capitolo undici "novità"
<<perché non dovrei fare sul serio?.. cosa avrei fatto di tanto male per meritarmi il tuo odio?>> mi guarda per qualche secondo con una faccia dolcissima, per la prima volta vedo i suoi zigomi rilassarsi e le sue pupille aprirsi mostrandomi veramente la persona che è.
<<No, aspetta! È perché... oh.. mio... dio.. ora si collega tutto...>> lui piano piano ritorna ad essere quello scorbutico, freddo, con le pupille nere e gelide da far venir paura
<<Cosa stai dicendo?>> cerco di calmarlo
<<Gabriel!!>> urla
Tutte le persone presenti nella sala in cui mi trovano si voltano verso di noi. Lui si guarda intorno e poi blocca il suo sguardo freddo su suo fratello maggiore, Tyler che lo fissa con gli occhi spalancati che quasi sembrano che escono dalle loro orbite. Dylan dopo un minuto che sembra durato tantissimo, ritorna a guardare il mio viso che esterna la mia mente cioè molto confusa e un po' spaventata.
Si risiede mentre tutti ancora ci guardano. Fa un lungo sospiro e per un'altra volta vedo quel ragazzo che avevo conosciuto quando sono arrivata in città scomparire. In questo momento vedo un ragazzo semplice e non quello arrogante che si crede il Dio sceso in terra. Attualmente è con lo sguardo fisso verso il pavimento, seduto a strofinarsi le mani.
<<Ho sbagliato! Non dovevo venire qui! Avevano ragione!>> sussurra al punto tale di farmi sentire. Dice quella frase e si alza bruscamente ed esce dalla sala in cui sono.
Subito dopo giro lo sguardo prima sul libro che ho davanti a me e poi su il tavolo della famiglia Betler e l'unico che mi sta fissando è Tyler! Con quel suo sguardo che incute terrore.
Basta! Non ne posso più! Voglio tornare a casa mia! Ora! Subito!
Prendo il libro, lo metto in cartella velocemente e mi dirigo subito a casa mia. Il luogo in cui dovrei essere! Non ne posso più! Odio Carlo! Odio che non mi fa dormire nel mio letto! Odio che mi tratta come se fossi un animale! Odio che mi sbatte fuori casa quando torno presto da scuola! Odio tutto ciò che è e che fa!
Appena esco dal portone principale della biblioteca, vedo il pullman sfrecciare davanti a me.
Cazzo! Inizio a correre forte, veloce e stavolta, finalmente, arrivo a prenderlo.
Scesa alla mia fermata del bus, sono pronta ad affrontare Carlo. Prendo le chiavi dallo zaino. Le inserisco nella serratura e giro la chiave. Apro la porta e appena entro nell'atrio si sento dei versi che sembrano di mia madre.
<<AHHAHAHAHA>> è Carlo. Senza dubbio non mi posso dimenticare la sua risata tremenda.
<<NE VOGLIO ANCORA... SU BELLA ..... AHHH MHHH>> questa voce per me è sconosciuta
Entro in salotto dove c'è qualcosa che io non avrei mai pensato di vedere ne avrei mai voluto vedere.
In quel maledetto salotto c'è mia madre per terra nuda con un uomo schifoso barbuto che la usa come se fosse una sporca e lurida donna che la da il suo ben di Dio a tutti mentre in lei si vedono le lacrime colare per le faccia e i suoi piccoli tentativi di opporsi. L'uomo continua a urlagli contro mentre lei si dimena. Infine c'è Carlo, seduto anzi sdraiato sulla poltrona a guardarsi lo spettacolo ridendo e bevendo una birra.
Ho visto abbastanza. Non posso sopportarlo! Mia madre non può.....
<<SMETTILA!>> urlo con le lacrime agli occhi, i pugni chiuso per trattenere tutto ciò che sento dentro anche se non riesco a muovermi
<<OH Carlo! Grandioso pure la ragazza mi sta bene! >> dice l'uomo
<<no quella è prima mia>> dice sorridendo mentre posa la birra sul tavolino vicino alla poltrono
<<vattene>> sussurra mia madre per terra agonizzante
<<si hai ragione! Tua figlia se ne deve andare per ora!>> mi afferra per il braccio e mi scaraventa fuori dalla porta facendomi sbattere la testa contro il vialetto.
Cerco di rialzarmi ma non ce la faccio. Il mio corpo non risponde ai comandi. I miei occhi non si aprono. Le mie gambe e le mie braccio non si muovono. Vedo tutto nero.
<<ISABELLEE>> sento solo quest'urlo che non so chi sia ma la sua voce per me è una ninnananna
<<Isabelle mi senti?>> colui che urla ha una voce veramente bella <<Dio!!! Massimo!!!!>> urla
"Massimo!!" cosa c'entra Massimo.. vorrei riflettere ma il buio mi avvolge prima..
<<Isabelle mi senti? Sono Massimo. Riesci a sentirmi?... non risponde... bisogna portarla immediatamente all'ospedale>>
Dove mi trovo? Accidenti! Il mio corpo non risponde ancora.. braccia perche non vi muovete? Gambe perché non vi alzate? Occhi perché non vi aprite? Perché l'unica cosa che mi si è aperta in questo momento è la mente.. volevo che fosse l'ultima ad aprirsi. Non voglio pensare a quello che ho visto. Mia madre che piangeva, quell'uomo che la usava e Carlo che rideva come se stesse guardando la tv.
<<isabelle? Oh cazzo! Cosa è successo?>> è la voce di Gabriel!
Gabriel sono qui viva, sveg.. non sono sveglia ma lo vorrei tanto! Vi prego aiutatemi! Voglio svegliarmi! Sono confinata a stare me e me! Non voglio essere confinata! Non voglio pensare! Vi prego!
<<bip..bip..bip..>> è la macchina che fa questo rumore, indica il mio battito cardiaco
Il mio dito funziona! L'ho mosso! Sono riuscita a muoverlo! Mi sforzo ancora di più per riuscire ad aprire gli occhi..
Finalmente li apro. Li sbatto tre volte per essere sicura di averlo fatto realmente! Sono sdraiata in letto di ospedale(non so in quale) sul tavolino affianco al letto ci sono dei fiori, con un biglietto..
"Guarisci presto,
ci manca la nostra pivellina.
I tuoi cari amici Sarah, Alexis, Joseph"
Naturalmente non c'è il nome di Gabriel!
Dove è andato.. Prima l'ho sentito .. Dov'è?
I fiori però sono bellissimi, sono i girasoli.. i miei preferiti.
Poso il biglietto e vedo che sulla poltroncina della mia stanza c'è Dylan che sta dormendo. Mi stupisce che lui sia qua.
Mentre lo fisso lui spalanca gli occhi e mi sorride <<finalmente ti sei svegliata.. >> dice mentre si avvicina al letto
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