Io e lei

-Come un sentiero d'autunno: appena è tutto spazzato, si copre nuovamente di foglie secche.
Franz Kafka-

"Bene, abbiamo appurato che ci possono essere vari tipi di amore. Uno dei più forti sai qual è?"
Ricambio lo sguardo dell'anziana con uno seccato e indifferente, ma come previsto, ne rimane completamente indifferente.
Non posso far altro che portare la mia attenzione sulla sua figura, le osservo i lineamenti delle sottili labbra rosee pallide, abbandonare quel suo fastidioso sorriso malefico, e quindi ammorbidirsi cullate dai ricordi.
Per quanto mi riguarda, ormai ho deciso di restare, anche se ancora per poco, tanto vale che stia ad ascoltare.
Sono indecisa se risponderle o meno, distolgo lo sguardo dal suo volto portando la mia attenzione su una foglia rossa cadutami sopra la scarpa, muovo il piede prima a destra poi a sinistra, così ancora un paio di volte, giocandoci, prima di farla cadere a terra.
"No, ma di certo lei me lo dirà.."
"Quello fra fratelli , nel mio caso tra sorelle, e te lo posso ben dimostrare.."
Afferma con tanta decisione da sorprendermi, tiene la sua piccola mano sinistra chiusa in un rugoso pugno, le nocche pallide si schiariscono ancora di più, non posso fare a meno di chiedermi quanto starà stringendo la mano.
Prego solo non le venga un colpo per la fatica, per raccontare una storiella non vale la pena avere un infarto e io non sono interessata a fare la rianimazione.
"Io e mia sorella eravamo molto legate, ci dicevamo tutto- inizia a raccontare- sapevamo tutto l'una dell'altra, ci coprivamo le spalle a vicenda e non ci ponevamo mai problemi a dire quello che pensavamo."
Nulla di incredibile, il classico rapporto fra sorelle, non mi sta raccontando nulla di stupefacente e io mi sto annoiando.
Sospira  pensosa, l'anziana "ma un giorno tutto cambiò, parole dette senza pensare e con troppa naturalezza ci portarono a una discussione davvero sciocca" accompagna le sue stesse parole sventolando la mano, una volta liberata dalla forte stretta, davanti agli occhi come a volere rendere meno grave la vecchia discussione.
"Da quello stesso giorno non ci vedemmo e parlammo più, tutt'ora mi manca la confidenza che cera fra noi due."
"Che bel modo di dimostrare amore fraterno! -frase palesemente sarcastica che non posso trattenere, ascoltando le parole sconnesse dell'anziana, neanche il tono triste che le incrina la voce mi commuove minimamente- se le manca tanto, perché non le rivolge più parola. Prima faccia pace con lei, poi venga a raccontarmi tutta la storia"
"Pazienta bambina di poca fede, è solo il cuore della storia."
Non posso non sgranare gli occhi, cosa vuol dire ^è solo il cuore della storia^ ? Quanto diamine sarà lunga la storia.
Spero vivamente che quella sua coperta di lana, trovo banale come tutti gli anziani vengano rapiti dalla fantasia a scacchi rossa e nera, con il quale si copre le gambe, la tenga al caldo.
Un leggero venticello si sta alzando e i pomeriggi non sono più così caldi e lunghi come quelli estivi.
La notte cala veloce.
"Fosse stato così semplice, a quest'ora starei parlando con lei e non con una ragazzina cosi impaziente -la filmino assottigliando gli occhi- mia sorella è nata solo tre anni prima di me - continua a raccontare l'anziana indifferente del mio sguardo, ormai sono in trappola- avevamo solo tre anni di differenza. Erano abbastanza pochi da permetterci di usciere assieme e frequentare la stessa compagnia di amici, ma allo stesso tempo erano abbastanza distanti da permetterle una maggiore conoscenza su certe cose."
Il tuo volto, nonna, trasmette più delle parole.
Mentre l'ascolto vedo un sorriso triste apparire sulle sue labbra, come se il ricordo della perduta complicità con la sorella, la facesse ancora soffrire enormemente.
" Sai, eravamo completamente differenti. Io ero la classica figlia modello che frequentava il liceo classico, pronta ad andare all'università, a laurearmi, diventare avvocato e sposarmi con il mio ragazzo.
Avevo programmato il mio futuro, ero intelligente e la bellezza non mi mancava."
Trattengo per una manciata di secondi il fiato, mentre la nonna volge il capo verso di me ammiccando.
Come avevo potuto non accorgermi di che occhi azzurri e ancora splendenti, seppure la bellezza non li aveva resi immuni al tempo, aveva questa piccola e anziana donnina.
Non posso non immaginarmela da giovane, magari magra e con lunghi capelli castani che le incorniciano un viso dalla carnagione olivastra.
Due occhi celesti e brillanti che risaltano al contrasto scuro che la predomina.
"Tuttavia avevo, e ho tuttora, mia cara, qualche difetto. Ero piena di me, permalosa e molto orgogliosa. Mi sentivo superiore a mia sorella e questo me lo ripeteva sempre, quante litigate "
Un sospiro lungo ferma l'anziana per un momento dal raccontare la sua storia, come se si fosse dimenticata di cosa stesse parlando, e si fosse persa nei suoi ricordi.
Così non posso fare a meno di rompere quel silenzio, carico di tristezza e curiosità.
" e sua sorella?"
Cosa mi salta in mente di chiedere, maledetta curiosità, ormai il danno è fatto.
"Com'è sua sorella?" ripeto, dopo essermi schiarita la voce e riportandola a un tono più apatico e serio.
"Oh, mia sorella è certamente un tipetto strano -ridacchia la nonna, alzando e abbassando il petto- È irascibile, senza pazienza e da giovane non amava andare a scuola ne tantomeno studiare. Non aveva la più pallida idea su cosa fare del suo futuro, e certamente non andò all'università.."
Mentre parla delle dubbie scelte e capacità scolastiche della sorella, le osservo le labbra incurvarsi in un sorriso divertito.
Provo un leggero dispiacere per la sorella,  certamente aveva dovuto sopportare il costante paragone con la minore, bella, intelligente e dalle idee chiare sul suo futuro.
"Non ebbe molte storie serie, per lo più qualche avventura e la sua difficoltà nel fidarsi delle persone non l'aiutò molto in fatto di relazioni.
Era davvero testarda, a volte diventava davvero capricciosa, eppure lei .."
Eppure lei cosa, dai nonna, non farmi stare sulle spine.
"Lei era bella, era formosa -Sorrido divertita mentre osservo la nonna, mimare due seni abbastanza prosperosi all'altezza del suo petto- ed era veramente buona. Potevi farla arrabbiare quanto volevi, e non ci mettevi poi molto, ma alla fine di tutto ti perdonava sempre."
"Quasi sempre"
Aggiungo a bassa voce, guadagnandomi un altro sguardo carico di tristezza e parole mai dette.
"Ti urlava contro scatenandosi come un uragano, ma alla stessa velocità con cui arrivava, spariva.
Se devo essere sincera, delle volte faceva davvero paura, sembrava avere una dote speciale per dire la cosa adatta a impalarti sul posto, soprattutto quando aveva ragione.
"In ogni rapporto ci metteva cuore e anima, guadagnandosi facilmente la fiducia anche dalle persone più improbabili, e se poi si impuntava su qualcosa, era capace di tirare fuori una testardaggine e una tenacia invidiabile. Praticava sport e anche se non amava studiare, era una vera divoratrice di libri.
Eravamo gli opposti, sia fisicamente che caratterialmente e se non fosse stato per gli occhi e la linea di sangue che ci univa, avremmo potuto benissimo non essere sicure di essere parenti!"
Enfatizza le ultime parole come a volere spiegare la notevole differenza fra loro, così per la seconda volta fantasticavo e mi immaginavo la sorella.
Più formosa e dalle curve morbide, ma tonica e atletica.
Una carnagione molto chiara e labbra carnose, i capelli biondi come il grano dorato e, come aveva detto la nonna, in comune solo due occhi celesti fantastici.
Ma come mai avevano litigato? e se era così banale come diceva l'anziana, perché in tutti questi anni non si erano mai riappacificate?
" Per quale motivo non vi siete ancora riappacificate?"
"Solitamente non si parte chiedendo perché due persone hanno litigato?"
Socchiudo gli occhi e arriccio le labbra in una smorfia di evidente fastidio, non mi interessa se lei lo nota, anzi, spero solo che capisca che la sua domanda alla mia domanda mi ha solo che infastidita.
La nonna in tutta risposta al mio sguardo, ridacchia.
"Perché non abbiamo più avuto bisogno di chiederci scusa, e perché l'ultima volta che ci siamo viste è stato più di 60anni fa...."
"60anni? e con queste prerogative dovrei ascoltare.."
"Si!"
Senza mezzi termini risponde alla mia domanda, ancora prima che possa finire la frase e con un tono così serio che mi zittisce.
"Litigammo perché.."

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Leggete pure la nota d'autore, potrebbe interessare a voi e aiutare me :)

N. A.: Ogni mia piccola citazione o poesia messa a inizio capitolo, fa riferimento alla stagione autunnale e a ciò di cui si parlerà in seguito nella storia. In oltre le trovo molto significative, che ne pensate voi?
Vorrei in oltre evidenziare il fatto che, nel testo, lascio alla protagonista la libertà di immaginarsi la donna anziana e la sorella.
La mia intenzione è quella di dare meno particolari possibili, che non centrino con il racconto delle due sorelle, così da permetterci di immedesimarvi il più possibile con i personaggi.
Ci sono riuscita ? ;)


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