CAPITOLO DODICI "La verità"

<<Come ti senti?>> mi dice dolcemente mentre mi accarezza molto lentamente la guancia

<<dove mi trovo?>> chiedo 

So esattamente dove mi trovo c'è... cioè in ospedale.

<<sei al Altru Hospital, l'ospedale in cui lavora Massimo..>>

<<cosa è successo? Perché sono qui?>>

<<ahmm>> lui si tocca il suo bellissimo ciuffo, la sua faccia da rilassata e felice diventa rigida e fredda 

<<Isabelle>> entra dalla porta Massimo con una camicia da dottore bianca <<ti sei svegliata finalmente? Mancavi a un po' di gente sai... ti sono venute a trovare un po' di persone.. Dylan potresti uscire da qui, per favore?>> chiede infine gentilmente il dottore Massimo Butler

Lui scambia qualche sguardo irritato e arrabbiato con Massimo e poi prende la giacca di pelle sul divanetto vicino ed esce dalla porta.

<<che giorno è??>> chiedo mentre il dottore fa i controlli preliminari alle mie botte

<<oh, tranquilla piccola Isabelle sono solo passati due giorni. Sei stata incosciente per due giorni. Hai sbattuto molto forte la testa sul vialetto di casa tua. Per caso, ti ricordi cosa è successo?>>

<<si, purtroppo si>>

Vorrei tanto sapere se hanno scoperto cosa fa Carlo a mia madre!

Come sta mia madre? E approposito dov'è? Sta bene?

Oh Dio! Ti prego fa che stia bene!

<<come sta...>> non riesco nemmeno a finire la frase. Mi rientrano in mente ciò che ho visto: mia madre violentata e Carlo che stava a guardare...non ci riesco

Massimo non risponde ma si limita a finire i controlli.

"Diamine perché non rispondere! Voglio sapere come sta la mia mamma!"

Finiti i controlli, Massimo si toglie il camice e si siede su una sedia vicina al letto dove appoggia, anche il camicie.

<<Quindi ti ricordi tutto ciò che è successo?>> mi dice guardandomi con occhi grandi e le sue bellissime pupille dilatate nere.

<<Si, ma non vorrei ricordare! Dov'è mia madre? Come sta? Cosa è successo? >>

<<una domanda alla volta per favore. Sono troppe>> mi interrompe Massimo

<<cosa è successo?>> dico esasperata di aspettare risposte

<<La vuoi raccontata fin dal principio?>> mi chiede quasi sussurrando

<<si, per favore>>

<<Allora... Prima di vivere qui, io abitavo a Torino. Ho conosciuto Carlo all'università in via Giuseppe verdi, facoltà di medicina, lui .. >>

<<no, aspetta un attimo tu abitavi nella mia stessa città.. a Torino?!>>

<<si, posso continuare?>>

Annuii

<< Lui era già fidanzato con Katherine quando l'ho conosciuto. Eravamo molto amici e lui è cambiato molto da quando lei è morta. Lui non amava studiare ma ha iniziato l'università e soprattutto quel tipo di facoltà difficile solo per lei, solo per Katherine, solo per diventare un medico nella speranza di diventare un ricercatore per la cura della sua malattia. Lei era affetta di Leucemia, Isabelle. Purtroppo Katherine è morta due anni prima della fine dell'università e così lui abbandonò tutto. Persino il nostro rapporto era diventato più freddo, non parlavamo più. Poi un giorno ricevetti una lettera sua che diceva di aver incontrato te e tua madre all'ospedale ecc.. Poi una settimana e mezzo fa' ricevetti un' altra sua lettera dove diceva che si stava trasferendo nella stessa città dove mi sono trasferito io dopo aver finito l'università. Da quando è arrivato io e la mia famiglia lo abbiamo sempre tenuto d'occhio, sapevamo che stava facendo qualcosa di losco e poi Alice ha scoperto qualcosa di speciale su di te, sulla tua famiglia>>

<<anche tu con questa storia?>> sbuffo molto molto stufa

<<Ascoltami..>>

<<NO!>> lo blocco<< vorrei restare da sola, ho bisogno di riposare>>

<<si certo>> dice Massimo prendendo il suo camice e uscendo dalla porta chiudendola dietro di se

Dopo di ché mi giro e chiudo gli occhi. Tutte queste informazioni mi hanno stancato.

Mi fa male. Tutto! Il petto, il cuore.. lo sento esplodere. Vi prego! Aiutatemi! Non riesco a respirare, sento i polmoni che si stanno perforando e il mio cuore.. oh il mio cuore lo sento uscire dalla gabbia toracica. La testa.. la testa mi scoppia.. tutto mi scoppia. Per favore fatelo smettere! Basta! Basta!!

I dolori si amplificano. Non risponde niente. Non riesco più a muovermi, non riesco a respirare, non riesco a vedere.. diamine! Perche gli occhi non si aprono?!!

Vedo qualcosaa nel buio intorno a me.. una luce.. bianca..

<<non ti lascerò andare via così Isabelle!>> è la voce di Dylan <<ascoltami, Isabelle io sono qui. Massimo è qui. Ora sentirai un pizzico ma sappi che questo pizzico sarà per il tuo bene, con quel pizzico ti sentirai molto meglio...>>

Cosa? Non capisco! Se mi fa stare bene fallo! Ti prego! Dylan! Ora

In quel'instante momento sentì quel fatidico pizzico, ma è più di un pizzico fa più male di un semplice pizzico, sembra più un.. un morso!

<<e da ora ti sentirai meglio..>> mi sussurra nell'orecchio prima di rompere il mio collo e farmi morire.

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