CAPITOLO XXXVI

"Ne sei sicura?" Quella domanda di rito si era ripresentata più e più volte nella mente di Amanda, il cui sorriso andava da un orecchio all'altro. Arrivati a casa dell'agente, lei e Alessandro si erano gettati sul divano per scambiarsi una marea di coccole, sguardi languidi ed effusioni altrettanto intense; degli abbracci che lasciavano presagire quanto fosse forte il desiderio di unirsi l'uno all'altra. Prima di arrendersi del tutto alla passione, lui le aveva chiesto se fosse davvero convinta di voler andare oltre, sigillando quell'unione che, di fatto, esisteva ormai da qualche tempo. Lei gli aveva risposto con una sicurezza e un entusiasmo disarmanti.

Amanda gli si strinse ancora di più, il suo corpo legato saldamente a quello di lui. Alessandro che, di tanto in tanto, le accarezzava le spalle e i piccoli seni, sussurrandole paroline più dolci del miele. Anche stavolta, era stato tenero e passionale al tempo stesso, e Amanda non sapeva ancora se, prima o poi, si sarebbe abituata del tutto alle sue occhiate, che trasudavano infinita stima e un amore profondo. Incondizionato.

«Me l'avresti mai detto?» se ne uscì lui all'improvviso.

La ragazza sussultò appena. «Detto cosa?»

«Di quello che è successo con Vittorio, per esempio.» Il suo tono, al pari del suo sguardo, si era acceso di un'impellente curiosità.

Amanda si girò verso di lui, ma senza sciogliersi dal suo abbraccio. «E tu? Avresti mai avuto il coraggio di rivelarmi i tuoi sentimenti, se quella sera non ci fossimo lasciati trasportare dal momento?»

Alessandro ci pensò su. «Diciamo che ci stavo lavorando. Nell'ultimo anno, siamo stati a stretto contatto più del normale per organizzare il tuo tour, e... Dio, se è stato difficile fare finta di niente! Non t'immagini neanche quanti effetti collaterali mi abbia provocato starti così vicino.»

Amanda la prese sul ridere. «Be', non posso negare che, a poco a poco, stessi contagiando anche a me.»

Lui le rubò un altro bacio. «Avevo tanta paura di rovinare il nostro rapporto, ma al tempo stesso pensavo fosse giusto che tu sapessi. La situazione stava diventando insostenibile.»

«Sai, a essere onesta, non so se ti avrei detto di Vittorio. Per me è stato un episodio senza alcuna importanza, anche se, paradossalmente, mi ha fatto capire che dovevo viverti, come vivere fino in fondo quello che di bello mi stava offrendo la vita. Che, almeno per una volta, dovevo buttarmi senza paura. Sul fronte sentimentale, ho quasi sempre indossato una corazza. Ho sempre fatto fatica a fidarmi. Non sono esattamente la ragazza più "affabile" del mondo, in questo campo. Ho bisogno di tante certezze, e non posso neanche dire di aver avuto così tanta esperienza in materia. E poi... nemmeno io avrei mai voluto che la nostra amicizia si rovinasse. Condividevo i tuoi stessi timori. Forse, senza saperlo, mi stavo già innamorando di te da molto prima che iniziasse il tour, ma io mi ostinavo a non viaggiare troppo con la fantasia.»

«Io di quei viaggi ne ho fatti tanti, invece. Ho immaginato spesso questo momento. Ho immaginato che tu ricambiassi allo stesso modo i miei sentimenti e che volessi provare a stare con me, nonostante per anni fosse rimasto tutto fermo. Coltivare una speranza è sempre un'arma a doppio taglio. Ci rende vivi ma, allo stesso tempo, può pure portarci alla disperazione, nel caso la stessa non si realizzi. Comunque sia, non credo sarei riuscito a chiudere tutti i ponti con te. Magari, con il tempo, ti avrei dimenticata, anche se... non ne sono affatto sicuro, ecco. Una cosa me l'ero promessa, però. Mi ero ripromesso che nei momenti difficili ci sarei stato, perlomeno come amico. Anche se poi sono partito per Madrid, il mio pensiero costante era sempre rivolto a te.»

«Lo so. E io ti sono grata per tutto. Non so come avrei fatto, senza di te. Ti avevo allontanato perché non ero ancora pronta. Mi aveva spaventata il fatto di aver provato delle sensazioni che, perlomeno fino a quel momento, non avevo mai sperimentato. Ho capito che la storia con Daniele non era stata niente, in confronto. Separarmi da te mi ha fatto di gran lunga più male. Quando ho lasciato Daniele ho vissuto un periodo orribile, ma perderti per sempre... il solo pensiero mi distruggeva.»

«Adesso siamo qui, però. E credo sia giusto pensare soltanto al presente. A quello che possiamo costruire insieme da adesso in poi.»

«Hai ragione. Sai, ho avuto l'impressione di piacere molto a tua sorella, e io spero tanto di non deluderla.»

«Le piaci molto, è vero. Lei è stata la prima a capire quanto fossi innamorato di te, pur non avendoglielo detto. La sa lunga, la mia cara sorellina.»

«Si vede che tieni molto a lei.»

«Tantissimo. Ultimamente sta passando un periodo un po' critico, però.»

Amanda aggrottò le sopracciglia. «Non sta bene?» gli chiese, preoccupata.

«Diciamo che adesso dovrebbe cercare di alimentarsi per due», le rispose Alessandro, un guizzo di preoccupazione nella voce.

«Oddio... lei è incinta?» gli domandò Amanda, a bocca aperta. «Ma allora diventerai presto zio!»

Alessandro sorrise. «Già. Devo dire che la cosa non mi sorprende tanto, in realtà. Ha quasi trentatré anni e sta insieme al suo Massimo da un bel po', ormai. Penso che un bambino fosse nei loro progetti da tempo, ma ci sarebbe giusto un "piccolo" problema. Forse non tanto piccolo, a dirla tutta.»

«E quale sarebbe il problema?»

«Mia madre.»

«Che? Come tua madre? Ma se è una donna dolcissima!»

«Sulla carta lo è, non posso darti torto. Ma la sua "visione" delle cose è, come dire... un pochino troppo "tradizionale", ecco.»

«Ah, ho capito. Avrebbe voluto che Marta si sposasse con Massimo prima di mettere su famiglia.»

«Hai indovinato.»

«L'abbiamo scampata bella, allora», gli rispose Amanda, cercando di farlo ridere. O magari voleva soltanto provocarlo, chissà.

Lui le riservò una strana occhiata. Poi, scattò all'improvviso e cominciò a farle il solletico. «Guarda che possiamo sempre rimediare, eh! Già che siamo qui...»

«Smettila!» gridò lei, ridendo come una pazza.

Lui incollò le proprie labbra a quelle di Amanda, che rispose al suo bacio con tutta la passione di cui era capace. «Scherzi a parte», sussurrò poi, «lo so che per noi è ancora un po' presto. Però, devi almeno tenere a mente che io ho già una certa età, e che—»

«Io ho già una certa età!» lo canzonò Amanda, facendolo di nuovo ridere. «Ma la vuoi smettere?»

«Di fare cosa? Ti sto soltanto dicendo che, perlomeno in teoria, saresti ancora in tempo per scappare, anche se io, be'... all'atto pratico, non è che sia poi tanto disposto a lasciarti andare.» Tornò del tutto serio, una fuggevole carezza sulla guancia e gli occhi pieni di speranza. «È con te, e solo con te, che immagino di passare il resto della mia vita.»

Amanda gli sorrise, raggiante. «Anche per me è lo stesso. Tornando a Marta, sono sicura che tua madre sarà felicissima di diventare nonna. In fin dei conti, se questo Massimo è un bravo ragazzo, non vedo perché dovrebbe fare tante storie.»

Lui fece spallucce. «Non lo so. Di sicuro, sarebbe una nonna meravigliosa.»

«Tuo padre non sarebbe da meno.»

«Lui è già un po' più di larghe vedute, quindi non credo che per lui sarebbe uno shock, ecco. Io e Marta, comunque, parleremo loro molto presto.»

«Andrà tutto bene, vedrai.»

Alessandro le diede un bacio sulla fronte. «Sei straordinaria, lo sai? Qualche settimana fa, ho terminato di leggere il romanzo che mi avevi regalato per il mio compleanno. Mi dici come fai a ideare quelle trame tanto intricate?»

«Diciamo che il mio più grande difetto è sempre stato quello di pensare troppo.»

«In questo caso penso proprio che il tuo sia un gran pregio, invece.»

Il silenzio ritornò, ma i sorrisi che i due continuavano a scambiarsi parlavano per loro.

«Mi prometti che non ci lasceremo mai più? E che affronteremo insieme qualsiasi tipo di problema?» gli domandò lei, tornando a stringersi a lui.

«Questa mi sembra tanto una promessa di amore eterno», osservò Alessandro, lo sguardo penetrante.

«Perché di fatto lo è.»

«Te lo prometto», rispose lui, suggellando le sue parole con l'ennesimo bacio. «A proposito, mi stava venendo in mente una cosa, poco fa...»

«Che cosa?»

«Non saprei, magari è un pochino azzardato parlarne adesso, però...»

«Lo sai che puoi dirmi tutto, no?»

«D'accordo.» Alessandro si mise seduto sul letto, le gambe incrociate. Amanda lo seguì a ruota e continuò a sorridergli, incoraggiante. Immaginava che l'uomo volesse parlarle di un qualcosa di molto importante. Mai come in quel momento, si sentiva del tutto pronta ad ascoltarlo.

«Circa un mesetto fa, ho dovuto far cambiare la serratura della porta. Avevo chiesto un duplicato delle chiavi e...» Alessandro allungò il braccio verso il cassetto del comodino, e vi estrasse un borsellino scuro. Lo strinse tra le dita e ne tastò la consistenza. Sembrava piuttosto nervoso, e il cuore di Amanda, nel frattempo, stava triplicando i propri battiti. «Il caso ha voluto che, oltre al classico duplicato, il produttore me ne avesse fatta un'altra per sbaglio. Sulle prime, non sapevo che farmene, e avevo quasi pensato di darla ai miei, ma poi... ci ho pensato e ripensato. Magari è una follia, sì, però non sono riuscito a togliermi questa idea dalla testa. Non devi sentirti obbligata in alcun modo, però...» Estrasse una delle tre chiavi e se la rigirò tra le mani. «Ecco, mi piacerebbe tanto che questa la tenessi tu. Il pensiero di tornare a casa la sera e magari trovarti già qui è senz'altro molto allentante, non posso nasconderlo. Vorrei che questa casa fosse mia quanto tua. Forse sto correndo un po' troppo, ma come ti ho detto non devi fare nulla che tu non voglia. Volevo soltanto renderti partecipe, e... farti capire che faccio davvero sul serio.»

«Questo non significherebbe contravvenire alla "tradizione" familiare?» gli domandò lei, emozionata. Prese quella chiave e la strinse tra le mani.

«Mi stai dicendo che—»

«Per me va benissimo. La tua proposta, per quanto "folle", mi piace da impazzire. Certo, magari non verrò a stare da te dall'oggi al domani, però voglio viverti sempre di più anch'io. Non desidero altro.»

Alessandro tornò sulle sue labbra, e Amanda accolse di buon grado il suo slancio. «Sono l'uomo più felice del mondo», mormorò. Prese a punzecchiarle il lobo dell'orecchio. «I giorni scorsi sono stato davvero male. Sapessi che tortura non poterti più neanche sfiorare. E non averlo mai fatto neppure una volta per cinque anni.»

«La tua tortura è finita. Adesso puoi sfiorarmi quante volte ti pare.»

«Musica per le mie orecchie.»

«Grazie di tutto», soffiò Amanda, lasciandosi cullare dal suo abbraccio e dal calore dei suoi baci, sempre più ardenti e appassionati. «La festa l'hai organizzata tu, non è così?»

Lui si fermò di scatto. «Veramente no.»

«Ma allora... è stato Federico?»

Alessandro scosse di nuovo la testa.

«Non dirmi che—»

«Sì, tesoro mio. È stato Francesco a organizzare tutto quanto.»

«Dici davvero?»

«Ovviamente. Ti vogliono tutti un bene immenso. Non dimenticarlo mai.»

Amanda sorrise, il cuore pieno di felicità. Adesso sì, che ogni singolo pezzo della sua esistenza tanto scombinata combaciava alla perfezione. «E tu non scordare mai quanto ti amo.»

Sopraffatti dal desiderio e dalle emozioni, trascorsero il resto della serata avvinghiati l'uno all'altra, sperimentando un'invidiabile complicità. Amanda, in quel momento, non avrebbe voluto trovarsi da nessun'altra parte. La sua anima gemella era sempre stata davanti a lei, ma soltanto negli ultimi tempi era riuscita a riconoscerla.

«Ancora non ti basta?» gli domandò a un certo punto, notando che Alessandro era tornato di nuovo alla carica.

«Qualcuno a caso una volta mi ha chiesto se fossi tanto sensibile alle ore piccole. E io devo assolutamente fargli cambiare idea.»

Amanda rise. «Certo che te le leghi al dito, eh?»

«Voglio soltanto che sia tu a legarmi a te.»  E con queste precise parole, tornò su di lei e la ricoprì di baci.


fxyredarling

Vittoria1975

Nat0519

DanRuben


N.d.A. Che parto, questo capitolo! Comunque sia, spero vi sia piaciuto almeno un po' (delle volte, le scene romantiche vengono fuori facilmente, delle altre, il mio cuoricino fatica un sacco a sciogliersi, purtroppo, e quindi ci metto una vita 😅). Come sempre, grazie di cuore per chi è arrivato fino a qui, un forte abbraccio! 💕

Eleonora

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