Capitolo 15- Tramonto di una squadra
POV generale
La luce tersa del tramonto penetrava dalla finestra e nella sede regnava un silenzio tombale. Nessuno faceva un fiato. Ognuno aveva pensieri diversi, contrastanti, fastidiosi, e quasi come potessero leggersi nel pensiero vicendevolmente, preferirono non parlare. Sabrina e Myrna erano estremamente preoccupate: avevano dato una sistemata a tutti nella squadra, perlomeno per i lividi. Entrò l'allenatrice ed ebbero tutti una reazione minima. Fu Ezra a parlare:
-Come sta?-
-L'hanno portata all'ospedale. Dicono che è solo rotto. Dovrà comunque rimanere lì per un po'.-
Mark annuì e chiese:
-Nathan. A te come va?-
-Oh. Ehm... Non è nulla di serio. Solo una distorsione. Nella prossima partita, cercherò di...-
-Assolutamente no. Non giocherai. Non ti farò entrare in campo.-
-Ma allenatrice...-
-Il mio è un ordine!-
Nathan si zittì appena la sentì alzare la voce. Dal canto suo, Jeanne si sentì in colpa per aver strillato. Sospirò.
-Io torno a casa. Devo... Ho bisogno di riposarmi.-
-Capisco.-
Prima di uscire, buttò l'occhio su Dan, che stava fissando terra. Chiuse la porta e uscì. Passarono altri due minuti prima che Myrna esclamasse:
-E allora? Cos'è questa depressione? Che ci importa del risultato se tanto siamo passati comunque?-
-Non è quello, Myrna...-
Disse Bobby, a denti stretti.
-Ci siamo fatti battere con così tanta facilità.-
-Non avevo mai visto qualcuno giocare con tanta violenza...-
-Ma avete notato che era solo Hershel quello ad insistere?-
Disse Jude. Erik e Max lo fissarono, confusi.
-Finiscila. Erano tutti intenti a darvi il benservito.-
-Si fa presto a parlare, tu che sei rimasto in panchina!-
Logan sfidò Frederik con lo sguardo, per nulla impressionato.
-Sto dicendo che non era l'unico. I suoi compagni l'hanno appoggiato.-
-E tu stavi a guardarci, bello spaparanzato, no? Tu e Dan!-
Quest'ultimo sussultò, spaventato.
-Tu sta' zitto, Frederik! Ci fosse una volta in cui obbedisci agli ordini!-
Urlò Nathan, a corto di pazienza. Avrebbe voluto alzarsi per dargli uno schiaffo, ma sapeva che non ci sarebbe riuscito. Mark guardò tutti i presenti. Frederik e Nathan si guardavano in cagnesco, Liz ed Ezra stavano in disparte, Max cercava di calmare gli animi, Dan stava per mettersi a piangere e Steve fissava il vuoto, serio. Axel si accorse che Mark voleva parlare e strillò:
-State tutti zitti!-
Nathan e Frederik obbedirono immediatamente. Non si diceva di no a quel tono. Mark si alzò.
-Sentite, ragazzi. Volevo dirvi che è tempo di allenarci più seriamente. I nostri avversari sono di questo calibro, quindi dobbiamo migliorarci ancora di più.-
Dan tremò ed abbracciò lo schienale della sedia.
-Dobbiamo proprio andare avanti col torneo?-
-Che domande...-
Fece Mark con un sorriso, ma Dan non ricambiò.
-Perciò, vorrei cominciare allenamenti intensivi anche un'ora dopo i nostri soliti ritmi...-
-A proposito di questo, Mark. Devo dirti una cosa.-
"Ma si permette anche di interromperlo?"
Pensò Bobby, pronto a perdere le staffe. Mark, invece, sorrise e disse:
-Cosa, Frederik?-
-Io voglio lasciare la squadra.-
La stanza intera si volse verso di lui, tutti scioccati. Frederik invece teneva gli occhi fissi sul capitano.
-Ho sentito bene?-
-Hai sentito benissimo.-
-Ma... Ma perché?-
-Semplice: io una batosta come quella non me la voglio prendere di nuovo.-
-Ma se ci alleniamo duramente, riusciremo a tenere il passo della Manticore un giorno! Dobbiamo soltanto crederci di più...-
Frederik alzò gli occhi al cielo.
-E va bene. Non volevo dire le cose come stavano, però...-
-Sputa il rospo! Che vuoi?-
Fece Myrna, acida.
-Io non piaccio a nessuno in questa squadra. E sinceramente, non mi piacete voi.-
Silenzio. Nessuno osò contraddirlo, anche perché stava dicendo la verità.
-E nemmeno ci provate, sinceramente. Non ho problemi con te o Erik, ma tutti gli altri...-
-Noi non ci proviamo? Ma ti senti quando parli? Per te è tutto un "io"! Le persone intorno a te esistono, lo sai?-
-Lascia stare, Nathan.-
-No, Mark! Questa è l'ultima go...-
-Lascialo stare e basta.-
Questo tono di rassegnazione da parte del suo amico spaventò Nathan.
-Grazie, Mark. Non mi andava di sentire un'altra sua ramanzina.-
Myrna strinse i pugni.
-Detto questo, io me ne vado.-
E cominciò ad andare verso la porta.
-In pratica, te ne stai andando perché ti stiamo tutti sulle scatole ed hai paura di perdere di nuovo.-
Frederik si bloccò e si volse verso Axel.
-Tu in particolare.-
-Ma questi sono problemi tuoi e non nostri. Il resto della squadra si impegna sempre al massimo mentre tu pensi solo agli affaracci tuoi.-
Axel lo fissò dritto negli occhi:
-Forse è meglio se imbocchi quella porta e te ne vai. Fai un favore a tutti quanti.-
Tutti fissarono la scena: aveva avuto davvero il coraggio di dirlo? Myrna, Bobby e Nathan non avevano mai stimato Axel tanto. Frederik, dal canto suo, cominciò a strillare:
-E così sarei io il lupo cattivo, eh? E voi sareste tutti degli angioletti? Vi ricordo che, se d'ora in poi questa squadra avrà una pessima reputazione, sarà solo e solamente colpa sua!-
E puntò il dito dritto su Steve. Nessuno se l'aspettava. Il numero sei socchiuse la bocca come a dire qualcosa, ma nulla.
-Io penserò anche solo agli affari miei, ma questo qui si è preso un rosso. E per cosa poi? Perché hai tirato quel pugno? Per un'onta personale? Perché eri incavolato? Dimmelo: perché? Sai che con quel pugno potevi seriamente mettere in difficoltà tutti noi... DIMMELO!-
Non aveva mai raggiunto quei picchi di rabbia prima d'ora. Max fissò il suo amico: l'avrebbe ammesso? Doveva intervenire lui? No. Prima che potesse anche solo pensare a cosa dire, Steve replicò, gli occhi persi nel vuoto:
-Non lo so. A dirti la verità..-
Strinse i pugni, ripensando all'immagine di Eve in barella.
-Non ti saprei dire il perché l'ho fatto.-
Frederik scosse la testa e uscì.
-Capitano. Posso dire una cosa anch'io?-
-Sì Dan?-
Disse Mark, con tono estremamente stanco.
-A-Anch'io vorrei lasciare la squadra...-
Nathan quasi si alzò.
-Non dirai sul serio!-
Dan annuì.
-Se avete intenzione di andare avanti... Prima o poi dovremo riconfrontarci con Hershel...-
Ezra sussurrò a Liz:
-Come sarebbe a dire?-
-Le squadre provenienti dalla stessa regione che passano alle nazionali si possono scontrare solo alle finali.-
Ezra annuì.
-Ed io proprio non me la sento... Non la prendete sul personale, io adoro giocare a calcio... Ma se per giocare devo farmi così... Male...-
E prese a singhiozzare sommessamente.
-Anch'io vorrei lasciare la squadra.-
Jude guardò Logan, senza dire nulla.
-Tutto questo si sta facendo troppo competitivo. A me piace giocare per divertirmi. Non mi aspettavo nemmeno di arrivare così in là. Siete tutti ad un livello superiore e non farò mai abbastanza progressi per reggere il passo.-
-Ma come, Logan?-
Chiese Ezra.
-Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme... Vuoi davvero abbandonare?-
-Mi dispiace...-
-Ma che ti dispiace? Perché continui a far finta di essere un semplice novellino e non ti impegni sul serio?-
Jude e Logan si sfidarono con gli occhi.
-Non importa. Vi capisco.-
-Come sarebbe a dire, Mark?-
Chiese Max.
-Io non vi posso costringere. È stato un piacere conoscervi. E spero che verrete ai nostri prossimi incontri!-
E si sforzò di sorridere. I due uscirono dalla stanza. Seguì altro silenzio.
-L'invito vale pure per voi.-
-Cosa?-
-In passato ho fatto più volte l'errore di costringere la gente che mi circondava a giocare solo per mia soddisfazione personale...-
Gli altri ascoltavano, tesi.
-Non voglio che vi facciate male solo per vincere le partite. Però io continuerò. Voglio andare fino alla fine. E chi vuole seguirmi, lo faccia. Ma per chi vuole lasciare la squadra ora... Non mi opporrò.-
Detto questo, si risedette. Gli altri si scambiarono un'occhiata.
-Stai scherzando, spero...-
-Io...-
Nathan sorrise.
-Noi restiamo!-
-Ti seguiremo fino alla fine, capitano!-
-Vinceremo tutti insieme!-
Dissero Max, Erik e Bobby. Jude ed Axel annuirono.
-Anch'io rimango!-
Disse Ezra. Liz aggiunse:
-Non ho mica intenzione di arrendermi adesso... Con voi, sono riuscita finalmente ad essere me stessa.-
-Conta anche su di noi, capitano!-
Disse Sabrina, mentre Myrna sorrideva. Mancava una sola persona... Max fissò Steve. Aveva ancora gli occhi persi nel vuoto.
-Anche Steve ci sta!-
Fece il ragazzo col cappello. Mark si commosse.
-Grazie, ragazzi.-
-Beh... Ora però dovremmo occuparci di come giocare la prossima partita... Mi sembra che siamo a corto di giocatori.-
Disse Jude.
-Come? Se ne se sono andati solo in tre! Siamo undici precisi.-
-Non fai molta attenzione Ezra...-
Ezra fissò Liz senza capire.
-Steve non potrà giocare per via dell'espulsione, Nathan è ferito e Eve sta all'ospedale. Siamo in otto. Non riusciremo mai a disputare la prossima partita così...-
-Ah, accidenti, è vero... Non ci avevo fatto caso.-
Steve strinse i denti, con un groppo in gola.
-Dobbiamo soltanto ragionarci a mente fredda domani. Un modo per giocare lo troveremo...-
-Noi non entreremo in campo, che sia chiaro.-
Quel commento di Myrna riportò un po' di allegria nella stanza, spezzando quel silenzio con qualche risata.
-Mark: io avrei un'idea.-
-Ti ascolto, Jude.-
-C'è effettivamente una persona che potrebbe entrare nella nostra squadra. Se dobbiamo rimpiazzare un difensore, un centrocampista ed un attaccante, perché non chiamare David?-
-Samford?-
Chiese Max, un po' confuso.
-Oh, lo conosco! È entrato in nazionale dopo la partita con i Fire Dragons!-
-Che fanboy che sei...-
Commentò Liz, mentre ad Ezra brillavano gli occhi.
-Ma David non si era trasferito con la famiglia?-
-Le regole del Top of the Mountain non specificano che un giocatore la cui squadra ha perso in precedenti incontri non possa unirsi ad una squadra che ha vinto, a patto che cambi anche scuola!-
-E noi la conosciamo bene quella regola.-
Disse Axel, sorridendo.
-Ottima pensata! Per un difensore...-
-Che mi dici di Archer?-
-Ah. Beh... È un po' che non lo vedo...-
-Ed io è un po' che non lo sento. Dov'è andato a scuola?-
Axel intervenne:
-Ci basterà chiedere al signor Hillman. Sono sicuro che lo sappia.-
-E per il centrocampista?-
Chiese Max. Silenzio.
-Sapete cosa? Per ora non importa. Ci penseremo a mente lucida domani. Si sta facendo tardi...-
-Il capitano ha ragione! Mio padre avrà pensato che sono morto... Non lo chiamo da prima della partita.-
Disse Ezra.
-Torniamo tutti a riposarci.-
Mark annuì e andò ad aiutare Nathan. L'avrebbe accompagnato fino a casa facendo da appoggio. Presto si svuotò la sede, mentre i tre armadietti dei tre ragazzi che avevano abbandonato erano gli unici aperti.
.
Max's POV
Mentre stavo andando verso casa, mi ritrovai Steve accanto.
-Oh. Pensavo di doverti lasciare da solo per oggi...-
-Mi dispiace per oggi.-
-Eh?-
-Non avrei dovuto... Ha ragione Frederik.-
Io pensai a cosa dire.
-Sì. Hai decisamente esagerato. Non è che perché se fanno male a quella che ti piace...-
-Se l'è andata a cercare, OK?!-
-Calmati!-
Sembrò che la mia espressione spaventata facesse più paura a lui.
-Ho messo Mark in difficoltà. Ora per colpa mia, siete costretti a fare i salti mortali...-
-Senti, Steve, tutto ciò che so è che anche se non avessi fatto ciò che hai fatto, quei tre se ne sarebbero andati comunque! Un po' mi dispiace per Dan e Logan, perché sembrava stessero facendo progressi... Però Frederik di sicuro non mi mancherà!-
-Sei un vero amico.-
-Sempre pronto a tirarti su di morale! Ormai sono il tuo terapista. Guarda che comincerò a chiederti trecento yen a seduta...-
Steve ridacchiò.
-Finiscila...-
.
Erik's POV
-E quindi quanto le ci vorrà?-
-Approssimativamente un mese, se non anche due.-
Axel annuì, salutando suo padre ed uscendo dall'ufficio.
-Brutta storia?-
-Papà ha detto che forse dovrà saltare le prossime due partite...-
-Ma è terribile...-
Disse Bobby.
-Quello che è terribile, è che siamo a corto di giocatori. Frederik sarà anche antipatico, ma era davvero forte. Sostituirlo non sarà facile...-
Disse Jude.
-Speriamo che David possa farci questo grande favore...-
Dissi io.
-Avrei anche sopportato la presenza di Frederik. Dopo aver visto Hershel, ho capito che ci siamo beccati il meno peggio...-
-Ma infatti: quel ragazzo è uno squilibrato! Colpire così deliberatamente una ragazza, per giunta!-
Fece Bobby.
-Abbassa la voce, siamo in ospedale.-
Disse Axel. Bobby si scusò.
-Quello che è indignante è l'abitro.-
-Non vi preoccupate. Ho sentito sia la signora Knight che l'allenatore della Manticore che parlavano di firmare una petizione per il suo licenziamento...-
-L'allenatore della Manticore dici?-
Jude annuì.
-Uh. Ma allora l'unico squilibrato in quella squadra è Hershel?-
-Sì e no. C'è di più dietro tutto questo...-
Silenzio. Noi quattro ci salutammo e tornammo verso casa mentre il cielo già si tingeva di viola.
.
Hershel's POV
Fissavo il soffitto della mia stanza. Non riuscivo a prendere sonno. E non era solo per il naso che ancora pulsava. Il pensiero di quel ragazzo che mi aveva mollato quel pugno era diventato un tarlo fisso nel mio cervello. Mai prima d'ora avevo provato così tanta paura e rabbia insieme. Nessuno aveva mai osato sfidarmi. Anche se non sono il più alto della squadra, nessuno mette in dubbio la mia autorità perché sanno che mi so far rispettare. E allora perché? L'idea che quel ragazzino fosse talmente coraggioso da sfidare me, mi teneva sveglio la notte.
"Steve Grim... Non riuscirò più a togliermelo dalla testa, me lo sento. Quel maledetto... Devo eliminarlo. A tutti i costi."
.
David's POV
-Come non puoi?-
-Mi dispiace davvero tanto, Jude...-
Dissi, seduto sul mio letto con i compiti di fisica davanti a me.
-Purtroppo, i miei non mi lasceranno mai andare in un'altra scuola così... Senza preavviso.-
-Puoi restare da me. Sai che c'è sempre spazio qui, no?-
Sorrisi.
-Apprezzo l'offerta e vorrei davvero potervi aiutare a battere la Manticore...-
Jude non rispose subito.
-Hai visto la partita, eh?-
Io ridacchiai debolmente, quasi con nervosismo.
-Eh già... Mi dispiace. Mark come la sta prendendo?-
-Meglio di quanto pensassi...-
-Nathan?-
-Meglio del solito.-
-Mi fa piacere che stiate tutti bene. Continuerò a sostenervi dalla Prince High School...-
-Ci sentiamo.-
Ed attaccò. Io spensi il telefono e tornai ai miei compiti.
-Hai una bella gatta da pelare, Jude...-
.
Mark's POV
-E questo è quanto.-
-Capisco, Jude... Grazie per averci provato.-
-Mi dispiace se non avremo un altro attaccante del calibro di Axel...-
-A quello non ci devi pensare! Ho risolto io.-
-Hai... Cosa?-
Io sorrisi.
-Tu preoccupati solo di trovare due centrocampisti.-
-Allora hai parlato con Archer.-
-Non anco... Oh. Ezra! Non metterti là. Vai da Axel un secondo!-
Ezra mi fissò confuso e si staccò da Liz per andare a parlare con Axel.
-Menomale... Non stava più zitto...-
Commentò Liz scherzosamente.
-Come ti ho detto, non pensarci! Sono stato sveglio tutta la notte ed ho trovato la nostra soluzione!-
E gli diedi una pacca, andando verso Ezra ed Axel.
-Non dovrei allenarmi con Steve, capitano? Oggi si era detto che dovevo concentrarmi sui tackle e trovarmi una mossa speciale. Ecco: Jude mi ha scritto tutto ciò su cui dovevo migliorarmi...-
Disse, tirando fuori dei fogliettini. Io tesi la mano.
-Me li passi un attimo?-
Lui me li passò, confuso. Io li strappai e li appallottolai sotto gli occhi increduli sia di Ezra che di Axel.
-Dimentica tutto ciò che c'era scritto qua sopra. Questo perché, per la prima volta da quando lo conosco, Jude si è sbagliato.-
Axel sembrava ancora più confuso di Ezra.
-Che intendi dire?-
-L'ho capito solo dopo un po'. Vedendoti giocare, il modo in cui colpisci il pallone e la tua prontezza... Ezra. Tu non sei un difensore. Tu sei un attaccante.-
Lasciai che quella frase gli arrivasse e sembrò colpirlo abbastanza forte.
-Io... Sono cosa?-
Fece un passo indietro.
-Tu sei nato per fare l'attaccante! Ogni volta che ti arriva un pallone, lo calci con tutta la tua potenza verso la porta. Sei capace di fare dei tiri da far quasi invidia ad Axel e ci riesci senza neanche accorgertene. Finora ti abbiamo messo in difesa erroneamente, perché tu sei nato per stare da punta! Hai un talento naturale!-
-Non... Non lo so, capitano...-
-Mark ha ragione.-
-Ma come, Axel? Anche tu?-
-Devo ammettere che anch'io mi ero sbagliato a non vederlo prima.-
Io gli appoggiai le mani sulle spalle.
-Almeno provaci! Fai un tentativo da punta ed allenati con Axel. Sono sicuro che sarai ancora più forte. Poi, se proprio non funziona, potrai tornare dietro.-
Ezra esitò un attimo, ma poi annuì.
-D'accordo.-
-Grandioso.-
Mi misi in porta, mentre Axel spiegava come avanzare e Jude dava gli schemi di difesa a Liz e Bobby. Nathan ci fissava dalla panchina, seduto accanto alle ragazze, mentre l'allenatrice parlava al telefono, probabilmente con il direttore amministrativo del torneo.
-Quando vi pare.-
-Tiri tu.-
Disse Axel, ad un volume tale che riuscii a sentirlo. Avanzò palla al piede mentre Ezra si muoveva goffamente per seguirlo. Max aiutava la difesa e Steve invece chiamava al passaggio. Axel la passò a Jude di tacco e lui la passò a Steve, ma Liz la intercettò di testa.
-Accidenti!-
Ezra sfruttò il rimbalzo per riprenderla ed avanzò, chiaramente fissando la palla.
-Mia!-
Fece Bobby, fregandogliela.
.
Axel's POV
-Devi guardare davanti a te e non la palla! Altrimenti come pensi di poter affrontare un difensore?-
Dissi correndo per riprendere la palla.
-Hai ragione... Adesso ci riprovo!-
E mi venne appresso. Bobby la passò ad Erik che lavorava temporaneamente con i difensori, ma Jude anticipò le sue mosse e gliela prese. La passò a me, che avanzai.
-Ezra: vai in area!-
-Non fatelo tirare!-
Disse Mark, sorridendo. Liz andò per marcarlo. Ezra rimase un attimo smarrito, poi fece un movimento, un contromovimento repentino e la passò a sinistra. Liz non se l'aspettava.
-Mia!-
Max me la prese, ma Jude sfruttò il rimpallo per passarla di testa ad Ezra. Lui la vide arrivare e lo vidi: quella sua determinazione nello sguardo ed il suo corpo che si fletteva. Colpì la palla il volo ed un tiro fortissimo partì verso il nostro portiere, che la bloccò solo dopo aver indietreggiato, facendo un solco sul terreno. Rimanemmo tutti incantati sulla palla. Ezra si asciugò un po' di sudore dalla fronte.
-Ma gli attaccanti si muovono così tanto?-
Mark esclamò, entusiasta:
-Lo sapevo! Tu sei tagliato per questo ruolo!-
Ezra si grattò il mento.
-Ma come sarebbe a dire? Mi sono fatto rubare la palla e...-
-Ti sei reso conto della bomba che hai tirato a Mark, vero?-
-Quale bomba?-
Liz gli diede una spinta.
-Hai quasi mandato al tappeto il capitano.-
-Io... Mi sono mosso d'istinto.-
-Mark aveva proprio ragione.-
Ezra mi fissò.
-Benvenuto nella squadra, seconda punta.-
Lui sembrò commosso ed io gli sorrisi.
-Dite sul serio?-
-E quindi se finora era scarso era solo perché stava giocando nella posizione sbagliata?-
-Parafrasato male... Ma in pratica sì.-
Rispose Bobby a Liz.
-Questa è una rinascita per la Oaks! Continuiamo a migliorarci!-
-Senz'altro!-
E mentre tornavamo ai posti, notai Steve, con il viso assente. Era da quando aveva tirato quel pugno che stava un po' così...
-Axel? Che fai, non vieni?-
-Cosa possiamo fare per Steve?-
Max lo guardò e mi disse:
-Assolutamente nulla. Per ora, dobbiamo solo lasciarlo un po' da solo.-
.
Jeanne's POV
-Alla petizione mancano solo le firme dell'allenatore della Lovestruck e quello della Prince High School. Tutti gli altri allenatori hanno firmato senza nessunissima esitazione. Anzi... Le dirò che gli allenatori della Eden e della Hocus erano i più disposti.-
-La ringrazio davvero, signor Denzel...-
Non sapevo cosa pensarne di questo allenatore: era colpa dei suoi giocatori se i miei ragazzi si erano fatti male, però era stato così gentile ed aveva proposto lui il licenziamento dell'arbitro. Che stesse solo facendo buon viso a cattivo gioco?
-Sinceramente, signora Knight... Sono desolato del comportamento che hanno adottato i miei ragazzi in campo. Non avevano mai fatto una cosa simile, le giuro che è la prima volta...-
-Non serve scusarsi.-
Ancora non mi fidavo di lui e dovette capirlo dal mio tono secco.
-Certo. Capisco. Allora buona serata.-
Attaccai al telefono, mentre rumori metallici provenivano dalla cucina. Io entrai ed i miei occhiali si appannarono subito.
-Ma che cosa stai cucinando?-
-Stufato! Chi era al telefono?-
Chiese James indossando un mio grembiule bianco e rosa ed i guantoni a quadri. Mi sforzai per non ridere.
-Era l'allenatore della Manticore.-
Mio fratello rimase scioccato.
-Che diavolo voleva da te? Come ha fatto a trovare il tuo numero di telefono?-
-Rilassati! Stavamo solo discutendo circa il licenziamento dell'arbitro dell'ultima partita.-
Dissi sovrappensiero, sedendomi a tavola. Lui spense il fuoco e si appoggiò con le braccia alla sua sedia.
-E perché la causa di quel massacro...-
-Ehi.-
-Perché questo è stato, ammettiamolo.-
Non replicai.
-Vorrebbe darti una mano?-
-Non lo so. Ma è stato lui ad insistere perché ci scambiassimo i numeri...-
James fischiò e prese lo stufato.
-Perché quel fischio?-
-Nulla. È pronto.-
-Non oserai insinuare...-
-Beh... Gli uomini pensano solo ad una cosa...-
Io gli diedi uno schiaffo sulla nuca.
-Ahio!-
-Sei incorreggibile...-
-Ahah! Intanto tu mi vuoi bene uguale...-
Io presi un pezzo di stufato, ignorando le sue provocazioni per il resto della serata. Però, avevo uno strano dolore al petto...
Nel prossimo episodio
La caccia ai nuovi giocatori continua. Cerchiamo tempra, furore e orgoglio. Chi potrà mai soddisfare questi requisiti?
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