Capitolo 16- Grandi acquisti

Max's POV

È passata una settimana dalla finale e non ho fatto altro che ricevere chiamate dai miei amici della Raimon che si congratulano con noi per aver superato le regionali. Ma hanno tutti lo stesso tono triste... E teso. E come biasimarli... Chissà come dev'essere stato vedere la partita dagli spalti...

-Il nuovo volume non è ancora uscito, ma forse potrei cominciare questo...-

Afferrai un volume con scritto "SBR" ed un ragazzo a cavallo sulla copertina.

-Willy ha detto che è un grande classico... Dov'è il primo volume?-

-Sul terzo scaffale.-

Mi girai, pensando fosse Jacob, anche se la voce non era quella... Rimasi paralizzato: era Hershel.

"Ma come faceva a sapere che sarei venuto qui?"

Sembrò leggermi nel pensiero solo fissandomi negli occhi:

-La vostra squadra da quattro soldi non ha più segreti per me...-

Ridacchiò.

-Ho sentito che le squadre delle altre regioni sono arrivate a Tokyo. E quindi voi avete comunque intenzione di partecipare? Non lo sapete che c'è una squadra in più quest'anno? Nessuno sentirà la vostra mancanza se vi ritirate...-

Io non risposi: sentivo il mio sangue ribollire. Lui guardò il volume che avevo in mano, con un sorrisetto.

-Wow: leggi davvero questa robaccia? Voi primini... Se vuoi, ti consiglio un manga serio e decente.-

.

Hershel's POV

Strinse la presa sul volume che aveva in mano, aggrottando le sopracciglia, mentre io prendevo un manga diverso.

-E, a proposito di consigli... Fareste bene a ritirarvi. Sarete anche passati, ma nulla vi garantisce che la vostra "amichetta" sarà l'unica a finire...-

Prima di riuscire a finire la frase, mi sentii afferrare dalla mia sciarpa. Persi il mio sorriso di superiorità quando Max mi tirò e mi costrinse a piegare la schiena, per fissarlo dritto negli occhi: erano irati.

-Te lo dirò una volta sola: tocca di nuovo uno dei miei amici e ti pentirai di avermi conosciuto. E lascia stare Eve e Steve.-

Anche se era molto più basso di me e quel berretto lo faceva inizialmente sembrare ridicolo, dopo quella frase, rabbrividii.

"Ma questa è una squadra di matti! Quegli occhi... E quell'espressione... Sono le stesse di..."

Mi sentii nervoso all'improvviso e mi ritrassi, senza riuscire ad allontanarmi troppo per via della mia sciarpa che era ancora in ostaggio.

-E-Ehi, non vorrai mica colpirmi! Saresti espulso come il tuo amico. E so che siete ai ferri corti! Tu...-

Deglutii e sorrisi, non più con il mio solito fare beffardo.

-Non oseresti mettere in difficoltà la tua squadra per pura vendetta personale, giusto?-

Mi lasciò andare, girandosi con gli occhi chiusi ed un'espressione all'improvviso più pacata. Io, per la sorpresa, barcollai un po' all'indietro.

-Ovviamente no. Sono ben consapevole del fatto che Steve abbia sbagliato a perdere la calma.-

Mi stava fissando di sbieco ed i suoi occhi neri mi mettevano ancora un po' a disagio.

-Di sicuro, non lo condannerò per questo, dato che aveva delle motivazioni più che comprensibili.-

Stavo ancora tenendomi la sciarpa, come se mi stesse ancora trattenendo, mentre mi chiedevo di quali motivazioni stesse parlando. Volse i tacchi e disse:

-Il mio era solo un avvertimento.-

E si allontanò per andare a pagare i suoi acquisti, ignorandomi. Io digrignai i denti.

-Come si permette?!-

.

Willy's POV

-E quindi sei in un bel guaio...-

-Sì... Se non troviamo in fretta altri tre giocatori, è possibile che dovremo ritirarci e far vincere i nostri avversari a tavolino.-

-No, io intendo che hai comprato la settima serie di questo manga. Non lo sapevi che c'erano altre sei parti prima?-

Lo redarguii. Lui sbuffò.

-Ma che ne so? Mi sembrava figo e l'ho preso...-

E si sdraiò sul mio pavimento. Io alzai gli occhi al cielo.

-E va bene... Ti presto i primi due volumi. Devi promettermi che li leggerai in ordine!-

-Come ti pare.-

E salii su una sedia per prendere i volumi degli anni '80. Avevo sistemato i miei scaffali in modo da avere ogni epoca dei manga in ordine. Per Max era una pazzia: lui li teneva tutti su un unico scaffale in modo così scialbo... Isaac entrò in stanza.

-Finalmente hanno annunciato i vostri avversari!-

-No, non l'hanno fatto.-

Commentò Max.

-Vero. Non l'hanno fatto... Però io sono entrato nel database dell'associazione e lo so!-

-Chissà perché la cosa non mi stupisce...-

Una volta ero io quello a scapocciarsi per l'Inazuma e la Raimon, e l'idea di ricominciare non mi sarebbe certo dispiaciuta. Non ero bravo a giocare a calcio, ma nonostante tutto mi divertiva. Anche se mio fratello era molto più bravo di me...

-Sembra proprio che sarà... La Mary Times Memorial!-

.

POV generale

L'uomo entrò senza bussare e trovò la figlia intenta a studiare, o almeno a fissare il suo quaderno.

-Tori...-

-Non chiamarmi così. E poi non hai bussato.-

-La verifica non è andata bene?-

-85 su 100.-

Stuart sorrise, radioso.

-Ma è un ottimo voto! Perché sei così triste?-

-Io...-

La ragazza esitò.

-Nulla. Ho da studiare.-

-Sai che mi dispiace portarti a lavoro, ma non potevo lasciarti a casa da sola e poi hai un ufficio tutto per te.-

La ragazza si guardò attorno: era vero. Quella stanza che non usavano al Parlamento era tutta per lei e c'erano anche due suoi compagni di squadra di guardia alla porta. Doveva sentirsi onorata. E allora perché si sentiva così oppressa?

-Ti lascio da sola.-

Disse il padre, uscendo.

-Papà, aspetta!-

Stuart si fermò sulla porta.

-Tu pensi che io sia un maschiaccio?-

Lui sorrise e si avvicinò a sua figlia per abbracciarla.

-Victoria... Tu sei una ragazza forte. E fuori dagli schemi. Ma questo non importa per me. E non deve importare neanche a te. Sei tu che decidi chi sei.-

E le lasciò un bacio sulla fronte.

-Grazie, papà.-

Ma il suo tono non era molto contento. Stuart decise di lasciarla sola davvero. Chiuse la porta e disse al suo body-guard:

-Attenti a non fare entrare nessun volto nuovo.-

-Signorsì.-

E tornò verso il suo ufficio.
Intanto, entrò un ragazzo che portava in spalla un oggetto abbastanza grosso...

.

Victoria's POV

Sospirai, un po' rassegnata e stanca, ed una voce familiare mi fece voltare.

-Consegna speciale!-

Hurley stava sulla mia porta, con in braccio un grosso pesce, sorridente.

-Guarda cosa si era avvicinato a ri...-

L'agente Smith e Marge scattarono immediatamente, tirando fuori le loro pistole e puntandole al mio amico, che alzò le mani immediatamente cacciando un urlo.

-Cosa vuole dalla signorina?!-

-Fermi! Lo conosco!-

Dissi, sporgendomi dalla sedia.

.

Hurley si sedette sulla sedia girevole e cominciò a girare su se stesso, ridacchiando.

-Allora sei qui per il Top of the Mountain?-

-Ne hai sentito parlare?-

-Volevo entrare, ma... La mia scuola non ha nessuna squadra di calcio.-

-Che peccato! Sareste passati sicuramente, con una come te.-

Io arrossii.

-Non esagerare...-

-Ah! È già morto. Dovete solo metterlo in frigo e mangiarlo il prima possibile.-

Il signor Smith mi fissò perplesso.

-C'è un frigobar. Dite che vi mando io.-

Lui annuì e lasciò Marge a fare da guardia.

-Mi dispiace per... Le pistole.-

-Ah, non fa nulla! Cosa si farebbe senza un po' di adrenalina in questo mondo?-

E mi sorrise.

-Come te la passi?-

-Beh... Dai... Sto andando bene a scuola.-

-Non intendo quello: quanti amici ti sei fatta? Eh? Ti stai già dimenticando di noi?-

Quel sorriso per una volta non mi aiutò. Dovette accorgersene, perché smise subito.

-Allora?-

-Vedi... Io... Questa scuola...-

-Hai detto di essere andata alla Crown Diamond Academy, no?-

-Sì! E mi piace molto. Però...-

Dissi, alzandomi. Ora anche Hurley era serio.

-Però?-

-Le persone che studiano lì sono tutte snob, antipatiche ed estremamente pretenziose!-

Strillai, quasi sfogandomi. Dopo essermi resa conto di aver alzato il tono, feci per scusarmi, spaventata che si fosse offeso o peggio... E invece mi disse, tranquillamente:

-Quindi ti sta antipatica la gente ricca? C'era da aspettarsi che sarebbero stati tutti così...-

-Il fatto è che mio padre ci teneva così tanto che frequentassi questa scuola. Ed anch'io ammetto che il programna di studi mi piace... Ma vengo spessa presa in giro.-

Mi risedetti, piegata sul mio quaderno bianco. Lui rotolò con la sedia fino a me e mi diede una pacca sulla spalla.

-Ehi. Non è troppo tardi per cambiare scuola...-

-Non so come dirlo a mio padre. Lui è convinto che mi sia fatta molti amici. Ed invece tutte le ragazze mi chiamano "maschiaccio" ed i maschi... Non ne parliamo.-

-Perché non ne parliamo?-

Lo fissai, eloquente. Lui ridacchiò.

-Aaaahahah... Scusa.-

Sospirai.

-Sei la prima persona a cui lo dico... Ma a me non piace questa scuola. Io voglio essere trattata come una ragazza normale, non come la figlia del Primo Ministro. Quindi...-

-Non ti importa di andare in una scuola prestigiosa finché non ti trovi bene con i compagni.-

Io sorrisi.

-Mi capisci così bene, Hurley.-

-Trovo che sia normale avere paura di dire a tuo padre la verità. Soprattutto se è una scuola così richiesta. Ma se ti senti di dover cambiare ambiente, fallo e basta.-

Io lo guardai, cercando di non sembrare scoraggiata. Si colpì il petto con un pugno.

-Devi seguire il tuo cuore come l'oceano. È come lasciarsi trasportare dall'onda dell'emozione.-

-Grazie, Hurley. Ci penserò.-

-Grande!-

E mi diede una pacca più forte. Io risi.

-Io vado a salutare Mark e gli altri! Stanno passano un brutto periodo...-

-Aspetta: sul serio?-

Lui annì.

-Sono a corto di giocatori. Dall'ultima partita, ne hanno espulso uno, due sono infortunati ed altri tre hanno abbandonato!-

E mi salutò con un cenno.

"Sono in cerca di giocatori?"

.

Jude's POV

-Mi vedo costretto a rifiutare la tua offerta.-

-Ma come, Caleb? Se la tua squadra ha perso, non hai voglia di riscattarti?-

-Bel tentativo, Jude.-

Lo sentii muovere qualcosa... Forse un foglio.

-Ma con me non attacca.-

-Non ti va proprio?-

-Senti. Abbiamo giocato. Abbiamo perso. A volte capita. Per giocare con voi, dovrei anche cambiare scuola.-

Io sospirai.

-Capisco.-

Sembrò esitare per un attimo.

-Certo che quel Steve è proprio una testa calda...-

-Sì. Lo è.-

-E così cercate un centrocampista?-

-Tu conosci qualcuno?-

-Se proprio sei a corto di idee, ti consiglierei Byron.-

-Byron?-

-La sua squadra, l'Eden, ha perso contro la Manticore. Sarà più incline ad aiutarvi, immagino.-

-L'Eden... E sai dove si trova?-

-Assolutamente no.-

-Perché la cosa non mi stupisce?-

-Non scherzare. Però ho il contatto di Jonas. Loro sono migliori amici.-

-Hai il contatto... Perché?-

-Fatti gli affari tuoi. Mentre giocavate contro la Neo Inazuma, noi in panchina facevamo amicizia.-

Beh... Caleb era davvero cambiato dall'inizio dell'FFI, ma era sempre Caleb.

-Dimmelo, allora.-

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Mark's POV

-Non ho ancora parlato con Byron, ma siccome manca poco alla partita... Ho paura che sia la nostra ultima speranza.-

L'allenatrice si volse verso di me:

-Evans: la tua ricerca sta andando bene?-

-Abbiamo chiesto al signor Hillman...-

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(Qualche giorno prima)

Io, Axel e Nathan entrammo nel ristorante. Respirai l'aria.

-Odore di fritto e di carote!-

-Riconoscerei quella voce ovunque.-

Il signor Hillman uscì dalla cucina. Sembrò che vederci l'avesse messo di buonumore. Ci sedemmo negli stessi posti dove ci eravamo seduti la prima volta che eravamo entrati nel locale.

-Cosa vi porto?-

-Io prendo i ravioli al vapore e gli spaghetti alle verdure.-

Nathan sbirciò il menù che avevo in mano.

-Io invece prendo le nuvolette di drago e gli gnocchi di riso con i gamberi.-

-Per me solo il pollo alle mandorle, grazie.-

-Arrivano subito.-

Mentre cucinava, gli spiegammo velocemente la situazione partendo dall'inizio. Raccontammo dei nuovi membri, delle partite ed infine la finale. Lui ascoltò pazientemente, senza mai interromperci, con un'espressione serena. A fine discorso, inghiottii un raviolo.

-Ed ecco perché cerchiamo Archer.-

-Tu che ci dici? Siete rimasti in contatto?-

-Mmmh... Beh, dopo l'infarto, diciamo che ci siamo un po' allontanati.-

-Ma tu stai bene, vero?-

Chiese Axel, prendendo una mandorla con le bacchette.

-Sì, sì... Non potrò più allenare, però. Lo stress non fa per me.-

-Capisco. Hai lasciato il lavoro all'allenatore Travis.-

-Eh già. Sapete, Percival viene spesso qui anche per chiedere consigli. I suoi ragazzi sono difficili da gestire.-

-Quindi non hai idea di dove si possa trovare?-

Lui si grattò la testa.

-Vedete... Dopo aver vinto il torneo mondiale per le scuole medie, non c'era più molto che gli potessi insegnare. Ci siamo visti solo altre due volte prima di salutarci per l'ultima volta.-

-Che disdetta...-

Nathan mi fregò un raviolo mentre non guardavo e me ne accorsi solo dopo.

-Ehi! Quello era mio!-

-Dai. Puoi prendere anche dal mio piatto.-

-Dovevi chiedermelo prima!-

Axel sembrava l'unico ancora serio:

-Nessuna informazione sul percorso di studi che ha scelto?-

-Zero.-

Mentre io e Nathan litigavamo, Axel rifletteva e mi toccò la spalla.

-Che c'è?-

.

Axel's POV

-Te li ricordi gli amici di Archer che abbiamo incontrato prima della partita contro i Fire Dragons?-

-Intendi Justin e gli altri della banda?-

Chiese, bloccando la mano di Nathan che stava provando a rubargli un po' di spaghetti.

-Ma chi se lo ricorda come si chiamavano? Il punto è che avranno sicuramente un punto d'incontro. Forse loro sapranno dirci dove trovare Archer...-

-Che idea grandiosa! Signor Hillman?-

-Vi posso dire le strade in cui si incontravano di solito... Ma sono tre. Non posso essere più preciso di così... E poi non è neanche detto che li troverete...-

-Siamo disperati! A questo punto ci tocca.-

Il signor Hillman annuì e scrisse su un pezzo di carta, per poi passarcelo.

-Tutto scritto qui.-

-Grazie mille!-

Io poggiai la mia parte di soldi sul bancone, come fecero anche Mark e Nathan. Hillman ce li spinse via.

-Offre la casa.-

-Negativo! Io pago!-

-Mark. Non insistere. Voi potrete mangiare qui quando vi pare.-

-Ma signor Hillman...-

-Facciamo così: pago solo io.-

Proposi. Nathan e Mark annuirono, fissando il cuoco. Lui si arrese.

-E va bene.-

Gli passai i soldi e facemmo per uscire, ma ci bloccò sulla porta:

-Aspettate!-

-Mh? Che c'è?-

-Avete notizie di Eve Owlreed? Se non sbaglio, gioca con voi.-

Noi ci scambiammo un'occhiata.

-Sì, perché?-

-Non la vedo da un po' di tempo e mi sono preoccupato... Sapete: mangia qui quasi tre volte alla settimana.-

-Lei CHE COSA?!-

Hillman buttò i piatti nel lavabo.

-Non ve l'ha mai detto? Parla molto di voi. Che fine ha fatto?-

Io mi morsi le labbra, e fu Nathan a prendere la parola:

-Si è fatta male nell'ultima partita e...-

-Quello lo so. Ma come sta?-

-È un po' che non le facciamo visita. Ma dovrebbe essersi solo rotta il braccio.-

Lui sospirò.

-Menomale. Da quella botta mi sarei aspettato almeno qualche costola rotta.-

-Già...-

Seguì un po' di silenzio imbarazzato prima che salutassimo definitivamente ed uscissimo.

.

(Tempo presente)

Nathan's POV

-Quindi mi stai dicendo che Eve conosce il signor Hillman?-

-Ma è quello il tuo problema adesso?-

Rispose Max a Steve, che tornò muto.

-Dobbiamo ancora cominciare le ricerche. Io proporrei di dividerci e finire tutto stasera.-

-Cioè?-

-In gruppo possiamo dividerci e cercare Archer con più facilità! E poi sono sicuro che per convincere Byron non ci possa andare Jude da solo...-

-Cosa proponi?-

Chiesi, curioso.

-Io, Steve, Max, Nathan ed Axel andremo alla ricerca degli amici di Archer!-

-Mi dispiace, Mark, ma non posso.-

-Come, Axel?-

-Stasera avevo promesso a Julia che avremmo visto insieme un film, tipo della principessa ed il ranocchio... Non posso deluderla.-

-Oh. Capisco, lascia stare.-

-Neanch'io vengo, Mark.-

-Eh? Steve, ma che dici?-

Lui stava fissando un angoletto della sede.

-Non voglio causarvi altri problemi. È meglio che andiate senza di me.-

Tutti quelli che non erano lui si guardarono, preoccupati. Io sorrisi ed annunciai, mettendo le ginocchia sulla sedia:

-Ho un'idea: siccome io sono ancora in fase di recupero, faremo così. Tu e Max andrete ad incontrare Archer mentre io, Steve, Ezra e Liz, che non hanno mai conosciuto Archer, andremo a far visita a Eve in ospedale.-

-Come sarebbe a dire? Ma questo Archer è un gatto?-

Chiese Liz.

-Mh?-

-Che è a suo agio solo con chi conosce...-

-Ah.-

Fece Ezra.

-Sì e no... Diciamo che è un ragazzo difficile...-

Replicò Mark. Steve mi fissò, con un'espressione indescrivibile, ma intervenne Max:

-È un'ottima idea! Non è vero, Steve?-

Lui abbassò gli occhi.

-Certo.-

Non sembrava convinto, ma era un traguardo...

-Io, Erik e Bobby allora andremo a cercare Jonas.-

-E le ragazze?-

-Mi scusi?-

-Oltre a te, Liz!-

-Non vi preoccupate.-

Disse Sabrina.

-Abbiamo già un compito: cercare un difensore o un centrocampista per evitare che giochiate in dieci!-

-Non vi è venuto in mente nessuno, perciò ci toccherà affiggere un avviso alla bacheca!-

-Ottima idea.-

Jeanne ci sorrise.

-Vedo che siete una squadra davvero affiatata... Non mi sbagliavo sul vostro conto.-

-Grazie, signora Knight!-

.

(Quella sera)

Bobby's POV

Jonas usciva da scuola un'ora dopo di noi, perché frequentava un corso extrascolastico di economia, almeno così ci aveva detto al telefono, e lo aspettammo fuori.

-Non pensate che la Elm assomigli ad una prigione?-

-Beh...-

Fissai il suo gigantesco cancello di ferro.

-Di sicuro incute timore...-

Mentre uscivano degli studenti un ragazzo con i capelli castani ci si avvicinò.

-Salve. Conosci per caso Jonas Demetrius?-

-Sono io Jonas.-

Noi rimanemmo immobili.

-Eheheh! È che senza l'elmo, non...-

Fece Erik, imbarazzato.

-Non posso indossarlo sempre. Quindi avete intenzione di andare a trovare Byron?-

-Sì.-

-Ecco il suo indirizzo.-

E diede a Jude un foglio.

-Pensavo saremmo andati insieme.-

-Non mi vuole vedere.-

-Non ti... cosa?-

-Gli ho detto che sarei passato a fargli visita stasera, ma ha detto che non dovevo scomodarmi e che dovevo lasciarlo in pace.-

Ci scambiammo un'occhiata preoccupata.

-Prego?-

-Sono preoccupato. Io non sono bravissimo con le parole.-

-Questo lo sappiamo...-

Sussurrai ad Erik che si sforzò di non ridere.

-Ma so che voi lo siete. Quindi, consideratela una mia missione per tirargli su il morale.-

Jude annuì e andammo a prendere il tram per raggiungere la via.

-Numero 42. È qui.-

Citofonammo alla targhetta che diceva "Love" e rispose una voce squillante femminile, probabilmente di sua madre:

-Sì?-

-Siamo amici di Byron.-

"Che paroloni..."

Pensai io e fui sicuro che Erik la pensò esattamente come me.

-Oh! Certo, potete salire. Secondo piano.-

Entrammo e aperta la porta trovammo subito questa donna alta con i capelli lunghi biondi.

-Che sorpresa! Byron non invita mai amici suoi, soprattutto ultimamente. Di solito preferisce non tornare a casa e stare fuori con loro, non so se mi spiego!-

Che personalità! Sua madre era diciamo il suo opposto. Ma la somiglianza c'era...

-Non vogliamo creare disturbo. Dobbiamo solo dirgli una cosa veloce e poi ce ne andiamo.-

-Se volete, potete fermarvi a cena.-

-Non sarà necessario, signora...-

Lei annuì e ci intimò ad entrare. Casa di Byron non era troppo grande, o almeno non sembrava. Girando lo sguardo per la stanza, lo vidi sdraiato sul divano col telefono in mano.

-Eccolo!-

Erik e Jude seguirono il mio sguardo e si fissarono. Io andai per parlarci e loro non fecero in tempo a fermarmi:

-Byron! Dobbiamo fare una chiacchierata. Com'è che ignori Jonas?-

Lui mi fissò dritto negli occhi, confuso, e disse:

-Come?-

-Lo sai benissimo! Che voce acuta... Hai il mal di gola?-

-Bobby.-

Erik mi poggiò una mano sulla spalla.

-Quello non è Byron.-

-Eh? Ma come no. È lui...-

-Guarda meglio.-

Lo guardai bene.

-Ha i capelli più corti e...-

Finalmente notai un dettaglio che mi fece capire tutto.

-Ah!-

-Sono la sorella di Byron, Maya.-

-Ci scusiamo.-

Disse Jude in mia difesa, mentre io ero ancora imbarazzato. Lei si mise seduta e si passò una mano tra i capelli.

-Non importa. Capita spesso. Quindi?-

Provai a parlare di nuovo, ma mi anticipò e disse:

-La sua camera è la terza nel corridoio.-

Ringraziammo velocemente e seguimmo le sue istruzioni.

.

Jude's POV

Mi affacciai alla sua stanza e chiamai:

-Byron!-

Ma poi non dissi altro, notando che era completamente al buio. Stava sdraiato sul suo letto con un pallone in mano, mentre lo lanciava in alto e lo riacchiappava. Il suo viso era inespressivo e sembrò non averci neanche notato, ma poi lo sentii dire:

-Ciao, Jude Sharp. Che sorpresa.-

Ma il suo tono era tutt'altro che sorpreso. Erik e Bobby, dietro di me, non commentarono.

-Jonas ci ha detto che sei triste. Che ti succede?-

-Chi vi ha fatto entrare?-

-Tua madre.-

-Dovevo immaginare. Le devo dire di non fare entrare nessuno senza il mio permesso.-

-Cos'è questa storia? Questo non è certo il Byron che conosciamo...-

Disse Erik, incrociando le braccia.

-No. Perché quel Byron è stato sconfitto.-

Continuò a tirare la palla in aria. Non parlammo per un po'.

-Quattro reti. Ci hanno superato di quattro reti. Non mi era mai successo prima d'ora. Voi della Raimon ci avete battuti per un soffio. Entrambe le volte. Non mi era mai capitato di subire una sconfitta tanto umiliante. Non era tanto nella differenza reti... Ma nel modo in cui giocavano.-

La palla cominciò a viaggiare più veloce.

-Ci hanno sfiancati. Non hanno usato la forza bruta, come faceva la Zeus o la Royal, ma il modo in cui giocavano... Ne siamo usciti tutti devastati. I miei compagni hanno paura a tornare sul campo anche solo per gli allenamenti.-

-Avete perso contro la Manticore, come noi.-

Byron bloccò la palla e ci fissò per un istante, prima che i suoi occhi si accendessero di un bagliore di furia.

-Ma voi potrete prendervi la vostra rivincita mentre noi SIAMO FUORI DAI GIOCHI!-

E tirò la palla dall'altra parte della stanza, rovesciando un paio di peluche che dovevano appartenere alla sua infanzia. Non lo vedevamo così dalla finale contro la Raimon.

-Ho deluso tutti. Me stesso. La mia squadra.-

E si portò istintivamente la mano sul braccio. Evidentemente, era lui il capitano.

-E non credo di sentirmela di nuovo di solcare un terreno di gioco.-

Seguì silenzio, mentre lui stava seduto con le ginocchia piegate, poi cominciai a ridere piano. Sia i miei compagni che Byron si volsero a guardarmi.

-Che hai da ridere, Sharp? La perdita del mio orgoglio ti fa tanto divertire? Mettiti nei miei panni!-

-Mi ricordi me qualche anno fa, durante la nostra sconfitta contro di voi.-

Byron sgranò gli occhi.

-Che cosa?-

-La pensavo esattamente come te. Mi sentivo un fallimento come capitano ed un calciatore nullo.-

.

Byron's POV

-Tsk.-

Tornai a fissare il soffitto.

-E chi ci crede?-

-Puoi anche non crederci... Ma indovina chi mi ha fatto cambiare idea?-

Alzai gli occhi al cielo.

-Mark Evans... Figuriamoci.-

In tutto questo, Erik e Bobby non avevano ancora detto neanche una parola. Sapevo benissimo di non stare simpatico a nessuno dei due, e preferivo il silenzio imbarazzato a quel terzo grado.

-Se vuoi recuperare la tua voglia di giocare, ti consiglierei di venire a parlare con lui...-

-Senti: non paragonarmi a te! Io non sono come voi. Dark mi ha scelto per sostituirti e sono il centrocampista di punta della Corea!-

-Ora sì che sei tu a parlare...-

-Per un secondo non ti riconoscevo più.-

Intervennero finalmente i due americani. Io mi misi seduto e li fissai storto, da ciò sembrarono capire che sarebbe stato meglio tornare al loro silenzio.

-C'è ancora l'ardore di un campione nel tuo animo. Lo sento. Se non vuoi che tutto ciò che hai fatto finora vada perduto, metti da parte il tuo orgoglio ed unisciti alla mia squadra come hai fatto due anni fa. L'unico modo che hai di vendicare la tua squadra e battere Hershel è questo.-

E si volse per uscire, seguito da Erik e Bobby. Io fissai il pallone, dall'altra parte della stanza.

"Che cosa dovrei fare? Entrare nella squadra di Mark significherebbe tornare a com'ero prima di entrare nella squadra della Corea..."

Mi risdraiai e chiusi gli occhi, cercando di pensare.

.

Myrna's POV

-Ecco fatto! Ultimo volantino.-

Attaccai alla bacheca dell'ala Ovest l'avviso che diceva che cercavamo giocatori. Sabrina mi raggiunse, con due volantini accartocciati in mano.

-Che cos'è quella tua espressione triste? E poi quelli non dovrebbero essere appesi?-

-Dici bene. Dovrebbero. Ma alcune persone hanno deciso di staccarli, urlandomi addosso di come eravamo la vergogna della scuola...-

Io digrignai i denti.

-E chi è stato? Quei simpaticoni del club di basket? Noi almeno siamo in nazionale...-

Sabrina abbassò lo sguardo.

-Sabrina... Cosa non mi stai dicendo?-

-Ecco... Uno di loro... Era Frederik.-

-SCUSA?!-

-Eek! Sapevo che ti saresti arrabbiata!-

-Arrabbiata?! IO SONO FURIOSA! Quel... Quel...-

Sabrina mi tappò la bocca.

.

Sabrina's POV

Myrna mugugnò con la bocca tappata ed io puntai dietro di lei. Una ragazza con i capelli rosa stava guardando il volantino e aveva un volto molto familiare... Infatti, passava in TV quasi ogni settimana.

-Dov'è la sede? Vorrei parlare con il responsabile. È un amico di vecchia data.-

Myrna mi spostò la mano e si volse.

-E tu chi saresti?-

-Sono...-

-Myrna! Mi vuoi dire che non la riconosci?!-

Interruppi io, strillando. Andai verso la ragazza e la puntai con entrambe le mani.

-Questa è la figlia del primo ministro Vanguard!-

Myrna storse il naso.

-Non conosco molto di politica...-

-Che cosa ci fa una come lei nella nostra scuola?-

Chiesi, fissandola incredula.

-Innanzitutto, non c'è bisogno del lei. Sono più piccola di te. Secondo di tutto, te l'ho appena detto. Devo parlare con Mark.-

-Conosce il capitano!-

Squittii io.

-Ok, basta Sab. Sono abbastanza sicura che tu la stia spaventando...-

Intervenne Myrna, prendendomi per una spalla e allontanandomi da lei.

-Ti ci portiamo subito.-

Arrivate alla sede, ci accorgemmo che la porta era aperta e che stavano discutendo.

-Capitano? Abbiamo una ragazza che vuole parlarti e...-

Un ragazzo alto con i capelli viola a forma di aquila ci lanciò un'occhiataccia. Io mi nascosi dietro a Myrna, terrorizzata, mentre la Vanguard disse:

-Archer! È tanto che non ci si vede... Come va?-

Questo Archer non diede nessun segno di aver capito.

-Victoria! Che ci fai qui?-

-Stessa cosa di Archer, credo.-

E mostrò il volantino.

-Sono qui per far parte della vostra squadra.-

-Dici davvero?-

Chiese Nathan.

-Sicuro! Ne ho parlato con mio padre e lui ha acconsentito a cambiarmi scuola, dicendo che se mi rendeva più felice giocare a calcio con voi, avrei dovuto farlo!-

Il capitano le strinse la mano.

-Sono così contento di rivederti, Victoria!-

-Anch'io di rivedere tutti voi. Ciao, Jude! Axel. Nathan.-

Jude fece un cenno mentre Axel sorrise e basta.

-Mi alzerei per salutarti, ma mi fa male la caviglia.-

Fece Nathan.

-Ho visto... Gran brutta cosa... Ma non può essere peggio degli alieni! E non vedo l'ora di conoscere meglio anche tutti voi!-

Max fece l'ok con la mano, Liz non disse nulla ed Ezra salutò.

.

POV generale

Steve, invece, nemmeno la guardò.

-A proposito... Non dovrebbero esserci anche Erik e Bobby?-

Jude sorrise.

-Certo. Stanno arrivando.-

Sentirono bussare alla porta. Si volsero tutti e dietro ai due americani entrò Byron.

-Che sorpresa! Allora sei tu il centrocampista che Jude è riuscito a convincere...-

-Non mi ha convinto lui.-

Erik e Bobby cercarono di non ridere.

-Ho deciso di mia spontanea volontà. Tutto ciò che voglio è rigiocare contro la Manticore.-

-Allora benvenuto in squadra!-

Lui non strinse subito la mano di Mark, però quando lo fece gli spuntò un sorriso sul viso.

-Alla partita mancano esattamente tre giorni! Dobbiamo abituarci a giocare insieme. Andiamo in campo ad allenarci!-

-Certo!-

Rispose la squadra, ed uscirono dalla sede con un nuovo spirito.








Nel prossimo episodio

I nuovi acquisti devono ancora entrare in sintonia col resto della squadra e ciò deve avvenire prima della partita contro la Mary Times Memorial, altrimenti il nostro cammino termina qui.



PP che sta per Piccola Parentesi: Maya Love è un OC appartenente a Lucychan109
Ha supportato questa storia sin dall'inizio su Instagram e le sono molto grata per il suo supporto, perciò il minimo che potessi fare era inserire un suo personaggio nella storia

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