Capitolo 35
Abbiamo lasciato il Tokyo Dome City poco prima della chiusura e ci siamo spostati in una via poco distante per cercare qualcosa da mangiare. Dopo alcune ricerche, ci siamo accomodati in un piccolo locale a gestione familiare specializzato in somen, i noodle di grano serviti freddi.
Siamo seduti una di fronte all'altro e ci stiamo gustando questo piatto rinfrescante dopo avere camminato per chilometri all'interno del parco divertimenti.
Ancora non mi sembra vero di essere a un appuntamento con quello che, fino a poche settimane fa, pensavo sarebbe rimasto per sempre solamente il mio migliore amico. E apprezzo anche che mi abbia portato in posti normali, senza organizzare per forza qualcosa di molto elegante o esclusivo: noi non siamo così, siamo ragazzi semplici che vogliono solo divertirsi assieme.
《A cosa pensi?》Yuki interrompe il mio ragionamento, posando le bacchette e fissandomi con interesse.
Deglutisco il boccone che sto masticando e bevo un sorso d'acqua prima di rispondere. Mi viene naturale dirgli la verità, nonostante l'imbarazzo sia sempre in agguato. Ma dopo essermi confidata con lui per tutta la vita, non posso fare altrimenti.
《Penso che non avrei potuto desiderare un primo appuntamento migliore. Grazie.》
Gli sorrido e mi accorgo che è felice, risponde al mio sorriso e si tocca i capelli. Allora ogni tanto anche lui si imbarazza...
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All'uscita dal locale ci incamminiamo verso la metropolitana, ma improvvisamente le nubi che ci hanno sovrastato per tutto il giorno decidono di scaricare un bel temporale su di noi. Mentre la gente per strada cerca di evitare la pioggia, chi correndo, chi entrando in qualche locale, noi ci ripariamo velocemente sotto una piccola tettoia di un negozio di antiquariato, chiuso a quest'ora; ci abbiamo messo solo pochi secondi, ma i nostri vestiti e i nostri capelli sono comunque umidi di pioggia.
Non resisto e allungo una mano, la passo tra i capelli di Yuki, spettinandolo. Ridiamo e ci guardiamo negli occhi. Siamo distanti solo pochi centimetri e scopro che il mio corpo si sta abituando in fretta a questa mancanza di spazio quando si tratta di lui. Invece di provare fastidio, come succederebbe normalmente se qualcuno mi stesse così vicino, mi sento elettrizzata.
《Ci serve un ombrello.》
Sono d'accordo con lui, non sembra che la pioggia cesserà a breve.
《Dobbiamo aspettare che l'intensità del temporale diminuisca. Nel frattempo, siamo bloccati qui.》ragiono ad alta voce.
《Io non mi lamento.》
Questa parole pronunciate a bassa voce mi accarezzano la pelle e la sensazione di elettricità dentro di me aumenta.
《Chissà cosa direbbe Ran vedendoci uscire insieme.》cerco di riportare il discorso su un argomento meno pericoloso e allo stesso tempo di tenere sotto controllo il mio corpo. Dopotutto, siamo pur sempre in mezzo alla strada.
《Non lo so, ma forse dovrei offendermi se pensi a lui mentre sei qui con me.》scherza Yuki guardando la pioggia illuminata dai lampioni e dalle insegne dei locali.
Mi piace questo lato di lui, non è permaloso e sa stare al gioco.
《Durante il nostro appuntamento mi ha fatto un discorso che non avevo capito subito, ma ora direi che ha voluto ricoprire il ruolo di Cupido.》
Yuki ride di gusto, poi spiega.
《Evidentemente era stanco di vedermi soffrire in silenzio!》
Questa frase mi colpisce, perché mi fa riflettere su come entrambi abbiamo sofferto per molto tempo tacendo i nostri sentimenti. Sarebbe bastato che uno dei due avesse avuto il coraggio di parlare per evitare mesi di dolore e frustrazione.
A questo proposito, mi ricordo che Yuki non mi ha mai confessato quando i suoi sentimenti verso di me sono cambiati. Ho troppa voglia di chiederglielo, ma non vorrei forzarlo. Però c'è una cosa che devo assolutamente sapere.
《Yuki.》
Lui torna a guardarmi con attenzione.
《Se non fosse arrivata l'offerta dall'Italia, mi avresti mai detto la verità?》
Riflette per alcuni secondi, mentre mi torturo le dita, non so nemmeno io perché sono nervosa. Quando parla, la sua voce è quasi un sussurro.
《Non hai idea di quante volte io sia stato sul punto di dirtelo. Ricordi il giorno del Seijin No Hi?》
Annuisco, aspettando il resto delle sue parole.
《Quando quell'uomo ti si è avvicinato e ti ha toccata ho rischiato di colpirlo. Ho dovuto fare appello a tutto il mio autocontrollo per non farlo. Quella è stata la prima volta in cui sono andato vicinissimo a dirti la verità. L'avevo capito già da alcuni mesi, ma non volevo rischiare.》
Yuki allunga una mano e mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi le sue dita mi sfiorano per alcuni centimetri lungo il collo, leggere e delicate, quasi avesse paura che toccandomi io possa esplodere. E in effetti dopo le sue parole potrebbe succedere: non avevo idea di piacergli da così tanto tempo!
I miei occhi sono incollati ai suoi, non vedo più la pioggia, la gente; c'è solo Yuki.
《Quindi, sì, te lo avrei detto, perché non avrei potuto resistere per sempre. L'offerta dall'Italia ha solo velocizzato le cose.》
Sbatto le palpebre, respiro, cerco di restare in piedi. Il suo respiro e le sue dita ancora sulla mia pelle sono intossicanti.
Yuki mi regala un piccolo sorriso, poi fa un passo indietro e guarda il cielo.
《Piove di meno, ora. Aspetta qui.》
Se ne va, lasciandomi col cuore in subbuglio sotto questa tettoia.
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Torna dopo pochi minuti, deve avere trovato un convenience store qui vicino. Gli sorrido e mi infilo anche io sotto l'ombrello rosso che sta reggendo, poi riprendiamo a camminare verso la stazione della metropolitana.
Il mio cuore è tornato a battere normalmente per fortuna, non sono abituata a queste reazioni del mio corpo.
Le strade cominciano a ripopolarsi, sebbene sia tardi. Chi era rimasto bloccato per via del temporale ora si rimette in moto. Molti ragazzi passano da un locale all'altro, da una discoteca a un bar.
Dopo un po' Yuki interrompe il silenzio.
《Vorrei fare una cosa, ma prometti di non colpirmi?》
Non ho la minima idea di che cosa abbia in testa, ma mi fido di lui, so che non farebbe mai nulla per mettermi in pericolo, o in imbarazzo, così prometto di non picchiarlo.
Un istante dopo mi attira a sé con il braccio che non sta reggendo l'ombrello. Mi blocco, sento il suo calore sulla schiena e la mia spalla è appiccicata al suo petto. Istintivamente provo ad allontanarmi, a rimettere qualche centimetro tra di noi spingendolo con una mano; non è che non mi piaccia sentirlo in questo modo, anzi, ma siamo ancora in pubblico e le mie guance stanno andando a fuoco. Non saprei dire se per l'imbarazzo o per le sensazioni che Yuki mi suscita dentro.
《Hai promesso di non picchiarmi.》mi ricorda con un ghigno divertito.
Lo osservo e per un attimo nei suoi occhi, oltre al divertimento, leggo qualcos'altro: una richiesta, un desiderio, qualcosa che mi fa desistere dal mio tentativo di allontanarmi. Così distolgo lo sguardo, puntandolo dritto davanti a noi, e riprendo a camminare piano, dandogli il tempo di capire che possiamo restare così, anche se non oso immaginare in che stato sarà la mia faccia quando arriveremo alla metropolitana.
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Siamo giunti alla porta della mia stanza e alla fine della serata. Davvero non avrei potuto immaginare un appuntamento migliore di questo. Yuki è stato il solito Yuki, gentile e premuroso, simpatico e generoso. Io mi sono imbambolata non so quante volte a osservarlo quando lui era distratto, notando anche le spalle larghe al di sotto della camicia o le sue cosce muscolose fasciate dai jeans. E ogni volta che i nostri occhi si sono incrociati o le nostre mani intrecciate, è stato come un fuoco d'artificio dentro di me, come vedere i colori del mondo in un modo che non avevo mai sperimentato.
《Sei bellissima quando sei pensierosa. In realtà, sei bellissima sempre.》
Yuki parla piano, quasi timoroso che questo complimento non mi faccia piacere.
Respiro per superare l'imbarazzo e lo fisso negli occhi.
《Anche tu sei bellissimo.》
Mi sembra giusto dirglielo, dopotutto è la verità, ho passato tutta la sera a guardarlo di nascosto.
Nelle luci soffuse del corridoio lui si avvicina lentamente, mantenendo il contatto visivo; le sue mani mi circondano delicatamente il viso e ci ritroviamo vicinissimi. Dopo una breve esitazione, Yuki chiude gli occhi e appoggia la fronte sulla mia, sospirando. Anche io chiudo le palpebre, circondata dal suo calore e dal suo profumo, e appoggio le mani sui suoi avambracci. Restiamo così per alcuni secondi, incuranti della possibilità che qualcuno ci veda.
《È tardi.》sussurra Yuki.
Io annuisco, senza spostarmi. Le parole non escono.
《Buona notte.》
Mi saluta e mi lascia un bacio sulla fronte, poi indietreggia e contemporaneamente allontana le mani dal mio volto. Un ultimo sorriso e se ne va.
Barcollo all'indietro per un paio di passi, finché non sento la porta della mia camera dietro la schiena. Appoggio una mano sul cuore che batte all'impazzata e faccio un respiro profondo, poi un altro e un altro ancora. Quando sono abbastanza certa che le gambe reggano il mio peso, mi stacco dalla porta, la apro ed entro.
Dubito che dormirò stanotte.
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