Capitolo 20
Sono tornata da un mese ormai. Non mi sembra vero che sia trascorso già così tanto tempo. Le lezioni proseguono tranquille e io non sono mai stata così serena. Mi mancano i miei genitori, ma la mia vita interrotta e lasciata indietro qui a Tokyo reclamava di essere recuperata e vissuta.
In queste settimane Yuki, Ran e gli altri ragazzi hanno vinto altre tre partite consecutive, senza cedere neanche un set. La cosa non mi stupisce: la nostra squadra del liceo aveva vinto il titolo regionale per due anni di fila e la scorsa stagione, con un nuovo team, Yuki e Ran si sono dovuti arrendere solamente nella finale nazionale del campionato universitario. Sento che per quest'anno ci sono ottime probabilità di vittoria.
Attraverso i corridoi che separano la mia camera da quella di Yuki; stamattina non l'ho ancora visto in giro, deve essersi alzato tardi dopo aver festeggiato coi suoi compagni la vittoria nel match di ieri sera. Spero non sia ancora a letto!
È quasi ora di pranzo e il corridoio è praticamente vuoto. Avvicinandomi noto che la porta della sua stanza è socchiusa e sento una voce maschile provenire dall'interno. Mi sembra quella di Ran. Non voglio interromperli, così mi appoggio al muro poco oltre l'uscio e attendo. Non ho intenzione di origliare, ma l'ambiente silenzioso permette alle loro parole di giungere indisturbate fino alle mie orecchie.
《Quando glielo dirai?》la voce di Ran è bassa e il suo tono strano.
《Non c'è niente da dire.》Yuki risponde in modo sicuro.
《Ah, no? Credi che io sia cieco? Lei ti piace! E non dire che non è vero.》
Yuki non nega.
Sento un crepa aprirsi nel mio cuore e percorrerlo tutto, da parte a parte. A Yuki piace una ragazza. Stringo al petto il libro di testo che tengo tra le mani e involontariamente tendo l'orecchio per sentire meglio, anche se già so che mi farà male.
《Amico, stai sprecando tempo. Tempo che potreste trascorrere insieme.》continua Ran con una nota che non ho mai sentito nella sua voce.
《Come faccio a dirglielo ora?》Yuki suona quasi disperato. 《E poi, non so se io le piaccio.》
Questa ragazza deve interessargli davvero molto, non l'ho mai sentito così. La crepa nel mio cuore diventa più grande, ora rischia di spezzarlo in centinaia di piccoli frammenti.
Da una parte non vorrei mai avere sentito questa conversazione, dall'altra prometto a me stessa che farò il possibile per aiutarlo, nonostante il dolore. Sono la sua migliore amica e ho il dovere di assicurarmi che lui sia felice.
All'interno, la conversazione prosegue.
《Se non glielo chiedi non lo saprai mai. Avresti dovuto farlo molto tempo fa. Se non ti sbrighi qualcuno potrebbe portartela via.》
《Chi?》Yuki scatta al solo sentire queste parole.
《Non lo so, Yuki, era così per dire. Ma sai che potrebbe succedere davvero.》
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Me ne sono andata, ho camminato verso la mensa e ho scritto un messaggio al mio migliore amico dicendogli di raggiungermi qui. Avevo bisogno di un po' di tempo da sola per processare quello che ho sentito e indossare la maschera che celerà i miei veri sentimenti. Spilucco il cibo che ho nel vassoio e mi preparo mentalmente al suo arrivo.
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Lo vedo avvicinarsi in compagnia di Ran; mi cercano con lo sguardo e, dopo avermi individuata, posano i loro vassoi davanti a me e si siedono entrambi.
Sono felice che non siamo da soli, mi sarà più facile comportarmi solo come un'amica.
《Allora, avete festeggiato?》
Annuiscono senza troppa convinzione.
《Per essere una serata "solo maschi", come avete più volte sottolineato ieri dopo la partita, mi aspettavo più entusiasmo.》
Non è la prima volta che vengo esclusa dai festeggiamenti; all'ultimo anno del liceo era già capitato un paio di volte e non ho mai conosciuto i dettagli di quelle serate. Yuki non mi ha mai raccontato nulla di specifico, ma ho captato tra i suoi compagni alcune battute e riferimenti a ragazze incontrate nei locali e a piccoli hotel sconosciuti che mi hanno fatto intuire il genere di quei festeggiamenti. Allora non ci avevo dato troppo peso, ma oggi, pensando che lui possa aver passato del tempo in intimità con qualcuna, sento che potrei vomitare. Magari ha incontrato la ragazza che gli piace...
《Siamo tornati molto tardi e siamo stanchi.》interviene Ran.
Mangiano qualche boccone in silenzio e io mi decido a indagare un po'.
《Siete stati in qualche bel locale?》
Yuki mi guarda pensieroso.
《Perché lo vuoi sapere?》
In genere non ho mai chiesto i dettagli di queste uscite, e lui lo sa.
Mi stringo nelle spalle, fingendo indifferenza.
《Curiosità. Magari in futuro potrai portarci la tua ragazza.》
A queste parole Yuki sputa il cibo che aveva in bocca e Ran rischia di soffocare con l'acqua che stava bevendo.
Quando tornano a respirare normalmente mi fissano scioccati.
Ammetto che sono divertita dalla loro reazione.
《Ma cosa dici? Quale ragazza?》
《Yuki, gli anni passano. Non sei più un bambino. Altrimenti i tuoi genitori ti organizzeranno un altro appuntamento combinato.》
I due si guardano in silenzio, ma il mio migliore amico non si sbilancia.
《Sì, beh... Non c'è fretta.》
Così dicendo riprende a mangiare, ma io non ho intenzione di lasciare cadere l'argomento. Se devo soffrire, almeno voglio essere utile.
《Devi darti da fare, invece.》lo rimprovero, poi faccio una pausa e proseguo con un sospiro. 《Anche io vorrei tanto andare a un vero appuntamento!》
Yuki ferma le bacchette a mezz'aria, per poi sbatterle rumorosamente sul vassoio.
《Come?》
《Hai capito bene. Non ho mai avuto un vero appuntamento.》
Mi imbarazza un po' ammetterlo davanti a Ran, per il quale avevo avuto anche una cotta, ma mi sono prefissata un obiettivo e devo raggiungerlo.
Yuki non parla, si limita a lanciarmi sguardi cupi.
《Ma se al liceo sei uscita con quel tizio...Come si chiamava? Iro... O qualcosa del genere. Vero?》interviene Ran guardando Yuki.
Lui annuisce.
Già, Iro. L'avevo rimosso.
《Quello non era un appuntamento! Mi ha invitato chissà per quale motivo e poi ha passato tutto il tempo a telefonare agli amici, ignorandomi.》
Al solo ricordo mi sale la rabbia.
《Io te l'avevo detto che era uno stupido, ma tu hai voluto uscirci ugualmente, solo perché era bello.》
Sono le prime parole che Yuki pronuncia da un po'. Anche se forse "pronuncia" andrebbe sostituito con "borbotta".
《Comunque sia, vorrei tanto che qualcuno mi invitasse fuori.》
In effetti, mi sorprendo a pensare, forse frequentare qualcuno mi distrarrebbe dal pensare a Yuki e alla sua ragazza.
《Posso farlo io.》
Mi volto incredula verso Ran. Non ci credo che l'ha detto davvero. Lui sposta ripetutamente lo sguardo da me a Yuki, e viceversa.
《Che c'è? Non volevi un appuntamento? Usciamo insieme!》
Io non so davvero cosa rispondere. Tempo fa avrei fatto i salti di gioia per questa sua proposta, ora invece sono interdetta.
《Ran, non dirai sul serio.》Yuki parla con voce controllata, ma non mi sembra affatto tranquillo.
L'amico, per tutta risposta, si gira verso di lui e sorride.
《Perché no? Se non c'è nessun altro disponibile... Ci divertiremo. Mi conosci...》
《Appunto. Tu ti diverti un po' troppo.》la frase detta da Yuki sembra quasi un ringhio.
Meno male che ai tempi non sono mai uscita con Ran, a quanto pare il mio migliore amico non avrebbe approvato.
Ma adesso siamo tutti cresciuti, siamo cambiati. Che male può farmi un appuntamento con Ran? E poi è la scusa perfetta per portare avanti il mio piano.
《Ok.》accetto semplicemente.
《Ok?》ripetono entrambi all'unisono.
《Sì, Ran. Usciamo insieme. Possiamo organizzare un appuntamento a quattro.》
Mi volto verso Yuki, che sembra ancora non avere capito le mie intenzioni. Mi forzo a dire le parole seguenti, già sapendo che il mio petto sanguinerà.
《Yuki, vieni anche tu. Invita qualcuna che ti piace. Ci sarà una ragazza...》
《Non c'è.》
Con mia enorme sorpresa, Yuki si alza bruscamente da tavola e se ne va, portandosi dietro il suo vassoio e un pezzo del mio cuore.
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