Capitolo 14 - Vittoria

Non mi auguri buona fortuna?

Yuki  si è avvicinato prima di iniziare il riscaldamento. È il giorno della finale del campionato regionale e la squadra del nostro liceo dovrà vedersela con la sua acerrima nemica, la squadra della scuola superiore di Yokohama.

Io gli scompiglio i capelli approfittando dell'altezza del gradino della tribuna.

Non ne hai bisogno. Sei il più bravo.

Saluto con la mano anche Ran, che sta raggiungendo il resto del gruppo. Lui e Yuki sono gli unici due studenti del secondo anno, il resto della squadra è formata da ragazzi del terzo, che tra qualche settimana si diplomeranno.

Quando iniziano il riscaldamento vado a sedermi sulle tribune, in una zona centrale, in modo da poter vedere bene tutti gli scambi. Il match si preannuncia infuocato, entrambe le squadre venderanno cara la pelle.

Non sono un'appassionata di sport, ma negli anni ho imparato ad apprezzare il mondo pulito e corretto della pallavolo. Niente risse, niente insulti, solo agonismo. È uno sport elegante e divertente. E poi, guardare Yuki giocare è sempre un bello spettacolo.

Al fischio d'inizio la partita si scalda subito. La situazione rimane in costante equilibrio fino alla fine di ogni set, quando una squadra riesce a concludere a proprio favore un paio di azioni e ad aggiudicarsi il parziale. Il primo set viene vinto dagli ospiti, ma i nostri ragazzi vincono il secondo e il terzo segmento di gara.

Le gradinate sono piene, la gente applaude senza sosta. I giocatori sono stanchi e sudati, ma nessuno si tira indietro.

Yuki e Ran stanno giocando benissimo.

Alla nostra squadra manca solo un punto per aggiudicarsi il quarto set; ciò significherebbe diventare campioni regionali per la prima volta negli ultimi otto anni, un traguardo che nessuno a inizio stagione osava immaginare.

Gli avversari battono con un servizio float, ma Ran riceve benissimo e il palleggiatore si ritrova la palla precisa sulla testa. In una frazione di secondo decide di servire Yuki, che senza paura tira una palla fortissima sulle mani del muro avversario. La palla finisce fuori dal campo e noi vinciamo la partita.

La gioia dei ragazzi esplode, si abbracciano tutti in mezzo al rettangolo di gioco. Anche il coach li raggiunge e si unisce ai festeggiamenti. Poi, dopo avere salutato gli avversari, si voltano verso il pubblico, applaudendo.

Saltello dalla gioia e mi sbraccio per farmi notare da Yuki, sono così fiera di lui!

Il mio amico mi nota in mezzo alla confusione e mi fa un occhiolino, è un nostro rito alla fine di ogni partita.

Mi avvio verso il campo, schivando le persone che iniziano a uscire dalla palestra. Quando passo vicino a Ran gli batto il cinque, sorridendo. Poi raggiungo Yuki, poco più in là. È euforico, sta ricevendo un sacco di complimenti dai suoi compagni si squadra. Non riesce a trattenere l'entusiasmo e, non appena mi vede, mi abbraccia. Nonostante la sorpresa, lo stringo anche io e gli dico all'orecchio:

Visto? Te l'avevo detto che non ti serviva la fortuna.

Yuki si rende conto che mi sta ancora abbracciando e si scansa, leggermente imbarazzato.

Scusa, è colpa dell'adrenalina.

Lo tranquillizzo con un gesto della mano, dopotutto ci siamo già abbracciati una volta. Era l'ultimo giorno della scuola media ed eravamo così sollevati di avere terminato le lezioni e l'esame, che fuori dal cancello ci siamo ritrovati una nelle braccia dell'altro.

Allora, Yuki, non è il momento perfetto per dichiararti?

La voce di un compagno di squadra ci riporta alla realtà.

Lui si volta e si affretta a negare.

Non è come pensi!

Ma un altro ragazzo interviene.

Ma dai, siete così carini, dovete fidanzarvi!

Mi diverto a vedere Yuki in difficoltà, di solito è sempre sicuro di sé e a suo agio.

Rido, sono tranquilla, li lascio parlare perché io conosco la verità. Anche se dall'esterno può sembrare che lui mi piaccia e che io piaccia a lui, la realtà è che siamo amici, quasi fratelli. Per questo abbiamo un po' più di contatto fisico rispetto alla norma, per questo stiamo spesso insieme.

Osservo il mio migliore amico, sta ancora cercando di far tacere i suoi compagni. Si volta verso di me in cerca di aiuto, ma non so se voglio davvero aiutarlo, mi sto divertendo troppo.

Mi avvicino di nuovo e afferro il bordo della sua maglia.

Vuoi dichiararti?domando con le sopracciglia alzate, fingendo stupore.

Yuki capisce che sto scherzando e finalmente si rilassa, ride anche lui; lentamente, l'interesse per il nostro possibile fidanzamento si spegne e tutti tornano a festeggiare con parenti e amici.

Saluto Yuki, stasera lo lascio in compagnia dei suoi genitori che sono venuti ad assistere al match e che lo aspettano sulle gradinate. Uscendo, li saluto con la mano da lontano e loro ricambiano. Spero solo che non abbiano sentito tutte le battute sul fidanzamento; quello si, che sarebbe imbarazzante.


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top