Capitolo 27
Credo di non avere sentito bene. Quelle parole non possono essere uscite davvero dalla sua bocca. L'aria abbandona di colpo i miei polmoni, mi sento svuotata, come se avessi preso un pugno nel bel mezzo del petto.
Stringo la borsetta che ho in spalla fino a far sbiancare le nocche, e arretro di un paio di passi.
Non so cosa rispondere, meglio stare in silenzio prima di crollare.
Che cosa intendeva? Se andrà a giocare in Italia tutto sommato saremo più vicini; non capisco perché voglia rinunciare alla nostra amicizia. Persino Ran mi ha rassicurato...
《Ema...》
Quando pronuncia il mio nome temo sia arrivato il momento della spiegazione, una spiegazione che non mi piacerà.
Così provo a bloccarlo, in modo incerto, balbettando.
《Non dire nulla. Pensaci, per favore. Prometto che ti lascerò il tempo che ti serve.》
《Ci ho pensato fin troppo.》dice, serio.
Muovo la testa per negare e continuo ad arretrare, non voglio sentire.
《Non devi preoccuparti per me, se è questo il problema.》lo rassicuro. 《Posso farcela, posso sopportare la distanza, il fuso orario, tutto quanto.》
Sono un fiume in piena.
Tutto è meglio che perderlo.
《Ne sei certa?》
Il suo sguardo non mi abbandona, e io annuisco, disperata. Capisco di avere le guance bagnate, alcune lacrime sovversive sono sfuggite al mio controllo.
In un secondo Yuki mi è davanti, ha ricucito la distanza tra noi con un paio di passi. Le sue mani si posano sul mio volto e io boccheggio. È chino su di me, sento il suo respiro addosso. Il mio cervello si svuota e non ricordo più di cosa stavamo parlando, tutto il mio essere è rapito dalla sua vicinanza e dal suo tocco.
《Ema, non piangere.》la sua voce adesso è dolce, e con i pollici asciuga le mie lacrime.
《Va bene, non piangerò più.》ribatto, inspirando, non so nemmeno come. 《Non piangerò più, perciò non dirmi che vuoi rinunciare alla nostra amicizia.》
I suoi occhi si allargano appena, le sue mani sono ancora sul mio viso, calde e rassicuranti.
Vorrei allontanarmi, mettere tra di noi una distanza di sicurezza per proteggermi, perché in questo momento potrei sciogliermi sotto le sue dita; però non ci riesco, non ci riesco proprio. Ho trattenuto i miei sentimenti così a lungo che adesso minacciano di esplodere. Averlo così vicino è bellissimo, è un balsamo per le mie ferite e le mie paure.
Resto immobile, in attesa di qualcosa.
《Ema...》
Il modo in cui sussurra il mio nome mi fa venire un brivido lungo la schiena. Lo fisso negli occhi, voglio dimostrargli che posso trattenere le lacrime, che posso mantenere la promessa.
Dopo un breve silenzio, Yuki torna a parlare.
《Esci con me.》
-----
Oggi le mie orecchie devono avere dei seri problemi, perché continuo a sentire frasi che non stanno né in cielo né in terra. Prima il discorso sull'amicizia, ora questo.
Sbatto le palpebre due volte, tre. Yuki è ancora qui, a millimetri da me, in attesa.
Che cosa sta aspettando? Non posso rispondere a parole che non hanno senso.
Ricaccio il cuore al suo posto, perché aveva iniziato a fare più capriole di un ginnasta; devo restare coi piedi per terra, sicuramente ho frainteso.
《Cosa?》domando in un soffio.
《Esci con me.》
Questa volta sono quasi sicura di avere sentito correttamente, mi sono concentrata al massimo per non perdere neanche una parola. Tuttavia questa situazione continua a non avere una logica.
Deglutisco nella speranza di calmarmi, ma è tutto inutile.
《Yuki, tu... Noi siamo amici... Non possiamo, noi siamo amici...》continuo a ripetere, confusa.
Con le mani ancora sulle mie guance, Yuki interrompe il mio farfugliamento attirandomi a sé e posando le labbra sulle mie.
-----
Immobile.
Sono immobile, non voglio neanche respirare per paura che questo momento svanisca nello stesso etere da cui è emerso, improvviso e inaspettato come un sogno.
Le sue labbra sono morbide e calde, gentili ma decise. Non è un bacio appena accennato, uno sfioramento; è un bacio vero, di quelli che si desiderano quando ci si innamora di qualcuno. E io mi rendo conto che lo desideravo da tanto, troppo tempo, nonostante abbia sempre impedito a me stessa di sperarci.
Quando Yuki allontana la sua bocca dalla mia e torna a guardarmi mi permetto di respirare di nuovo. Aspetta ancora una mia reazione.
《Ma noi siamo amici...》è tutto quello che riesco a dire.
Il mio cervello è sotto shock, in un loop da cui non riesce a uscire.
Lui fa un piccolo sorriso, e io non riesco a trattenermi dal fissare la sua bocca.
《Credi che un amico possa baciarti così?》
Nego lentamente con la testa, le mie guance arrossate - perché non ho dubbi che lo siano - ancora tra i suoi palmi.
《Ma quello che hai detto prima... Hai detto che non volevi più essere mio amico...》
La mia testa ha già capito, ma il cuore deve esserne sicuro, non posso rischiare di illudermi: il ritorno alla realtà in caso mi sbagliassi mi annienterebbe.
《Io voglio essere più di un amico per te. Hai capito ora?》
Annuisco in silenzio, un sorriso fa capolino anche sulla mia faccia.
Allora Yuki allontana le mani e fa un passo indietro. Sono combattuta tra il volerlo di nuovo accanto e lo sfruttare lo spazio che mi ha concesso per tornare in me.
Passano alcuni istanti in cui nessuno dei due apre bocca e io ne approfitto per riprendere il filo del discorso nella mia mente: a Yuki piace davvero una ragazza e quella ragazza sono io. Mi ha appena chiesto di uscire. E mi ha baciata.
《Spero tu sia pronta a rispondere, adesso, perché non so se riuscirei a chiedertelo di nuovo.》il suo viso sorride mentre parla. 《Ema, vuoi uscire con me?》
Dalle mie labbra esce la sola risposta che possa dargli.
《Sì.》
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top