Chapter 14 - Verso Hiltop

Carl era disteso sui sedili posteriori, posizionato in modo da avere la testa sul mio grembo; lui si divicnolò un po' all'inizio, cercando di spostarsi o sedersi, anche se non era l'ideale nelle sue condizioni.
"Tranquillo, non mi dai fastidio." Tentai di rassicurarlo con un sorriso.
"È solo che..." Cercò di dire Carl, diventando rosso come un peperone, facendomi così capire che cosa volesse dire.
"Non dovresti sentirti in imbarazzo;" dissi ridendo e scuotendo la testa. "è vero che siamo un ragazzo e una ragazza, ma è la fine del mondo, queste cose non ci sono più. E poi, in questo modo posso anche guardarti negli occhi." Rimasi in silenzio dopo ciò, aspettando che lui si calmasse e che l'imbarazzo scendesse.
"Sai," cominciai dopo un po', cominciando ad accarezzargli i capelli, cercando di trovare un modo per passare il tempo. "giorno dopo giorno mi sembra sempre di più che le porte dell'Inferno siano chiuse, costringendo le anime dei morti a tornare sulla Terra." Guardai un punto indefinito di fronte a me, trasformando i miei gesti in qualcosa di automatico. "Cosa succederà quando saremo sopraffatti? Quando anche l'ultimo uomo sulla Terra non ce la farà e sarà trasformato in Vagante?" Chiesi a nessuno in particolare, fermando la mano ed abbassando lo sguardo su di lui. "Scusa, non... Non importa, sono solo domande che mi sono fatta un paio di volte." Scossi la testa ridendo, questa volta sentendomi io imbarazzata.
"Non preoccuparti, è normale pensarci." Provò a rassicurarmi Carl sforzando un sorriso sincero, che io ricambiai.
"I wanna live, no just survive." Dissi sovrappensiero, ricordandomi quella frase come se l'avessi appena sentita.
"Che cosa?" Mi chiese Carl con sguardo curioso e confuso allo stesso tempo.
"È il verso di una canzone che ascoltavo quasi sempre, prima che tutto questo iniziasse." Gli spiegai, togliendoli un ciuffo di capelli che gli era finito sull'occhio. "Si chiama 'Angel With A Shotgun', dei The Cab."
"Perché non me la canti?" Mi chiese, afferrandomi la mano con cui gli stavo accarezzando i capelli; la stretta non era più debole o morente come la notte precedente, ma era diventata più stabile e forte.
"Non sono brava a cantare." Ammisi, scuotendo la testa e mettendomi a ridere.
"Avanti, tanto abbiamo tempo prima che mio padre e Michonne ritornino." Tentò di sbloccarmi lui, riuscendo anche a convincermi alla fine.
"E va bene, ma solo perché sei tu." Accettai, cominciando a cantare.
La canzone mi era sembrata sempre surreale quando l'ascoltavo o la cantavo, perché parlava di una guerra che iniziava, e di come tutti quanti -donne, bambini e uomini, senza nessuna distinzione- ne erano coinvolti, costretti a prendere le armi in mano e a combattere; ma all'interno di tutta quella confusione, un misto tra morte, sangue, sudore e fatica, due persone innamorate continuavano la loro storia d'amore, mentre uno dei due tentava di proteggere l'altro da tutto lo schifo che li stava circondando. La guerra non risparmiava nessuno, nè che fosse uno spietato serial killer o un semplice prete di periferia; tutti erano coinvolti e costretti a prendere in mano un'arma e ad imparare ad usarla. Carl ascoltava senza dire nulla, con attenzione, mentre io lo scrutavo da capo a piedi: come avevo detto, la stretta sembrava tornare quella di prima, sempre più salda; la carnagione non era più cadaverica, ma era tornato del suo solito rosa, quasi un po' più arrossato sulle guance, ed infine i vestiti erano ancora zuppi di sudore, non avendo avuto tempo di cambiarseli. Non appena ebbi finito di cantare, salirono di corsa in macchina Michonne e Rick, cogliendo di sorpresa sia me che Carl; Rick mise in moto il più veloce che potè, accelerando e sfrecciando fuori Alexandria come un cavallo da corsa.
"Che sta succedendo?" Chiese Carl, anche se con voce ancora un po' flebile.
"Che sta succedendo?" Ripetei io qualche secondo dopo, riuscendo ad attirare la loro attenzione.
"I Vaganti." Disse semplicemente Rick, ma fu Michonne a spiegare meglio: "Come avevamo previsto, i Vaganti sono entrati ad Alexandira; siamo scampati per miracolo."
"Non gli permetterò di prenderlo ancora." Aggiunse Rick subito dopo, aumentando la stretta sul volante; le nocche sbiancarono quasi subito.
Non c'era bisogno di dire il nome del soggetto per capire a chi si riferisse, era evidente che la paura lo stava ancora attanagliando, prendendogli il cuore e lo stomaco in una morsa, come un essere mostruoso e famelico. Diedi una piccola stretta alla mano di Carl, che mi stava ancora tenendo da quando era riuscito a convincermi a cantare; gli tolsi il cappello, mettendolo da un lato per farlo stare più comodo.
"Ti senti meno in imbarazzo?" Gli chiesi, alzando un angolo della bocca come sorriso divertito.
"Ormai quello è passato da un po';" Mi rispose, ricambiando il sorriso. "è solo che ho pensato alla mia ragazza, Enid, e quindi ho immaginato che cosa avesse potuto pensare se solo ci avesse visti." Si mise a ridere, ed io mi sforzai di fare lo stesso, non sentendone però lo stimolo; non so per quale motivo accadde, ma sentii all'improvviso un'ombra scura e fredda coprirmi il cuore, solo momentaneamente però, come un'eclissi. Tentai di non darlo a vedere, ma quando alzai il viso mi ritrovai lo sguardo incuisitore di Michonne, che mi stava osservando con un'espressione indecifrabile; deglutii, sentendo il disagio penetrarmi fino nelle ossa e inviare una scarica fredda in tutto il corpo. Ritornai con lo sguardo verso quello di Carl, percependo che un piccolo sorriso mi si era formato in viso, fatto che non mi accadeva da... Anni, ormai.
Il viaggio durò tutta la mattina, il sole ormai era di poco più spostato verso sinistra quando arrivammo ad Hiltop; durante il viaggio ci eravamo fermati una sola volta, perché Rick aveva avuto l'idea improvvisa di chiamare Negan. Della loro conversazione avevo percepito e capito solo pochi frammenti, ma essi mi permetterono di ricostruire -bene o male- ciò che si erano detti: Rick aveva parlato a Negan che Carl era quasi morto e che era stato per colpa del morso di un Vagante; gli aveva raccontato di alcune lettere che aveva scritto in caso fosse morto, ed una era proprio rivolta a lui: chiedeva di deporre le armi e ricostruire la pace, senza più battaglie e morti.
Finire la guerra, insomma.
La risposta di Negan fu che avrebbero combattuto fino alla fine, e che la vittoria della guerra, alla fine, sarebbe stata sua.

ANGOLO AUTRICE
Ciao gente, e BUONA PASQUA A TUTTIIIII! E, in caso non foste credenti o crediate in qualcos'altro, BUONA FESTA DELLE UOVA DI CIOCCOLATA!

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