chapter Ten

Sono quei giorni in cui credi che non succeda niente, che succede tutto. Cambi tu, cambia il mondo. E si può essere tristi, o felici. E si può piangere, o sorridere.
O anche tutt'e due.

La luce dell'alba entrò dalla finestra, facendo aprire le mie palpebre. Di fianco a me trovai Jughead, ancora addormentato.

Mi stropicciai gli occhi e, delicatamente, scesi dal letto per darmi una sistemata.

Girai la manovola della doccia e un getto d'acqua fresca si fece strada sul mio corpo.

Quando finii la doccia, mi rivestii e ritornai in camera dove trovai Jughead sveglio, ancora sul letto.

Dalla finestra vedevo che il cielo era completamente limpido, non succedeva da un bel po' di tempo.

«Sei bellissima anche appena sveglia, non c'era bisogno di "sistemarti"»

Mi misi a cavalcioni su di lui mentre finiva di parlare.

«Beh non proprio bellissima, direi più mostro.»

Prima che potesse parlare lo baciai sulle labbra, e lui senza esitare ricambió.

Mise una mano sotto la mia maglietta e mi accarezzó dolcemente la schiena.

Stranamente, era una bella giornata.

***

Io e Jughead ci eravamo appena accomodati da Pop's quando sentii il mio telefono squillare.

«È Kevin... » sussurrai a Jughead mentre le mie dita tremavano.

«Andiamo fuori e metti il vivavoce.»
Annuii e uscimmo subito dal locale. Risposi e Kevin rimase per un attimo in silenzio.

«Kev... ?»
«Betty... mi dispiace... » mi arrivò una fitta allo stomaco.

Guardai Jughead già con il naso che mi pizzicava, mentre lui se lo strofinava.

«CE L'ABBIAMO FATTA!»
«SÌ CAZZO!» urlammo io e Jughead in preda dall'entusiasmo.

Mi baciò lasciandomi senza fiato e intanto Kevin stava morendo dal ridere.

Mi sentii tanto, ma tanto felice.
Come se qualcuno mi avesse scaldato il cuore, come se la timida Betty si fosse ribellata e avesse vinto tutto.

Finalmente.

«Dicci tutto Kev.»
«Minacciandolo, "l'amico" di mio padre ha confessato tutto, mentre ovviamente registravo. È un caga sotto

«Mio padre ha avvisato le forze dell'ordine e presto l'arresterranno, poi si farà il processo e tutte quelle cose là.»

Era troppo felice per parlare dei dettagli, ed io lo ero così tanto da non riuscire proprio a parlare.

«Kev... io ti amo.»
«Sono gay.»
«E lei è fidanzata!»

Jug chiuse la chiamata in faccia a Kev, e scoppiai a ridere con le lacrime dalla felicità agli occhi.

Guardai Jughead, commosso anche lui, e mi buttai a capofitto sulle sue accoglienti braccia, che mi strinsero fortissimo.

E scoppiai a piangere.
Tra le sue braccia.
Tra il suo profumo.
Tra i suoi baci.
Tra le sue lacrime.
Tra la felicità.

***

Veronica aveva la testa poggiata sul petto di Archie, mentre io e Jughead eravamo intorno a lui.

Gli raccontammo tutto, mentre lui ascoltava a bocca aperta.

Un'altra notizia positiva che ci fu data quel giorno, l'annuncio proprio Archie.

«Domani potrò tornare a casa.»

Ci buttammo -per modo di dire- tra le sue braccia, mentre le lacrime di gioia di Veronica gli bagnavano la maglietta.

Rimanemmo lì per tutto il pomeriggio e per tutta la sera, mentre Hiram Lodge era in tribunale, sotto accusa.

Veronica non volle andare. Sapeva che non poteva stare dalla sua parte, ma non voleva nemmeno testimoniare contro.
Era pur sempre suo padre e le avrebbe fatto male farlo.

«Quindi... da domani ricominceremo tutto?» dissi con un filo di voce.

«Assolutamente sì.» mi rispose Veronica e gli altri annuirono.

Avremmo ricominciato tutto da capo, e non ci sarebbe stato nessuno ad impedire la nostra amicizia. O ad impedire che io e Jughead ci amassimo.

Jughead fu una delle cose più belle che mi siano mai capitate nella vita. E non riuscivo a pensare a quei mesi in cui eravamo separati l'uno dall'altro; era ciò di cui avevo bisogno, era la mia áncora, era ciò che faceva spendere i miei occhi. Era semplicemente il ragazzo di cui mi innamorai.

«Ragazzi» Archie richiamò la nostra attenzione «volevo dirvi grazie, per tutto.»

«Possiamo abbracciarti o ti facciamo male?»

Lui sorrise e ci abbracciamo tutt'e quattro, di nuovo, finalmente, con la consapevolezza che tutto andava bene.

Qualche mese dopo

«Veronica ce la faccio!»
«Archie sei uscito non molti mesi fa dall'ospedale, ti pare?»

Io e Jughead scoppiammo a ridere davanti a loro due che bisticciavano.

«Vabbé sposini, noi andiamo.» «Arriviamo anche noi... appena convinco Archie a non buttarsi facendo stupide capriole.»

Archie buttó gli occhi al cielo ed io e Jughead ci spogliammo rimanendo in costume.

«Dai muovetevi, così ci buttiamo insieme!» esclamai contro Veronica ed Archie.

«E va bene!» Veronica finalmente si arrese.

Si spogliarono anche loro e raggiunsero me e Jughead, un po' prima della riva.

«Al via?» disse Archie.
«Uno... » partí subito Veronica.
«Due... » la seguii io.
«Tre... » disse Jughead.
«VIA!» urlammo contemporaneamente e ci mettemmo a correre fino a buttarci in acqua.

Urlammo di gioia contro le stelle e ci schizzammo.

Jughead mi prese sulle spalle e Archie fece la stessa cosa con Veronica, poi ci buttarono in acqua ridendo come scemi.

Feci lo sgambetto a Jughead, che si vendicó schizzandomi.

Andai vicino a lui e mi baciò.
Il mio viso illuminato dalle stelle.
Il mare.
Lui.
Noi.
Felicità.

E poi Archie e Veronica.
E il mare.
E una notte da adolescenti.
Felicità.

Un'ora dopo eravamo seduti intorno ad un faló.
Ricordavamo le nostre cazzate, le nostre avventure, le nostre tristezze, le nostre felicità.

Ed era tutto ciò che volevo dalla vita. Era una cosa così semplice, ma così bella.

Mi girai verso Jughead.
«E se ti dicessi che ti amo?» gli sussurrai nell'orecchio.

«Guarderei i tuoi occhi, perché nascondono ciò che tu non riesci a manifestare, come il mare la sua dolcezza, o come un sorriso le sue lacrime.»

Strofinai il naso contro il suo e ci baciammo.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e sorrisi a Veronica ed Archie.

Era la fine del periodo buio.
Era l'inizio del periodo felice.

Nella fine, l'inizio.





Spazio autrice
Voglio solo dire che ho amato scrivere questo capitolo, e spero che vi piaccia.♡
A domani con l'epilogo :)

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