Smettetela di prenderla in giro!-

Le ragazze mi guardarono, confuse.

-Scusa, ma perché la stai difendendo? Non sei d'accordo con noi che è solo un... Qual era la parola?-

-Illusa.-

La aiutò Katie.

-Sì. Illusa.-

-Nulla di ciò vi dà il diritto di insultarla!-

Mi allontanai infuriato, senza nemmeno sapere il perché.

"Perché mi sento così?"

-La devi smettere.-

La ragazzina si volse per guardarmi, con quegli occhi curiosi.

-Arrenditi e vieni a mangiare con noi. I tuoi genitori ti hanno abbandonata! Lo capisci, no?-

-I miei genitori mi hanno detto di aspettarli.-

-Hai aspettato per un mese!-

Strinsi i pugni.

-Come fai a non capire che ormai non ti vogliono più?! Come...-

Deglutì, sull'orlo delle lacrime.

-Come con me.-

D'un tratto capii perché mi scaldavo tanto, pensando a lei. Lei era come me. Mi avevano lasciato davanti al cancello quando ero ancora in fasce. I responsabili del Sole d'Infanzia non hanno neanche trovato un bigliettino. I miei non mi volevano... E ci ho sofferto per così tanto tempo...

-Guarda che lo so benissimo. Che non verranno, intendo.-

-Uh?-

Mi riscossi dai miei pensieri e la guardai. Sembrava come in trance.

-Ma anche se so che c'è un 99% di possibilità che non vengano... Rimane sempre quell'1%. E finché non morirà anche quella piccola speranza, io non smetterò di aspettare. E poi... Se sto qui... Tu vieni a parlarmi e mi sento meno sola.-

Rimasi colpito da quelle parole.

"La speranza..."

Mi sedetti tra le sbarre, accanto a lei.

-Allora... Non ti dispiace se aspetto con te. Giusto?-

Lei mi sorrise.

.

(Tempo presente)

-Sembra che da quel giorno... Non abbiamo più smesso di aspettare... Non pensi anche tu?-

-Anche se i tuoi non sono mai venuti, alla fine sei riuscita a farti amici gli altri della squadra... Anche se Bryce e Claude continuavano a prenderci in giro.-

Lei ridacchiò.

-Adesso sono cambiati. Riconoscono il tuo valore in campo e non si fanno più beffe di te...-

Io evitai di guardarla negli occhi mentre assentivo.

"Anche se ora, mi prendono in giro per un'altra cosa... E ci si mette pure Xavier."

Lei si alzò di colpo.

-Beh? Che facciamo? Non ci alleniamo?-

-Pazza furiosa! Non hai ancora mangiato e vorresti allenarti! Adesso vieni con me e mangiamo.-

-Ma non ho fame!-

La spinsi da dietro.

-Niente discussioni! Andiamo.-

.

Bobby's POV

-NnnghAAAAH!-

Il pallone si era illuminato di rosso, ma aveva colpito il palo.

-Ancora non ci riesco!-

-Erik: non vorresti provare ad allenarti su qualcos'altro? Stai provando quel tiro da... Due ore, ormai...-

Chiesi io, un po' preoccupato.

-Non esiste. Ora che anche Ezra ha un colpo speciale, non posso limitarmi al Colpo di Pegaso. Devo mettere a punto questo tiro per il nostro nuovo schema.-

Ed andò a prendere tutti e sei i palloni che aveva mandato fuori dal campo. Io mi avvicinai alla panchina.

-Myrna: fammi il favore di portare un po' d'acqua ad Erik. Si sta stancando molto...-

Lei mi squadrò.

-Accidenti, come sei premuroso...-

-A volte, Erik strafa.-

.

POV generale

-Un po' come Mark... E non gli fa bene.-

-Come desideri. Se proprio devo, gli porterò dell'acqua.-

-Grazie, Myrna.-

Steve avanzò con la palla e tentò una finta, levando una folata di vento accanto al suo piede destro. Max gli prese la palla subito dopo.

-Non ci credo!-

-Ancora non ci siamo. Cerca di accumulare più forza nel tuo piede destro.-

Il numero sei guardò verso il basso, cercando di capire le parole di Jude.

-Il destro, dici?-

-Sì. Prima ho visto qualcosa... Secondo me, se ti basi sul tuo piede d'appoggio, potrai riuscire a sviluppare una tecnica interessante.-

-Se si basa solo sul suo piede d'appoggio, diventerà prevedibile.-

Si intromise Byron, raggiungendoli. Steve lo fulminò con gli occhi, ma venne totalmente ignorato.

-Invece di aiutarlo, dato che c'è già Max, perché non vieni con me e Victoria per allenarti nei passaggi?-

Steve fece per intromettersi, ma...

-Se Steve imparerà una nuova tecnica micidiale, il nostro reparto offensivo non potrà che giovarne. Ha chiesto il nostro aiuto e quindi non potrò venire con te e Victoria. Magari domani.-

Byron alzò le spalle.

-Siamo con Mark se vi serve.-

E se ne andò.

-Grazie.-

Disse Steve, sorridente.

-Non deconcentrarti. Ricorda quello che ti ho detto.-

-Certamente!-

E passò la palla a Max.

-Sono tutti così carichi.-

Nathan annuì.

-Sembra proprio che la prospettiva di giocare contro la Alius non li spaventi.-

-Quelli della Alius hanno tenuto il nome, ma ora sono totalmente cambiati.-

Il difensore assentì, anche se debolmente.

-RRRAAAGH!-

Sembrò esserci una scia dietro la palla, ma beccò la traversa ed uscì.

-Di poco!-

Fece Erik, schiena a terra. Myrna gli porse una borraccia.

-Il tuo migliore amico vuole che tu ti dia una regolata.-

Erik la afferrò e fece un sorriso.

-Bobby si preoccupa sempre troppo... È da quando ho cominciato ad allenare Eve e i difensori a tirare che ho visto del potenziale in un nuovo colpo. Ma ero troppo impegnato con il tiro combinato della Cavalcata del grifone per metterlo a punto.-

-Cerca solo di non infortunarti anche tu.-

-Che fai? Ora ti preoccupi per me?-

La ragazza si stizzì a quel tono provocatorio.

.

Myrna's POV

Inoltre, il suo sorrisetto di scherno non aiutava.

-AAAH!-

E me ne tornai in panchina, mentre lo sentivo ridere ma, per fortuna, anche aprire la borraccia. I miei occhi vagarono sul campo finché non caddero sull'allenatrice. Stavo controllando il suo telefono e c'erano almeno due chiamate perse da un numero sconosciuto. Non indagai oltre. Anzi, distolsi subito lo sguardo.

.

Barry's POV

Chiusi la porta dietro di me, gli occhi persi nel vuoto, e mi diressi a passo ciondolante verso casa.

-Mister?-

Alzai gli occhi, ma sapevo già chi mi avesse chiamato.

-Jonathan. Stai andando agli allenamenti?-

Lui annuì.

-E lei, invece? Dove se ne va?-

-Torno a casa.-

Lo superai e lo vidi mentre mi seguiva con gli occhi. Mi fermai sul posto.

-Jonathan, ascolta.-

-Che c'è, mister?-

Presi un bel respiro.

-Mi dispiace. Davvero tanto.-

.

Jeanne's POV

-Continua a chiamarmi... È impossibile...-

James mi guardava mentre cancellavo tutti i messaggi.

-Perché ti vuole vedere? Dopo quello che ha fatto...-

-Ho bisogno di sgranchirmi le gambe.-

Mi alzai.

-Sorellina... Ma la cena?-

-Mangia senza di me. Prenderò qualcosa fuori.-

Ed uscii. Più camminavo, più mi si accatastavano i pensieri.

"Perché si era comportato così con me? Era tutta strategia? Ha eliminato un arbitro, ma ha comunque tenuto lo stesso schema? E perché continua a chiamarmi?"

Alzai gli occhi, al cielo terso di arancione.

-Perché mi faccio così tanti problemi per qualunque cosa? Dovrei vivere come Mark. Lui non si preoccupa mai di nulla...-

Tornai con gli occhi sul marciapiede e lo vidi. Seduto su una panchina a pochi metri da me. Barry. Mi stava guardando fisso. Da quanto mi aveva vista? Che fosse destino o pura casualità, feci del mio meglio per ignorarlo e cercai di passargli davanti, ma mi fermò con una sola frase.

-Mi hanno licenziato.-




Nel prossimo episodio

Barry ha lasciato la Manticore, che da ora è ancora più libera, eppure sembra che questo evento li abbia preoccupati. La Alius Academy, intanto, propone delle strategie per vincere.

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